RACCONTO TITOLO: Marito e moglie 
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Marito e moglie


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Marito e moglie

by Jager49
Visto: 672 volte Commenti 2 Date: 10-02-2023 Lingua: Language

Marito e moglie
Racconto reale autobiografico.

Li avevo contattati sul sito, poi i diversi impegni famigliari e lavorativi, ci avevano impedito di prendere un appuntamento reale.
Intanto era giunta la primavera, e chi è stato almeno una volta in Puglia in quel periodo, può assistere ad una vera rinascita della natura e dei sensi. Finalmente avevo concordato con loro un appuntamento e chiaramente li avrei avuti piacevolmente come ospiti, in un piccolo ristorantino in un paese in provincia, un posto carino e anche un po’ appartato.
Feci in modo di arrivare cinque minuti prima, giusto il tempo di accomodarmi al tavolo per tre che avevo precedentemente prenotato. Il mio intento era quello di fare in modo che gli altri avventori e i camerieri li vedessero entrare assieme, così da non confondere chi fosse il marito della signora; ciò mi sarebbe servito in seguito.
Eccoli che entravano, e devo dire che lei dal vivo manteneva le premesse delle foto, inoltre il becco l’aveva fatta vestire in modo molto provocante, ed infatti appena furono dentro, vidi chiaramente gli occhi di tutti, donne e uomini, osservarli. Potei notare per un secondo, la consapevole, felice e ricercata prima umiliazione del cuck, il quale, avendo io attirato la loro attenzione alzando un braccio, aveva letteralmente accompagnato la moglie dall’amante.
L’aveva offerta a me. Era palese, inequivocabile.
Questo era stato chiaro sin da principio, e immediatamente tra me e il cornuto si instaurò quel grado di complicità, che dà solo una consapevole padronanza dei propri rispettivi ruoli.
Quella situazione sembrava che dicesse: Ecco, ti ho portato mia moglie, affinché tu la renda felice, e per renderla felice, oltre a farla tua e chiavartela in ogni modo possibile, devi umiliarmi dinanzi ai suoi occhi, perché questa è la fonte del desiderio del nostro essere coppia, il nostro sodalizio di corna e di vita.
Tutto questo in una frazione di secondo, potenza della psiche umana, poi si accomodarono e iniziammo a chiacchierare.
Il vinello rosato ghiacciato aiutò parecchio la comunicazione e mentre Luigi, il cervo, continuava a parlare e a parlare, forse il risultato di una tensione nervosa che doveva sciogliersi, io iniziai a mettere una mano da sotto il tavolo, direttamente tra le cosce di Anna, che prontamente e restituendomi un sorriso, le aveva dischiuse, e da brava sweet, non solo era già bagnata dalla situazione, quanto non aveva indosso gli slip, così come le avevo chiesto di fare.
La situazione era questa: lui blaterava di non so ché, mentre io e lei, guardandolo e sorridendogli già ci stavamo dando da fare, con le nostre mani in avanscoperta. Praticamente le avevo fatto già un mezzo ditale, e lei aveva saggiato la durezza e il volume del mio pacco, quando mi accorsi che due coppiette giovani difronte a noi si erano accorti di tutto e non riuscivano a staccarci gli occhi di dosso. Con una mano quindi e un occhiata complice a lei, le feci allargare ancora le gambe e continuai a maneggiarla per il loro spettacolo e le sue corna.
Ad un certo punto lui si accorse di essere osservato e fu allora che lo interruppi con un perentorio: Si, un attimo, guarda... Io e lei andiamo a prendere una boccata d’aria, e tu rimani qui. Magari ordina dell’altro vino.
Quindi io e lei ci alzammo e guardati dagli altri presenti, camerieri inclusi, uscimmo fuori, mentre quel gran pezzo di cornuto, con il suo bel palco evidente sulla testa, restava da solo e felice, rosso di vergogna ed eccitazione, al tavolo e finalmente smetteva di parlare.
Appena appartati vicino ad un muretto a secco che circondava la struttura tra me e lei partì un limone durissimo, lingua in bocca avvinghiati, e mentre io le stringevo il culo, lei da grandissima troia arrapata aveva preso a stringermi un capezzolo tra le dita…cosa questa che mi fa letteralmente uscire fuori di testa.
Dovetti dominarmi e non poco, per non prenderle la coda dei capelli, uscire fuori il cazzo e metterglielo direttamente in bocca.
Dopo un bel po’ di questo pomicio duro ci ricordammo del becco, lasciato da solo e rientrammo, mentre lui ci accoglieva col sorriso riconoscente del cuck, già abbondantemente arrapato dalla situazione.
Finito il pranzo entrammo nel loro suv e lui da bravo autista ci condusse ad un posto noto a pochi, dove tranquillamente ci appartammo. Lei e io dietro, lui davanti che ci guardava dal retrovisore.
A quel punto, perfidamente, mentre la moglie me lo succhiava e leccava avidamente, gli ordinai di uscire dall’auto, e di mettersi fuori come un guardone qualsiasi a segarsi in piedi.
Lei resa infoiata dalla scena, non sapeva più che fare, ed allora le ordinai mettendomi in posizione di leccarmi anche il buco del culo, ma facendo in modo che il marito si rendesse conto in che razza di troia la moglie poteva trasformarsi. Lei felice ed obbediente e facendogli cenno di guardare, si mise in posizione e mentre con una mano mi mungeva il cazzo, con la lingua mi penetrava il culo, sublime momento immortalato dagli occhi del cicisbeo che si segava fuori.
A questo punto...mi voltai, e abbassai il finestrino, giusto per dirgli, che precedentemente avevo detto alla sweet che le avrei scopato il culo...e “Volevo che lo sapessi, dovessi non riuscire a guardar bene, godremo da suo culo…io e lei.”
Indossato il profilattico…e dopo averla leccata per bene, mi misi a stantuffargli direttamente il culo, mentre lei gridava che voleva essere spaccata e io che con una mano facevo il segno delle corna a lui e l’altra stringevo il culo e schiaffeggiavo quella troia, contentissima del trattamento.
Andammo avanti così per molto tempo e non so quanto si segò il cornuto, alla fine, dopo che aveva goduto abbondantemente, mi sfilai il cazzo e tolto il profilattico le sborrai clamorosamente sulle labbra, rivolto al cuck lo feci entrare e gli ordinai di limonarsi la moglie.
Poi mi riaccompagnarono alla mia autovettura.
Purtroppo non li ho visti più…anzi se ci siete e leggete, ricontattatemi.


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