STORY TITLE: Come sono diventato Cuck. CAP. 2 
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Come sono diventato Cuck. CAP. 2

by Nessunoxl
Viewed: 237 times Comments 1 Date: 18-05-2025 Language: Language

Mettendosi al mio fianco iniziò a segarmi continuando il racconto; davanti all’obiezione che lei gli aveva ribadito che c’ero io lui le disse: “ti do il mio numero, quando sei sola chiamami ed io arrivo, oppure diglielo ed io ti chiavo anche con lui presente così potrà farsi una bella sega vedendoti godere come con lui non potrai mai”, poi muovendo più velocemente la mano: “amore ti va di farti un bel segone mentre lui mi chiava?” non risposi in compenso esplosi venendo copiosamente.

Dopo esserci lavati ce ne tornammo a letto, non riuscivo a non pensare alle sue parole, la immaginavo presa da quel ragazzo e, senza volerlo, mi ritrovai ancora con il cazzo durissimo, lei se ne accorse, amore é ancora duro come mai?, le confessai i miei pensieri.

Le dissi che immaginarla alle prese con quel ragazzo mi induceva un sacco di sentimenti contrastanti, lei allora mi fece riflettere sul fatto che avevamo appena finito di farlo ed eravamo ancora entrambi eccitati, come non ci capitava da anni, guardandomi negli occhi proseguì: io ho voglia di lui, a te va di fare il bravo maritino cornuto?, sai secondo me dovremmo provare e vedere dove ci porterà, poi senza aggiungere altro si rispogliò e me lo prese in bocca iniziando un pompino fantastico, dopo poco se lo tolse dalla bocca si mise alla pecorina e pregandomi di fare piano mi disse che lo voleva dietro.

Presi un po’ di crema dal cassetto e dopo avere spalmato abbondantemente il buchino posizionai la mia asta, che era turgida, ed iniziai a penetrarla , non ci volle molto che mi incitasse ad incularla più forte e a fondo, mi pregava di spaccarla che voleva sentirlo tutto, fu allora che le chiesi se aveva intenzione di offrirgli anche il culo, oramai era chiaro che lei volesse un rapporto sessuale con lui e che io ero d’accordo.

Ancora una volta invece di rispondermi ebbe un orgasmo travolgente ed io non resistendo oltre le inondai il retto.

Dopo l’ennesima doccia tornammo a letto e questa volta sprofondammo in un sonno profondo.

Il giorno dopo fu come se non fosse accaduto nulla nessuno dei due tornò sull’argomento, passammo una mattinata tranquilla e dopo la pennichella post prandiale ci preparammo per andare alla solita spiaggia.

Parcheggiai l’auto e presi l’ombrellone che posizionai, più o meno, al solito posto, trascorsero le ore e verso sera, quando la spiaggia oramai inizia a svuotarsi, lo vedemmo arrivare in lontananza, fu solo allora che mia moglie girandosi verso di me disse;” che faccio lo invito a casa stasera?”, non ebbi alcuna esitazione e le dissi subito che se avesse voluto avrebbe poteva farlo, lei allora mi chiese se volessi assistere o se preferissi farmi raccontare dopo, risposi che volevo esserci.

Quando Malik si avvicinò, questo era il suo nome, mi salutò calorosamente con un “ciao grande capo” e con “buonasera bella signora” a Claudia, poi guardandola fissa negli occhi le chiese se poteva in qualche modo esserle utile, mia moglie, con finta indifferenza e sottovoce, nonostante i più vicini fossero più che sufficientemente lontani, gli disse che sì poteva essere molto utile se fosse venuto dopo cena a trovarci a casa, calcò la voce sul trovarci, al suo cenno d’assenso aggiunse che gli avrebbe mandato l’indirizzo sul cellulare.

Non appena lui si allontanò Claudia mi invitò a prepararci per tornare subito a casa, un orario per noi sorprendentemente presto, e a seguito delle mie rimostranze mi informò che voleva prepararsi per lui, non replicai ma mi riservai d’approfondire in seguito il significato di quelle parole.

Appena giunti a casa mi stupì il desiderio e la calma di mia moglie io al contrario ero elettrizzato ed in preda ad un misto di emozioni incredibili: gelosia, invidia, eccitazione, timore.

Pensai fosse giunto il momento di chiedere cosa intendesse con il prepararsi, lei con una calma olimpica mi rispose che voleva farsi bella e poi dove preparare bene il suo culetto perché non voleva certo sporcarlo quando lui l’avrebbe preso, quindi mi chiese: amore secondo te come mi posso vestire o lo aspetto già nuda e pronta, ho così tanta voglia che sono già tutta bagnata.

Ma amore intendi dargli anche il culo, hai visto che razza di bestia ha tra le gambe, e lei: sì, voglio che mi prenda dappertutto, se questa deve essere una trasgressione di prova che ci concediamo dobbiamo fare tutto per capire cosa vogliamo e come proseguire.

La cosa invece d’infastidirmi mi eccitò ancora di più, mi avvicinai a lei ed iniziai a baciarla, immediatamente misi la mano dentro il costume trovandone un lago, allora mi tirai fuori il cazzo che era in piena erezione e durissimo, lei si chinò gli diede un bacio e poi guardandomi mi disse: dai amore devi aspettare, stasera sono sua e tu potrai da bravo maritino cornuto farti tante belle seghe, poi, come se le fosse venuto in mente vedendo il mio cazzo eretto, aggiunse che avrebbe dovuto mandargli un messaggio per procurare dei preservativi perché quelli che uso io a volte per sodomizzarla sicuramente lui non avrebbe potuto indossarli data la differenza di misure, e così fece prima di sparire nel bagno per prepararsi per lui.

La rividi quando venne a tavola per consumare la cena leggera che avevo preparato, aveva i capelli raccolti, profumava di buono ed era vestita, come la sera precedente con una sola lunga maglietta, guardandomi mi disse: così pur non essendo nuda sono già pronta.

Dopo quasi mezz’ora che terminammo la cena suonò il citofono, era Malik.

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