HISTOIRE TITRE: Il compleanno della Padrona 
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HISTOIRE

Il compleanno della Padrona

by MisterFive
Vu: 121 fois Commentaires 1 Date: 10-07-2025 Langue : Language

Il ritorno dalla crociera aveva infuso in me, Giada, un'energia inebriante. La libertà ritrovata, il potere che esercitavo su Matteo, e l'attenzione instancabile di Alessandro e Michele, mi facevano sentire più viva che mai. Ogni giorno era una nuova conferma del mio dominio, un passo ulteriore in un mondo di piaceri che si espandeva senza sosta. Spesso, la sera, mi divertivo a dominare Matteo, a testare i suoi limiti, a spingerlo sempre più a fondo nel suo ruolo di sottomesso. Le sue fantasie di essere ingabbiato, di vedermi con altri uomini, di subire il mio controllo in ogni aspetto della sua vita sessuale, erano diventate la nostra realtà quotidiana. Si avvicinava il mio compleanno, e volevo regalarmi una serata memorabile, qualcosa che superasse ogni precedente trasgressione. Un vecchio annuncio, ritrovato quasi per caso tra le nostre email di tempo prima, quello di un singolo bisex che si proponeva per la coppia, mi balenò in mente, accendendo una lampadina. Gaetano. Sì, l'idea era pazzesca.
Giada organizza una serata di cui Matteo è allo scuro. Ormai Matteo è stato piegato a tutte le voglie di Giada, specialmente il suo lato bisex è stato stuzzicato nelle serate precedenti, con accenni, fantasie, ma mai una vera e propria esperienza. Voleva superare quella linea, farlo assaporare il limite. Decise di uscire con Alessandro da sola, per andare in un club privé, ma il piano prevedeva molto di più.
Quando Alessandro arrivò a casa, elegante e con il suo solito sorriso affascinante, ordinai a Matteo, che era già ingabbiato e in ginocchio ai miei piedi, di intrattenere l'ospite mentre io mi preparavo.

Matteo,

dissi, la mia voce un ordine secco,

prenditi cura di Alessandro. Fallo sentire a suo agio. Sai cosa fare.

Matteo annuì, il suo sguardo che si posava su Alessandro con un misto di desiderio e trepidazione. Sapeva che gli stavo chiedendo qualcosa di molto intimo, qualcosa che andava oltre il semplice

intrattenimento

.
Mi ritirai per prepararmi, scegliendo un vestito che lasciava poco all'immaginazione: un tubino nero di pelle, aderente, con una scollatura profonda che mostrava quasi completamente i miei seni, e uno spacco vertiginoso sulla coscia. Tacchi a spillo alti, i miei capelli sciolti sulle spalle. Quando tornai in salotto, la scena che mi si presentò davanti mi fece sorridere con un misto di trionfo e perversione. Matteo era in ginocchio davanti ad Alessandro, la gabbia di castità che gli stringeva il pene, mentre praticava sesso orale al membro turgido del mio amante. Alessandro era appoggiato al divano, un sorriso soddisfatto sulle labbra, le dita che gli accarezzavano i capelli di Matteo.

Bravo, mio schiavo,

dissi, la mia voce un ringhio sensuale.

Vai fino in fondo. Voglio che tu gusti il sapore di Alessandro. È un sapore che piace molto alla tua padrona.

Matteo obbedì, leccando con più foga, ingoiando il membro di Alessandro sempre più a fondo nella sua gola. Alessandro gemette, la sua testa che si reclinava all'indietro, i suoi occhi chiusi per il piacere.
Io, Matteo, sentivo la sua carne virile che mi premeva in bocca, il suo odore maschile che mi riempiva le narici. Era il membro di Alessandro, l'uomo che la mia Giada desiderava, l'uomo che lei voleva che io servissi. Un misto di repulsione e un'eccitazione bruciante mi percorreva, ogni spinta di Alessandro mi spingeva più a fondo in questo abisso di sottomissione. La gabbia di castità mi tormentava, il mio pene prigioniero pulsava, ma il mio unico scopo era far godere l'amante della mia Regina. Era il mio

cannolo alla crema

per il suo compleanno, un sacrificio per il suo piacere, una nuova umiliazione che mi eccitava in un modo che non avrei mai creduto possibile.
Alla fine, quando Alessandro fu sul punto di venire, Giada non lo fermò, ma la sua voce fu un comando.

Vieni in bocca al mio schiavo, Alessandro. È il suo compito. Il suo regalo per me.

Alessandro, con un gemito rauco, venne nella bocca di Matteo, un getto caldo e abbondante che Matteo inghiottì completamente. Era il

cannolo alla crema

di Alessandro, un dolce per il compleanno della mia Regina, e io, Matteo, lo avevo gustato fino all'ultima goccia. Noi adesso usciamo disse Giada,

ma non ti preoccupare, la tua sorpresa ti aspetta. Prepara la casa. E aspettaci. Con pazienza.

Poi, prese per mano Alessandro, e uscirono per andare al club, lasciando Matteo lì, solo, in preda a un delirio di eccitazione e anticipazione.
Giada ed Alessandro raggiunsero il club. L'umore era alto, le loro risate risuonavano leggere, un tocco di malizia sulle spalle di Matteo che non sapeva ancora cosa lo aspettava. Passarono qualche ora al club, stuzzicandosi a vicenda, ballando in modo provocante, e baciandosi con foga nell'angolo più buio. La sua mano di Alessandro non lasciava mai il mio fondoschiena, le sue dita che accarezzavano la pelle sotto il vestito. Sapevo che lo stavo mandando in estasi, e la cosa mi eccitava ancora di più.
Poi, come un'apparizione, incontrammo Gaetano. Era lì, proprio come speravo, il singolo bisex che si era proposto tempo prima. I suoi occhi si illuminarono quando ci vide. Gli spiegammo il proseguito della serata, il nostro piano audace, la sorpresa che avremmo fatto a Matteo. Gaetano accettò con un entusiasmo che non lasciava dubbi, i suoi occhi che brillavano di una perversa eccitazione.

Sono pronto a tutto, Giada,

disse, il suo sguardo famelico.

Qualunque cosa tu voglia.


Tornammo a casa tutti e tre. La sorpresa sul viso di Matteo, quando vide Gaetano al nostro fianco, fu impagabile. Il suo sguardo, inizialmente perplesso, si trasformò rapidamente in un misto di shock e un'eccitazione incontenibile.

Gaetano?

sussurrò, la sua voce quasi un lamento.

Sì, mio schiavo,

dissi, il mio sorriso una promessa di piacere e tormento.

Per il mio compleanno, ho pensato di regalarmi una nuova esperienza. E tu, Gaetano, sarai il suo compagno di giochi.


Ordinai a Matteo di prendersi cura dell'inaspettato ospite, di fargli sentire il benvenuto più perverso che potesse immaginare, mentre io mi dedicavo ad Alessandro. Le due coppie si dedicarono al sesso, in un'orgia di suoni e sensazioni che riempiva la casa. Io e Alessandro eravamo sul divano, i nostri corpi nudi intrecciati, i nostri gemiti che si mescolavano nell'aria. Le sue mani forti mi stringevano i fianchi mentre mi penetrava con una foga che mi toglieva il fiato. I miei seni rimbalzavano sotto il suo tocco, i miei capezzoli duri e invitanti.
Matteo, nel frattempo, era in ginocchio davanti a Gaetano, il suo pene ancora ingabbiato, mentre praticava sesso orale al suo ospite. Gaetano gemeva, la sua testa che si reclinava all'indietro, la sua mano che si stringeva tra i capelli di Matteo, guidandolo. Matteo pompava con devozione, le sue labbra che si muovevano avidamente, il suo corpo scosso da brividi. Ogni tanto, alzava lo sguardo verso di me e Alessandro, gli occhi pieni di una perversa adorazione, la sua eccitazione alimentata dalla scena.
La serata si concluse con un'esplosione di orgasmi. Io venni più volte, urlavo il nome di Alessandro mentre il suo corpo mi riempiva, le mie unghie che si conficcavano nella sua schiena. Alessandro mi prese in ogni posizione, il suo membro instancabile, la sua energia inesauribile. Poi, il culmine. Gaetano, su mio ordine, sodomizzò Matteo, mentre lui guardava Alessandro prendere me. Matteo gemeva, un misto di dolore e piacere, la sua voce rotta, mentre sentiva il membro di Gaetano che lo penetrava, e i suoi occhi erano fissi su di me, mentre Alessandro mi prendeva con un'ultima, potente spinta. Era il non plus ultra della sua sottomissione, il suo destino compiuto, la sua totale resa. Gaetano venne in lui con un grido gutturale, e Matteo, con un gemito di resa, si lasciò andare….
Alla fine, salutai Gaetano e Alessandro, ringraziandoli per la magnifica serata. Matteo era esausto, disteso sul pavimento, la sua gabbia di castità che gli stringeva ancora il pene. Gli tolsi la gabbia, liberando il suo membro che balzò fuori, rosso e pulsante. Lo presi nella mia mano, e lo masturbai lentamente, mentre sottolineavo ogni dettaglio della serata, non tralasciando nulla.

Bravo, mio schiavo,

sussurrai, la mia voce un sussurro seducente, la mia mano che gli accarezzava il membro.

Hai leccato il 'cannolo alla crema' di Alessandro, il mio dolce di compleanno. Sentivi il suo sapore in bocca, vero? Quel sapore che piace tanto alla tua Padrona. Ogni singolo centimetro, mentre tu mi guardavi, a me, la tua Regina felice. Era così grosso, vero? Così potente. E tu, mio schiavo, eri lì, il suo servitore, il mio schiavo, il nostro schiavo.


Ogni mia parola era una spinta sul suo pene, ogni ricordo un'ondata di piacere e di umiliazione che lo faceva fremere. Matteo gemeva, il suo corpo scosso da brividi.

E poi, Gaetano,

continuai, la mia voce quasi crudele nella sua seduzione,

ha preso il tuo culo, Matteo. E tu hai obbedito, come un bravo cagnolino. Sentivi la sua carne in te, vero? Ti piaceva essere usato, sottomesso, da un altro uomo, mentre io godevo con Alessandro. Il tuo corpo appartiene a me, Matteo. E io decido come, quando e da chi debba essere usato.

Matteo, con un gemito profondo, si contorse e venne nella mia mano, il suo orgasmo potente e liberatorio, il culmine di una serata che lo aveva piegato e reso ancora più mio. Pulii via il suo seme con un fazzoletto, con un gesto di profonda familiarità e possesso.
Oramai Matteo era completamente alla mercé di Giada, la sua devozione totale, la sua mente e il suo corpo completamente sottomessi. Il

richiamo della foresta

aveva preso una forma stabile, quella di Alessandro, e io, Giada, cominciavo a provare per lui un sentimento che andava oltre la semplice attrazione, un'emozione profonda e inaspettata. Era l'inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa di potente, qualcosa che avrebbe cambiato per sempre gli equilibri del nostro perverso triangolo. E Matteo, il mio schiavo, era pronto a testimoniare ogni passo di questa evoluzione, la sua vita ora interamente al servizio del mio piacere, qualunque forma assumesse.

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  • avatar maschioitaliano bel racconto....i la sega finale l svrei fatta finire sul pavimento, e Giada avrebbe potuto camminarci sopra e poi farsi keccare i piedi. Soddusfstta avrebbe dovuto accompagnarlo alla porta con un calcio in culo

    11-07-2025 13:38:56