Immaginando la nostra “prima volta”
by Erika90Visto: 813 volte Commenti 8 Date: 10-11-2024 Lingua:
Arriva il fatidico Giovedì 21 e le sensazioni sono diverse da quanto potessimo aspettarci.
Nessuna ansia, nessun ripensamento o imbarazzo. Sembra un giorno come un altro, anche grazie alla consapevolezza che tutto è possibile ma niente è dovuto.
“Teso aiutami a scegliere cosa mettere stasera”
Sembra strano a dirlo, ma questa semplice frase innocente mi genera una prima eccitazione…. L’idea che Erika voglia coinvolgermi già nella scelta dell’ outfit da indossare per il nostro primo incontro mi provoca un forte rigonfiamento che provo a nascondere.
“Secondo me qualunque cosa indosserai lo farà impazzire. Ma fosse per me, andrei su un vestitino con autoreggenti e uno stivaletto o tacco comodo.
In ogni caso non dimenticare questo.”
Mentre termino la frase Le porgo il vibratore a distanza che avrebbe infilato nelle mutandine…
Arriviamo all’appuntamento con qualche minuto di ritardo.
Signorvino e’ pieno di clienti felici di poter brindare: chi per aver terminato un’intensa giornata di lavoro, qualche turista si prende una pausa dalle lunghe camminate nel centro, una coppia e’ intenta a godersi il preserata, e nel frattempo un singolo ben distinto guarda nella nostra direzione accogliendoci con un sorriso gentile.
Finiti i convenevoli ordiniamo un primo giro di spritz accompagnato da salumi e formaggi e nel mentre la conversazione inizia a farsi più familiare.
Al secondo spritz Erika inizia a ridere ad ogni nostra battuta; nel frattempo riesco a passare di nascosto il telecomando del vibratore al nostro ospite che dopo poco decide di provarlo.
Erika si gira verso di me palesemente imbarazzata, ma con un ghigno le faccio capire che non sono io a comandare le vibrazioni che le stanno provocando una forte eccitazione…
“Vedo che vi divertite alle mi spalle tutti e due… fate attenzione perché ve la faccio pagare! E’ meglio che vado in bagno, ho bisogno di una rinfrescata…”
Senza proferire parola il nostro ospite si alza e la segue all’istante.
Quei 5 minuti mi sembrano un’eternità e quando li vedo riapparire non ho il tempo nemmeno di fare una battuta per provare a capire se fosse successo qualcosa.
“Tesoro, paghiamo e usciamo?”
Una volta fuori siamo tutti indecisi sul da farsi e nel frattempo ha iniziato a piovere.
Mi offro di andare a prendere l’auto e nel frattempo scrivo un messaggio ad Erika per condividere con lei una proposta piccante a cui fa subito seguito la sua approvazione. Dopo pochi minuti arrivo fuori il locale e, complice la pioggia, li vedo salire di corsa in auto, entrambi sui sedili posteriori. Ma questo non era previsto.
“Io e Alex abbiamo pensato di farti una proposta: potremmo andare a bere un ruhm a casa nostra ma per sentirci più tranquilli, se sei d’accordo, ti benderemo con la sciarpa nel tragitto, così non saprai dove abitiamo di preciso… per non farti sentire solo ci sarò io a farti compagnia”.
Il tempo di uno scambio di battute e superata Via Veneto, osservo dallo specchietto retrovisore Erika che inizia a slacciargli la cintura e il nostro ospite immobile e bendato… da lì, un vuoto temporale.
Improvvisamente inizio a sentire Erika intenta a lavorare il suo cazzo: lo lecca, lo bacia, gli passa la lingua sulla cappella. Immagino il suo forte piacere nel poter assaporare un palo diverso dopo tanti anni… E’ indemoniata e io non riesco a concentrarmi alla guida.
“Cough…. Cough… cough…”
Sembra affogare su quel cazzo duro e doppio che a fatica riesce a contenere in bocca…. Si posiziona in ginocchio sui sedili per riuscire ad ingoiarlo a fondo e per fortuna i vetri posteriori dell’auto sono oscurati altrimenti avremmo rischiato di essere visti dalle volanti che supervisionano il centro città… Dopo esserselo gustato per 10 minuti intensi si avvicina al mio schienale e inizia a baciarmi con tutta la sua lingua impregnata di cazzo…
Con non poche difficoltà riusciamo ad arrivare sotto casa.
“Iniziate a salire, parcheggio l’auto e vi raggiungo, ma fate i bravi...”
Non ci metto più di cinque minuti.
Appena arrivato trovo la porta socchiusa, la luce in salone e’ accesa ma non vedo nessuno.
Mi avvicino alla camera da letto e l’immagine che mi ritrovo di fronte mi pietrifica in un misto di shock ed eccitazione: Erika completamente nuda con indosso solo le autoreggenti e i tacchi, distesa con le gambe divaricate mentre il muscoloso amico in piedi le infila il suo grosso cazzo in bocca tenendola per i capelli.
“Sei contento? Direi proprio di sì…Guarda che faccia da cornuto arrapato che hai… Mi raccomando non iniziare subito a masturbarti perché stasera voglio che mi scopiate entrambi… altrimenti la prossima volta mi vedrai direttamente alle prese con due cazzi…
…ora avvicinati e vieni a leccarmela…
non sai quanto ho desiderato questo momento…”
(to be continued…)