RACCONTO TITOLO: Weekend a Roma (parte prima) 
Menu

Weekend a Roma (parte prima)


Avatar Author

Weekend a Roma (parte prima)

by cornutoestivo
Visto: 986 volte Commenti 4 Date: 19-06-2024 Lingua: Language

..ed eccoci qui, prontamente rientrati nella nostra città dopo aver vissuto un esaltante weekend romano condito da un vero brivido notturno, sono qui a rendicontare tutto da perfetto cornuto. Lei oggi, come sapete già, per via del suo esser docente impegnatissima nelle sessioni d’esame di maturità con le appena enunciate tracce su Ungaretti e Pirandello, io invece, pensionato, a casa impegnato nell’elaborazione scritta della nostra avventura nella capitale e nell’elaborazione delle relative immagini a supporto che, lo dico subito, non sono estremamente chiare, sono come al solito frame di un video da me personalmente girato, ma, essendo sera inoltrata e con l’impossibilità di usare la luminosità dello smartphone potrete capire, ci siamo prima incontrati in una via e poi (fidandoci di lui) ci siamo lasciati condurre in un parcheggio pubblico della zona, dove l’unica luminosità utile è stata quella stradale, però, come potrete vedere nell’album che pubblicherò, nella parte conclusiva dell’incontro ho in un certo senso “osato” pensando a poter agevolare al meglio l’opera di chi potrà meglio osservare, servendomi appunto della torcia dello smartphone per pochissimi secondi, testimoniando la parte finale del bocchino di mia moglie e la conseguente sborrata di Luigi tra le sue mani. Adesso però è giusto tornare a qualche ora indietro ed iniziare dal momento in cui abbiamo lasciato la nostra città per recarci dapprima in visita ad un grazioso paesino della Ciociaria ricco di storia e di arte per poi (nella serata stessa) arrivare a Roma.
Sin dalla partenza ho riposto molte speranze nel dialogo con mia moglie, per cui le circa tre ore e mezzo di comodo viaggio le ho usate al meglio nell’opera di convincimento, oddio, oramai sapevo (anche voi saprete) che non si sarebbe trattato di convincere una moglie pudica nei confronti di quanto può esserci di morboso o di equivoco in un rapporto di sesso con un uomo diverso dal legittimo coniuge, però parliamo pur sempre di mia moglie, la madre dei nostri figli, la donna della mia vita, per cui tatto ed eleganza li ho ritenuti necessari nella massima espressione. Già dai primi chilometri di viaggio, per via di una mia innocente presa d’atto dall’oramai tempo immemore della mia assenza da Roma ed una relativa domanda a lei (e sua relativa risposta) mi si è riaperto un paragrafo della nostra passata vita coniugale “buia”, lei ha spesso effettuato (ed effettua ancora) brevi trasferte presso il suo ministero di competenza, ma la sua risposta alla mia domanda da quanto mancasse dalla capitale mi ha risvegliato la classica pulce nell’orecchio sopita da tanto tempo..

“..manco da un pochino, anche se tu non sei affatto al corrente di quante volte ufficialmente ci sono stata..”

Improvvisamente il mio cuore in fibrillazione mi ha suggerito di approfondire, ho immediatamente pensato a quanto prospettato da messaggi privati ricevuti da un buon numero di utenti lmo dove spesso mi è stato chiesto se io non fossi più cornuto di quello che lapalissianamente appaio già..

“..che vuoi dire? Puoi essere più precisa?”

“..ne parlerò brevemente, anche perché in questo momento non mi va di parlarne, ma sappi che ci sono stata più di quanto tu sappia, non sempre per motivi di lavoro, diciamo che la presunta ufficialità mi ha fatto molto comodo e non mi ha reso l’obbligo di dovertene mettere al corrente..”

“..beh dai, dimmi qualcosa in più..”

“..non l’hai ancora capito? Adesso che sei acclarato cornuto immagina..”
Ho buttato lì in un impeto..

“..c’entra Pasquale? Se si, dimmi di più, non ti interromperò..”

“..e bravo il mio maritino, complimenti alla tua perspicacia..”

“..ma allora non vi siete mai lasciati, state continuando ancora?”

“..ma noooooo.. è finita da almeno 10 anni, ma tu per i precedenti 10 anni non hai mai saputo che la nostra storia è continuata, abbiamo spesso concertato di vederci a Roma, io ho spesso inventato con te la necessità di un comando ministeriale, lo stesso ha fatto lui con sua moglie, non ti ho mai più detto nulla di lui perché volevo vivermi la storia senza di te, è vero che ci lasciammo in malo modo quando lui accettò di essere trasferito nella sua Napoli, ma dopo qualche mese ci risentimmo e facemmo in modo da creare la prima delle nostre tante bugie nei tuoi confronti e nei confronti di sua moglie..”
Lunghi attimi di silenzio e poi la esortai a continuare dicendole..

“..amore mio non sono arrabbiato, parola d’onore, ma ti prego, continua..”

“..e cosa vuoi sapere che non sai già? Abbiamo a lungo scopato ancora per diversi anni, una volta sospettai persino di essere incinta di lui, poi tutto fortunatamente di risolse in maniera naturale, ne fui davvero felice, il pensiero di lasciarti crescere un figlio non tuo non mi piaceva affatto, se ben ricordi ci fu un periodo in cui ripresi a farti fare sesso con me, anche se di pessima fattura (me lo disse perculandomi e persino deridendomi) lasciandoti venire dentro, c’era eventualmente l’esigenza di dover mascherare la gravidanza, ma tu questo non lo hai mai capito..”

“..no, non l’ho capita questa cosa, d’altronde non avrei mai immaginato che tu avessi continuato la storia con lui, per me era un capitolo chiuso, ero certo che se fosse continuata tu me ne avresti messo al corrente, non ci sarebbero state difficoltà a doverlo fare, ero tuo complice..”

“..si, eri mio complice è vero, e nemmeno immagini quanto mi piacesse, come la nostra complicità mi piace anche adesso che mi fai scopare da altri uomini, ma quando riallacciai rapporti con lui decisi di tenere la storia per me, però sappi che, comunque, a lui non ho mai detto che tu sapevi tutto, non avrei saputo come affrontare il discorso, era un gran bel maschio ma non affatto accostabile alla tua intelligenza..”
Tutto questo dialogo è avvenuto soltanto qualche ora fa, sentirla sottolineare la mia intelligenza mi ha reso orgoglioso, l’ho spinta nella prosecuzione del suo rendiconto, rendendolo persino ottimamente propedeutico al discorso della possibilità di un carsex da effettuare in una complice serata romana..

“..come ti ho già detto abbiamo continuato a scopare fino ad una decina di anni fa, il suo enorme cazzo ha condizionato la mia esistenza, e me la continua a condizionare, hai fatto caso che tutti quelli da cui mi proponi di lasciarmi scopare hanno tutti il cazzo grosso? È il motivo essenziale per me, oramai di un cazzo normale non ci faccio niente..”

“..e tu ti sei mai chiesta del perché ti ho lasciata scopare da Franco, Marin e Aldo? Proprio perché hanno il cazzo grosso, Franco me lo mise decisamente in evidenza attraverso i suoi attillati jeans, quello di Marin lo sbirciai in doccia nel nostro luogo di lavoro e Aldo me lo mise in mano la sera in cui le facesti un bocchino in macchina, per cui.. lasciarti scopare da loro era per me un motivo di devozione nei tuoi confronti..”

“..si, sei un perfetto complice, lo ammetto e ti amo, non solo per questo però ehh..! Ti amo perché sei il mio cornuto, adesso che sei diventato impotente ti amo ancora di più perché grazie a te il cazzo non mi mancherà, sono davvero felice del nostro rapporto, stiamo in questo momento cavalcando l’onda emotiva sua dei nostri ricordi che del nostro presente, io non so cos’hai in mente relativamente al nostro soggiorno romano, ma so per certo che stai cullando e tramando qualcosa, vero? Dai, parla..”
Era lei stessa a servirmi su di un piatto d’oro l’importanza del necessario dialogo, ma prima volevo sapere ancora qualcosa in più del passato, era il momento giusto, se fosse stata esaustiva non sarei mai più tornato indietro..

“..com’è finita con Pasquale? E perché è finita?”

“..è finita malissimo tra noi, e soprattutto con una motivazione ben precisa, quando l’ascolterai non crederai alle tue orecchie! Durante uno dei nostri soggiorni falsamente professionali a Roma, ci vedemmo come sempre nello stesso albergo, lui prenotava una matrimoniale dove scopavamo e dormivamo, una sera, dopo aver scopato come al solito alla grande, lui ricevette una telefonata da un suo amico che lo metteva al corrente di essere anche lui a Roma e che avrebbe avuto piacere di cenare insieme, lui gli disse che non era solo, lui gli rispose che non c’era nessun problema e che avremmo potuto anche cenare tutti e tre insieme, cosa che tutto sommato avvenne anche con piacere, il suo amico era un bel tipo, o quantomeno faceva del tutto per dimostrare di esserlo, voi uomini quando perseguite un obiettivo siete formidabili..”

Improvvisamente iniziai a capire il senso del suo racconto, ma non volevo assolutamente azzardare nessuna ipotesi, la pregai però di continuare, avevo il cuore in gola decisamente in fibrillazione..
Seguirono lunghi attimi di assordante silenzio, più lei disse..

“.. sicuro che vuoi sapere? Potremmo finire qui e tutto resterebbe com’è, ma se vuoi sapere devi accettare, sono passati più di 10 anni ed io sono qui con te, è questa la cosa importante..”

“..voglio sapere, nulla cambierà, ti amo..”

“..bene, la cena trascorse tra sorrisi, battute, cordialità, tutto sommato una buona serata, poi, al momento dei saluti il suo amico disse che si era fatto maledettamente tardi e che non avrebbe fatto in tempo a prendere il treno di ritorno per Napoli, per cui avrebbe atteso qualche ora nella stazione Termini Centrale la disponibilità del nuovo treno, in fin dei conti si trattava soltanto di aspettare qualche ora, Pasquale però lo mise in guardia sul fatto che nelle ore notturne non era una buona cosa girovagare in un ambiente non propriamente sano come quello di Termini, telefonò al nostro albergo per cercare di sapere se c’era disponibilità di una camera, però poi in seguito seppi che la telefonata fu finta e che era tutto organizzato..”

Iniziavo a pensare dove il discorso tra noi per via della sua confessione sarebbe andata a finire, non la interruppi, ma nella mia testa ronzava un senso di gelosia fortissimo, non dovuto alle gesta di mia moglie, tutt’altro, in fin dei conti ero stato io l’artefice della spinta che la gettò tra le braccia di un altro uomo, ma per via della rabbia che celavo nei confronti dell’uomo in cui riposi i miei sogni di cornuto..

“..senza che io dessi eccessiva importanza al dialogo tra Pasquale ed il suo amico arrivammo alla conclusione che, per suo dire (di Pasquale) tutto sommato avremmo potuto attuare ospitandolo nella nostra stanza fino al mattino, c’era a disposizione il letto singolo al fianco di quello matrimoniale, quello che solitamente torna in uso ad un eventuale figlio
al seguito, a dire la verità questa scelta mi lasciò un pochino perplessa, ma non avrei mai pensato a ciò che poi sarebbe accaduto..”

Ancora qualche attimo di silenzio come a denotare delle piccole difficoltà da parte di mia moglie nel dover proseguire con il suo racconto, trovai nuovamente modo di esortarla nella prosecuzione rassicurandola sul fatto che nulla sarebbe mutato nei suoi confronti, lei tornò di nuovo a raccontare..

“.. non obiettai nulla, anche se dentro di me non mi sentivo completamente d’accordo sulla decisione di Pasquale, arrivammo in albergo, ci recammo alla reception per depositare i documenti del suo amico e mentre salivamo in ascensore Pasquale disse una cosa che mi diede da pensare, rivolgendosi al suo amico disse che sua moglie (ovvero io) si vergognava un pochino di questa ospitalità ma che tutto si sarebbe superato, hai capito maritino mio? Lui mi definì moglie, quindi l’altro non era certamente un suo amico. Fatto sta che arrivammo in camera, mi diedero precedenza per l’uso del bagno, portai con me il necessaire per abbigliarmi per la notte, tornai nella stanza, luci soffuse e silenzio totale, il mio cuore stranamente in subbuglio, ero pur sempre in una stanza d’albergo con due uomini e nessuno dei due eri tu, ovvero mio marito, ma uno dei due era il mio amante storico che faceva credere all’altro che fosse mio marito, fu poi la volta di Pasquale in bagno, io mi sedetti sul letto guardando la tv, il suo amico in silenzio in attesa del suo turno per il bagno, però mi sentivo osservata da morire. Pasquale tornò in stanza lasciando libero il bagno al suo amico, mi viene vicino, mi baciò e mi aiutò a mettermi a letto, tentò degli approcci nei miei confronti ma io gli chiesi di smetterla per via della presenza del suo amico, lui sembrò capire, ci abbracciammo mettendoci sotto le lenzuola, spense le luci lasciando accesa soltanto quella notturna, il suo amico uscì dal bagno, Pasquale lo pregò di lasciare la porta del bagno aperta e lasciando allo stesso tempo accesa la piccola luce della toletta a specchio, si diresse nel suo letto, mi accorsi sbirciando che era in mutande, avevo Pasquale alla mia destra ed il suo amico alla mia sinistra a meno di un metro, praticamente ero in mezzo, ragionando col senno del poi pensai che Pasquale avrebbe potuto optare per una diversa disposizione, io ero tra loro due e tutto era stato studiato a modo, ma ancora non me ne resi conto, nella stanza regnava un gran silenzio, Pasquale spense anche la tv (seppi poi che lo fece di proposito) in modo tale che se avessimo dovuto scambiare qualche parola tra noi lo avremmo dovuto fare sussurrando o bisbigliando, tutto rientrava nei loro diabolici piani che, se non lo hai capito, vertevano nella direzione di scoparmi in due..”

“..secondo te non l’ho capito? Io lo avrei capito dal momento in cui lui ha ricevuto la telefonata del suo amico che lo metteva al corrente di essere a Roma, ma continua a raccontare, ti giuro che il tuo racconto mi sta piacendo molto..”

“..lo immaginavo, tu sei cornuto da sempre..”

Mi fermai per qualche attimo in una piazzola di sosta dell’A14, giusto il tempo per darle un bacio, poi, ripresi il cammino pregandola di continuare il suo racconto dicendole

“..mi stai raccontando tutto con almeno 20 anni di ritardo, credi che allora non avrei capito?”

“..si, certo che avresti capito, la tua natura di cornuto contento te lo avrebbe permesso, ma se ci pensi bene avrai capito il mio senso di difficoltà di allora, avrei dovuto metterti al corrente del fatto che il mio amante che tu credevi non esserci più mi fece chiavare da un suo presunto amico? Ragionaci su..”

“..ahh.. quindi hai scopato con due uomini senza dirmelo? Puttana.. (ovviamente glielo dissi sorridendo)..”

“..ehh si, lo ammetto, quella volta fui davvero una puttana, ma non è stata la sola volta in cui mi ci sono sentita, oramai siamo in tema di confessione ed ho intenzione di raccontarti tutto, visto quello che stiamo vivendo in questo ultimo periodo non servirebbe a nulla mentire..”

“..quindi mi stai dicendo che in questi anni in cui non abbiamo quasi mai dialogato tu mi hai sempre tradito?”

“..in verità non ti ho mai tradito, ho semplicemente tenuto fede alla tua volontà di sentirti cornuto, il mio errore semmai è stato non dirtelo, non mettertene al corrente, ma stranamente non me ne sono mai sentita in colpa, ho sempre pensato che la mia condotta ti sarebbe piaciuta e che un giorno ti avrei messo al corrente di tutto..”

L’idea che avevo avuto di provare il piacere di un viaggio a Roma si stava rivelando una sensazionale fonte di sapere, e pensare che il motivo principale era poter organizzare a sua insaputa il brivido di un car sex con uno sconosciuto, di cui però non l’avevo ancora messa al corrente, era per me predominante la sete del sapere, la pregai di continuare..

“..e come puoi vedere.. ti sto mettendo al corrente di tutto, lo faccio a cuore aperto soprattutto perché tu mi hai promesso che nulla cambierà tra noi..”

“..e te lo confermo, non cambierà nulla tra noi e non cambierò la volontà di continuare ad amarti come ti amo da sempre, non smetterò di amarti nemmeno se tu trovassi il coraggio di confessarmi che ti sei lasciata scopare da 200 uomini in questi 20 anni..”

“..beh, non esagerare, 200 no, anche se a te piacerebbe fosse così, ma una ventina si..”

“..avrai tempo e modo di raccontarmi tutto, per ora nonostante la mia età sia oramai importante, non ho intenzione di morire, vorrò prima sapere di tutte le tue gesta..”

Ovviamente ridemmo entrambi, poi lei riprese il suo racconto

“..insomma eravamo in una situazione per me nuova, ero in una stanza d’albergo con due uomini, cosa che non era mai successa neanche con te, e tu lo avresti voluto da sempre, io lo so, eravamo immersi in un silenzio irreale, il bisbigliare tra di noi era chiaramente udibile anche al suo amico, per cui, i tentativi di Pasquale di potermi scopare anche a pochissimi di distanza dal suo amico erano da me respinti in modo quasi chiassoso, ma la lotta fisica di sa, alla fine la vince il maschio e la femmina soccombe, Pasquale riuscì a mettermi il cazzo dentro, in quel periodo ogni qualvolta riusciva a scoparmi io andavo letteralmente in visibilio, aver trovato nella mia vita il gran cazzo di Pasquale l’ho sempre giudicata una benedizione, con lui ho scoperto il vero piacere della carne, che come ben sai con te.. (sogghigni e sorrisi) lui aveva capacità di devastazione, mi arrivava dentro l’utero, mai nessuno mi aveva mai fatto provare quelle sensazioni da brividi, ma con il senno del poi ho spesso pensato che forse, invece, era quasi da considerare una maledizione, dal momento in cui finì definitivamente la nostra storia, negli uomini che successivamente ho avuto ho sempre cercato la quantità, la qualità, il cazzo grosso, ma nessuno si è mai minimamente avvicinato alle sue dimensioni, devo però riconoscere che Franco ha un cazzo notevole, ma non si può rintracciare..?”

Anche qui sorridemmo tutti e due ed io aggiunsi..

“..troia, Franco ti è piaciuto ehh..? Lo ritroveremo, ho il suo numero, ma questa volta dovrai permettergli di incularti..”

“..te lo prometto, mi farò inculare, la volta in cui lo abbiamo avuto a casa non ci sono riuscita perché ero abbastanza inibita, era molto tempo che un cazzo del genere non mi entrava nel culo, ma se solo tu pensi che mi sono lasciata inculare da Pasquale.. riuscirà ad incularmi anche lui, te lo prometto, intanto rintraccialo, per un cornuto è un dovere esaudire una richiesta di sua moglie..”

“..sarà fatto, promesso..”

“..stavamo scopando sotto le lenzuola in maniera più silenziosa possibile, ma quando un gran cazzo di quella portata ti apre l’utero è praticamente impossibile mantenere un aplomb necessario, mi lasciavo scopare con vero piacere anche sapendo della vicinanza del suo amico che, certamente non era del tutto indifferente alla nostra performances, il silenzio di poco prima era oramai rotto dalle nostre gesta, certamente tra loro avevano progettato il tutto, infatti di lì a poco il suo amico protestò sorridendo dicendo che se ne sarebbe andato in bagno a dormire e che tentare di farlo lì equivaleva ad una gran tortura, Pasquale sorrise di buon grado, lo feci anch’io, oramai mi fu chiara la loro intenzione, avrei dovuto fare buon viso a cattivo gioco, la cosa che però in quel momento mi fece incazzare di brutto fu il fatto della presa in giro da parte di entrambi, Pasquale avrebbe dovuto dirmelo di quel suo desiderio, come lo hai fatto tu, giorni dopo mi confessò piangendo tutto, di tutta la macchinazione messa in atto, non si trattava di un suo amico ma di una persona trovata su una rivista specializzata e che inizialmente aveva pensato di macchinare il tutto cercando di scopare sua moglie insieme ad un altro, ma sua moglie non volle saperne nulla minacciando persino di rompere il matrimonio, per cui, desiderando fortemente di scopare una donna in due uomini pensò di coinvolgere me, cosa che quella notte gli riuscì, pagando però un dazio oneroso, al mattino ci salutammo per non rivederci più, i suoi tentativi di potermi riavere sono stati tantissimi, si è arreso soltanto due tre anni fa, dopodiché non mi ha più cercata, non saprei dirti nemmeno se è ancora in vita o no, a me piace pensare che possa aver trovato pace riuscendo a coinvolgere sua moglie, anche se, sapendo di lei la vedo dura. Comunque, quella notte oramai non serviva più nascondere le nostre gesta al suo amico, oramai mi ero persuasa del fatto che avremmo scopato in tre, Pasquale mantenendo il
cazzo dentro di me tolse il lenzuolo da sopra i nostri corpi, mi mantenne sopra di lui sfilandomi la camicia da notte, eravamo tutti e due nudi agli occhi del suo amico di cui non ricordo neanche il nome, amore mio potrai capire che nella posizione in cui eravamo il cazzo di Pasquale mi arrivava quali allo stomaco, ero talmente ingoiata che avrei accettato di tutto, la prima cosa che accettai fu un abbraccio da parte dietro dell’altro uomo, mi massaggiava le tette con irruenza, mi strizzava i capezzoli nel modo in cui mi piaceva, poi si alzò in piedi sul letto, aggirò il mio corpo venendo a mettersi davanti, Pasquale mi scopava a smorza candela e lui me lo mise in bocca, anche lui aveva un notevole attrezzo, molto somigliante a quello del mio amante, largo, lungo, duro, venoso, perfettamente depilato e dalla gran cappella, Pasquale dal suo punto di veduta doveva avere una visione emozionante, d’altronde stava pur sempre ammirando “sua moglie” mentre pompava un gran cazzo unitamente al ballonzolare dei coglioni dell’altro maschio, quelli il suo amico li aveva più grandi dei suoi, aveva saputo scegliere..”

“..ma lui non aveva ancora capito che tu avevi intuito tutto?”

“..non lo so, ma sinceramente neanche me ne fregava niente, oramai ero come in trance, nonostante tutto cercavo soltanto di vivermi la novità in cui mi ero lasciata coinvolgere, Pasquale come sempre mi stava chiavando a pelle, gli chiesi però se aveva con sé i preservativi, avevo intensivo e di farmi scopare anche dall’altro, li prese dalla tasca dei suoi pantaloni (altra prova della loro macchinazione, normalmente non si va a passeggio con dei preservativi in tasca..) ne porse uno al suo amico che lo indossò, Pasquale si fece da parte, l’altro prese il suo posto facendomi entrare dentro il suo, anch’esso notevole e fortemente riempitivo, Pasquale guadagnò il posto che pico prima era dell’altro, me lo mise in bocca spingendomelo abbastanza violentemente in gola, andammo avanti per un bel po’, non saprei dirti per quanto, io avevo avuto già un buon numero di orgasmi, sai bene quanto sia per me facile averne, ma loro non accennavano nemmeno minimamente a venire, ho avuto sensazione che quella notte mi avrebbero ridotta a brandelli, il piacere che mi stavano creando mi stava devastando, un piacere così intenso credimi, non l’ho più provato, ho squirtato per più di una volta, spesso ho pensato a te ed alla tua nullità al loro confronto, mi è piaciuto pensarti lì con noi a ricoprire i tuoi tanti ruoli di cornuto collaborativo, saresti stato molto a tuo agio e del tutto felice, te lo do per certo, mi hanno fatto di tutto, persino la doppia in fregna, non ci crederai ma, seppur per pochissimo, ho avuto due cazzoni di quel genere in fregna, l’altro mi stava scopando con me sopra di lui. Pasquale mi stava inculando a pecora, ad un certo punto ci ha chiesto di fermarci, mi ha abbassata mettendomi a contatto del petto dell’altro, fermo restando che avevo già dentro il cazzo dell’altro mi ha puntato il cazzo nella parte di pertugio vicino al culo ed ha spinto piano piano, è riuscito a farmi entrare dentro anche il suo, in quel momento mi sono forse resa conto che mi stavano davvero sverginando, una sensazione di pienezza unica, mai provata, una vera e propria beatitudine del momento, questo per farti capire che io, oramai non posso più accontentarmi di comune sesso, quello che però stiamo vivendo in questo periodo mi appaga abbastanza, mi fido di te e di quello che riesci ad organizzare e procurarmi..”

“..a proposito di questo, vorrei dirti una cosa, poi però riprenderai a raccontarmi..”

“..dimmi pure, poi riprenderò..”

“..ce ne stiamo andando a Roma per un weekend di piacere, prima facciamo un salto in Ciociaria per una visita culturale, poi arriveremo a Roma in serata, amici in rete mi hanno messo al corrente di alcune dinamiche che accadono nei pressi di un Palazzo Monumentale nel quartiere Eur, in pratica, nelle ore tardo serali ci sono delle persone di sesso maschile che si mettono in bella mostra in alcune fermate dell’autobus delle strade pressoché deserte del circondario, però, se ci si apparta per bene nel parcheggio prospiciente e si osservano i movimenti, si potrà notare che in effetti sull’autobus alcuni di essi non salgono, ecco, mi hanno detto che quelli sono maschi che si propongono ad una sorta di gioco trasgressivo, una volta acquisita tale certezza si effettua qualche giro a bassa velocità, facendosi notare dal prescelto e facendo altresì capire di essere interessati, una volta notati, sarà cura da parte del candidato stesso effettuare un cenno d’intesa, ci si avvicina, si abbassa il finestrino e si fa in modo da avviare un piccolo dialogo tra le parti, la moglie durante il dialogo offre in visione a gambe larghe le parti intime, il marito la offre, se lui accetta sale in macchina e consiglia un posto tranquillo in cui appartarsi, solitamente in un parcheggio pubblico nelle vicinanze, che ne dici? Ci proviamo anche noi?”

“..perché no, ci possiamo provare, ma è una sorta di prostituzione maschile? Dovrai pagare per farmi scopare?”

“..no, non è detto, mi hanno relazionato per bene a questo riguardo, nessuno chiede nulla, ma i cornuti più raffinati, se vogliono, possono provare il brivido di pagare l’uomo che scoperà sua moglie in macchina, ma non per tutti vige lo stesso modus operandi..”

“..tu pagheresti qualcuno per scoparmi?”

“..non l’ho mai fatto, ma non escludo la possibilità, il mio sogno è un altro, e lo conosci anche tu..”

“..già, adottare per una intera estate un bel vu cumprà, prendendotene cura in tutto e per tutto, vero..? Tu sai bene che cercherò di accontentarti, vedremo, tu sai che ci devono essere delle condizioni particolari affinché avvenga, la prima delle quali l’assenza dei figli sapendoli ben lontani per le loro ferie, regala loro una settimana da trascorrere tra loro a New York e lo faremo, fai il oapà generoso e l’avrai vinta, o quantomeno tenteremo, se non sarà un vu cumprà potrà essere un bagnino oppure un giovane vacanziero, per ora posso dirti che l’idea della serata romana mi attrae, la trovo un’idea fortemente perversa ma, se c’è chi ti ha detto che funziona la metteremo in atto..”

Fui felice della scelta del momento propizio per metterla al corrente del mio desiderio, eravamo entrambi abbastanza su di giri, ci stavamo denudando reciprocamente la mente, poi la pregai di continuare nel suo racconto

“..avevo due cazzi spropositati in fregna, forse era proprio quello che la natura mi riservava per via della mia conformazione fisica, anni ed anni in cui Pasquale mi aveva dilatato le carni mi avevano resa soggetto di tali opportunità, tutte le volte che in seguito ti ho lasciato scopare dentro di me sorridevo, ci sono state volte in cui non ti ho proprio sentito, spesso mi sono chiesta se eri già dentro di me oppure dovevi ancora entrare, d’altronde te lo ripeto, aver conosciuto cazzi come quello di Pasquale mi ha condizionato la vita. Mi stavano davvero dilatando, Pasquale, essendo sull’orlo della sborrata, si ritirò prima dell’altro, si sdraiò accanto all’altro cercando di ritrovare il ritmo del respiro per ricacciare indietro l’imminente sborrata, lui aveva questa capacità, non come te che certamente te ne sarai già venuto nelle mutande, a proposito, quante volte sei già venuto?”

..sorrise schernendomi, le confessai che avevo già sbrodolato un paio di volte, ma che non mi ero sporcato i miei jeans grazie alla mia accortezza preventiva, avevo indossato un buon quantitativo di asciugoni da cucina ben ripiegati nelle mutande..

“..ehh si amore mio, nelle mutande sono davvero zuppo..”

“..cornuto.. questo è ciò che ti riesce al meglio..! Pasquale ritrovò se stesso, chiese all’altro di cedergli il posto, si scambiarono i ruoli, lui tornò a chiavarmi e l’altro, dopo avermelo rimesso un pochino in bocca, tornò a posizionarsi dietro di me, aveva correttamente mantenuto ben saldo il preservativo, mi puntò il cazzo sul buchetto più stretto trovandolo già abbastanza dilatato dalla precedente opera di Pasquale, non gli occorse di spingere in maniera notevole, me lo fece scivolare nel culo senza nemmeno farmi male, mi pomparono all’unisono per diverso tempo, mi sentivo pervasa di bruciore in tutto l’apparato intimo, li pregai di non sborrarmi dentro, avrei voluto che tutti e due mi schizzassero in bocca ed in faccia, mi accontentarono, erano arrivati al culmine quasi magicamente insieme, mi lasciarono inginocchiata sul letto, Pasquale mi posizionò la cappella davanti alla mia bocca semi aperta, l’altro si tolse il preservativo (abbastanza unto di secrezioni rettali..) posizionandosi anch’esso come Pasquale, diedero qualche colpo con le loro mani sul proprio cazzo e quasi contemporaneamente mi devastarono la faccia, gli occhi, la bocca, i capelli, non so quanto sperma ingoiai, certamente tanto, tutti e due ebbero una produzione spropositata, mi sentii davvero una gran porca ma estremamente felice, anche in quei precisi istanti ebbi un bel pensiero per te, in fin dei conti era grazie a te se provavo quelle deliziose primizie erotiche, se non avessi avuto un marito come te a spingermi in questa ricerca probabilmente sarei stata una delle tante mogliettine frustrate..”

Non profferii parola, ero entusiasta del suo pensiero, poi riprese a raccontare

“..siamo andati avanti fino al mattino, mi hanno fatto di tutto e di più, Pasquale mi disse che l’altro era un uomo che conosceva da tempo, elemento pulito ed affidabile, per cui potevo fidarmi e lasciarlo divertire anch’esso a pelle, mi fidai e non sbagliai, d’altronde sono passati diversi anni e non ho mai avuto nessun problema, me li scopai tutti e due a pelle, feci loro bocchini senza il sapore del preservativo,
l’altro mi sborrò nel culo, a Pasquale piacque molto, sicuramente pensò che se lo avesse fatto con la moglie le sarebbe piaciuto di più, ma ero io e non la moglie, ricordo che stavo per recarmi in bagno per svuotare il mio intestino pieno di sperma ma lui mi fermò, si sdraiò sul letto pregandomi di usare il suo petto per svuotarmi, questa richiesta mi sorprese non poco, pensai che neanche tu avresti avuto l’ardire di chiedermi tale cosa, l’altro assisté ridacchiando a questa particolare sua sottomissione e predisposizione, lui sapeva che io fossi la moglie e magari pensò qualcosa del tipo ..guarda qui questo gran cornuto cosa si fa fare.. lui se lo fece fare e si spalmò tutto sul petto, poi andai in doccia insieme all’altro, in quei momenti il cornuto era Pasquale, mi lasciai insaponare e li appresi persino l’estremo erotismo, all’improvviso mi sentii del calore sulla coscia, un calore diverso dal tepore dell’acqua della doccia, mi stava pisciando addosso, mi sentii avvampare, apprezzai molto, lui gettò nel piatto doccia il sapone, pregandomi poi di raccoglierlo, ubbidii e lui ne approfittò per pisciarmi in testa, glielo lasciai fare inginocchiandomi ed offrendogli il mio viso, lui chiamò Pasquale dicendogli di assistere a quello che la mogliettina stava facendo, arrivò, strabuzzò gli occhi e prese a segarsi osservandoci, io ero più che mai decisa a porre fine alla nostra storia, ma volevo far sì che si facesse strada in lui un ricordo di me indelebile, volevo qualcosa che in seguito gli avrebbe in un certo senso rovinato la mente al ricordo di ciò che perse, qualcosa che, presumibilmente, non avrebbe mai ottenuto dalla moglie, mi stavo facendo pisciare in faccia dall’amico del mio amante che mi faceva passare per sua moglie, il tutto in assenza del mio Unico e Vero Marito, l’unico che lo avrebbe meritato, al mattino salutammo il suo amico, lo ringraziai dicendogli che era stato un grande e che ‘mio marito’ aveva apprezzato, come già ti ho detto non rividi più Pasquale, mi deluse..”


“..amore dove sei stata tutti questi anni? Quanto mi sei mancata..”

“..ci sono sempre stata, anche se non per te, ho avuto tanti altri uomini, di cui ti racconterò, ma sappi che nella mia testa sei stato sempre il mio importante cornuto..”

Arrivammo nel paesino della Ciociaria, eravamo su di giri in maniera inconsueta, tra una foto e l’altra continuammo nei nostri dialoghi di cui vi dettaglierò nella seconda parte..

To be continued

INSERITI 4 COMMENTI: