HISTOIRE TITRE: La lunga estate calda (parte 5) 
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La lunga estate calda (parte 5)


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La lunga estate calda (parte 5)

by Angel_Face
Vu: 142 fois Commentaires 0 Date: 07-08-2023 Langue : Language

Usciti dal cinema arrivarono velocemente in auto senza dire una parola. Marta osservava Francesco con la coda degli occhi e notò uno “strano” rigonfiamento all’altezza dell’inguine. Sorrise dentro di se pensando a quanto lui dovesse essere eccitato per quanto successo poco prima.

Arrivarono sotto casa di lui. Non faticarono a trovare parcheggio: quasi tutto il palazzo era deserto per le ferie estive. Con la gentilezza di sempre Francesco fece accomodare Marta dapprima nell’androne e poi in ascensore; una volta dentro lui schiacciò il pulsante dell’ultimo piano. Prese la mano di Marta e le fece fare una piccola giravolta su se stessa in modo da essere dietro di lei e la loro immagine fosse riflessa dal grande specchio contenuto nell’ascensore.

Le sollevò le braccia e poi gliele accarezzò con i polpastrelli dalla punta delle mani fino alle spalle, glieli fece passare sul collo e poi prese a sbottonare il vestito.

Un bacio appena appoggiato sul collo fece piegare su un lato la testa di Marta che vedeva nello specchio la propria immagine riflessa. Vedeva se stessa con il vestito completamente sbottonato, il viso dipinto da una smorfia di piacere, il reggiseno ancora indossato, le mani di lui che le accarezzavano il seno, le gambe leggermente divaricate che facevano risaltare il bianco della pelle non abbronzata dell’inguine non più coperta dal perizoma che ora riposava nel taschino dello sconosciuto del cinema. Un brivido le percorse la schiena forse per via del pensiero del suo perizoma o forse per via della lingua di Francesco che disegnava dei ghirigori intorno alle sue orecchie.

Guardati. Sei l’essenza del desiderio!

Mmmhhhh!!! Fu il commento che uscì dalle labbra di lei

Non ti è bastato quanto hai goduto al cinema vero?

Marta non riusciva a rispondere alle sollecitazioni verbali di Francesco anche perché i suoi polpastrelli continuavano a muoversi lentamente ma insistentemente sulla sua pelle che diventava sempre più sensibile. Un dito percorse tutto il tratto dal centro dei seni fino all’inguine. La reazione istintiva di Marta fu quella di piegarsi leggermente in avanti e, così facendo andò ad appoggiare i suoi glutei sull’inguine di Francesco.

Percepì la durezza del suo membro attraverso la stoffa dei vestiti e, sollecitata dalle dita di lui che ormai la stavano accarezzando intorno alla vulva, cominciò a muoversi strusciandosi contro la sua “durezza”. Ora si guardavano negli occhi attraverso lo specchio. Il viso di Marta era attraversato da smorfie di piacere e da un sorriso come di sfida nei confronti del suo compagno di giochi che dopo aver raggiunto il clitoride la incalzò verbalmente.

L’hai fatto impazzire quel signore.
Tu non l’hai visto bene ma aveva il cazzo durissimo; e mi ha fatto cenno con gli occhi di toccarglielo

replicò Marta portando una mano dietro di se a cercare di slacciare i pantaloni di Francesco.

E tu perché non l’hai fatto?
Perché tu non me l’hai detto!
E nel dirlo gli sorrise tirando fuori la lingua come uno sberleffo appena accennato.

Marta ebbe modo di sentire l’effetto delle parole e del gesto perché il cazzo di Francesco che ora tratteneva nella mano diventò ancora più duro. E prima che lui potesse proferire altre parole si girò, lo baciò in bocca spingendolo verso la parete dell’ascensore. Quando si staccò notò che lui stava per dire qualcosa ma lei gli mise due dita sulla bocca come a chiudergliela sottolineando il suo gesto con un “Ssssshhhh!”. Lui si limitò a leccargliele delicatamente, mentre lei con l’altra mano gli sbottonava la camicia.

Marta fece scorrere le sue dita sul petto di lui e, mentre lo guardava negli occhi attraverso lo specchio, fece seguire la sua lingua alle dita fino ad arrivare all’inguine. Gli leccò l’ombelico mentre con le mani gli slacciava i pantaloni; li tirò giù ed ebbe modo di vedere il profilo del suo cazzo trattenuto a stento dai boxer. Con un dito lo seguì per tutta la lunghezza fino ad arrivare alla punta; gli girò intorno, lo accarezzò e poi sempre attraverso la stoffa appoggiò i denti e prese a stringere delicatamente. Francesco sentì le mani di lei accarezzargli i glutei, infilarsi tra elastico e pelle, le unghie graffiargli delicatamente la schiena, i fianchi il ventre e poi Marta scostò definitivamente l’elastico dei boxer ed il cazzo saettò fuori colpendola in faccia: la scena li fece quasi ridere ma fu Marta a riportare il tutto alla serietà del momento cominciando a leccarlo per la lunghezza.

Francesco stava letteralmente impazzendo: le sollecitazioni erotiche e sessuali di quella sera erano state notevoli: un lento cammino verso il godimento celebrale e fisico. Da quanto successo al cinema, al sentire la lingua di Marta che lo stava leccando delicatamente, dall’idea di essere chiusi in ascensore all’ultimo piano del palazzo, al guardare attraverso lo specchio lo sguardo malizioso di Marta che ora aveva portato la lingua sotto il suo cazzo a lo leccava per tutta la lunghezza dallo scroto al glande.

Se lo passava sulle guance per poi baciargli la punta; ne infilava in bocca la punta per poi farlo uscire nuovamente e poi fece quella mossa che lo faceva sempre impazzire: fissandolo dal basso verso l’alto appoggiò il cazzo sulle labbra e lentamente lo fece entrare quasi tutto in bocca per poi rifarlo uscire e ripetere nuovamente l’operazione; Francesco chiuse gli occhi e si lasciò andare all’orgasmo!

Quando li riaprì vide Marta in piedi di fronte a lui che sorridendo gli disse

Mamma mia!!! Ma quanta ne avevi??!?

Francesco osservò che le tracce del suo orgasmo erano sparse sul viso e sul corpo di lei e sul pavimento e con la faccia da bambino che l’ha combinata grossa ribatté.

Scusami!! Ora vado a prendere il mocio e pulisco tutto

Ma i piani di Marta erano altri. Si appoggiò alla parete, il vestito sbottonato, i capelli leggermente sul viso; appoggiò il palmo delle mani all’interno delle cosce e se le accarezzò. Risali accarezzandosi l’inguine, il ventre, la pancia, il seno, il collo, la gola……

Poi tornò al seno e, con la punta delle dita raccolse una goccia dell’orgasmo di Francesco e se la portò alla bocca, tirò fuori la lingua e, assumendo un’espressione da monella che sta mangiando la nutella, se le leccò chiudendo leggermente gli occhi e quando li riaprì notò l’effetto della sua mossa: il pene di Francesco si era nuovamente sollevato.

Lei si avvicinò fino ad appoggiare il suo ventre a contatto con quello di lui, muovendosi intorno facendogli sentire il caldo delle cosce e della vulva; con la lingua andò a cercare l’orecchio di lui: lo leccò e gli sussurrò

Lo so che lui mi può regalare ancora piacere, vero?

Francesco non disse nulla e per un po’ rimase a godersi quelle strane coccole. Era ormai in una dimensione parallela. Il godimento appena raggiunto ed ora tutte quelle mosse erotiche e sensuali di Marta lo stavano riportando “su di giri”.

Fu lei a mantenere il pallino del gioco. Si girò e fece in modo di essere di fronte allo specchio, sollevò il corto vestito in modo da sentire il cazzo a contatto con i suoi glutei, prese le mani di Francesco e se le portò sul seno e tenendole le guidò nei punti in cui voleva sentirle mentre continuava a muoversi delicatamente sul pene.

Quella sera l’avrebbero potuta denominare “la serata degli sguardi” perché per l’ennesima volta si guardavano attraverso lo specchio.

Le mani scorrevano sul corpo di Marta fino a che lei ne portò una dietro di se a cercare il cazzo, lo trovò, lo impugnò e lo diresse verso di lei. Lo fece strusciare per tutto il solco delle natiche, passò vicino al buco posteriore e poi, allargando leggermente le gambe lo fece passare in mezzo. Iniziò a muoversi avanti e indietro così che il pene scorresse per l’intera lunghezza della sua vulva. Si piegò in avanti appoggiandosi con le mani alla parete di fronte e ne fece entrare la punta. Quando Francesco cercò di sistemarlo in modo da poter entrare dentro di lei, Marta gli cacciò via le mani: voleva sentire solo il glande che le solleticava le labbra vaginali e il clitoride. Proseguì quel gioco per qualche minuto muovendosi avanti e indietro e poi facendo un leggero giro dei fianchi fino che, sospirando, disse

Oraaahhh!

Francesco impugnò il cazzo e lo fece entrare dentro di lei che subito replicò

Stai fermo, lasciami fare!

Lui si appoggiò alla parete e fu spettatore e protagonista al contempo della scena erotica che vedeva Marta muoversi come prima ma questa volta avendo lui dentro di se. Lo sguardo di lei divenne nuovamente preda dell’eccitazione e del piacere ed il cazzo di Francesco divenne nuovamente durissimo grazie a quei movimenti

Ooohhh si lo sento che sta crescendo di nuovo…….. mmmhhhhh eccolo ora lo riconosco.

Marta aveva aumentato l’escursione dei suoi movimenti fino a portare i suoi glutei a contatto con il ventre di Francesco; poi una volta giunta li si fermava ed iniziava a fare dei movimenti solo con i muscoli interni della fica che solleticavano il glande. Poi nuovamente avanti e indietro per poi muoversi in circolo.

Francesco ringraziò mentalmente di essere venuto qualche minuto prima perché non avrebbe potuto resistere ad un gioco del genere per molti minuti; invece ora aveva tutta la possibilità di godersi il momento.

Lo sentooooo!! Mi riempie tutta!! Era tutta la settimana che lo desideravoooo mmmhhh!!

Marta ormai straparlava in preda al piacere e continuava nel suo movimento. Poi ad un certo punto Francesco uscì da lei lasciandola con un’espressione da punto interrogativo; la fece girare, la baciò e le loro lingue si inseguirono alternando dei piccoli morsi sulle labbra. Le tolse completamente il vestito, si beò per un attimo di quel culo la cui immagine veniva rimandata dallo specchio, portò la mani sotto di esso, la sollevò e la prese in braccio.

Marta capì al volo cosa volesse fare lui, e così scese lentamente sull’asta che trovò immediatamente la via. Marta si tenne al collo di Francesco, i piedi puntati contro la parete opposta e da quella posizione lo sentì arrivare così in alto da toglierle il fiato. Era come andare in altalena: Marta utilizzava la parete come punto di appoggio e dondolava avanti e indietro sul cazzo di Francesco che ormai, grazie all’abbondante lubrificazione, si muoveva dentro di lei senza alcuna difficoltà ed ora affondava completamente e quando arrivava in fondo le toglieva il fiato. Francesco fermò il dondolio e tenendola per i glutei la fece muovere “in giro” sul suo cazzo; questa mossa la prese di sorpresa: lo sentiva aderire perfettamente alle pareti vaginali, gliele stimolava continuamente e ogni tanto un piccolo affondo la mandava in orbita.

Continuarono quella danza fino a che non raggiunsero l’orgasmo. Francesco dovette faticare non poco per non far cadere Marta che era rimasta aggrappata al collo di lui quasi inerme dopo l’ennesimo orgasmo.

Si rivestirono alla bell'e meglio ed una volta entrati in casa di Francesco raggiunsero la doccia. Marta completamente insaponata si stava beando dell’acqua che scendeva dal doccino per sciacquarsi quando sentì aprire la porta del box doccia; Francesco nudo anche lui la guardò e, sorridendo le disse

Lascia……ti aiuto io

E Marta, sorridendogli di rimando, si spostò e lo fece entrare.

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