HISTOIRE TITRE: La quadriglia 
Menu

La quadriglia


Avatar Author

La quadriglia

by fabiomega
Vu: 138 fois Commentaires 1 Date: 27-04-2012 Langue : Language

Era già accaduto che durante uno dei nostri incontri “ad alta temperatura” lui le avesse chiesto in certi momenti se le sarebbe piaciuto ci fosse stata anche un’altra donna con noi. Lei, in preda all’eccitazione, lo confermava sempre ed aggiungeva anche dei particolari che contribuivano a gettare benzina sul fuoco mio e del marito. Descriveva quanto le sarebbe piaciuto assaggiare un'altra donna, farlo con la delicatezza che solo una donna puo usare, e farsi fare lo stesso da lei. Sembrava fosse un sogno difficile da realizzare, se non chè il marito aveva già il suo progetto in testa e solo dopo che me lo ebbe spiegato a quattr’occhi capii anch’io il suo sottile perfido gioco.
Il piano era questo, ed anche molto semplice: lui avrebbe detto alla moglie che avremmo giocato in 4, perché io avrei portato una mia amica molto bella e molto spregiudicata. Chi era questa mia amica? Nient’altro che la sua amante, che io avevo avuto modo di conoscere in un'altra piacevolissima occasione. Perfetto. Eccitante. Perverso. Diabolico.
Il giorno stabilito io mi incontro con l’amica all’uscita dell’autostrada PI Nord, lei lascia l’auto ed insieme andiamo a casa della coppia. Per strada esprimiamo le nostre considerazioni su quanto è eccitante e sottile il gioco che stiamo per fare, sotto la regia di lui.
Arrivati a casa li troviamo entrambi molto su di giri, eccitati , anche se per ragioni diverse che solo 3 di noi conoscono. Presentazioni formali ma che permettono di capire che c’è del feeling tra le donne, si piacciono. Pranziamo e la conversazione è sempre piacevole, brillante,maliziosa, siamo tutti simpatici ed affiatati. Dopo pranzo ci spostiamo nella sala. L’appartamento è su due piani, il piano terra è un open space e quindi basta superare una barriera di divani e poltrone per trovarci nella “sala giochi”. Iniziamo ad accarezzarci, spalla a spalla, io con la moglie, il marito con la “mia amica”. Poi, come fosse una quadriglia lussuriosa si incrociano le coppie, io con l’amica, lui con la moglie. Durante questi intrecci gli abiti di tutti a poco a poco cadono sul pavimento, e ricordo che le signore rimangono nude, con solo le scarpe ai piedi. Infine, ciascuno di noi maschi dietro una donna, le sospingiamo dolcemente una nelle braccia dell’altra. Si annusano, si leccano, si guardano negli occhi, infine uniscono le bocche e le lingue in un bacio saffico che ci lascia ipnotizzati. Io premo la mia eccitazione contro le natiche della moglie e le mani invece accolgono le tette dell’altra, il marito fa lo stesso con l’amante e rimaniamo secoli a goderci l’attimo. Poi le donne si sciolgono, i cazzi rigidi contro i rispettivi culi hanno fatto venire loro nuove fantasie e si chinano davanti a noi. La moglie inizia un dolce pompino a me, l’amante al marito e poiché ci siamo disposti invertiti, le donne , mentre lo fanno ad un maschio, osservano le reazioni dell’altro. A questo punto accade un fatto. La moglie all’improvviso si ferma, lascia scivolare via il mio cazzo dalle labbra, si alza scusandosi e si allontana. Attimi di disorientamento, pensiamo abbia qualche problema. Ci facciamo vicini intorno a lei che nel frattempo era andata a sedersi su una poltrona. Il marito si siede accanto e cerca di sapere cos’è successo. Lei si scusa nuovamente e non capiamo di cosa, poi ci spiega che all’improvviso, nel vedere il marito con l’altra, ha avuto un blocco. Le è passata in un attimo tutta l’eccitazione, si è sentita estranea e non capace di continuare. Ma non voleva rovinare la cosa a noi e si era allontanata, pregandoci comunque di continuare. Il marito non se l’è assolutamente sentita, forse anche sentendosi in colpa per aver architettato tutta la situazione, ed è rimasto con lei a coccolarla, cosa che avevo iniziato a fare anch’io. Calmate le acque, visto che comunque lei era disposta a rimanere presente accanto al marito e anche se non partecipe sicuramente gradiva essere una spettatrice, io e l’amazzone abbiamo ripreso le nostre effusioni, per il loro ma soprattutto nostro piacere. Lei inizialmente si è messa carponi sul divano, davanti a loro, inarcando la schiena come una gatta in calore ed offrendomi un culo che anni di equitazione avevano trasformato in un capolavoro della natura. L’ho presa così, da dietro, con colpi secchi e decisi, le mani che le ancoravano la vita per farla tornare verso di me dopo ogni affondo. Gemeva e godeva, loro osservavano e si toccavano reciprocamente. Ci siamo poi spostati sul tavolino da fumo e dato che in passato ne avevo già collaudata le resistenza mi ci sono sdraiato, la schiena sul legno, i piedi per terra. Lei ovviamente mi ha cavalcato, mi sembra di sentire ancora le sue ginocchia che mi stringono con esperienza i fianchi ed il torace, come fossi un puledro sottosopra… Mi accoglie dentro di se, umida, calda. Le afferro le natiche, le stringo, le allargo leggermente per sentirla affondare, tutto questo a favore della loro prospettiva. Sono eccitati, li guardo e vedo che lei sta accarezzando il sesso di lui in un lento lavoro di mano.
Cambiamo posizione, io rimango steso mentre lei ruota su di me come un erotica banderuola segnavento. Si mette a smorza candela rivolta verso di loro, le cosce oscenamente spalancate a mostrare la nostra penetrazione, leggermente sdraiata sulle mie braccia che la sostengono. Le sue indietro, appoggiate alle mie spalle. Dopo qualche minuto la sento fremere, sento i muscoli della sua vagina stringersi intorno alla mia asta, arriva con un lamento il suo orgasmo e mi inonda il pube. Sento rivoli scendermi lungo i fianchi, all’interno delle cosce, fin sul piano del tavolino.
Al termine ci distacchiamo esausti, ci ricomponiamo leggermente ed andiamo tutti e 4 insieme sul divano.
Rimaniamo così per un po’, scambiandoci sincere effusioni. Dopo, passata la marea delle sensazioni e rilassati alla meglio corpi ed animi, ci salutiamo ed accompagno all’auto la “mia amica”. Nel viaggio di ritorno abbiamo scambiato poche parole, entrambi presi da emozioni che si sarebbero diluite in giorni e giorni, ma non del tutto perché era il giugno del 2000 ed io ancora lo ricordo come fosse stato ieri.

AJOUTéS 1 COMMENTAIRES: