Il Portachiavi Proibito
by Antonino77Visto: 28 volte Commenti 0 Date: 25-10-2024 Lingua:
Questo racconto è dedicato ad una moglie speciale. E' una sopresa che sperò sarà gradita e se mi verrà dato il permesso, indicherò il nick di questa coppia in modo che tutti possiate andare ad ammirare questa speciale musa ispiratrice.
Come sempre graditi commenti, critiche, apprezzamenti.
Lisa, una giovane donna moglie e madre dai principi fermi e appassionata animalista, aveva sempre avuto un rapporto di amore e odio con suo cognato, Giovanni. Un legame complicato, perché Giovanni, il marito di sua sorella, si divertiva continuamente a stuzzicarla per le sue convinzioni animaliste e perché era innegabilmente attratto sessualmente da questa donna che però rimaneva irraggiungibile.
Ma un giorno, quasi per gioco e senza pensare alle conseguenze che quello scherzo avrebbe potuto portare, tutto precipitò e la vita di Lisa ne fu completamente travolta.
Quella, infausta sera, durante una cena in famiglia dove erano tutti presenti, Giovanni, per provocare la cognata, menzionò l'idea di acquistare un portachiavi, uno di quelli con attaccati una coda di volpe, sapendo bene che questo avrebbe turbato Lisa.
Sai, ho visto un portachiavi fantastico in centro. Una coda di volpina vera, così morbida e soffice. Potrei accarezzarla ogni volta che prendo le chiavi di casa,
disse Giovanni con nonchalance, osservando attentamente la reazione di Lisa.
Lisa rimase sconvolta da quelle parole. I suoi grandi occhi si riempirono di determinazione mentre cercava di mantenere la calma.
Non puoi comprare qualcosa del genere, Giovanni. È crudele e irrispettoso verso gli animali. Non puoi semplicemente prendere la coda di una povera piccola volpe e farne un giocattolo!
Giovanni, divertito dalla reazione di Lisa, continuò a stuzzicarla.
Ma è così carino, Lisa. E poi, chi lo nota? È solo un piccolo lusso, un capriccio.
Lisa, con il viso infuocato di rabbia, si scaglio contro il cognato dicendogli che era un uomo senza cuore. Questa scena la turbò profondamente e la notte non riuscì a chiudere occhio pensando ad un modo per convincere Giovanni a non cedere a questa idea assurda.
La mattina, risoluta, mandò un messaggio a Giovanni dicendogli se voleva passare in pausa pranzo a casa da lei, che sarebbe stata sola, perché avrebbe voluto parlargli. Lisa sera perfettamente consapevole del fatto che il cognato fosse attratto da lei e quindi volle giocarsi questa carta per convincerlo ad abbandonare l’idea del portachiavi.
Quando Giovanni arrivò a casa di Lisa, Lisa lo accolse in casa e gli disse con una voce maliziosa:
Ascoltami, Giovanni. Se vuoi davvero un portachiavi del genere, ti farò una proposta. Ti darò io stessa un portachiavi con una coda morbida, ma senza danneggiare nessun animale.
Giovanni, intrigato dalla proposta, si fece serio.
E come pensi di fare?
Lisa, con un sorriso enigmatico, sussurrò: “ So che ti piace mettermi in difficoltà, ma sono disposta a tutto per salvare un animale e quindi, se proprio devo, sono disposta a farmi tagliare da te una ciocca dei miei capelli per realizzare questo stupido portachiavi” e così dicendo gli allungò un paio di forbici.
Giovanni ebbe un’illuminazione e senza riflettere un secondo di più chiese: “Sei veramente determinata a salvare una stupida volpe? Faresti veramente di tutto?
La cognata annuì e Giovanni la sarò grossa, più che altro per farsi una grossa risata immaginando la reazione di Lisa: “E allora accetto, ma ad una condizione: invece dei tuoi capelli, useremo il pelo della tua figa.
Lisa rimase scioccata ed incredula e in una sorta di trance, senza neanche rendersi conto di quello che stava dicendo, rispose con un filo di voce: “se è questo che vuoi, questo sia!”
Le parole di Lisa lasciarono Giovanni senza fiato. Non si aspettava una cosa del genere, prevedeva una reazione scomposta e imbarazzata, certamente, ma certamente non una cosa di questo genere.
Stai dicendo sul serio?
Assolutamente. Ma a una condizione: nessuno dovrà mai saperlo, né mio marito né tantomeno mia sorella, tua moglie”.
“Ok, certamente, sarà il nostro piccolo segreto, ma voglio essere io a radere il pelo della tua figa, così da assicurarti che sia autentico. E dovrai aspettare che ricresca, per avere abbastanza pelo per il portachiavi: il pelo dovrà essere lungo e folto
Lisa annuì, rossa in volta, e sciogliendo il laccio della vestaglia con cui aveva accolto Giovanni sperando di fare leva sul suo fascino, si abbassò le mutandine e disse: “Così lungo e folto può andare bene?”
Mentre diceva queste parole Lisa si rese conto del fremito che stava attraversando tutto il suo corpo, si sentiva una donna diversa da quella che era sempre stata: moglie fedele e madre modello.
Vedendo il cognato imbambolato e quasi preoccupata che questa situazione così erotica potesse interrompersi, decise di essere lei a prendere in mano le redini del gioco.
Prese una mano del cognato, se la portò sulla figa e continuò, sussurrando all’orecchio del cognato:
Ti darò il portachiavi più morbido e sensuale che tu abbia mai immaginato, ma dovrai guadagnartelo.
Lisa, con il cuore che le batteva forte, accompagno il cognato in camera e si sdraiò sul letto, aprendo le gambe.
Giovanni, con le mani che tremavano leggermente, prese un rasoio e iniziò a radere delicatamente la figa di Lisa. Ogni tocco era elettrico, mandando brividi di piacere lungo il corpo di entrambi. Lisa gemeva sommessa, non solo per il contatto fisico, ma per l'eccitazione di sapere che il suo pelo sarebbe diventato il tesoro personale di Giovanni.
Mentre il rasoio scorreva sulla pelle, Lisa, che ormai non capiva più nulla completamente travolta dall’eccitazione disse:
Dovremo farlo ogni quattro mesi, per tre volte. Così il pelo avrà il tempo di ricrescere e potremo raccoglierne a sufficienza.
Giovanni, concentrato sul compito, annui senza distogliere lo sguardo dalla figa di Lisa, ormai completamente esposta e vulnerabile al suo tocco.
Sarà un anno intenso, ma ne varrà la pena.
La prima rasatura fu un'esperienza incredibilmente erotica. Lisa, abbandonandosi alla sensazione, iniziò a muovere i fianchi, spingendo la sua figa contro la mano di Giovanni.
Mi piace come mi stai radendo, cognatino. Mi fai sentire così desiderata.
Giovanni, eccitato oltre ogni immaginazione, decise di spingersi oltre.
Ti desidero da tanto, Lisa. Posso assaggiare il tuo miele mentre ti rado?
Lisa, sorpresa dalla richiesta, sospirò.
Va bene, ma solo perché sei tu a volerlo. E solo per questa volta.
Giovanni, con movimenti lenti e sensuali, abbassò la testa e iniziò a leccare la fessura umida e calda di Lisa, mentre le sue dita continuavano a radere la pelle intorno alle grandi labbra. I gemiti di Lisa riempirono la stanza, e il sapore dolce e salato della sua essenza lo fece impazzire di desiderio.
Dopo aver raccolto il pelo in un piccolo sacchetto di seta, Giovanni si fermò, consapevole che dovevano rispettare i tempi del loro piano.
È stata un'esperienza incredibile, Lisa. Non vedo l'ora di ripetere.
Lisa, con il respiro affannoso, aggiunse:
Ricorda, tra quattro mesi. E la prossima volta, dovremo spingerci oltre.
Nei mesi successivi, Lisa e Giovanni continuarono la loro danza erotica, incontrandosi di nascosto per radere il pelo della figa di Lisa e per esplorare i loro desideri repressi. Ogni sessione diventava sempre più intensa, con Lisa che si abbandonava completamente ai piaceri del corpo e Giovanni che scopriva nuove sfumature della sua sessualità.
Durante il secondo incontro, Lisa, ormai completamente a suo agio con la situazione, prese il controllo.
Oggi ti insegnerò come darmi piacere, cognatino. Voglio che mi faccia venire, usando solo le tue dita e la tua lingua.
Giovanni, obbediente e desideroso di soddisfare Lisa, si inginocchiò tra le sue gambe aperte, e iniziò a esplorare la sua figa con movimenti lenti e circolari. Lisa gemeva, guidandolo con le sue mani, insegnandogli i punti esatti che la facevano impazzire.
Si, proprio lì... più forte... oh, si, cognatino, mi stai facendo impazzire.
Giovanni, con la bocca affamata, si tuffò sulla fessura bagnata, succhiando e leccando il clitoride rigonfio di Lisa, mentre le sue dita penetravano la sua umidità, cercando il punto più profondo. Lisa si contorse, urlò il nome di Giovanni, e si abbandonò a un orgasmo potente, che la lasciò senza fiato.
Sei incredibile, Lisa. Non ho mai visto nulla di così bello,
sussurrò Giovanni, ammirando il corpo sudato e tremante della cognata.
Lisa, con un sorriso soddisfatto, lo baciò delicatamente.
È solo l'inizio, mio Giovanni. Tra poco avrai il tuo portachiavi, e sarà un ricordo indelebile del piacere che la sorella di tua moglie è stata capace di donarti”
Il terzo e ultimo incontro si avvicinava, e Lisa e Giovanni sapevano che sarebbe stata un'esperienza indimenticabile. Il pelo della figa di Lisa era cresciuto folto e morbido, pronto per essere raccolto e trasformato nel tanto desiderato portachiavi.
Questa volta, Lisa aveva in mente qualcosa di speciale.
Voglio che mi prendi, Giovanni. Voglio sentire il tuo corpo dentro di me mentre raccogli il mio dono.
Giovanni, eccitato oltre ogni limite, non poté rifiutare, estrasse un preservativo dalla tasca e lo srotolò sul cazzo duro come il marmo. Si posizionò sopra di lei, le gambe di Lisa avvolte attorno alla sua vita, e iniziò a penetrare lentamente, sentendo la stretta calda e vellutata della sua figa.
Lisa gemeva, muovendosi in sintonia con i suoi movimenti, mentre le sue unghie graffiavano la schiena di Giovanni, guidandolo in un ritmo sempre più intenso.
Si, si, così... prendimi, prendimi tutta, cognatino.
Fu un amplesso intensissimo e Lisa vennè, pensando forse di non essere mai venuta così scopando con suo marito e travolta dal piacere che ormai le era entrato violentemente nel cervello, chiese a Giovanni di avvisarla quando sarebbe stato sul punto di eiaculare.
Giovanni, che stava letteralmente impazzendo dal piacere disse che era sul punto di venire, e in risposta a questo avvenne quello che rese unica questa scopata.
“Aspetta Giovanni, non venire ancora” disse Lisa, che spinse fuori di sé il cognato e guardandolo con occhi pieni di ardore, allungò la mano destra e sfilò il preservativo. “voglio che mi riempi del tuo seme!”. Giovanni non riuscì a trattenersi, e si lasciò andare in un orgasmo potente, riempiendo Lisa con il suo sperma caldo e denso.
Lisa, avvolta nelle sensazioni intense, si abbandonò a un altro orgasmo, sussurrando:
È stato meraviglioso, Giovanni.”
Nei giorni successivi, Lisa preparò con cura il portachiavi, incollando il pelo raccolto su una base di silicone, che si premurò di tenere all’interno della sua figa per qualche ora in modo che assorbisse i suoi umori e il suo odore. Il risultato era sensuale e unico, un ricordo tangibile della loro passione proibita.
Giovanni, ricevendo il regalo, lo ammirò con occhi pieni di desiderio.
È perfetto, Lisa. Non vedo l'ora di usarlo ogni giorno, ricordando i nostri momenti insieme.
Lisa sorrise, consapevole che il loro legame segreto sarebbe rimasto per sempre un'avventura erotica indimenticabile...