Ero io o non ero io?
by EvomanVisto: 260 volte Commenti 0 Date: 03-01-2021 Lingua:
Ho come amante una puttanella sposata. Lei con me trova un sesso rude e violento che nelle sue fantasie l’aveva sempre eccitata, ma che non aveva mai conosciuto prima. E oltre alle cose che facciamo veramente, molte ce le raccontiamo in chat.
Una di queste è che mi piacerebbe violentarla quando il marito è sufficientemente vicino per poterla forse scoprire, ma che quasi sicuramente non si accorgerà di niente. Questa volta, però, la fantasia la vivrai per davvero e non saprai con chi.
Ora tu sei con tuo marito in un ristorante e sei quasi sicura di avermi visto, o almeno quel tipo con i capelli quasi bianchi e con quel fisico ti sembro proprio io.
Pensi che ti abbia fatto una sorpresa e che non te ne ho parlato per mettere pepe alla cosa.
Così quando lo vedi andare al bagno, benché sia di spalle e ancora tu non l’abbia visto in viso, gli vai dietro. Lo perdi di vista un attimo, non lo vedi più. Decidi comunque di entrare nel bagno delle donne, ormai sei lì e non puoi immediatamente tornare da tuo marito.
Come sei dentro una mano da dietro ti tappa la bocca e poi spegne la luce. Hai paura, non capisci che succede…. poi pensi che possa essere un mio gioco, che sono io…. o almeno che è il tipo che tu pensavi fossi io.
E’ forte, ti blocca abbracciandoti da dietro, con una mano tiene chiusa la tua bocca e non ti fa fiatate, con l’altra ti blocca le mani. A te questa cosa del buio non va giù, non ti piace, hai ancora più paura, lo senti forte e violento, in alcuni momenti sei sicura che sono io, in altri no. Lui d’altronde non dice una parola e non ti fa capire dalla voce chi possa essere.
In un attimo ti porta le mani dietro la schiena e te le blocca con una fascetta di plastica, ora è più libero di muoversi e di muoverti. Stesa cosa per la bocca, ti ci mette una palla di stoffa legata dietro la nuca, che la tiene aperta e impedisce a qualsiasi suono di uscire.
Sei in piedi, faccia al muro, mani bloccate dietro e un bavaglio che ti impedisce di chiedere aiuto… e ora le sue mani, libere, cominciano ad esplorare il tuo corpo. Ti penti di esserti messa la minigonna, perché lui ha facile accesso alla tua fica, da dietro, nonostante tu cerchi di serrare le gambe. Con l’altra mano raggiunge una tetta, anzi, un capezzolo, e comincia a torturarlo, a stringerlo, a girarlo, a tirarlo. Ha un modo di fare che riconosci come mio, ma una foga nel farlo che ti lascia interdetta.
Hai veramente paura, da una parte, ma dall’altra questo maledetto tarlo del nostro gioco ti sta facendo perdere la testa. Appena pensi che possa essere io ti ecciti, ti ecciti in modo violento e vergognoso. Un attimo dopo ti rendi conto che non sai con chi hai a che fare e che ti vergogna moltissimo far vedere che la fica sta sgocciolando per le sue rudi attenzioni, che i capezzoli sono diventati durissimi per il suo tocco violento.
Ti penetra con le dita all’improvviso, tu nell’eccitazione quasi non ti sei accorta che hai allargato leggermente le gambe, forse distratta dall’altra mano che ti tortura il capezzolo e che ti fa mugolare per il dolore. Ti sembra che siano enormi le sue dita, senti che ti dilata le pareti interne e poi le muove freneticamente, le piega, artiglia da dentro la tua fica, spinge con i polpastrelli sulle pareti…. poi si ferma sul tuo punto G e lì spinge e li muove freneticamente a destra e sinistra.
Sei fradicia, maledizione, le sue attenzioni ti stanno fiaccando e vincendo. In più la paura ti ha messo in circolo molta adrenalina ed è come se ciò aumentasse le sensazioni già violente. Senti il rumore osceno che fanno le sue dita dentro di te, senti i tuoi mugolii di dolore e di piacere e ti stai vergognando incredibilmente per non essere stata capace di resistere, perché ora ti stai rendendo conto di come lui non possa non essersi accorto di quanto la cosa ti stia piacendo.
Provi a scuoterti, tu violentata nei bagni del ristorante, con la porta che potrebbe aprirsi da un momento all’altro, ma non ci riesci…. stai piombando in un vortice di lussuria, perversione ed eccitazione. Ti tornano in mente anche le nostre fantasie di quando ti dicevo quanto mi avrebbe eccitato il saperti violentata, di come tu le rifiutavi…. a parole…. perché poi, dentro, nel profondo, eccitavano terribilmente anche te, anche se non volevi ammetterlo a te stessa per prima.
E ora eccoti, lo stai vivendo, ti sembra incredibile…. e soprattutto ti sembra incredibile che non provi a ribellarti, a scappare. Sei lì tutta eccitata e fremente, a cosce ormai vergognosamente aperte, con il bacino che si muove a tempo con le dita di quell’uomo, con i capezzoli che ti fanno un male cane, ma che sono duri come non erano mai stati.
E poi inizia a leccarti il viso, il collo, lentamente, con la lingua tutta aperta a spatola, bagnata, calda…. e tu ti lasci andare, godi sulla sua mano, il tuo corpo ha mille sussulti e i gemiti ora superano la barriera del bavaglio e sono inequivocabili. lui continua, non si ferma, ti sta distruggendo la fica, ma soprattutto continua la sua martellante opera di sfregamento violento del punto G, mentre con il bordo della mano senti che in qualche modo spinge alche sul clitoride. Vieni una seconda volta, a pochi secondi dalla prima e senti come un fiotto di un liquido che esce dalla fica.
Oddio, hai squirtato, lo hai fatto con non sai bene chi, mentre ti violentava, non ci eri mai riuscita prima. E nel farlo hai anche goduto come mai prima…. una troia, ecco cosa sei, una cagna in calore…. ti vengono in mente le mie parole che tanto ti eccitavano, che tu avresti voluto rifiutare sempre, ma che in qualche modo ti conquistavano, ti facevano sentire speciale. Ora come non mai ti ci senti per davvero in quel modo.
Ti butta in avanti, piegata sul lavandino, ti allarga da dietro le gambe a dismisura, anzi ti fa mettere con una coscia sopra al lavandino. Ora sei aperta, ha la tua fica a competa disposizione. Ha levato la mano, ma è buio e non sai che fa. senti lo schiocco fortissimo di uno schiaffo e il dolore dalla fica appena colpita si irradia su per la pancia e la spina dorsale. E subito un altro schiaffo forte da levarti il fiato.
Maledetto, pensi come al solito ai nostri giochi, a quanto ti eccita quando te lo faccio, e ora non sai se lo stai facendo con me o con uno sconosciuto, se è un nostro gioco o se ti stanno violentando per davvero. ma se ti violentassero non dovresti godere, non dovresti avere orgasmi devastanti… soprattutto se schiaffeggiata sulla fica dovresti sentire solo dolore…. e non una eccitazione così violenta da superare completamente anche il fortissimo dolore.
E il dolore mischiato al piacere che ti fa da campanello di allarme… stai completamente cedendo, gli stai mandando chiari segnali che godi, che sei una troia sottomessa, che ti può fare quello che vuole…. e la tua testa non ci sta, vorrebbe lottare, vorrebbe opporsi…. ma senti anche che è tardi. Ormai sei solo cagna e puttana e godi anche per gli schiaffi.
Di nuovo è tutto fermo, sembra non succeda niente, ma senti le sue mani che ti allargano dietro, che ti spingono in modo da farti sporgere il bacino. improvvisa senti la sua lingua sulla fica, la lecca come faceva prima sul viso, da cima a fondo, e quando passa sulla fessura la punta penetra dentro. Quando va in su, poi, prosegue un attimo e finisce la sua corsa sul tuo clitoride. Ti senti morire, godi, godi, non pensi ad altro, stai godendo di orgasmi consecutivi che non sembrano fermarsi. Ogni volta che la sua lingua ti spinge sul clitoride riparte l’orgasmo.
Sei sfinita, non sai più neanche tu quanti orgasmi hai avuto e tutti in un tempo estremamente ravvicinato. Oddio, il tempo, quanto è che sei con lui? E tuo marito magari ora verrà a cercarti e ti troverà così, che godi violentata. Questo pensiero ti ridà un secondo di lucidità, la sua lingua si è staccata da te. Senti un “ciao amore” con una classica “r” moscia a te ben nota.
Poi lui ti lascia lì, subito dopo averti liberato le mani e la bocca, sparisce, si dilegua. A fatica trovi la luce, sei distrutta, con il viso tutto sudato, con i capelli scarmigliati. Ti sciacqui il viso, pensi solo a renderti presentabile per tornare al più presto da tuo marito.
“Cha hai fatto puttana? Ti sei fatta scopare da uno sconosciuto?”
Così ti accoglie quando torni al tavolo, e giù una sonora risata, pensando di fare una battuta di spirito.
Diventi rossa, fai un sorriso di circostanza e lui non si accorge di niente.
Hai i capezzoli che ora urlano di dolore, così come un dolore sordo ti invade la fica e la pancia. Sei sconvolta…. ma felice.
Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it