HISTOIRE TITRE: Finalmente cornuto! 
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Finalmente cornuto!


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Finalmente cornuto!

by SolidnaNaistota
Vu: 2061 fois Commentaires 11 Date: 12-04-2018 Langue : Language

Sono sempre stato un cuckold nel mio intimo. Sin da quando questo termine non era ancora conosciuto, ho sempre desiderato che le fidanzate e compagne avute nel tempo si lasciassero possedere da altri uomini alla mia presenza. Il primo ricordo di un tale stimolo risale ai miei 18 anni, frequentavo una squadra di rugby dove un amico più grande (avete presente uno stile Diego Abatantuono?) ci raccontava di essere l'amante di una donna sposata che dedicava il culo solo a lui, negandolo all'ignaro marito cornuto. Quando mi capitó di dover trovare un posto per incontrare a mia volta una signora più “vecchia“ di me di 6 anni (aveva 24 anni, ma ai miei occhi pareva davvero una tardona), mi rivolsi a lui, chiedendogli le chiavi del suo tanto decantato “scannatoio“ che mi prestó, non senza propormi di farsi trovare nascosto all'interno. Lì per lì rigettai l'idea adducendo il fatto che era il primo incontro e che non sapevo come avrebbe potuto reagire, ma il pensiero si insinuò in me sino ad accompagnare ogni mio successivo rapporto.Un desiderio primordiale quindi, che però non sono mai riuscito a realizzare, pur essendoci andato più volte vicino a seguito delle mie insistenze che, forse per mancanza di coraggio da parte mia, non si sono mai tradotte in azioni concrete per la cessione della mia compagna del momento.Paradossalmente mi è capitato invece di essere stato coinvolto, o aver a mia volta coinvolto, amici affiatati in situazioni in cui avevo un ruolo attivo, per delle doppie con singole amanti occasionali, ma mai in circostanze dove alla base del gioco ci fosse una coppia con un rapporto stabile. Ho anche giocato il ruolo di amante nei confronti di mogli insoddisfatte e, in più di una circostanza, ho avuto la sensazione che i loro mariti sapessero tutto e che gli andasse bene così, ma mai una inequivocabile situazione cuck si fosse concretamente svelata.Questo mio desiderio e i maldestri tentativi per realizzarlo hanno fatto si che un paio delle mie precedenti relazioni si siano concluse con un abbandono a seguito di corna da me in qualche modo stimolate o incoraggiate, ma nessuna delle mie precedenti compagne ha mai voluto accettare l'idea di farmi godere la visione dei loro amplessi o di narrarmi le proprie emozioni.Per questo, quando 8 anni fa ho capito che la storia con lei (non diamole un nome) poteva evolvere in una relazione duratura, ho deciso di impostare sin dall'inizio il rapporto in modo tale da creare le condizioni per la sua evoluzione verso una situazione cuck. Lei molto bella, bionda naturale, occhi di un azzurro intenso, curve mozzafiato, alta, sempre con tacchi vertiginosi e, soprattutto, molto più giovane di me, è sempre ammiratissima da ogni uomo nella nostra cerchia di conoscenze, in qualunque circostanza. La sua personalità briosa e coinvolgente, la sua incontestabile bellezza, unitamente alla propria predisposizione verso le relazioni sociali, la fanno immediatamente risultare simpatica e ammirata in ogni ambito. A casa è devota e sempre premurosa nei miei confronti. Non trascura nulla pur di farmi sempre sentire al centro di ogni sua attenzione, il nostro rapporto si basa su una reciproca condivisione di ogni emozione, segreto o pensiero. Ma, come in tutte le cose, c'è sempre un ma.Nonostante non le siano certo mancate le esperienze prima di incontrarmi e sebbene io abbia sempre saputo sopperire alla mia modesta dotazione con prestazioni durevoli accompagnate da lunghi preliminari, il coinvolgimento sessuale con lei è sempre stato piuttosto basso. Non ho mai trovato cioè quella punta di malizia, quel gusto del proibito, quelle farfalle nello stomaco insomma, che ti fanno perdere la testa e che ti attanagliano a lei. Lei infatti, seppur sempre desiderosa e disponibile a soddisfarmi in qualunque momento la cercassi, non riusciva ad accendermi appieno: quelle poche volte in cui mi faceva venire in bocca, difficilmente ingoiava. Molto più spesso raccoglieva tutto in bocca per poi andare in bagno a sputare. Ogni mio tentativo di aprirle il buchetto veniva rimandato con la scusa del dolore al contatto del solo dito e della vergogna. Insomma, tutto abbastanza piatto e per certi versi scontato. Non mi è stato quindi difficile iniziare un percorso di progressivo insoddisfacimento delle sue esigenze.Per prima cosa, non le sono mai venuto dentro e ho deciso di non chiederle più il culo, dicendole che tali privilegi dovevano essere riservati solo a chi se lo sarebbe davvero meritato. Ho iniziato a ridurre al minimo le mie prestazioni, non soltanto in termini di frequenza, ma anche di preliminari e di posizioni. Poco alla volta ho cominciato a instillarle il confronto a un cazzo più grosso del mio e, pur combattuto da mille scrupoli e timori, sono riuscito a confidarle la mia natura cuckold, spiegandole il significato e mostrandole il sito, cha l'ha incuriosita e sconvolta. Le ho spiegato il significato della cavigliera, che però non ho mai avuto il coraggio di regalarle, e l'ho convinta a posare per l'annuncio sul sito.Nel tempo, le mie prestazioni si sono ridotte sempre più e contemporaneamente lei ha via via cominciato a fantasticare, su mia istigazione, di lasciarsi possedere in mia presenza, ma ogni proposta di incontro reale con bull del sito è sempre naufragata. Troppe le paure di potersi trovare di fronte a malintenzionati, a malati o maleducati. Spesso ci siamo resi conto che i possibili candidati che stavamo vagliando mostravano nei loro profili i segni di qualche contraddizione e che le foto postate erano dubbie, probabilmente scaricate dal web.Le nostre fantasie, sempre più ricorrenti durante i nostri rapporti ormai limitati alla sola posizione a smozzacandela, sembravano destinate a rimanere tali, per quanto sempre più esplicite. Invece di essere sempre io a chiederle se al posto del mio cazzetto desiderasse una verga come quelle che pure aveva avuto occasione di assaggiare prima di mettersi con me, sono arrivato a condividere con lei un segnale convenzionale: durante l'amplesso avrebbe dovuto segnalarmi il suo desiderio stuzzicandomi i capezzoli, cosa che mi faceva immediatamente venire (con conseguenze quindi anche controproducenti per il suo godimento). Ebbene, nel tempo il momento in cui lei spontaneamente cominciava a torturarmi i capezzoli si è sempre di più accorciato, sino a ridurre le mi prestazioni a pochi minuti, cosa che da un lato la indisponeva, ma che dall'altro le dava conferma della portata del mio desiderio nel vedere realizzato il mio sogno. Sogno che sembrava destinato a restare tale, sinché...Sinché non ho cominciato a parlarle dell'amico, anch'egli più giovane di me, con cui in passato avevo maggiormente condiviso situazioni a tre. Per ragioni di lavoro, già da alcuni anni aveva cambiato città, ma di tanto in tanto ci sentivamo al telefono ed era presente tra i miei contatti Facebook. Davvero un bel tipo, molto atletico e sicuro di sé, un professionista di successo nel suo lavoro e con un profilo FB pieno di belle foto in cui i suoi muscoli facevano bella mostra mentre era intento nei suoi sport preferiti: vela, kitesurf, snowboard, mountain bike estremo, motocross... Decisamente un maschio Alfa, sempre pieno di avventure con donne bellissime che soggioga ai suoi desideri, dominandole mentalmente sino a imporle gang e ruoli sottomessi ma, stranamente, non a conoscenza del caudalesimo, della significato del termine cuckold e del ruolo di bull a lui così congeniale. Nel contempo, un marito e padre insospettabile, con una moglie carina e poco rompipalle che gli consente ampi spazi di manovra, forse perché abbondantemente appagata, forse perché sin troppo assorbita da lavoro, figlie, genitori, amiche, forse perché consapevole che sarebbe impossibile cercare di contenere una simile forza della natura.Ho capito che lui la incuriosiva e che le piaceva, così come era rimasta incuriosita dalle mie confidenze circa alcune esperienze vissute con lui. Ne ho avuto la conferma quando, dopo qualche tempo dal momento in cui le ho parlato per la prima volta di lui, in occasione di una sua gita dalle nostre parti con la sua famiglia e altre coppie di amici, ho avuto modo di presentarglielo in una serata trascorsa al ristorante (sarà un caso che si sia seduta proprio di fronte a lui?) e di stimolare l'innocente scambio di contatti FB tra tutti i commensali.Rientrati a casa, e iniziato a fare l'amore, le ho chiesto se il mio amico le fosse piaciuto. La risposta è stata lo strizzamento dei miei capezzoli sino a farmi male. Da quel momento, il riferimento alla possibilità di organizzare un incontro con il mio amico si è fatto sempre più esplicito, e sempre più esplicita è stata la sua risposta di desiderarlo, talvolta accompagnata dalla domanda se davvero io desiderassi tale situazione.E cosi ho deciso di fare il passo dal quale sapevo non si sarebbe più potuti tornare indietro: ne ho parlato con lui. Inizialmente gli ho chiesto se, in nome della nostra amicizia, sarebbe stato disposto a farmi una cortesia molto particolare. Dal tono della mia richiesta avrebbe potuto trattarsi di un prestito o di qualcos'altro di molto impegnativo, ma guarda caso lui ha capito subito, segno che evidentemente nel corso della cena aveva intuito di piacerle. Come ho detto però, per quanto molto navigato, lui sa poco o niente del mondo cuckold, per cui non ha ben compreso come interpretare la mia richiesta, ascrivendola a una forma delle nostre avventure del passato ispirate alla goliardica condivisione di trofei amatorii. Di converso, preoccupato di poter guastare l'amicizia, ha cominciato a farmi un sacco di domande su come avrebbe dovuto comportarsi, sino a che punto avrebbe potuto spingersi, precisandomi che più di tutto teneva alla mia amicizia etc etc, cercando a modo suo di rassicurarmi sul fatto che non avrebbe fatto nulla se non da me esplicitamente voluto e richiesto.E così, cercando di spiegargli telefonicamente, per quanto possibile, che dietro a questa richiesta c'era un mio particolare gioco psicologico (non so quanto abbia capito), gli ho chiesto di non farsi scrupoli a prendere l'iniziativa e di iniziare a corteggiarla tramite il messanger di FB e di tenermi informato di ogni sviluppo, magari girandomi gli screenshots delle loro conversazioni, cosa che lui, in maniera molto delicata e apparentemente disinteressata ha cominciato a fare. Non è passato molto che si sono scambiati i numeri di cellulare intensificando il numero dei messaggi, senza tuttavia arrivare a dirsi nulla di particolarmente esplicito.Sono certo che chiunque sia passato da una fase simile a questa comprenda lo stato d'animo e l'eccitazione che ti pervade nell'essere perfettamente a conoscenza del fatto che lei accetta il corteggiamento di un altro, riferendoti poco o niente di cosa si dicono, mentre lui condivide con te ogni contenuto, ogni particolare. E intanto fare finta di niente per non forzarla, per farla sentire al centro delle attenzioni del bull, per lasciare che si incuriosisca alla situazione. Sta di fatto che solo dopo alcuni giorni dopo il primo contatto, mentre consultava il telefonino, distrattamente mi ha detto: “Ho un nuovo corteggiatore, il tuo amico. Ma che te lo dico a fare? Tanto lo so che sei stato tu a dirgli di messaggiarmi!“. Con altrettanta indifferenza le ho chiesto: “Ah si? E come sta?“.In realtà il contenuto dei messaggi e delle telefonate nel frattempo intervenute è rimasto sempre a un livello di corteggiamento molto soft, ma l'effetto è stato sicuramente ottenuto, con una crescente confidenza tra i due.Nel frattempo avevo fissato una data col mio amico per un occasionale “impegno di lavoro“ dalle mie parti che mi avrebbe consentito di invitarlo a cena a casa, eventualità che le prospettai la sera stessa mentre facevamo l'amore. La sua reazione fu molto semplice, con molta dolcezza e un punto di malizia mi ha chiesto: “Lo vuoi davvero?“. Ovviamente la mia risposta è stata un si, accompagnato dalla mia istantanea eiaculazione!La data fissata si avvicinava e, come concordato, lui nei suoi messaggi non faceva alcun riferimento a questa circostanza mentre io tardavo a comunicargliela perché volevo che il suo arrivo fosse una sorpresa, al fine di evitare possibili ripensamenti. Purtroppo però, il ripensamento lo ebbe lui, nel senso che un reale impegno di lavoro gli impedì di potersi muovere nei giorni concordati. La cosa doveva essere rimandata...Nel frattempo i contatti tra i due si facevano più confidenziali, con garbati complimenti da parte di lui per la sua bellezza e timide avances, unite all'espresso desiderio di rivederla così, quando stabilimmo una nuova possibile data per il viaggio, su mio suggerimento, fu lui a comunicarle l'eventualità di un suo viaggio di lavoro dalle nostre parti. La risposta fu: “wow!“. In questa circostanza, diversamente dalla volta precedente, non le dissi nulla e, quando soltanto dopo qualche giorno lei mi disse che l'aveva informata di questa possibilità, mi finsi sorpreso dicendole che era da parecchi giorni che non lo sentivo.Rimaneva da decidere come organizzare la serata. Lui proponeva una cenetta fuori, lei ed io abbiamo immediatamente condiviso che sarebbe stato meglio organizzare qualcosa a casa. Lei in particolare era preoccupatissima di cosa preparare per fare bella figura. Ho dovuto rassicurarla circa i gusti molto semplici del mio amico, scarsamente interessato ai piaceri della cucina perché molto più attratto da altre forme di piacere. Una bella bistecca con patate e una buona bottiglia di vino sarebbero state a sufficienza. Intanto lui continuava a tempestarmi di domande su come si sarebbe dovuto comportare: avrebbe dovuto attendere dopo cena per iniziare ad agire o, come preferiva, avrebbe potuto cominciare a stuzzicarla già mentre cucinava? Domande che già da sole hanno avuto il potere di scatenare in me profonde emozioni: il momento si stava avvicinando, lui avrebbe preso l'iniziativa, le avrebbe carezzato i fianchi, le avrebbe fatto sentire il proprio alito sul suo lungo collo, si sarebbe appoggiato a lei facendole sentire il suo grosso pacco... Non era più una fantasia lontana, lo conoscevo bene, una volta a casa mia avrebbe preso l'iniziativa senza alcuna possibilità di ritorno e con altissime probabilità di successo. Ero sconvolto!Ma come sempre accade quando hai una data fissata da tempo, un nuovo imprevisto rischiava di mandare a monte tutto. Una visita di importantissimi clienti proprio nel giorno concordato mi imponeva una cena di lavoro con loro. Che fare? Il gioco ormai era avviato, le mie emozioni a mille e quindi ho voluto osare ancora di più, cercando di cogliere l'occasione per soddisfare una mia fantasia ancora più trasgressiva, ancora più sottomessa: lasciarmi cornificare in mia assenza! E fare tutto ciò saggiando la sua fedeltà, lasciando che fosse lei a scegliere consapevolmente il momento è il modo in cui cornificarmi.Va detto che seppur a conoscenza di una imminente visita da parte del mio amico, io non le avevo comunicato con esattezza alcuna data certa. Feci in modo che fosse lui a fornirgliela mentre, la sera stessa, decisi di informarla del mio impegno senza fare alcun riferimento alla contestualità con il viaggio del mio amico. Da parte sua nessuna reazione, nessun segnale. Ero già virtualmente cornuto!Soltanto due giorni dopo fu lei a segnalarmi la coincidenza dei due eventi. Io finsi di cascare dalle nuvole, dicendole che ero ancora in attesa che si facesse sentire. Lei ebbe così la sensazione di interessare al mio amico indipendentemente dalle mie sollecitazioni e di condurre il gioco con un e di autonomia rispetto alle mie richieste e alla mia regia. Mi chiese però come comportarsi: andare a cena fuori, come lui chiedeva, o organizzare qualcosa a casa? Suggerii la seconda ipotesi, dicendole che avrei fatto presto e che, in questo modo, avrebbero potuto attendere il mio rientro prima di ogni eventuale iniziativa. In compenso avrei potuto aiutarla a prepararsi per lui. Fu con una certa nonchalance che il giorno dopo mi disse che sarebbe passata dall'estetista cui di solito si rivolge principalmente per la ceretta all'inguine e la rasatura della fighetta!E venne il fatidico giorno. Tornai dall'ufficio a casa per cambiarmi per la cena di lavoro con il cuore in pieno tumulto. La trovai già pronta per la serata. Era bellissima! Indossava l'abitino più sexy che possiede, un tubino molto sgargiante che esalta le sue forme e lascia ben scoperte le gambe. Ai piedi le scarpine con tacco 14, i capelli stirati freschi di parrucchiera, il trucco curato ma non eccessivo... una gnocca pazzesca! Mi chiese di aiutarla, perché aveva indossato il reggicalze con il quale non ha molta confidenza (con me lo ha indossato solo una volta, con risultati tra il farsesco e il disastroso!).Si tirò su il vestito, mostrandosi con il body che le avevo regalato quest'inverno e che ancora non aveva indossato e con il reggicalze in realtà utilizzato abbastanza correttamente. Serviva solo tirare un po' più su le fibbiette per accorciare i laccetti. Analogamente dovetti tirare un po' le spalline del body, per cui dovette togliere momentaneamente il vestitino, mostrandosi in tutto il suo splendore. Era davvero strepitosamente bella e sexy. Recentemente si era messa a dieta e tonificata con lo jogging riuscendo a perdere 5 kg. Il risultato di tanti sacrifici era perfettamente evidente mostrando il fisico di una modella (che non molti anni prima era effettivamente stata). Tutto questo splendore, tutta questa preparazione, tutto questo glamour sarebbero stati dedicati al suo ospite per il quale aveva già apparecchiato in sala da pranzo un tavolo a lume di candela e riservato una bottiglia di champagne in ghiaccio. Mi limitai a carezzarla lungo tutti i fianchi e a baciarla sul collo. Le chiesi di scattarle qualche foto per immortalare il momento e i risultati della sua preparazione. Le chiesi di dare la brava sino al mio rientro o di informarmi se le cose avessero preso subito una piega più decisa e, con un bacio languido, uscì di casa.Come concordato, il mio amico si sarebbe dovuto presentare un'oretta dopo la mia uscita, dandomi così un vantaggio sul mio rientro. Giunto al ristorante, dopo circa un'ora, le mandai il primo messaggio per sapere come procedeva: non soltanto nessuna risposta, ma non comparirono neanche le spunte di lettura del whatsapp...Dopodiché inviai lo stesso messaggio al mio amico. Questa volta le spunte comparirono, ma la risposta giunse solo dopo qualche minuto: (Top!). Immaginatevi il mio tormento! Dovevo fingere interesse nelle conversazioni e, per educazione, evitare troppi contatti col telefono, peró intanto la mia testa, il mio cuore si domandavano cosa stesse accadendo. Non potendo resistere mandai un messaggio al mio amico: hai cominciato ad agire?La risposta fu una foto, la sua mano sul suo pacco!!!Trascorsi gli ultimi momenti della cena con l'animo in pieno subbuglio, limitandomi a un ulteriore messaggio poco prima di alzarci: l'hai già infilzata? Altro Top, seguito da una foto: lei con il suo cazzo in bocca!!!Ero sconvolto, dovevo rientrare a casa il più presto. Affrettai la conclusione della serata in uno stato di totale agitazione, per fortuna gli ospiti erano stanchi dal viaggio e dalla giornata di lavoro e non si dilungarono in tediosi convenevoli. Feci la strada del ritorno a 2000, salii a casa e aprii la porta: luci soffuse, musica soft, rumori dalla sala da pranzo: lei era di schiena piegata a 90 gradi sul tavolo, ancora vestita, lui la stava scopando in piedi con i pantaloni leggermente abbassati. Il mio amico mi salutò con una smorfia di apprezzamento per la maiala che aveva sotto e intanto continuava a stantuffare. Mi allontanai per liberarmi dal cappotto e predisporre il telefonino per qualche immagine. Lei ansimava e godeva. Ma alla mia riapparizione si ricomposero, la scena era irreale: lui voleva salutarmi con la calorosità di un amico che non ti vede da tempo; lei mi fece un sorriso a metà tra l'imbarazzato e il beffardo, si volle avvicinare a me per salutarmi e baciarmi intensamente, lui intanto diceva qualche parola di circostanza, complimentandosi per l'ottima cena e per lo splendore della mia lei. Ci spostammo sui divani. La bottiglia di champagne era esaurita, sul tavolino notai un pacchetto, era il regalino che gli avevo suggerito per lei: una cavigliera! Era stato lui a chiedermi cosa poteva portarle, io gli avevo suggerito questo oggetto, di cui lui non conosceva il significato, dicendogli solo che dietro c'era un particolare significato simbolico. Il dono non era ancora stato indossato, per cui le feci alzare la gamba sinistra per porgermi la caviglia, mi accorsi in quel momento che le calze non c'erano più. Lei si scusò per questo inconveniente, mi disse che avrebbe voluto mostrarsi a me ancora con le calze, ma che ci avevano già dato dentro parecchio e che non le stavano più apposto. La carezzai, ero in ginocchi di fronte a lei e posi la sua caviglia sulla mia spalla. Questo gesto le fece schiudere le gambe proprio di fronte al mio viso, ciò che vidi mi lasciò di stucco: le mutandine non c'erano più, la sua fighetta era gonfia, le piccole labbra allargate, potevo tranquillamente vedere la vulva dischiusa e grondante di umori: l'aveva usata a lungo per averla ridotta in quel modo! Le chiesi se avevano usato il preservativo o se, come le avevo chiesto in precedenza, si fosse lasciata scopare a pelle. Ovviamente potete immaginare la risposta! Aveva fatto il salto, e lo aveva compiuto in maniera totale! Le chiesi allora se lui le fosse già venuto dentro e se anche lei fosse venuta. Mi rispose che lui non era ancora venuto in assoluto, mentre lei aveva già goduto ripetutamente. Ancora no capivo bene, ci pensò lui a chiarirmi le idee. Mi disse che avevano iniziato subito, appena entrato in casa, che la cena era durata si e no una ventina di minuti e che il resto del tempo, circa 2 ore e mezza, era stato dedicato ai giochi!Intanto lei era di fronte a me, con le gambe spalancate e la cavigliera al piede, la figa un lago dove potevo immergere con facilità 2, 3, 4 dita...Dopo anni di consapevole forzata astinenza per me fu un'esigenza spontanea quella di avvicinare la mia testa e affondare la lingua sulla sua figa devastata, cominciando una lunga e intensa leccata, il sapore era buonissimo, il suo stato era di totale abbandono. Finalmente la sentivo cambiata, più consapevole della sua bellezza, più disinibita e provocante, più troia! Tanto troia che, con naturalezza, mentre io la leccavo, non esitò a prendere in bocca il suo cazzone. Le tanto sollecitate fantasie, spesso stimolate con il mio pollice in bocca mentre la scopavo con il mio cazzettino, prendevano ora corpo! Decisi allora che avrebbe dovuto provare il piacere di due cazzi, smisi perciò di leccarla per penetrarla col mio cazzetto mentre lei continuava a succhiarlo avidamente. La trovai bagnatissima e smisuratamente ampia, tanto da sguazzarci dentro; le chiesi cosa provava paragonato a prima. La risposta fu umiliante, mi disse che sulle prime gli aveva fatto anche male, provocandone una perdita di sangue. Era vero, dopo qualche minuto chiesi loro di ricominciare e cedetti il mio posto al mio amico che si sedette sul divano mentre lei, con assoluta disinibizione si poneva a cavalcioni su di lui guidandosi il cazzo dentro. Potei così ammirare l'imponenza dell'asta del mio amico allargarle la figa che riempiva completamente, stantuffandola ritmicamente dalla cappella sino alle palle. Lei si muoveva con grazia ed eleganza, inarcando la schiena, donandosi a lui, abbracciandolo e infine baciandolo languidamente con la lingua. Ero in trance! Chiesi loro se avevano già provato il secondo canale, mi dissero di no, che per quello avevano voluto aspettare il mio ritorno. Provai a saggiare il buchetto con il dito per vedere se era vero, in effetti era strettissimo e secco. Constatai però i residui di qualche goccia di sangue esito delle scopate precedenti.Lui intanto mi incitava a prenderla da dietro per iniziarla alla doppia, gli risposi in maniera esplicita: “E no mio caro, non hai capito ancora che il suo culo deve essere tuo e solo tuo?“ A quelle parole lei ebbe un orgasmo violentissimo dopo il quale si abbandonò su di lui. Decisi che era venuto il momento di spostarci in camera da letto, bastò solo un cenno perché loro mi seguissero.In camera lei, in piedi, si riavvicinò a me e, ormai pienamente trasformata in sweet, baciandomi mi chiese di spogliarla per lui. Cosa che feci con eccitazione immensa mentre anche lui si denudava. Appena liberatisi sai vestiti i due si gettarono sul letto dove lei cominciò a spompinarlo con devozione e fervore per ravvivargli l'erezione. Appena pronto, il mio amico la pose a pecorina, cominciando a chiavarla in maniera sempre più violenta.Lei era completamente irriconoscibile. Paonazza in viso, a ogni colpo lanciava un urlo, lo sguardo assatanato, nessuna inibizione, nessuna resistenza.Lui la rigirò continuando a scoparla con la pancia in su e le gambe all'aria, la testa verso i piedi del letto, mi ordinò di metterle il mio cazzo in bocca, cosa che da quella posizione mi risultò molto comodo. Lei aveva la testa reclinata indietro sul bordo del materasso, il mio cazzo in bocca dopo tantissimo tempo e un vero cazzo in figa che la possedeva facendola sussultare a ogni colpo.Da lì di nuovo a pecora. Chiesi il permesso al mio amico di mettermi sotto a 69 e di poterla leccare mentre lui la stantuffava. Potei così ammirare da vicinissimo le sue labbra allargate per accogliere il cazzo del mio amico, non enorme a dismisura,ma decisamente grosso il doppio del mio e certamente più lungo. Lei in preda a un piacere sfrenato, continuava a spompinarmi mentre io alternavo le leccate al suo clitoride con quelle al bordo della figa, sentendo scivolare il cazzo sulla punta della mia lingua.Il suo amante a questo punto decise farla mettere sopra di me e tentare una doppia penetrazione, impresa non facile. Il buchetto mai usato (almeno da me) negli ultimi 8 anni non consentiva un facile accesso per cui, cambiando obiettivo, con molta determinazione mi disse: “dai, facciamo sentire a questa troia due cazzi in figa!“ E lei? Lei con grande naturalezza si prese tranquillamente della troia e si appoggiò sui nostri cazzi uniti agevolandone la penetrazione!Non potevo crederci. Mai avrei potuto sperare in un'evoluzione così repentina e completa, in una trasformazione tanto radicale di una donna non certo priva di esperienza e di desiderio, o in possesso di pregiudizi sul sesso, ma poco fantasiosa a letto, al limite della noia.Lo smozzacandela a due cazzi, per quanto molto eccitante, non durò moltissimo, troppo dolore e troppo scomodo come posizione. Dopo varie evoluzioni e spompinamenti, ripresero la posizione con lei scopata a schiena in giù, con la testa reclinata sul bordo inferiore del materasso. Io ero in piedi a godermi la scena quando lui mi ordinò di infilarle il cazzo in bocca. Voleva che le venissi in bocca. Finalmente stava capendo! Progressivamente stava abbandonando quella finta ritrosia a dominare la situazione, e stava cominciando a gestire lui la situazione. E la gestiva benissimo! Lui non aveva ancora goduto, sapientemente aveva dosato tutte le sue sbattute, interrompendo il proprio godimento con cambi di posizione o richieste di miei interventi. In questo caso peró, mentre le aveva ordinato di spompinarmi, continuava a pomparla con furia. Dato il ritmo e la posizione, pensavo che avrebbe continuato fino a venirle dentro.Lei ansimava, ma si gustava il mio cazzo in bocca come non aveva mai fatto, guardandomi fisso negli occhi. Anche questa una novità del tutto inedita.Da parte mia, ero davvero curioso di vedere come si sarebbe comportata alla mia venuta. Di solito, come ho detto, le poche volte che le sono venuto in bocca nel corso della nostra relazione, non le ho mai visto ingoiare la sborra. Questa volta volevo osare, volevo schizzarle dentro non a bocca piena, ma con il cazzo fuori dalla bocca aperta per vedere come si comportava. Inoltre pensai che venendo prima di lui avrei forse perso parte della libido e che nel frattempo avrebbero continuato di fronte a me, facendomi realizzare e gustare a pieno la mia cornutaggine.Questi pensieri aumentarono il mio godimento: sentito l'incipiente stimolo a godere non feci alcuna resistenza. Estrassi leggermente il cazzo continuandolo a menarmelo, annunciai la mia imminente sborrata che lei incitò, schiudendo de labbra e tirando fuori la lingua sino a toccare la mia cappella. Un copioso schizzo di sborra entrò dritto dritto nella sua bocca. Lei ingoiò tutto e ritirò fuori la ingua, potei così continuare a menarmelo su di essa scrollandoci sopra ogni residua goccia di sborra, cha ingoiò ancora. Accompagnai questa sua spettacolare performance con i ringraziamenti e i complimenti al mio amico che solo grazie a lui avevo potuto per la prima volta venirle davvero in bocca. E lei, guardandomi negli occhi con uno sguardo che diceva tutto, con il dito spinse alcune gocce di sborra che aveva ancora sulla labbra dentro la bocca, leccandosi le dita da vera troia.Pienamente soddisfatto mi allontanai per andare in bagno, da dove continuavo a sentire i suoi gemiti.Ebbi così modo di riflettere freddamente su ciò che avevo stimolato, mi chiesi tra me e me se ne ero pentito, mi diedi subito la risposta che non lo ero affatto. Lei mi stava facendo cornuto nel migliore dei modi superando le mie più ottimistiche aspettative e dando sfogo ai miei più reconditi e inconfessati desideri.Aveva cominciato senza di me lasciandomi del tutto fuori dal gioco. Le foto infatti me le aveva mandate lui, mentre lei non si era nemmeno degnata di leggere i miei messaggi. Ora era nuovamente solo sua, potevo godermi la scena dalla soglia della porta, ma ormai la mia presenza non era più avvertita né richiesta. Dopo svariati cambi di geometria, mi riavvicinai a loro per scattare qualche foto con lei presa alla missionaria. La scena era davvero spettacolare, il cazzo del mio amico era dentro sino alle palle, la radice piuttosto grossa del cazzo le allargava le labbra della figa che io potevo toccare con la punta dell'indice girandogli piano piano intorno, scostando delicatamente le palle del bull. Intanto lei lo abbracciava e carezzava con grazia e abbandono, baciandolo appassionatamente. Ero davvero un cornuto, sebbene ancora non completamente. Infatti lui non le aveva ancora preso pienamente il culo. La condizione era ideale, avrebbe potuto farlo in quel momento di mia forzata passività. E infatti la rigirò, si alzò un attimo tornando con una boccettina di lubrificante, aveva proprio pensato a tutto! Mi chiese di prepararla, cosa che ubbidientemente feci, inondandola di olio e allargandola con il dito. Lui cominciò a provare a violarla da dietro, ma dovette desistere per il troppo dolore di lei che insisteva che fossi io a iniziare. Avendolo più stretto, diceva, sarei riuscito a entrare più facilmente, allargandola per lui. Anche se aveva certamente ragione, le ricordai che il culo doveva darlo solo agli altri e certamente per la prima volta a lui che ormai era il suo uomo. Quindi si rigirò, spalmarono ancora olio e questa volta, non senza dolore, dopo svariati tentativi, finalmente la punta della cappella del mio amico riuscì a farsi strada. Lei era molto determinata, ma provava molto dolore. Lui sapientemente lasciava che si dilatasse poco alla volta, guadagnando qualche centimetro appena possibile. Ma a un certo punto lei disse una cosa che bloccò tutto. Aveva troppo dolore per cui disse: “perché fare tutto stasera? Lasciamoci qualcosa per le prossime volte, andiamo avanti per gradi!“. La cosa ci eccitò moltissimo: lui le era piaciuto e voleva rivederlo. Gli chiesi conferma della mia interpretazione ottenendo una risposta affermativa. Il mio amico, da parte sua, le disse che ormai era sua e che poco alla volta le avrebbe fatto esplorare nuove esperienze e lei acconsentiva, dicendogli che era sua e che con lui avrebbe voluto provare tutto.Non so se fosse realmente consapevole di questa sua disponibilità, ma io sapevo e so a quale punto vorrà portarla il mio amico, disponendo già delle persone giuste per tale percorso. Ne avevamo parlato telefonicamente in precedenza. Il prossimo passo sarà farla andare da lui a trovarlo. Presa ulteriore confidenza le imporrà la presenza di un'altra donna, esclusivamente lesbica, e di due suoi amici di cui uno estremamente superdotato. A me, forse, le foto.Mentre ero assorto in questi pensieri, lui aveva ripreso a scoparla furiosamente in figa, stimolandola con frasi oscene.Lei venne per l'ennesima volta, e rimase abbracciata a lui che la stringeva amorevolmente a se, nel lato opposto del letto al mio. Continuarono a baciarsi mentre io mi limitavo a carezzarla e a tenerle una mano. La cosa straordinaria era che lui non era ancora venuto, erano le due e mezza, l'aveva scopata quasi ininterrottamente per sei ore senza mai venire! Un vero asso, non c'è che dire.Ci addormentammo così, con lei abbracciata a lui. Di lì a poche ore mi sarei alzato per andare al lavoro lasciandoli nuovamente soli mentre ancora dormivano. Arrivato in ufficio venni raggiunto da alcuni messaggi del mio amico che mi chiedeva insistentemente di ripassare da casa per salutarci, gli risposi che mi era impossibile e che ci saremmo sentiti telefonicamente una volta che avesse ripreso il viaggio, ma che poteva trattenersi tutto il tempo che voleva. La risposta furono un paio di foto che la ritraevano mentre lo spompinava e poi con la sua sborra sulla lingua!Seppi poi da lei che avevano fatto colazione insieme e che, una volta ripreso il gioco, aveva voluto riportarlo in camera da letto per farsi deliberatamente scopare nel mio posto. Mi raccontò nei minimi dettagli tutta la fase iniziale della serata, descrivendomi ogni singola posizione, ogni singola iniziativa. Mi disse che nonostante lui non avesse voluto spogliarsi e andare in camera da letto sino a che non rientravo, aveva però iniziato sin da subito i giochi, ficcandole la lingua in bocca appena entrato e tirandosi fuori il cazzo ancora nel corridoio stimolando in lei l'immediato bisogno di fargli un pompino. Aveva cominciato a scoparla sedendosi su una sedia e lasciando che lei si impalasse su di lui, l'aveva fatta godere a dismisura, forse ancora di più di quanto non avesse fatto di fronte a me, cosa già di straordinaria intensità.Da quella notte abbiamo intensificato la frequenza delle nostre scopate e io riesco a durare qualche minuto di più. Adesso riusciamo a parlare dell'argomento anche a freddo. Lei è determinata a volerlo andare a trovare, con me o senza di me.Presto dovrò assentarmi per lavoro e loro si stanno organizzando per un incontro in quelle date. Lui però non si è più fatto sentire da me, mentre la chiama almeno una volta al giorno, inviandole svariati messaggi e foto del suo cazzo ritto.Lei vuole farsi aprire il culo e mi ha promesso che cercherà di farlo sborrare dentro di se (non prende la pillola), inviandomi le foto di prova.Sono al settimo cielo! Sono davvero un cornuto contento. Ma è solo l'inizio, le ho detto che mi attendo molto di più da questo percorso. Che dovrà stimolarlo a non avere rispetto per me, che dovranno umiliarmi... E lei, sorridendo, mi ha rassicurato così: “non preoccuparti cornutello, ci penso io!“Alle prossime...

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