RACCONTO TITOLO: Al privè 
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Al privè


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Al privè

by nikomikela
Visto: 1243 volte Commenti 5 Date: 24-03-2021 Lingua: Language

In quel periodo frequentavamo saltuariamente un privè in provincia di Avellino; nelle corso delle frequentazioni avevamo conosciuto parecchie persone, ma la nostra diffidenza ci aveva consigliato di soprassedere momentaneamente ad inviti espliciti al gioco.
Una sera di qualche anno addietro, eravamo poco prima delle festività natalizie e decidemmo di andarci; solito ambiente soffuso, musica e saluti amichevoli con persone conosciute precedentemente. Ambientatoci alle luci ci buttammo sulla pista gremita a ballare: nonostante l'ambiente riscaldato il movimento del ballo ci avrebbe aiutato ad superare gli effetti del freddo per i giacconi lasciati al guardaroba e poi si sa che quando si va in questi posti gli abbigliamenti sono ridotti al minimo.
Quella sera avevo in mente di saggiare la disponibilità di Michela; pertanto quando la vidi scatenarsi sulla pista ballando la sua musica preferita, le dissi che sarei andato a fumare e sarei ritornato di lì a poco. Per afer ciò dovetti allontanarmi dalla sala e recarmi al fumoir. Ci ritrovammo lì io e i miei compagni di sventura; cinque/sei minuti, giusto il tempo di fumare una sigaretta e ritornai nella bolgia; in mezzo a tanta gente accalcata sulla pista non riuscivo a vedere dov'era Michela.Mi spostai per vedere la sua sagoma e la trovai; era di fronte al grande specchio posto su un lato della pista, dove i più esibizionisti facevano a gara nei loro ancheggianti movimenti. Notai che alle spalle di Michela si era posizionato un ragazzo giovane; costui ballando al ritmo dimusica man mano si avvicinava a lei. Lei sembrava non fare una piega; ovviamente lui prese coraggio e azzannò la preda, appoggiandosi al suo culo ballerino. Michela pur vedendolo riflesso dallo specchio si volse a guardarlo e scambiarono un sorriso e qualche parola e si presentarono. Ciò non modificò di una virgola quello che stavano facendo e quindi continuarono a scatenarsi in pista avvighiandosi da dietro sempre di più; lui adesso si strusciava al suo culo e le aveva cinto la vita e si muovevano in sincrono. Durarono un bel pò e poi, evidentemente accaldati e assetati, sceserono dalla pista e si diressero verso il bar, che era la zona più illuminata, e ordinarono delle bibite. Io ero defilato a una decina di metri da loro, in una zona oscura poco visibile da loro; ritenni che era arrivato il momento di farmi vedere e mi avvicinai. Michela mi chiese dove fossi stato e contestualmente mi presentò il suo amico. Ordinai anche io una bibita e consigliai di spostarci nei salottini considerando che il frastuono della musica non ci consentiva di ascoltare quello che diceva l'altro. Il giovane si chiamava Francesco, aveva 29 anni, era originario della provincia di Bari ed apparteneva ad un corpo speciale dell'esercito; ci disse che era tenente ed attualmente si trovava in Libano, ma che era stao in Bosnia, Afghanistan ed Iraq. Era single ed abitava da solo in quanto le sue ben remunerate anche se rischiose missioni gli avevano consentito di comprare una villetta con piscina in una zona non ancora troppo sviluppata della sua cittadina. Ci invitò ad andarlo a trovare, ma la massimo entro 15 giorni perchè poi sarebbe dovuto ripartire. Si complimentò con me per la bellezza di mia moglie che era la classica donna dei suoi desideri; mi allontanai di proposito con la scusa di posare i bicchieri del drink al bar e al ritorno li trovai abbracciati in modo romantico ma sensuale. Evidentemente il comportamento di quel ragazzo, giovane ma certamente sentimentale aggiunto alle considerazioni che stava lontano dagli affetti per mesi e mesi e in continuo pericolo, avevano avuto il placet della mia signora; per cui al mio ritorno Michela mi chiese se volevamo andare in camera. Già avevo il cazzo duro a sentire quelle parole. Trovammo una piccola camera e ci accomodammo; al contrario di tanti bull di fama, Francesco la abbracciò baciandola sul collo, sulle orecchie e incomnciò a brandire il suo seno. Io avevo, come quasi sempre, la mia piccola fotocamera con me e incominciai a scattare. Francesco, come Michela, era un amante del petting gustando centimetro per centimetro la palpazione di quel corpo che veniva svelato poco a poco. Michela in quella occasione aveva optato per un completino(reggiseno, perizoma e reggicalze) rosso natalizio visto anche il periodo. Era incantevole ed arrapantissima( i curiosi e dubbiosi possono trovare qualche foto nel nostro profilo)
Quel prolungato petting aveva eccitato la mia signora che abbassò la testa per saggiare e gustare quel tenero e giovane cazzo; imboccò il glande e incominciò il sù e giù lungo tutta l'asta: Francesco a un certo punto si divincolò e si buttarono sul letto. Tirò fuori un profilattico e infilatolo la penetrò; Michela era vogliosa di riceverlo dentro ed incominciò ad ansimare sotto i colpi del giovane; però il suo desiderio di donna matura era di dominarlo e quindi gli salì a cavalcioni per cavalcarlo; dalla mia posizione vedevo quel bastone di carne entrare ed uscire dalla sua fica finchè i movimenti di Michela non lo costrinsero e sborrare. Ci siamo rivisti in più occasioni ed è stato sempre appagante e ricco di soddisfazioni per Michela. Da un pò lo abbiamo perso di vista per cui se ci legge ci farebbe piacere rivederlo e rinverdire le nostre esperienze.

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