RACCONTO TITOLO: Memento audere semper 
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Memento audere semper


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Memento audere semper

by collant68
Visto: 302 volte Commenti 2 Date: 14-01-2023 Lingua: Language

Chi di noi non ha mai fantasticato sulla propria vicina, sulla propria collega o semplicemente sulla donna intravista tra gli scaffali del supermercato sotto casa. Io personalmente mi accorgo spesso di stare li a guardare le donne che mi circondano, cerco in ognuna un particolare che accenda il desiderio, a volte una risata a volte un particolare dell‘abbigliamento ma la cosa che stimola la mia fantasia in maniera decisa e immediata sono le scarpe con il tacco che siano decoltè o stivali sia in estate che in inverno. L’inverno però è la mia stagione preferita le donne cominciano ad indossare le calze e le loro gambe coperte dal nylon mi fanno letteralmente impazzire cerco di capire se indossano autoreggenti o collant, preferisco questi ultimi, morbidi al tatto con la capacità di coprire senza nascondere, alcune li indossano senza intimo dicono perché le mutandine si vedono sotto la gonna ma secondo me perché adorano il nylon che struscia sulla pelle.
La mia fantasia è sull’inquilina che abita sopra di me Stella 47 anni stupenda alta circa 1,70 sempre ben vestita. Indossa i tacchi anche per andare in palestra e quando si muove per casa sento la musica dei suoi passi sul soffitto. La incontro spesso all’ingresso del palazzo o in ascensore dove vengo inebriato dal suo profumo che sa di fiori e agrumi, non ci scambiamo molte parole a parte il buongiorno e il buonasera.
Qualche settimana fa l’ho incontrata in ascensore e mi sembrava un pò scossa e non in ordine come al solito e così le ho chiesto se andava tutto bene alla mia domanda lei è scoppiata in lacrime confessando di essere stata appena lasciata in malo modo dall’uomo che ormai frequentava da qualche anno. Le ho chiesto se avessi potuto far qualcosa anche solo un caffè e una chiacchiera per distrarla da quella brutta situazione, lei dapprima ha rifiutato e poi sotto un minimo di insistenza ha accettato un caffè. Dopo quel giorno il rito del caffè si è ripetuto regolarmente per qualche settimana, un pomeriggio ci saremmo dovuti incontrare al suo rientro dall’ufficio quindi ho preparato tutto per ospitarla puntuale bussa il campanello una volta aperta la porta era li davanti a me con un cappottino scuro appena sotto al ginocchio un tailleur in tinta stivali al ginocchio aderenti alla gamba e calze nere non velate, era il mio sogno erotico fatto persona, dopo averla fatta accomodare abbiamo parlato del più e del meno del suo lavoro delle colleghe e dei colleghi che secondo me gli sbavavano dietro e lei essendo consapevole della sua bellezza ne approfittava essendo nel discorso gli ho confessato che non ero per niente indifferente alla sua bellezza e al suo stile e con naturalezza le ho toccato un ginocchio lei n on si è ritratta ma ha fatto un movimento con il bacino come per avanzare infatti la mia mano senza muoversi è salita sulla sua gamba a quel punto ho ritratto un po la mano chiedendogli scusa ma lei replica “perché se non ne avevo piacere non mi avresti nemmeno sfiorato” a quel punto mi sono avvicinato deciso riempiendomi le narici del suo profumo e appoggiando le mie labbra prima sul collo e poi sulle sue che si sono schiuse quasi immediatamente accogliendomi intanto la mano era ben più su del ginocchio e con mia sorpresa ho verificato che aveva indosso un paio di autoreggenti e un piccolo perizoma di pizzo e stoffa velata, per non sembrare assatanato non ho cercato subito il suo sesso ma mi sono concentrato a baciarla e a sbottonare la sua camicetta per arrivare al suo seno sodo con un capezzolo bello come una “ciliegia” matura, visto che la mia mano non era arrivata al suo sesso da sola è entrata nelle sue mutandone e con la sua mano curata ha cominciato a sfiorarsi le labbra già umide e completamente depilate, con delicatezza sono sceso in basso con la voglia di assaggiarla, ho sentito un sapore fresco di profumo e il salato muschiato dei suoi umori densi, mi sono accorto del suo orgasmo quando mi ha stretto la testa con le cosce velate e spinto il bacino verso il viso per farsi baciare in modo più profondo, la continuazione è stato un sesso stupendo delicato ma deciso, un piacere lungo portato al limite fino ad un esplosione sul suo ventre e seno.
Dopo qualche ora di riposo ci siamo svegliati abbracciati, riflettendo in silenzio non so se abbiamo scopato o fatto l’amore ma ci siamo sentiti veramente bene, tanto è vero che sono ormai tre mesi che ci frequentiamo.
“Sono la vicina della porta accanto, sono la tua collega di lavoro, sono la donna a cui vorresti parlare ma non trovi il coraggio, sono la tua amica, son l’ultima delle persone che immaginerseti trovare su questo sito, sono il fuoco, il peccato, il frutto goloso a cui piace mostrarsi.
Guardami, immaginami, sogna, desiderami.
Ricordatevi la complicità di coppia è tutto” Cit.
Ti ho guardata, sognata, desiderata e ti ho avuta.

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