HISTOIRE TITRE: L'angelo del sesso 
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L'angelo del sesso


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L'angelo del sesso

by dante
Vu: 195 fois Commentaires 5 Date: 01-11-2015 Langue : Language

Lei è il sesso. Lei è la femminilità che non trovi altrove, al tempo stesso materica come un’opera d’arte contemporanea ed eterea come i profumi irripetibili che puoi trovare solamente in un vino di Borgogna di estremo pregio… una femminilità che traspare di continuo nel suo agire e pensare e che rimanda ogni volta al sesso, senza scampo. Il sesso. La sua immensa curiosità di esplorare questo mondo di peccato unita alla voglia di maschio sono elementi fondamentali che incorniciano degnamente la sua bellezza di donna matura, una bellezza curata, per nulla volgare, che restituisce alla vista un volto dai tratti d’altri tempi. Vivo della sua voce frizzante e caramellata, che apre la mente alle fantasie di sesso orale più inconfessabili, di quelle per le quali lo stesso dio del sesso arrossirebbe, ma per le quali lei semplicemente sorriderebbe con malizia. Con lei non sempre è possibile ricordare esattamente il momento in cui si inizia il rito del piacere: a volte anche nei gesti più comuni puoi cogliere l’invito a godere di lei e con lei, a osare su percorsi intimi, segretissimi, a trovarti a penetrarla in bocca mentre un attimo prima tranquillamente si era sorpresi a parlare di tutt’altro.
A volte mi confessa di ritirarsi nel segreto delle sue stanze per concedersi momenti privati di dialogo tra le sue dita e il suo spacco naturale… quante volte ho sognato di sostituirmi a quelle dita, coronando il contorno della sua sagoma con foulard di seta e perle di mare, avvicinandomi a lei con il volto in una espressione concentrata e rivolta esclusivamente a ciò che esiste tra le sue cosce, estraendo al momento opportuno dalla bocca il muscolo umido e ruvido per tormentarle il dolce punto facendolo rimbalzare per poi riprenderlo in un movimento pazzo e sregolato… dando l’inizio all’estasi... quella stessa estasi che da lì a poco regalerà un tremito incontrollabile alle sue carni nel momento dell’orgasmo.
Immagino gli odori di femmina che in quegli istanti prevalgono nella stanza, olfazioni che richiamano in adunata gli ormoni, che premono sul bottone del desiderio chiedendo di affondare al suo interno il membro fino alla base, invitando ciò che è obbligato a rimanere fuori ad adagiarsi sull’esterno delle labbra scoperte per l’inizio di una danza di carezze setose. Molto spesso, mentre la penetro, non posso fare a meno di notare come le piaccia piegare lo sguardo verso il coito per compiacersi della vista di quel movimento ritmato, armonico, della sua vulva che ingoia la verga nodosa per poi abbandonarlo subito, pronta per un nuovo affondo.
È il frutto dei miei moti di passione incondizionata per la sua bellezza e femminilità che libera la voglia di immaginarla in ogni dove con me per consumare peccati a non finire. Rabbrividisco di libidine al solo pensiero di andare di sera assieme a lei in una città sconosciuta, prendere un taxi per lasciarsi portare in giro senza meta, fissarsi negli occhi reciprocamente e, senza interrompere lo sguardo, allungarle le mani sotto alla gonna fino a bagnare il taglio rigonfio, masturbandolo delicatamente senza dire una parola, godendo solamente del suo respiro profondo e delle smorfie di piacere appena accennate sul volto ma trattenute per non rivelare il gioco dissoluto al tassista… alla fine della corsa, abbandonata l’auto con la stoffa dei sedili umida di piacere, proseguire il godimento carnale in un vicolo buio e sbatterla con amorevole decisione contro un portone rientrante denudando la sua fresca pelle di velluto. In situazioni del genere, la carne maschile tra le gambe si muove con intelligenza propria e lancia un richiamo alle sue labbra, che si offrono facendo scorrere la schiena verso il basso in aderenza al legno del portone fino all’altezza opportuna, fino… ad assaporare in gola l’agognato premio. È nel pompino che vedo la sua arte irripetibile, la passione totale per il momento preparatorio all’accoppiamento, la magia delle mucose che coccolano il glande impaziente di esplorare ben altri calori umidi…
Ecco, ora il suo corpo si alza avvitandosi per favorire la presa della fessura da dietro: il momento della prima penetrazione è elettrizzante, gli sguardi si fissano in un attimo eterno per scambiarsi la frase non detta “io ti possiedo” – “sono posseduta da te”.
L’inizio dello scambio di salive è il preludio al rito degli istinti, che uniscono insieme spinte pelviche animali, schiaffi selvaggi dati senza ritegno sulle natiche sofferenti seguiti da sussurri di rara dolcezza, quasi a voler rimediare al dolore provocato. Il ritmo sale favorendo l’eccitazione del cazzo sempre più indurito da vene stracolme di sangue passionale, fino a che le di lei fauci allargate non rilasciano un mugolio crescente subito chiuso dal palmo delle mie mani, e il soffocare di un così libero gridare diversamente privo di limite ne è il chiaro segnale: sì, sta per presentarsi al suo cospetto la vetta del piacere…
Il getto viscoso esce come un raptus per essere accolto interamente nella destinazione di natura. Rimaniamo così immobili per qualche istante, appagati da tanto trasporto, con le menti perse come fossero proiettate verso il cosmo, mentre lentamente estraggo il membro ancora sussultante lasciando il suo fiore esausto pieno del mio liquido amoroso.
Da lontano, il vento solleva un rumore di foglie fruscianti.
Lei è il sesso…

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