50 sfumature di Alice
by collant68Visto: 255 volte Commenti 0 Date: 24-01-2023 Lingua:
Non vedevo Alice da qualche settimana nè tantomeno l’avevo sentita, qualche chat con il marito ma niente di più.
Il suo pensiero era spesso nella mia mente, pensavo e ripensavo al nostro ultimo incontro, al suo gioco perverso, alla strada che aveva segnato nelle nostre vite.
Le giornate passavano tra lavoro, aperitivi, e qualche cena con gli amici.
Una notte sentii il telefono trillare per una notifica, non ci feci caso più di tanto e aspettai la mattina dopo per leggere.
Era il marito di Alice che mi dava appuntamento a casa loro per il Sabato sera, subito chiesi di lei ma lui fu vago, la cosa mi lasciò perplesso, perché voleva vedermi se Alice non c’era, in verità mi mise agitazione.
Il Sabato seguente puntuale mi presentai a casa loro e visto che non era prevista nessuna uscita a cena mi vestii sportivo con jeans e camicia entrambi neri.
Lui mi accolse nella loro casa e nel loro soggiorno, le luci erano sempre soffuse e c’erano degli incensi accesi.
L’atmosfera era quasi sacra, onestamente ne ero sconcertato.
Ci sedemmo e parlammo del più e del meno, non osavo chiedere di Alice, non ne sentivo nemmeno il profumo.
Mi disse che Alice voleva alzare l’asticella di quel gioco con qualcosa di più fine ma intenso.
Alice mi aveva preso la mente, non potevo non andare a vedere il gioco.
Lui sorrise, mi invitò ad alzarmi e disse “vai ti aspetta”.
Buttai giù in un solo sorso, il liquore invecchiato che mi aveva versato, avevo bisogno di un po di coraggio liquido, e mi diressi verso la loro camera.
Dietro la porta la stanza era illiuminata da una luce soffusa sul rosso, al centro del grande letto c’era lei, con una benda di seta nera sugli occhi e le mani legate al letto, era nuda.
Appena sentì aprire la porta si girò di scatto, ero sicuro che mi vide anche attraverso la benda.
Mi avvicinai a lei, le accarezzai il volto, le braccia,
le baciai la pancia all'altezza dell'ombelico
lei si ritrasse le faccio il solletico
scendo più giù, le sfilo le mutandine
le bacio le cosce vicino al suo sesso mi alzo,le prendo una caviglia le infilo un paio di autoreggenti nere prima una gamba poi l'altra
le metto un paio di decoltè nere con la suola rossa, le più care che ho trovato
mi fermo la osservo
è bellissima
è come l'ho sognata
la voglia di possederla è tanta
le bacio il collo,il seno, la pancia
arrivo al suo sesso liscio
è eccitata, calda, accogliente
le faccio sentire le labbra, con la lingua le sfiorai proprio li
lei si contorce vorrebbe liberarsi, vorrebbe guardare
non glielo consento, è mia
il gioco è il mio, mi devo vendicare
le libero una mano
velocemente la giro
la colpisco con un ceffone sulle natiche
non se lo aspettava, sussulta, posso vedere che è interdetta
un altro ceffone, la tiro per i fianchi.
Entro decisamente mi spinge il bacino contro, vuole comandare, mi allontano
oggi comando io.
Le accarezzo la schiena
salgo le prendo i capelli
glieli tiro in maniera dolce ma decisa
è dolore ,è piacere
una linea troppo sottile.
La prendo così
mi muovo con decisione
è sottomessa a me
penso di averla domata
lei ha un orgasmo forte
si accascia sul letto
ansima
mi guarda attraverso i capelli arruffati incollati sul collo
le libero l'altra mano
le tolgo la benda
faccio per baciarla
mi morde il labbro
mi mette supino mi monta sopra
una mano sul collo
mi guarda negli occhi
il fuoco nei suoi
mi bacia il petto
mi morde un capezzolo
fa male mi piace
scende
lo avvolge con le sue labbra
c'è il suo sapore
vuole il vigore massimo
sa come fare
mi abbandono
mi sale su
mi prende dentro di lei
si ferma mi guarda
sorride
si abbassa mi bacia
sento le sue labbra che sanno di maschio e di femmina
le mordo leggermente il suo labbro superiore
non si scosta
comincia a muoversi
non mi arrendo
la stringo a me
comincio a contrastare con forza il suo movimento
è la mia serata
la stringo
sempre più forte
lei si abbandona esplodo con lei
mollo la presa lei non si alza dal mio petto
ho i suoi capelli sul viso
sento il suo respiro pesante confondersi con il mio, l'aria è immobile, il tempo è fermo
Io Alice e il piacere.
si alza si stende sul letto
fissiamo il soffitto in silenzio
siamo solo noi
fuori dalla porta le nostre vite, che non sono mai giuste e una bottiglia di champagne ormai vuota