95 TRA LE CALLI DI VENEZIA
by SlutDanyVisto: 598 volte Commenti 4 Date: 21-01-2024 Lingua:
Dopo una lunga e movimentata vacanza al mare con abbronzatura al sole, tanti bagni nelle calde acque del mar Tirreno, ristoranti, discoteche e tanto sesso dietro le dune dove Dany portava i ragazzi più dotati rimorchiati sulla spiaggia, Max decise di portarla a Venezia per qualche giorno per farla riposare dai numerosi e goderecci assalti ricevuti in quel periodo.
Presero alloggio in un lussuoso albergo.
Max le promise di lasciarla tranquilla per tutto il tempo che avrebbero soggiornato in quella città.
Come al solito la bellezza e l’abbigliamento di Dany attirava l’attenzione di molti uomini, sempre con minigonne ridottissime, trasparenze sul petto, tacchi alti e trucco marcato tra le folte e lunghe chiome bionde.
In particolare un bel uomo di circa quaranta anni la guardava in modo particolare.
Casualmente al ristorante questo signore si trovava di fronte a lei e oltre a guardarle le gambe seminude e il seno che traspariva dalla camicetta cercava sempre di incrociare il suo sguardo, lei indifferente continuava a mangiare senza dare peso a quegli occhi che quasi la spogliavano.
Max si accorse dell’interesse di quel uomo per lei ed era quasi tentato di spingerla tra le sue braccia, ma poi si ricordò della promessa che le aveva fatto e non ci pensò più.
Finito il pasto Dany si recò nel salottino di lettura per leggere una rivista e subito dopo l’uomo si sedette sullo stesso divanetto a leggere un giornale, ma i suoi occhi erano rivolti sempre verso di lei.
L’uomo cercò in tutte le maniere di attirare l’attenzione di Dany, le offrì una sigaretta, ma lei rifiutò e andò da Max che era seduto al bar a prendere un caffè per avvisarlo che si recava in camera per un riposino.
Come entrò nell’ascensore l’uomo la seguì mettendosi dietro di lei e con delicatezza le strusciò una mano sul culo, Dany quasi non se ne accorse, scese dall’ascensore e si chiuse in camera.
A quel punto l’uomo riscese con l’ascensore e si recò al bar sedendosi vicino a Max.
Mentre ambedue sorseggiavano un digestivo l’uomo chiese a Max se quella bellissima donna era sua moglie e ricevuta una risposta positiva gli confessò che si era innamorato di lei sin dal primo momento che l’aveva vista.
Tornato in camera Max rivelò a Dany quello che gli aveva detto quell’uomo e lei disse che lo aveva notato, che era piacente e che in un altro momento ci avrebbe fatto un pensierino, ma erano la per riposarsi e quindi non se ne faceva niente.
A cena l’uomo era sempre al tavolo di fronte a lei, la guardava insistentemente, ma Dany non si rivolgeva mai verso di lui anche se sentiva il suo sguardo sul suo corpo.
Sedutasi sul divanetto della hall mentre Max era al bar vide l’uomo avvicinarsi e mettersi vicino a lei, questa volta le era proprio attaccato e con una mano cercò di carezzarle una gamba, lei si girò di scatto quasi per dargli uno schiaffo, ma fissandolo si accorse che aveva occhi gentili e amorevoli, si alzò e andò con passo veloce verso l’ascensore, subito l’uomo la seguì e saliti questi in un orecchio le sussurrò che si era innamorato di lei, Dany fece un sorrisetto e senza dire una parola andò via.
Al mattino bussarono alla porta della camera, era un fattorino con un grosso mazzo di rose rosse, Dany chiese a Max se erano un suo dono, ma lui disse che non era stato, lei capì subito chi le aveva mandate anche se non c’era alcun biglietto e con un piccolo sorrisetto confessò che le aveva fatto piacere riceverle.
Questa volta al tavolo durante la colazione Dany guardò l’uomo seduto davanti a lei, anzi lo ringraziò del pensiero che aveva ricevuto con un sorriso.
Come se lo volesse ricambiare del regalo mentre era seduta allargava in continuazione le gambe mettendogli in mostra la figa depilata, dato che non portava intimo.
L’uomo non capiva più niente, era al settimo cielo.
Seduti su un divanetto iniziarono a conversare e lui continuava a dirle che era bellissima e che aveva perso la testa per lei.
La sera Max e Dany si recarono a fare una passeggiata tra le calli di Venezia, era una bella nottata illuminata dalla luna, in giro non c’era molta gente, anzi alcune calli erano completamente deserte.
Arrivati in una calle con un portico notarono che erano seguiti da qualcuno, Dany si girò e vide l’uomo dell’albergo, si rivolse a Max chiedendogli se per favore la lasciava sola che lei nonostante aveva deciso che in quel periodo non avrebbe fatto niente voleva ricambiare il regalo ricevuto.
Max, capendo le sue intenzioni, si allontanò mettendosi dietro una colonna del portico controllando che non passasse nessuno e vide lei slacciarsi la camicetta rimanendo a seno nudo, tirarsi su la minigonna mostrando la figa e avvicinarsi all’uomo, questi non credeva ai suoi occhi, quella donna che desiderava tanto gli si offriva sfacciatamente.
Un attimo ed erano abbracciati, si baciavano appassionatamente, si toccavano, lui le carezzava il seno, le infilava una mano tra le gambe masturbandole la figa, lei fece scorrere la chiusura della lampo e gli prese il cazzo in mano.
Quando fu ben eretto Dany si abbassò prendendolo tutto in bocca facendogli sapientemente un pompino, con la lingua gli tintillava la cappella per poi rimetterselo tutto in bocca facendoselo arrivare fino in gola.
L’asta era al massimo dell’erezione, quasi stava venendo, Dany si appoggiò ad una parete e allargando bene le gambe si fece penetrare la figa, l’uomo la teneva per i fianchi e spingeva forte mentre continuavano a baciarsi con passione intrecciando le lingue.
Il ritmo di spinta nella figa era sempre più potente, Dany smaniava e godeva, i suoi umori scorrevano lungo le gambe.
Con un colpo di reni l’uomo venne riempiendole la figa di sborra e lei con un gridolino di godimento venne.
I due corpi si staccarono e lei si accovacciò prendendogli il cazzo in bocca ripulendolo della sborra che era rimasta attaccata all’asta e ingoiandola.
Quell’operazione non fece altro che provocare un’altra erezione all’uomo, Dany se ne accorse sentendolo gonfiarsi nella sua bocca e contenta dell’accaduto si girò verso il muro e con le mani si allargò le chiappe offrendogli il culo.
All’uomo non parve vero, poggiò la cappella sull’ano e con una spinta decisa la penetrò, il culo di Dany cedette facilmente, era abituata a prenderlo, le pareti si allargarono subito.
Con violenza l’uomo la inculava ed a ogni spinta grida di godimento uscivano dalla bocca di Dany mentre continuava a venire ed a far colare gli umori sulle gambe.
Max che aveva seguito tutta la scena tirò fuori il cazzo e iniziò a masturbarsi, gli piaceva tanto vedere la moglie posseduta da altri uomini e specialmente quando le facevano il culo.
L’inculata durò vari minuti, con un urlo soffocato l’uomo riversò la sua sborra nel culo di Dany e lei con un gridolino di godimento venne schizzando i suoi umori a terra.
Dopo essersi ripuliti con dei fazzoletti si baciarono con ardore e l’uomo la ringraziò dicendole che una come lei non l’aveva mai incontrata.
Dany si diresse da Max e mentre tornavano in albergo lui sottovoce le disse che era felicissimo di aver sposato una magnifica troia come lei.