HISTOIRE TITRE: La lunga estate calda Pt6 
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La lunga estate calda Pt6


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La lunga estate calda Pt6

by Angel_Face
Vu: 267 fois Commentaires 0 Date: 08-09-2023 Langue : Language

***** L'invito è quello di leggere il racconto YOGA, dove tutto ha inizio, e poi i vari episodi che hanno caratterizzato l'estate di qualche anno fa *************



Era passato quasi un mese dall’avventura al cinema con Francesco e, complici le rispettive vacanze, non si erano più incontrati. Qualche messaggio, qualche battuta, più che altro scherzosa, quando ci si incrociava al caffè ma nulla di più.

Marta non avrebbe mai pensato di sentire la mancanza di quelle avventure che Francesco le aveva proposto. Non che il rapporto con Luca ne risentisse, anzi, ma quella parte più “scatenata” riusciva a tirarla fuori solo con Francesco: lui riusciva a farla sentire “porca”.

Quella mattina nello scegliere l’abbigliamento optò per quel vestitino color panna che aveva indossato qualche tempo prima; le cadeva proprio bene ed ora metteva in risalto la sua abbronzatura e mentre si guardava nello specchio Luca le si avvicinò dicendole che “..quasi quasi non vado al lavoro”. Poi sorridendole le baciò e aggiunse “invece devo anche andare in trasferta per un paio di giorni!!”

Ci sono dei giorni in cui anche senza volerlo si emanano strane sensazioni; si è più sexy e pare che le persone intorno, anche sconosciute, se ne rendano conto. Marta si rese conto che quella mattina riusciva a calamitare suo malgrado gli sguardi dei passanti anche nel breve tratto che la separava dall’auto parcheggiata.

Quando giunse ad un semaforo successe la stessa scena che le era capitata prima che tutto iniziasse. Fu affiancata da un furgone più alto della sua utilitaria ed i tre occupanti avevano gli occhi fissi sulle sue cosce, che erano abbondantemente esposte dal tubino risalito ad un livello di guardia. Sorrise ai due ed il più intraprendente le fece segno di accostare; lei sempre sorridendo declinò ed andò oltre.

Ma la scena si ripropose al semaforo successivo; forse doveva esser guasto perché la coda era piuttosto lunga ed il furgone cercava in tutti i modi di rimanere affiancato alla sua auto.

Marta li trovò simpatici; in fondo la stavano corteggiando in modo divertente: le mandavano bacini, le facevano capire che la trovavano molto bella ed eccitante, e poi le chiesero di tirare un po’ più in su la gonna e di allargare lo scollo del vestito all’altezza del seno.


Ma che diavolo è successo stamattina? Forse il semaforo è rotto

pensava Francesco mentre con il suo scooter cercava di slalomeggiare fra le auto incolonnate. Ad un certo punto non riuscì a proseguire perché un furgone era così vicino all’auto alla sua destra che fu costretto ad attendere in coda. La sua attenzione fu attirata dall’auto; la guardò meglio ed era proprio quella di Marta. Riuscì a portarsi tutto sulla destra e da lì riuscì a vedere che gli occupanti del furgone stavano gesticolando con l’occupante dell’auto. Spostandosi ancora a destra e riuscendo ad infilarsi tra l’auto e la fine della carreggiata vide Marta sollevare la gonna fino quasi all’inguine, la vide leccarsi il dito per poi portarlo sul collo e scendere fino allo scollo del seno.

Poi lo spettacolo fu interrotto dal clacson delle auto in coda che invitavano a proseguire. Ma prima di superare l’incrocio ci fu ancora un’occasione. E Francesco vide Marta portare le mani all’altezza dell’interno delle ginocchia per poi risalire fino al bordo della gonna.

Osservò i tre uomini del furgone e li vide eccitati per quell’insperato spettacolo mattutino.

Dopo qualche secondo il cellulare di Marta squillava.

Ciao rispose allegra lei
Vedo che ti piace fare la troietta anche quando non ci sono io
ribatté sorridendo Francesco
Ma?? dove sei??? disse Marta guardandosi intorno
A dire il vero ti stavo pensando e mi stavo chiedendo chissà cosa avresti detto o fatto se fossi stato qua
Ti stai divertendo? Le chiese
Mmhh si mi sono svegliata eccitata stamattina.
Allora proseguiamo il gioco. Fatti seguire e seguimi.
Sei il solito porco rispose lei.

Nel giro di pochi minuti giunsero nei pressi di una fabbrica abbandonata. Marta accostò la sua auto ad un muro perimetrale ed i tre accostarono il furgone parallelo alla sua auto. Scesero e aprendo il portellone posteriore e la porta del passeggero costruirono una specie di paratia all’interno della quale si piazzarono loro. Marta posizionò il cellulare in modo che la videochiamata con Francesco consentisse al suo amico di poterla vedere al meglio.

Falli impazzire!!! Furono le ultime parole di lui.

Fece scendere il sedile portò le mani sulla cosce, se le accarezzò; salì fino al bordo della gonna per poi scendere nuovamente. Una mano accarezzò il collo e poi scendendo andò a spostare la spallina del vestito facendola scendere sul braccio; fece lo stesso con l’altra in modo che il vestito scoprisse la pelle lasciando solo il reggiseno.
Si accarezzò il seno da sopra le coppe; infilò le dita fra le coppe del reggiseno e lo fece cadere.
Si rese conto solo in quel momento che praticamente il suo show era rivolto alla camera del cellulare: per Francesco.
Si accarezzò le areole del seno e giocò con il capezzolo duro per l’eccitazione. Dal telefono uscì la voce di lui

Ti piacerebbe se te le toccassero loro? Le chiese

Solo allora si rese conto dei tre fuori al di là del finestrino. Girò il viso verso di loro, gli sorrise e per la prima volta li osservò ma il riflesso del sole le impediva di vederli nella loro interezza. Tutti e tre avevano già tirato fuori il cazzo e se lo stavano accarezzando. Li osservò tutti e tre; due erano duri ed uno era “barzotto”, insomma non duro del tutto. Si eccitò pensando di essere lei l’oggetto della loro eccitazione. Accarezzando il seno scese poi giù lungo il ventre, poi mise nuovamente le mani sulle cosce e risalì. Quando giunse al bordo della gonna puntò i piedi, sollevando il sedere e fece salire il vestitino fino a che questo non divenne uno rotolo intorno al corpo.

Accarezzò le cosce, le allargò ed una volta giunta all’incrocio delle gambe prese la stoffa del perizoma la tirò, fece in modo che questa diventasse ancora più fine; con l’altra mano si accarezzò la vulva per tutta la sua lunghezza, le labbra si aprirono leggermente e lei infilò la stoffa tra loro. La muoveva e questo leggero solletico la stava eccitando sempre di più.

Con una mano si toccava il capezzolo, lo girava, lo tirava e con l’altra muoveva il perizoma per solleticare il clitoride.

Bella
Mamma mia che troia che sei
Dai apri la porta che ti facciamo godere troia!!

I tre cominciavano ad essere sempre più su di giri. Forse nemmeno nei loro sogni più segreti avrebbero potuto pensare che quella mattina sarebbero stati protagonisti di quel tipo di gioco.

Ora Marta portò anche la seconda mano sulla fica e mentre con una continuava a muovere il perizoma con l’altra iniziò a toccarsi il clitoride e questo le provocò un brivido.

Mi dicono che sono una troia! Disse rivolta al cellulare
E allora comportati da troia Le rispose lui
Devo aprire la porta? Chiese lei
Lo vuoi?
No. Se ci fossi tu con me forse si
Allora fai solo come ti dico io

Così Marta fece scendere il perizoma fino ai piedi se lo tolse, poi se lo infilò un po’ nella fica per impregnarlo dei suoi umori; dopodiché, dal finestrino lievemente abbassato, lo sporse fuori ai tre. Poi si girò in modo da poter offrire il primo piano della sua fica e infilò due dita dentro; dapprima lentamente poi sempre più veloce. Osservava i tre che si passavano il suo perizoma, lo annusavano, lo leccavano come delle belve sulla preda.

Se dovessi aprire la porta mi sbranerebbero pensò fra sé.

E questo pensiero invece di farle paura le aumentò l’eccitazione. Sempre eseguendo gli ordini di Francesco si girò dando loro le spalle e mostrando in questo modo il culo. Appoggiò la testa al sedile del passeggero, tolse le dita dalla fica e se le porto vicino all’orifizio posteriore. Lentamente le fece entrare tutte e due dentro al culo e subito dopo con l’altra mano riprese a masturbarsi davanti.

Dai apri la porta che ti diamo i nostri cazzi al posto delle tue dita
Dove vorreste mettermeli i vostri cazzi?
Li provocò Marta

Siamo in tre, troia!! Uno in bocca uno in figa e uno nel culo

Marta stava impazzendo si stava procurando una doppia masturbazione davanti a 3 sconosciuti che a loro volta si stavano masturbando.

Su indicazione di Francesco si girò nuovamente portando la faccia contro il finestrino e come se stesse per leccare i loro cazzi, si mise a leccare il finestrino. Quella mossa, forse inaspettata, mandò in tilt i tre che, vedendo davanti ai loro cazzi il viso eccitato di quella donna, nel giro di breve raggiunsero l’orgasmo che andò a depositarsi sull’auto.

I tre una volta raggiunto il piacere si rivestirono e fecero i loro complimenti a Marta per il gioco che aveva condotto; gli aggettivi furono molto più delicati rispetto a prima: “grandiosa”, “eccitante”, “che donna” furono le parole che uscirono ai tre.

Una volta ricompostisi uno infilò un biglietto da visita dal finestrino con il nome della loro Azienda di Tinteggiatura.

Se un giorno vuoi venirci a trovare in ditta possiamo fare “servizio completo”

Grazie……… ci penserò

Rispose Marta con un sorriso provocante e con quella sospensione che lascia spazio alla speranza.

I tre se ne andarono e Marta, ancora non totalmente appagata si rivolse verso il cellulare e disse

Se vieni qui, a te la porta la apro

Non aveva ancora finito di pronunciare quella frase che Francesco aprì lo sportello del passeggero e si tuffò fra le cosce di lei iniziando a leccarla come sapeva fare lui.

Scopami ti prego ne ho avuto abbastanza di preliminari disse lei eccitatissima

Francesco si rialzò, si sedette sul sedile, e lei come una pantera gli si avventò sopra; gli sbottonò i pantaloni gli tirò fuori il cazzo e lo cavalcò fino a raggiungere una serie di orgasmi che placarono la sua voglia di “essere porca”. Almeno per quel giorno!

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