La lunga estate calda (parte 3)
by Angel_FaceVu: 403 fois Commentaires 2 Date: 21-07-2023 Langue :
Durante il viaggio in treno che la portava al mare, Marta fu interrotta nel suo remake mentale dell’ultima settimana dall’arrivo del controllore. Ma, non appena questo usci dallo scompartimento, subito ripensò alla sorpresa che ebbe quando aprì la scatoletta che Francesco le aveva dato al parcheggio.
C’era un foglio, scritto al computer, che però decise di leggere in seguito dopo avere visionato tutto il contenuto del pacchetto. E questo fu quello che trovò: un ovetto vibrante con comando a distanza.
Non c’era il classico foglietto con le istruzioni così decise di leggere quello scritto al pc sperando di trovare delle spiegazioni
“Se stai leggendo questo foglietto so che starai facendo la tua faccina dubbiosa. Quella cosa con il cordino è un ovulo vaginale. Se vuoi continuare il nostro gioco di questi giorni domani dovrai venire al lavoro con quello inserito. Io ti aspetterò al parcheggio. Per farmi capire che accetti non dovrai fare altro che consegnarmi l’altro oggetto che sembra un ipod. In caso contrario significherà che vuoi smettere”
Non c’era altro. Lo appoggiò sul tavolo e quasi se ne dimenticò finché, tornata a casa dopo una uscita fra amiche, lo ritrovò li quasi ad aspettarla. Si svesti, si preparò per andare a letto e portò l’ovulo con se in camera da letto. Lo osservò e cercò di pensare a cosa diavolo avesse in mente Francesco. Di sicuro se avesse “indossato” quell’ovulo la sua eccitazione sarebbe stata maggiore di quella provata nella giornata appena trascorsa andando al lavoro senza intimo. In quel momento telefonò il suo uomo per darle la buonanotte. Non si erano sentiti tutto il giorno ed ora lui le stava chiedendo come avesse trascorso la giornata. Marta ripensò a quanto successo ma, come se dentro di lei ci fosse un decoder, ciò che raccontava era tutta un’altra cosa. Lui le raccontò che le mancava ed aveva voglia di lei; lei stette un po’ al gioco e poi, complici le immagini della giornata appena trascorsa che le tornavano in mente, prese l’ovulo lo fece scorrere lungo le labbra della vulva per poi farlo entrare lentamente dentro di lei. Lui si accorse del suo sospiro e così lei rispose che anche lei aveva voglia di lui;
Ma non è che in mia assenza qualche maschietto ha fatto il galante con te?
Disse lui con la voce eccitata. Marta capì che lui era eccitato ed aveva voglia di giocare al telefono così gli rispose
Mmmhhhh si amore. Vuoi sapere cosa ha fatto quella monella della tua donna?
Iniziò a raccontargli quanto successo al bagno del centro commerciale; glielo presentò come se fosse una sua fantasia. Prendendo il cordino con una mano e muovendolo in modo che questo reagisse al suo interno, con l’altra mano andò a toccarsi il clitoride e in breve raggiunse l’orgasmo; seguita e breve distanza da lui.
La mattina dopo quando Francesco arrivò al parcheggio attese l’arrivo di Marta. Quando la vide ebbe un sussulto: era bellissima. Un leggero vestito sopra il ginocchio, appena segnato in modo da mettere in evidenza le sue curve, color verde acqua che metteva in evidenza la sua leggera abbronzatura. Subito sentì una reazione al basso ventre: anche il suo amichetto approvava!
Purtroppo in contemporanea arrivò anche Giulio, un loro collega, che subito si mise “a fare il brillante” con Marta. Lei chiacchierò amabilmente con lui ed insieme si avviarono verso gli uffici; Francesco li seguiva a qualche metro con la faccia corrucciata di chi capisce che il proprio piano è andato a monte. Li raggiunse quando arrivarono agli ascensori. Giulio continuava a parlare e Marta sorrideva. Francesco non riusciva a darsi una spiegazione ma gli sembrava che quel sorriso quella mattina fosse più aperto, più allegro, più solare; forse era solo una sua sensazione perché Giulio era tutt’altro che brillante e spesso le donne lo evitavano proprio perché noioso.
Marta scese per prima dall’ascensore e mentre questo si stava per chiudere tornò sui suoi passi e fece in modo che le porte non si chiudessero.
Quasi mi dimenticavo. Francesco riesci a scaricarmi quelle canzoni di cui mi hai parlato ieri? Però me lo devi dare per stasera che domani vado al mare
e gli diede quanto lui si aspettava.
Un sorriso apparve immediatamente sul viso di Francesco: la giornata prometteva bene.
Complice la stagione estiva e le vacanze di molte persone, l’attività lavorativa di quel giovedì era molto rilassata.
Dopo un po’ Marta ricevette un messaggio su skype
Geniale!! Scrisse lui
Hai visto che quando mi ci metto anche io non scherzo?
Non è che ora l’allieva supera il maestro?
Tranquillo! Certo che non è molto confortevole. Non ti dico il viaggio in auto; ogni sobbalzo era un…..
…un godimento? O un supplizio?
una via di mezzo. Praticamente sono stata costantemente eccitata.
lo sai che possiamo smettere quando vuoi
ho forse detto questo? Vieni a prendere un caffè da noi più tardi?
certo
A metà mattinata i superstiti delle vacanze si ritrovarono al piano degli uffici di Marta per un caffè. La pausa si allungò ben oltre il classico coffee break; Francesco si era posto esattamente di fronte a lei ed era intento a cogliere tutti i suoi movimenti; notò che il viso era leggermente arrossato e gli occhi più luccicanti del solito: era sensualmente bellissima. Inoltre, l’idea che gli altri non sapessero nulla di quanto stava accadendo fra di loro lo eccitava ed in breve uno strano bozzo gli comparve sui pantaloni. Marta lo notò e guardandolo negli occhi gli sorrise. Lo vide giochicchiare con quell’ipod tra le mani e poco dopo sentì una vibrazione mai sentita prima d’ora. L’ovulo iniziò a vibrare lentamente dentro di lei “bastardo” pensò lei; ecco a cosa serviva quell’aggeggio: era un telecomando a distanza.
Si appoggiò con il sedere alla parete cercando di mantenere una posa “decente” per non dare nell’occhio dei colleghi. Era una sensazione particolare; la vibrazione dell’ovulo arrivava direttamente alle pareti interne come se delle dita si fossero insinuate dentro di lei e li si muovessero. Passato il momento iniziale di sorpresa riuscì a seguire in qualche modo il discorso degli altri colleghi fino a che tutti decisero di tornare ai loro uffici. Francesco diminuì la vibrazione e lei prima di entrare nel proprio ufficio si girò verso di lui sorridendogli e facendogli la lingua come una bambina. Immediata arrivò la “risposta” di Francesco che porto la rotellina sul MAX e Marta dovette tenersi alla porta per non cadere sotto l’effetto improvviso ed intensissimo della vibrazione.
Si fissavano negli occhi quasi con aria di sfida. Lei era l’emblema del piacere femminile: rossa in viso, occhi lucidi, labbra bagnate; lui aveva un’espressione compiaciuta per il gioco che aveva ideato e che stava andando come aveva sperato ma nei suoi occhi si leggeva il desiderio di poter baciare quelle labbra piene e vogliose, di accarezzare quel corpo che vibrava in sintonia con l’ovulo e di potere condividere con lei quel piacere.
Ma tutto si dovette concludere perché sentirono dei passi provenire verso di loro. Improvvisa come era arrivata la vibrazione cessò e Marta riuscì a riguadagnare una posizione più “decente” prima dell’arrivo di un collega.
Quel giorno fu difficilissimo per entrambi mantenere la giusta concentrazione per affrontare il lavoro. Lei avrebbe potuto togliere quell’aggeggio ma qualche cosa dentro di lei era scattato da un paio di giorni e poi era curiosa di sapere fino a dove volesse spingersi la fantasia di Francesco. E lui non riusciva ad essere concentrato anche perché ogni volta che lasciava la sua mente libera, la testa continuava a riproporgli le immagini di Marta appoggiata allo stipite della porta eccitata sotto l’effetto della vibrazione.
Quando all’uscita si ritrovarono al parcheggio, si salutarono e subito Marta capì che lui aveva nuovamente azionato il telecomando perché mentre stava salendo sull’auto sentì l’inconfondibile vibrazione interna. Ormai aveva preso una piacevole confidenza con quell’intruso e viaggiava sul filo continuo dell’eccitazione. Più volte nel corso della giornata aveva resistito a toccarsi ed ora però desiderava “fare sesso”.
Francesco si avvicinò a lei e le disse
non sono riuscito a scaricarti quella musica che mi avevi chiesto.
disattivò l’aggeggio e glielo porse. Ma lei guardandolo fisso negli occhi respinse l’offerta con un gesto della mano e rispose perentoria
quella musica mi serve! Portamelo più tardi, ti aspetto a casa”.
Quando Francesco giunse a casa sua trovò la porta socchiusa e sentì la voce di lei provenire dall’appartamento. Entrò e la vide in piedi di fronte al terrazzo, la luce del tramonto ne esaltava la silhouette evidenziata da un vestito aderente che nulla lasciava all’immaginazione; il tutto condito da un paio di scarpe che, grazie ad un tacco vertiginoso, mettevano in primo piano i suoi fantastici glutei. Per un momento Francesco si perse nel contemplare quel concentrato di sensualità poi capì dal tono di voce di lei che era al telefono col suo compagno.
Un lampo passò nel suo cervello; prese il telecomando dalla tasca, lo direzionò verso Marta e lo azionò.
Lei sentì nuovamente la vibrazione. Si girò, lo guardò ed il suo tono al telefono ebbe un piccolo cedimento.
Francesco aumentò l’intensità portandola quasi al massiimo e lei dovette dapprima appoggiarsi al tavolo e per un attimo, che evidentemente al suo compagno sembrò anomalo, dovette interrompere la conversazione.
Nulla!! è arrivato il ragazzo della pizza che ho ordinato Disse lei con la voce eccitata.
Ma sei matto? Continuò Marta al telefono, mentre Francesco si stava avvicinando.
Si l’ho aspettato con quel vestitino bianco aderente che ti piace tanto ed ho anche messo quelle scarpe con il tacco confermò Marta al telefono con la voce sempre più rotta dall’eccitazione. Breve pausa.
Marta e Francesco si guardarono negli occhi poi lei riprese la conversazione al telefono
Beh ovvio che sotto sono nuda! Dici che lo faccio eccitare vestita così? portò lo sguardo proprio sull’inguine di lui e vide che effettivamente quella scena stava facendo eccitare il suo compagno di giochi.
Effettivamente si è eccitato; ha uno strano gonfiore nei pantaloni Comunicò Marta al suo uomo con la voce eccitata. Poi si girò appoggiandosi al tavolo a spingendo il culo all’indietro.
Francesco capì il gioco che si era instaurato
Sai amore, ora mi sono girata e lui si è avvicinato appoggiandomi il suo cazzo sul culo. E’ durissimo e sembra anche ben dotato……….. Ora mi ha sollevato il vestitino e me lo sta baciando. Sembra proprio attratto dal mio culetto perché me lo sta leccando tutto…. ed ora sento la sua lingua che gira intorno il buchetto… mmmhhhh… mi sta infilando la punta dentro….mmmmhhhh… Amore non so quanto riesco a resistere… mmmhhhh…. Si…. mmmhhh.. sto inarcando la schiena sempre di più verso di lui…. Oh mio dio… ora mi sta toccando anche il clitoride con un dito mente continua con quella linguetta a leccarmi un po’ il culo ed un po’ la fica… Davvero amore non so quanto riesco a resistere al telefono.
Francesco non capiva se lei stesse parlando veramente al telefono con il suo uomo oppure stesse solo fingendo, ma in ogni caso trovava questa situazione decisamente eccitante. Un silenzio tombale nell’appartamento consentiva, a lui che si trovava così vicino, di sentire il ronzio dell’ovulo posto all’interno della vagina, la voce di Marta, rotta dall’eccitazione per effetto della sue leccate, che descriveva al suo uomo ciò che stava provando: Marta si stava rivelando una straordinaria compagnia di giochi.
Con la lingua si concentrò ancora di più sulle labbra e sul clitoride poi gli bastò infilare un dito nel buco posteriore e muoverlo leggermente che questo amplificò a dismisura l’effetto dell’ovulo e senti il peso di lei aumentare su di lui subito seguito da un “Godoo!!” quasi urlato da Marta che chiudendo la telefonata si appoggiò al tavolo per non cadere.
Francesco rallentò la vibrazione fino quasi a spegnerla, ma continuò a leccarla dolcemente e la sentì ansimare e percepì il suo godimento a lungo. Sembrava una gatta.
Sei un porco!! Sei un maledetto porco; mi hai fatta morire disse lei appena sussurrando.
Ma Francesco non aveva nessuna intenzione di fermarsi né di dare tregua alla sua amica: era l’ultima sera che avevano a loro disposizione e voleva che fosse speciale.
Così appoggiò nuovamente la lingua tra i glutei di Marta e riprese a lambire con la punta della lingua i bordi dell’ano, e di li a poco fece entrare il dito medio: lo muoveva lentamente e delicatamente ora avanti e indietro ora in senso circolare. Lei sembrava apprezzare perché con i suoi movimenti andava incontro a quelli di Francesco anche quando lui cercò di infilare il secondo dito dentro di lei.
L’ovulo riprese a vibrare dentro di lei e la lingua di lui fu nuovamente sul clitoride mentre le dita si fermarono all’interno del retto, ma fu proprio Marta che cominciò a muoversi e a gemere, a dire parole incomprensibili fino a che lei sbottò:
Hai intenzione di usare solo le dita questa sera? Fammelo sentire, lo voglio!!
Francesco non aspettava altro; si alzò, si slacciò i pantaloni e subito puntò il suo cazzo verso il culo di Marta, lo appoggiò e lo fece entrare lentamente; lei col viso appoggiato al tavolo portò le mani dietro in modo da aprire ancora di più i glutei e facilitare l’ingresso.
Lui iniziò a muoversi avanti e indietro e vedendo l’espressione di lei cercò di farlo nel modo più delicato possibile: desiderava il suo culo fin da quando l’aveva conosciuta; aveva popolato le sue più porche fantasie: aveva sognato più volte di essere in quella posizione in cui si trovava ora e non voleva per nulla al mondo fare una mossa falsa che potesse interrompere il passaggio dal sogno alla realtà.
Siiii daiii uno grosso come il tuo non l’ho mai preso!! Disse lei e questo inorgoglì Francesco ed il suo cazzo divenne, se possibile, ancora più duro fino a farlo entrare tutto dentro. Si fermò in modo che si abituasse all’intrusione poi azionò nuovamente la vibrazione dell’ovulo.
Oh mio dio!!! Così muoio!! Disse lei. Riprese a muoversi con movimenti lenti e profondi e poteva percepire l’effetto della vibrazione anche sul suo cazzo attraverso la leggera membrana che separa i due canali. Continuarono per un po’ in quella posizione e la loro immagine veniva riflessa dallo schermo del tv: Francesco pensò che sembrava di essere in un film porno, dove lui era il protagonista.
Ti piacerebbe se al posto dell’ovulo ci fosse un altro cazzo? La incalzò lui
Ohhh si!! siii mi piacerebbe!! Anche uno qui da leccare!!! ribattè lei sempre più eccitata. Le frasi che uscirono dalle loro bocche nei minuti successivi avrebbero fatto la fortuna di qualche ricattatore: ormai erano entrambi in preda ad un parossismo erotico senza freni! Quando Francesco sentì che l’orgasmo era prossimo uscì da lei esclamando
Voglio vederti in faccia mentre godi
L’aiutò a sedersi sul tavolo, le prese le gambe e le sollevò e poi puntò nuovamente il cazzo verso l’ano e lo introdusse nuovamente. Da quella posizione lo sfregamento con l’ovulo era maggiore rispetto a prima ed il piacere di conseguenza fu più coinvolgente per entrambi
Godo godo godo ancora! siii dai ! quasi urlò Marta. Francesco godeva nel vedere il viso della sua amica straziato dal piacere dell’ennesimo orgasmo di quella serata e non riuscì a trattenersi oltre ed esplose nell’ano l’orgasmo più intenso di quei tre giorni!!!
Il treno aveva ormai imboccato la litoranea e Marta si rese conto che sarebbe dovuta scendere alla prossima stazione quando ricevette una telefonata da lui
Ciao! Hai fatto un buon viaggio?
Si, e penso che arriverò in orario
Hai viaggiato come ti avevo chiesto?
Certo. E mi ha aiutata a ripensare a ieri sera
Serata indimenticabile!!
Si hai ragione. Ora però ti saluto che fra poco devo scendere
Ciao e buon week end.
A te!!
Il treno rallentò la sua corsa fino a fermarsi. Marta vide Luca, il suo uomo sul marciapiede che l’aspettava; scese dal treno e gli andò incontro. Lo salutò e mentre lo stava baciando il treno ripartì; con la coda dell’occhio per un attimo le parve di vedere Francesco affacciato al finestrino di un vagone. Si convinse che non poteva essere lui. Ma un braccio si sporse dal finestrino e dopo pochi attimi qualcosa dentro di lei riprese a vibrare!!!