HISTOIRE TITRE: pasquetta (V parte) 
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pasquetta (V parte)


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pasquetta (V parte)

by angelclaud
Vu: 26 fois Commentaires 5 Date: 09-05-2017 Langue : Language

Angel: inutile troppo indaffarati a riempire la pancia, e così ne approfitto anch’io, un po’ di tranquillità me la sono meritata. Nella frittura c’è una passera, e subito Fabio la prende in mano e: “ Non è certo come la tua questa passera, la tua è più grande e mooolto più saporita!”“Dici”, gli replico, ma ti ricordi il suo sapore?”“ Se me lo ricordo? Sinceramente credo di sì, ma nel dubbio vorrei riassaporare per esserne certo!”“ E allora vieni, è qui bella aperta e libera che aspetta, però prima, lavati la bocca e le mani!”“ Ok, però prima finisco il pesce e poi passo alla “carne”!Arriva la Maria: “ Tutto bene?, A posto, vi serve ancora qualche cosa?” si avvicina a me e sussurrando mi dice: “ A te dopo servo io qualcosa” e mi dà un buffetto sulla guancia, poi la mano indugia e scende su una mia tetta e la strige da sopra la maglietta, un sussulto di piacere mi fa sobbalzare, porca miseria se sa come prendere una tetta!Finito, chiacchieriamo un po’ e, pensa chi arriva a sparecchiare, il mio cameriere di prima. Come entra e mi guarda arrossisce e diventa un po’ titubante, prende i piatti dalla tavola e quando è il mio turno, si avvicina ma non troppo, io gli passo la mano dietro al sedere e lo attiro verso di me, in modo che il suo cazzo sia alla portata del mio viso.“Ragazzi, un attimo di attenzione per favore! devo ripeterlo due volte perché stanno facendo una cagnara Vi presento il mio cameriere favorito, prima, quando sono andata al bagno è stato così gentile da accompagnarmi fino dentro…” “ E tu cosa gli hai fatto?” Marco subito mi interrompe. “ E’ stato così gentile a tenermi compagnia mentre facevo la pipì e ad asciugarmi la “passerina” con la lingua, che non ho potuto non dargli un premio” “ E che premo gli hai dato? Mostra” sempre Marco“ Sìììì dai mostra gli fanno eco gli altri. Il cameriere non ci capiva nulla e guardava me e poi gli altri non sapendo cosa fare, io intanto lo stavo massaggiando sul cazzo sopra ai pantaloni e sentivo che stava montando bene come prima. “ Devo proprio mostrarvelo? Non è che poi facciate brutta figura?” E intanto con la mano continuavo a massaggiarlo e gli avevo già slacciato in parte la cintura. “ Dai muoviti” Il cameriere mi guardava con aria eccitata e allo stesso tempo impaurita, non capita molte volte, anzi penso mai, di essere coinvolti in una gang al posto di lavoro, e poi sicuramente aveva timore arrivasse qualcuno. Io intanto, su sollecito dei miei maiali, tutti, compresi i due nuovi che ormai facevano parte integrale della comitiva, apro completamente la cintura del cameriere, lui guarda cosa sto facendo e io allora, senza nemmeno rivolgere lo sguardo all’operazione, lo guardo negli occhi, i miei occhi nei suoi, un leggero bacio spedito, la mia lingua che esce dalle labbra, dentro e fuori, un invito a quali piaceri potevo fargli gustare, la mano che apre la cerniera dei pantaloni, questi che cadono a terra lasciandolo in slip, e i miei occhi sempre sui suoi, lo fissano, la mano si introduce all’interno degli slip, impugna il bastone che nel frattempo si è fatto superbamente duro, la mano scivola giù fino alla palle scappellandolo, lo guardo intensamente e lentamente abbasso la testa, e sempre fissandolo, prendo in bocca il cazzo, mentre lui continua a fissarmi negli occhi, inizio a passargli leggermente la lingua sulla cappelle, il mio sguardo è sempre indirizzato sui suoi occhi, lui socchiude i suoi non appena sente il piacere che gli procura la mia lingua, accenno lievemente a prenderlo in bocca, le mie labbra si serrano sulla punta per poi lasciarla a disposizione della lingua, lui si inarca leggermente all’indietro, socchiude gli occhi, sta provando piacere, è il segnale che aspettavo, la mia bocca ingurgita il cazzo tutto d’un colpo, scendo fino all’attaccamento del cazzo con il pube, risalgo, lui si inarca verso di me, per poi ritornare indietro, la mia mano lo sega mentre la bocca sale e scende, lo risucchio, poi la lingua ricomincia a tormentargli la cappella, lo afferro con tutte e due le mani per il bacino, lo attiro verso di me mentre il suo cazzo mi scende in gola, risale, per poi sparire nuovamente nella mia bocca, è un piacere unico sentire il cazzo nella sua interezza, il suo sapore acre e esotico allo stesso tempo, sento le vene ingrossarsi, e il piacere che gli sto dando. Una mano afferra i miei capelli, li stinge e, se possibile, mi fa ingoiare ancor di più il cazzo del cameriere, un gemito di piacere, “Mmmmmmm”, la mano mi strattona i capelli in modo da allontanarmi dal cazzo, poi, immediatamente , mi ributta in giù e il cazzo viene ingurgitato dalla mia bocca. “ Forza troia, succhiagli il cazzo, fallo venire” la mano è di Fabio che mi costringe ad andare su e giù lungo quest’asta di carne che sta per esplodere. “ Daii, daii, forza fatti valere!” Sono grida da stadio che mi incitano come se stessi per fare un gol, ed ecco che segno la rete della vittoria, il cazzo si gonfia, e esplode uno schizzo di sborra direttamente in gola. Il cameriere si libera il cazzo e la tensione che ha accumulato con un urlo da Tarzan, e con lui anche gli altri gridano: “ Bravaaaaaa, Vivaaa”. Sembra proprio di essere allo stadio alla finale della coppa del mondo. Il cazzo però l’ho ancora in bocca, lo lascio uscire lentamente, poi lo riprendo e lo pulisco con la lingua, Fabio, che non ha mai mollato la presa, mi costringe a voltarmi verso di lui e mi ritrovo la sua lingua in bocca, mi sta facendo una ingollata per assaporare lo sperma del cameriere, una parte che mi è uscita dalla bocca e che non sono stata in grado di mandare giù, lo sporca e Fabio si passa il dito per poi portarlo alla bocca e assaggiare meglio la sborra. Il cameriere rintronato e soddisfatto, si tira su i pantaloni, si rimette a posto e riprende il giro di piatti sporchi. In quello ecco che entra Amilcare: “ ragazzi prendete un po’ di dolce? Però aspettiamo due minuti che se ne vadano gli ultimi clienti così vengo anch’io a festeggiare con voi.”E infatti di lì a poco arriva con una torta e con due bottiglie di prosecco. La torta ha disegnata una donna con le tette grosse ( ma và!) e mezza nuda con in mano un dildo, chiude la porta dietro di sé e appoggia la torta in centro tavola, una delle due bottiglie la dà a Marco e con l’altra viene verso di me. “ Festeggiamo con un brindisi, da bere però in una coppa diversa.” Appoggia la bottiglia sulla tavola, mi prende per un braccio, mi fa alzare dalla sedia e con la collaborazione di Andrea, mi fanno salire sulla tavola. Mi distendono, tutti mi circondano, un paio di mani mi levano la gonna, altri mi prendono la maglietta e me la tolgono, il reggiseno, inutile dirlo, sparisce. Mi trovo come mamma mi fece, nuda distesa sulla tavola, mi alzano seduta, mi fanno avvicinare al bordo e Amilcare stappa la bottiglia: “ Chi è il primo che vuole brindare?” Subito si avvicina Paolo che quasi scaraventa a terra Mario, si inginocchia sotto alla tavola con la bocca rivolta verso l’alto e Amilcare versa il prosecco in mezzo alle mie tette, il liquido scende, passa per l’ombelico, arriva ai pochi peli sul monte di venere, scende lungo la fica, che opportunamente Amilcare mi ha allargato, e cade verso il pavimento, giusto in bocca a Paolo che se lo gusta tutto. Ora fanno la fila per poter bere il prosecco dalla mia fica, e Amilcare deve stappare anche l’altra bottiglia, rivolge il tappo verso la mia fica, lo appoggia e poi lo spinge finché questi non parte e, nonostante sia appoggiato, il colpo lo fa penetrare per un paio di centimetri, whaoooo che sensazione strana, diversa, è come se un proiettile sia entrato dentro di me, però, anziché farmi male, mi ha dato quelle sensazioni che sono sul filo tra il male e il piacere, quello che piace a me. Marco intanto ha tagliato la torta e con una fetta in mano si avvicina, mi prende la testa, me la gira verso di lui e mi dà un bacio con la lingua che mi lascia senza fiato, è talmente eccitato che non sa contenersi. Mi fa distendere continuando con la lingua che mi rotea in bocca, la fetta di torta me la spalma direttamente sulla fica, il freddo del dolce fa contrasto con il calore del mio sesso, ho un brivido, di freddo e di piacere. “Sotto ragazzi, ora si mangia!” Marco mi tiene giù per permettere agli altri di mangiare torta e fica, ma io mi alzo sui gomiti, mettendolo un attimo da parte. “ Fermi tutti, prima di tutti voglio che siano Andrea e Paolo ad assaggiarmi, voi avete già avuto la vs parte e poi non è ancora finita la giornata. Voglio sentire loro come mi leccano. “ Immediatamente Andrea, si è fatto largo tra i maiali e ha affondato il suo viso tra le mie gambe e ha iniziato a leccare. Non male, per la verità, anche se la lingua era impiastricciata dalla torta e non la sentivo perfettamente, muoveva la sua testa come se stesse lavandosi il viso, sentivo la lingua e poi il naso che passavano la mia fica dall’alto al basso e viceversa. “ Ora basta, tocca a Paolo!”, e con la mano l’ho spinto un po’ in là, Paolo mi allarga ben bene le gambe, sono davanti a lui e agli altri completamente aperta, le sue dita mi allargano ancora di più le grandi labbra, poi iniziano un lieve massaggio che ha come punto finale il clitoride, due mi tengono aperte le gambe, sono veramente alla loro mercé, sono aperta tutta, il viso di Paolo lentamente si abbassa, troppo lentamente, ho voglia di sentire la sua lingua, ho voglia di sentire il suo fiato caldo sulla mia passera, sto per gridare “muoviti, cazzo”, quando finalmente la punta della lingua tocca impercettibilmente il clitoride: “oooooooh, sìììì” poi affonda il viso, la mia fica lo avvolge completamente, la sua lingua esplora le mie intimità, entra come un coltello caldo nel burro, sì nel burro della mia fica succosa, sento i miei umori scendere, la testa mi gira, mi alzo ancor di più, quasi a sedere, afferro la sua testa e la tiro verso di me. Lo voglio soffocare con la mia fica! Lui continua a leccare, “sìììì continua cosììì” “ dai che sto per venire. Sììììì oooooh mio dio, sììììì godoooooo, vengoooo” Lascio la presa e ricado distesa sulla schiena, le gambe mi vengono lasciate, ho il cuore che batte a mille e sembra voglia uscirmi dal petto attraverso la gola. HO GODUTO!!! Vorrei avere un attimo di pausa, ma vallo a dire a quei “quattro porci” Marco ne approfitta del fatto che sono distesa e ho la bocca aperta per respirare affannosamente, e mi introduce il suo cazzo, mani e bocche prendono possesso del mio corpo, gustano le mie gioie, una lingua continua a leccarmi la fica, poi un’altra, un altro mi fa girare dall’altra parte e un cazzo violenta la mia bocca, io succhio, lecco cazzi in continuazione, qualcuno prende la mia mano e la porta verso l’alto sopra alla mia testa, e mi trovo con un cazzo in mano, allora, muovo l’altra mano e sento un altro cazzo, intanto le mani frugano tutto il mio corpo, un dito entra in culo, si muove come a stantuffarmi, una lingua mi lecca la fica: “ cazzo che bello”, non ci capisco più nulla, sono troppo eccitata, troppo piacere, e poi ancor di più il fatto di essere sopra alla tavola di un ristorante con chi sa quanti altri commensali nell’altra sala e io NUDA che sono L’OGGETTO SESSUALE DI 7 UOMINI!!! Non ci sto capendo più nulla, mani, cazzi, bocche, lingue hanno possesso del mio corpo, è TROPPO BELLO!! Sono talmente presa dall’eccitazione che non mi accorgo che è entrato qualcuno, solo quando sento qualcosa di diverso alla mia fica, mi fermo un istante, non ho più le mani che frugano in ogni angolo del mio corpo, anzi, sono tutti fermi, alzo la testa dalla tavola, quel tanto che basta per vedere una testa di capelli diversa da quella di tutti quei porci che ho attorno. La testa è in mezzo alle mie gambe, proprio davanti alla fica e una lingua mi sta leccando in modo diverso rispetto a quanto avvenuto fino adesso, è più “dolce”, più “lieve”, ma allo stesso tempo sta toccando punti della mia fica che mi danno sensazioni nuove, mai provate, anzi no, le ho già provate ma non ero con un uomo, due mani passano sotto le mie gambe, le avvolgono e le mani le sento che mi allargano la fica, sono le sue mani, sono le mani della testa piena di capelli. Mi allargano la fica, per quanto è possibile e la lingua mi esplora parti diverse e nuove, mi abbandono a quel dolce supplizio, un fuoco si accende sotto quella lingua, parte, mi percorre il ventre, i capezzoli diventano ancora più turgidi, quasi a farmi male, arriva al cervello, un grido esce spontaneo dalla mia bocca, arriva direttamente dalla mia fica: “ SIIIIIIIIIII, GODOOOOOOOOOO” Le mie mani afferrano la mi testa, mi giro a destra e a sinistra, il bacino si inarca, non ne posso più, IL PIACERE E’IMMENSO. Finché grido “ basta, basta ti prego non ne posso più!” Solo allora la stretta si allenta e la testa risale e mi appare Maria, la moglie di Amilcare, mi guarda e mi manda un bacio, la guardo stupefatta e “sorpresa”. “ Vieni amore” mi dice languidamente “ ti avevo detto che ti avrei “servita”!, e ora alzati” e mi allunga la sua mano per aiutarmi ad alzare, la prendo estasiata, ho ancora la mente confusa dal gran godere, la prendo, mi faccio forza e mi alzo, lei mi fa sedere sul bordo della tavola, dove poco prima avevo dissetato tutti con il prosecco al sapore di fica, mi appoggia i piedi su due sedie poste ai lati,si appoggia a me e guardandomi fissa negli occhi mi viene incontro con il viso e la sua lingua forza le mie labbra, si fa spazio tra i denti e trova finalmente la mia lingua. Ha il sapore della mia fica, dei miei umori misti al sapore di cioccolato e di panna. Sento la sua mano che mi tocca la fica, due dita mi penetrano, mi “sollevano” quel tanto che permette di essere penetrata agevolmente e iniziano a muoversi, “beh fin qui niente di strano” penso tra me, “ avrà voglia di farmi un ditalino”, e invece, mentre la sua lingua continua ad avvolgersi alla mia, mentre mi sta baciando con passione ed eccitazione, sento il suo respiro alterarsi, farsi più veloce, la mano si muove un po’ più velocemente, un “peso” si sta muovendo dentro di me , lo sento scivolare verso la fica, un piacere mi avvolge ancor di più, ma non riesco a comprendere e a vedere perché ho sempre la sua lingua nella mia bocca, ecco il “peso” sta per uscire, sìììì sto squirtando alla grande. Un oooooh si sente esplodere nella stanza, e un fiume in piena esce dalla mia fica, formando un lago a terra di liquido, subito Mario, si mette in ginocchio e il suo viso viene inondato, si bagna tutto, apre la bocca e beve ! Io mi stringo a Maria, è delizioso e allo stesso tempo godurioso, ettolitri di liquido escono dalla mia fica sotto il muoversi continuo delle sue dita dentro il mio sesso. “ Cazzo! Basta ti prego” la supplico con voce fievole, ma vorrei che continuasse. Lei si ferma e mi lascia momentaneamente , mi distendo nuovamente, le mie mani sul mio viso, sono toppo eccitata e ho goduto troppo, un attimo di pace, vi prego. Rimango in quella situazione per un po’, non ho la forza di muovermi, riapro gli occhi e vedo il seno di Maria, un bel seno veramente, che è davanti ai miei occhi, invitante, e subito lo imbocco, tocca anche ame leccare un po’ una tetta e il suo capezzolo, lo assaggio, lo mordo, ha un sapore di cucina, di sapone, di latte… Vengo afferrata per le gambe, mi tirano verso il bordo e sento qualcosa di duro che mi penetra, finalmente un cazzo in fica. E’ Amilcare che mi sta chiavando, è un fallo grosso e mi sta dando dei colpi favolosi, lui che mi scopa e io con la tetta di sua moglie in bocca, afferro il seno e me lo porta più comodamente in bocca, i colpi di Amilcare mi fanno sussultare, vado su e giù sulla tavola, ma anche Maria non è da meno, anche lei si muove come ricevesse dei colpi, guardo e vedo Claud che è alle sue spalle e che la sta prendendo alla pecorina. Io che mi faccio fottere dal marito e Claud che si fotte la moglie! Gli altri fanno da spettatori. Amilcare grida “ Sto per venireee” “ Si vieni, vieni in fica” Non aspettava altro, intanto Maria, dato che le avevo lasciato la tetta, si sposta e mi bacia, Amilcare esplode, sento gli schizzi della sua sborra colpire le pareti della mia fica, Maria mi bacia con un grido soffocato, sta godendo anche lei! Marito e moglie hanno goduto simultaneamente grazie a me e Claud. Whaoooo. Il cazzo di Amilcare esce dalla mia fica, e un piccolo filo di sperma mi fuoriesce. “E noi, quando possiamo scoparti?” Chiede Andrea, “tra poco dobbiamo andarcene” “ Cosa aspettate? Io sono pronta, tu Andrea scopami e tu Paolo vieni qui.” Andrea subito fa entrare il suo cazzo nella mia fica, ancora piena della sborra di Amilcare, Paolo invece lo introduce dentro la mia bocca, scopata mentre faccio un pompino, la cosa più bella. Andrea ci impiega poco, troppo infoiato.. Sento che si sta irrigidendo, sta per venire, lascio il cazzo di Paolo e gli grido “ Dai sborrrraaaa , vieni, inondami!” E Andrea viene e io mi godo anche questi schizzi. “ Tu Paolo” e quello parte in quarta e comincia a darmi dei colpi ben assestati, mi fa provare un piacere immenso. “ Dai, scopami, dai porco!” E lui viene immediatamente, la sua sborra è ancor più calda degli altri. Vengo anch’io anche se poco, ho già dato. Mi alzo, lo guardo, gli do un bacio e mi abbasso, gli pulisco il cazzo. “ Bene ragazzi” dice Paolo rivestendosi “E’ stato un piacere, chi si aspettava una pasquetta così ( a chi lo dici?) Ho dato il mio numero a Claud e ci si sente se avete voglia di incontrarci ancora. Maria, anche lei con la fica che gronda sborra di Claud, mi invita ad andare nel suo bagno per lavarmi. Saluto Andrea e Paolo con un bacio, anche se sa di sborra, e seguo Maria. La giornata non è ancora finita. ( continua)

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