HISTOIRE TITRE: LUCIO 
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LUCIO


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LUCIO

by coppiacuk60
Vu: 1511 fois Commentaires 11 Date: 14-05-2024 Langue : Language

Era il lontano 1988 avevo 26 anni sposata da 2 anni circa vivevamo in un appartamento, i nostri vicini erano una coppia di 10 anni più grandi di noi con 2 figli.
Avevamo stretto una bella amicizia, Lei , Luisa lavorava al catasto lui, Piergiorgio in banca.
Erano orginari della Basilicata, il papà di Piergiorgio, il Sig.Lucio di 63 rimasto vedovo da poco qull’estate venne a Roma per guardare i nipoti visto che la scuola era terminata, i bambini la mattina andavano al campo scuola fino alle 14:00 poi li accudiva Lucio.
Lucio un omone tarchiato non molto alto nella vita aveva fatto il camionista.
Dagli appunti del cornuto di mio marito (tutte le storie che scrivo Paolo li ha trascritti su dei diari).
La sera spesso dopo cena andavamo dai nostri vicini a prendere il caffè da loro oppure uscivamo a prendere il gelato.
Vedevo che Lucio mi scrutava dalla testa ai piedi, soprattutto il seno all’epoca portavo una terza abbondante e spesso non portavo intimo, accavallavo spesso le gambe, ogni volta che lo facevo mi guardava.
Stando a casa portavo dei grembiulini con i bottoni davanti abbastanza corti che arrivavano a metà coscia, al cornuto piacevano molto.
Una sera il cornuto iniziò a fantasticare su Lucio, gli dissi di smetterla.
Devo precisare che al cornuto piaceva molto segarsi con la mano destra e con la sinistra gli piaceva ditillare il mio buchetto mentre io mi sgrillettavo, lui come al solito fantasticava sui miei possibili amanti, quella sera in particolare mi disse che una delle sue fantasia era che lo facessi cornuto senza che lui sapesse nulla e di dirglielo quando la storia sarebbe terminata.
Allora gli dissi che prima o poi lo avrei accontentato, sentii che accellerava l’indice nel culetto e la sua seghetta e venne copiosamente sulla sua pancia, gli dissi che ora doveva prenderla spalmarla sulla mnia fighetta e leccarla tutta cosi fece facendomi godere, quello era il modo migliore per godere, si perché 11 cm e 2 di diametro non erano sufficienti oltretutto durava si e no 2 minuti.
Era una serata caldissima, Luisa ci venen a chiamare chiedendoci se andavamo aprendere un gelato, risposi che andava bene ma dovevo cambiarmi, Lei insistette e mi disse dai anche io esco cosi è già tardi.
Uscimmo e durante il tragitto chiesi a mio marito se aveva preso i soldi, rispose di no allora tornai indietro per prenderli visto che pagavano spesso loro, Lucio si propose di accompagnarmi, ci incamminammo verso casa e arrivati a ridosso della strada di casa che era completamente buia Lucio mi mise una mano sui fianchi e mi disse sai Carla tu mi fai sangue e mi baciò con la lingua e mi strizzò le chiappe, sentii sulla pancia il suo arnese duro come il marmo, la cosa durò pochissimo perché lo respinsi e gli dissi che ero una donna spsata e seria…
Passarono i giorni e Lucio sembrava comportarsi bene, finchè una mattina sento suonare il campanello ed era Lucio che mi chiedeva se avevo lo zucchero per il caffè…
Lo feci entrare, presi un bicchierino e lo riempii di zucchero, poi gli dissi se gradiva il caffè lui con le sue mani enormi mi cinge la vita inizia a tastarmi le tette e sento il suo cazzone sulle natiche, cerco di divincolarmi ma lui insiste, da dietro spsta le mutandine mi infila un dito in figa che era fradicia, tira su il grembiule e sento la sua cappella sulle labbra della figa, gli chiedo di fermarsi, imperterrito continua fino a schiaffarmi il suo cazzo in figa, lo sento ha una cappella grossa, mi chiede come mai sono cosi stretta, rimango in silenzio e lui continua a scoparmi e poco dopo inizio ad avere degli spasmi e tremare le gambe, godo come una troia non saprei quanto volte ho goduto, poi mi chiede se uso precauzioni, si prendo la pillola, inizia ad accellerare i movimenti e sento un gran calore nella figa, il suo cazzo non smette di pulsare io continuo a godere, mi rimette a posto le mutandine e mi dice andiamo sul letto cosi mi pulisci il cazzo.
Prima di andare via mi chiede di tenere il suo seme dentro di me il più possibile, cosa che faccio.
La sera nel letto decisi di non dire nulla al cornuto, voleva fare sesso ma non glie l’ho permesso, gli dissi ti piace se facciamo un giochino diverso?
Segati e non godere, vediamo quanto resisti…
Accettò si perché da quel momento decisi che a comandare ero io e chi comanda vince.
Lucio mi scopò a giorni alterni, doveva imbavagliarmi per non far sentire gli ulri agli altri condomini, più mi scopava e più ci prendevo gusto, poi un giorno mi chiede di leccargli il culo, mi chiese di infilargli un dito e lui faceva lo stesso con me, ogni volta godevo come una pazza e dovevo sempre cambiare le lenzuola.
Gli piaceva scoparmi in tutte le posizioni soprattutto a pecorina, mentre mi sbatteva, mi sculacciava e il suo pollicione lo teneva infilato nel mio culo, fino a quando non lo violò e mi faceva dei clisteri di seme incredibili.
Il cornuto era inconsapevole della storia con Lucio, fino a quando arrivò settembre e Lucio riparti malgrado tutto, il giorno stesso Lucio mi scopò in figa e in culo, venne due volte, il pomeriggio salutammo Lucio e disse al cornuto che non gli aveva ancora fatto i complimenti per la splendida moglie che si trovava, io ero piena in entrambi i buchi del suo seme.
La sera dissi al cornuto di prendere appunti, prima del racconto gli dissi voglio farti godere come dico io,
lo feci denudare, messo a pecorina, iniziai a leccarli il buchino, poi con un dito iniziai a inserirlo dentro, gocciolava e si dimenava, gli feci presente che non doveva venire che lo avrei deciso io quando…
andai avanti per circa 10 minuti, senza toccargli il cazzetto, poi glie lo presi in bocca misi un altro dito in culo e senza fargli fare nessun movimento e senza che io facessi nulla con le labbra e la lingua mi feci godere in bocca per poi riversargli tutto nella sua.
Era il momento degli appunti, quando senti la storia rimase a bocca aperta, il cazzetto aveva ripreso vigore, smaniava per toccarsi ma lo esortai a farlo dicendogli che il suo momento di gloria lo aveva avuto, finito il racconto gli dissi ora tocca a me godere vai giù e leccami senza togliere le mutandine, sai sono fradicia di Lucio, iniziò a leccare con bramosità e ferocia, venni due volte poi lo autorizzai a togliere le mutandinde e leccare il culetto bello spanato…
FINE

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