RACCONTO TITOLO: Annalisa la più troia di Pescia 
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Annalisa la più troia di Pescia


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Annalisa la più troia di Pescia

by Sempre1
Visto: 722 volte Commenti 3 Date: 27-11-2023 Lingua: Language

Annalisa mi guarda e sorride, mentre il marito è occupato con gli ospiti.
Nel frastuono del locale buio, fra zucche luminose che pendono dal soffitto e maschere di streghe, fantasmi e zombie, mi avvicino e la bacio davanti a tutti.
Annalisa si lascia baciare.
Le prendo una mano e la trascino fuori, sul retro, dove ormai non c'è più anima viva.
Il vestitino corto e ampio sembra fatto apposta per essere sollevato. Le cosce fasciate da autoreggenti le danno un'aria da cortigiana d’altri tempi.
Dopo averla appoggiata al muro comincio a palparla, finchè sento il rumore di uno strappo e il tanga sottile mi resta in mano.
Ha un bel culo, la pelle eterea risalta alla luce di un lampione e mi viene voglia di sculacciarlo.
Sento un suo gemito sommesso per il bruciore improvviso che avverte alle natiche, poi proseguo e le sferzate successive la fanno trasalire di dolore e piacere, tanto che le devo tappare la bocca con una mano.
Le spinte dentro di lei si susseguono, mentre le strizzo i capezzoli.
La prendo così, finchè l'ennesima sculacciata e l'ultimo affondo la conducono a un orgasmo liberatorio.
Eccitata e addossata al muro sento la sua mano stringermi il sesso.
Si gira verso di me, con lo sguardo eccitato e i seni ormai fuori dal corpetto, si inginocchia.
Pare ipnotizzata davanti al mio cazzo che sfiora con le labbra.
Lo agguanta e comincia a leccarlo, inumidendo la cappella.
Il silenzio della notte viene rotto dalla mia voce, mi sorprendo io stesso nel sentire il mio tono perentorio ed eccitato: “Succhialo, TROIETTA prendilo in bocca e succhialo, puttana”.
I mie occhi carichi di lussuria non ammettono replica, così afferro i suoi capelli e la spingo sulla mia eccitazione.
Annalisa da brava zoccola¡. obbedisce, le sue labbra lambiscono la cappella per poi ingoia. Inarco la schiena, quasi strozzandola e lei continua nei suoi movimenti, agguantandomi i testicoli, massaggiandoli, finché schizzi del mio seme la invadono.
Godo come lei ha goduto di me poco prima.
Si alza e la addosso nuovamente al muro, mordendole il collo e avvertendo le sue unghie appuntite che mi graffiano a sangue la schiena, poi mi rendo conto che suo marito la starà cercando, quindi lascio andare Annalisa, che torni dal cornuto.

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