RACCONTO TITOLO: Clara 
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Clara


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Clara

by BigMax1959
Visto: 668 volte Commenti 0 Date: 26-09-2023 Lingua: Language

Conosco Clara da una vita, da quando eravamo in compagnia da ragazzini insieme. Poi le nostre strade si sono separate e non ci siamo mai più rivisti, se non saltuariamente in giro per Sanremo, sempre un saluto veloce, un “Come stai? Tutto bene?” e nulla più.
Ultimamente ho cominciato ad incontrarla un po' più spesso, perché la incontro sovente in un bar del centro, in genere al pomeriggio, a prendere un caffè con le sue amiche.
Nessuno dei due ha mai dimostrato un interesse verso l’altro.
È stata sempre e solo una mera conoscenza.
Sapevo che, come lavoro, faceva la parrucchiera, manicure e pedicure e una volta raggiunta l’età della pensione, aveva continuato a fare il suo lavoro a domicilio, suo o dei clienti.
Qualche giorno fa, avendo necessità di darmi una sistemata ai piedi, le chiedo se sapesse consigliarmi qualcuno di valido e lei, senza pensarci due volte, mi dice:
“Te li sistemo io, o vieni tu a casa mia, oppure vengo io da te”
Opto per la seconda soluzione e ci diamo appuntamento per il pomeriggio.
“Prima fatti un bel pediluvio caldo, così si ammorbidiscono pelle e unghie”
Al pomeriggio arriva puntualissima.
Io per comodità, dovendo fare il pediluvio, indossavo un paio di pantaloncini da palestra, senza mutande, e una maglietta.
Entra in casa e prepara tutto il suo armamentario di ferri e si siede davanti a me.
Mi prende il piede, lo avvolge nell’asciugamano, lo asciuga bene e comincia a sistemarmi le unghie. Finita questa operazione, comincia a massaggiarmi prima un piede e poi l’altro con una crema ammorbidente profumatissima.
Un massaggio delicatissimo, fatto con una dolcezza e sapienza inconsuete.
Inutile dire che la cosa mi ha cominciato ad eccitarmi e il mio bel pisellone ha iniziato a crescere, cosa che gli occhi di Clara hanno notato subito e infatti più e più volte il suo sguardo si poggiava lì. Cerco di raffreddare l’atmosfera, cominciando a parlare della vita, dei nostri figli, degli amici, ma niente, più lei massaggiava e più il mio cazzo diventava duro e alla fine del massaggio mi sono ritrovato con l’asta bella turgida e dura, proprio davanti al suo viso, che era a poca distanza. Simulando un finto imbarazzo le chiedo scusa.
Lei mi guarda sorniona e mi dice
“Di cosa?” e mentre dice così, mi prende i fianchi dei pantaloncini e me li sfila.
Adesso siamo lì, uno di fronte all’altra, io seduto sul divano e lei in ginocchio davanti a me, che comincia a masturbarmi delicatamente.
Mai e poi mai avrei pensato che un giorno sarebbe successo questo con Clara, anche se da giovane era una bella figa contesa da tutti, adesso era una bella signora, alta, ben fatta, con tutte le cose giuste al posto giusto.
Avvicina la sua bocca alla mia cappella e comincia a leccarla tutta, va su e giù lungo la nerchia, se la infila tutta in gola, con le mani mi accarezza i coglioni, li stringe delicatamente, ci gioca, se li infila in bocca e li succhia, come due confetti.
“Voglio chiavarti” le dico, ormai arrapatissimo.
In un attimo e nuda e si sdraia sul divano a cosce larghe e mi dice
“Prima voglio che me la lecchi per bene”
Non me lo faccio ripetere due volte e comincio a gustarmi una figa depilata e molto profumata, lecco le grandi e piccole labbra, gioco col suo clitoride, poi scendo fino ad arrivare al buco del culo, che inumidisco bene, risalgo pian piano, di nuovo sulla figa, poi sempre più su e a quel punto mi dice
“Scopami, ti prego, ho una voglia di cazzo che fa luce” e altre amenità del genere.
Le tengo larghe le gambe e comincio a scoparla, prima con colpi lenti, poi sempre più potenti e decisi.
Gemiti e mugolii si alternano con frasi oscene e sconnesse, ormai siamo vicini al primo orgasmo, infatti dopo qualche colpo ben assestato, mi cinge il bacino con le cosce ed esplode in un orgasmo fragoroso.
Un rantolo di piacere infinito e sento un fiume scendere dalla sua figa, che macchia tutto il divano. Non mi fermo e continuo a pompare, sempre più forte e alla fine le sborro dentro un mare di sperma, mentre lei viene una seconda volta.
Mi sdraio sopra di lei, continuando a tenerle il cazzo dentro e le infilo la lingua in bocca.
Lei mi avvinghia di nuovo le gambe al bacino e contraccambia la slinguata.
Sento i muscoli della sua fregna contrarsi, come se mi stessero massaggiando il cazzo, una sensazione piacevolissima, che non tutte mi hanno fatto provare.
“Cristo che scopata, era un po' che non prendevo un cazzo e avevo veramente voglia di farmi sbattere un po'”.
Mentre mi dice così, mi lecca, succhia e mordicchia i capezzoli e in men che non si dica siamo a farci un bel 69.
Mai avrei pensato che Clara fosse una pompinara di altissimo livello.
Davanti a me ho il suo culo, che lecco alternandolo alla figa. Mi metto in piedi e metto lei alla pecorina sul divano e le punto con decisione il mio cazzo nel culo, dopo averlo lucidato con un balsamo lubrificante.
“Fai piano, ti prego. È un bel po' che nessuno mi incula.”
Appoggio la cappella piano e sento che ha un po’ di difficoltà ad entrare, allargo più che posso e inizio ad entrare. Sento che la cosa le provoca un po' di dolore, le dico che se non vuole, la smetto.
“No, vai avanti, ma fai piano. Mi piace prenderlo nel culo“
Parole magiche, entro sempre di più e inizio a montarla.
“Piano, piano, fai piano” esclama con una smorfia di dolore.
Alla fine, riesco ad entrare tutto e lì cambia la musica.
“Si, si, continua, continua, che bello, sfondami”
Inutile dire che il culo è la mia parte preferita, quella che mi eccita dei più.
Le assesto dei bei schiaffoni su due natiche belle sode e modellate.
“Continua, non ti fermare, colpiscimi sempre più forte”
E pensare che Clara mi aveva sempre dato l’idea di una donna fredda e asessuata.
La afferro forte per i fianchi e stantuffo sempre più forte e alla fine veniamo insieme.
Tiro fuori il cazzo e le inondo la schiena con un getto di sborra che arriva fino ai capelli.
Ci sdraiamo, ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, come due adolescenti, increduli di quello che era appena successo.
Mi chiede se può farsi una doccia, ovviamente si a patto che lasci tutto aperto, perché volevo guardarla mentre si lavava.
Uno spettacolo di donna e io lì sul divano con il cazzo in mano ad ammirarla mentre si insaponava e si risciacquava.
Finisce la doccia, a quel punto mi alzo, prendo l’asciugamano e comincio ad asciugarla e dopo un po' sono in ginocchio davanti a lei, che le asciugo le gambe. Lei allarga le cosce e mi preme la testa contro la sua figa, che sento di nuovo umida. La lecco con gusto e piacere, bella umida e tiepida della doccia, le sue mani mi stringono i capelli, le infilo indice e medio e comincio ad andare su e giù mentre le lecco il clitoride. Dopo un po' squirta e mi innonda la faccia. Le prendo con forza la mano, mi siedo sul divano e la obbligo ad inginocchiarsi davanti a me e le infilo un bel cazzo di nuovo in tiro, fino alle tonsille e alla fine le vengo in bocca, con quel poco di sperma rimasto.
Ci ricomponiamo e le chiedo se non avesse qualche impegno e se avesse voglia di fermarsi a cena.
“Guarda, sono sola e libera come l’aria, le mie figlie abitano fuori Sanremo e non devo rendere conto a nessuno se rientro o no, mi fermo volentieri”
Ottima idea, ottima cena e ottimo proseguimento della serata….

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