HISTOIRE TITRE: La Rossa Romana 
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La Rossa Romana


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La Rossa Romana

by stilesud
Vu: 540 fois Commentaires 3 Date: 09-08-2022 Langue : Language


Il dolore mi piace solo psicologicamente, mi piace usare le mani e poi mi piace usare...l'ATTESA, non pensavo di poter essere portato per questa cosa, ma tempo fa un'occasione a Roma mi diede l'opportunità giusta di rendermene conto, ecco, avete presente il livello di 'scontatezza' che può esserci in un sito come LMO ? Qui è tutto dichiaratamente esplicito, sui normali siti di incontri no, prendi badoo, tra le donne, vige un certo perbenismo, per non dire ipocrisia.
La presentazione tipo è

donna semplice, solare, sincera, non cerco avventure o storie di sesso, pregasi maniaci passare avanti

poi invece se non ci provi entro la prima uscita passi per gay,

E allora che cerchi su badoo, le lumache?

.

infatti, insomma, ero nella mia città, e spippolando su badoo tra le ricerche in zona mi capita il profilo di una signora, circa 47 anni, rossa, procace, soda, gran bel punto vita, bel culo formoso, seno prosperoso, come piace a me, sorriso ammiccante, in un sacco di foto era al mare, tutta smaltata ingioiellata, bracciali, anellini, cavigliera....insomma abbastanza esposta, ci attacco bottone, scopro che é in vacanza lì dal suo 'uomo', quindi cercava solo e assolutamente amicizia, chiacchierare, perché mai e poi mai tradirebbe il suo uomo.
Si chiacchiera del più e del meno, le bellezze naturali, sono divorziata, ho due figli, rifarsi una vita alla mia età non è semplice, ma io credo solo nelle storie importanti, ma l'alchimia, la chimica...l'empatia....anche il sesso è importante, se a me un uomo non mi sa prendere con decisione non mi piace Insomma dopo qualche giorno di chattata, era arrivata a descrivermi con dovizia di particolari, la posizione precisa in cui, se non la fa, assolutamente non gode, ovvero....banale a dirsi, la pecorina, con un dettaglio non da poco che a me eccita un casino, la posizione delle mani, strette sul bacino, all'altezza del punto vita, a serrarla, a dare il ritmo della monta, insomma....chiaro, non di certo una vegetariana, né una chierichetta, si ma non volgare, cmq, tutto rientrava nella sfera della confessione tra adulti consenzienti e..fedeli.

io non la cerco più di tanto, rimaniamo in contatto, su facebook, si fa inverno, e io passo da roma per lavoro, la chiamo e le chiedo di vederci, sempre per parlare di bellezze naturali, ovvio, ah....lei si era lasciata con il tizio di allora, anche perché era fidanzato, e non ha lasciato l'altra per lei, ovviamente questo l'addolorava, e non faceva che confermare la sua considerazione su tutto il genere umano maschile, bastardi che pensano solo a scoparti, cmq, trovo un bel posticino vicino casa sua, lei si ritaglia il tempo giusto tra il lavoro e i figli, mi porta un poco in giro per roma. E' piacevole, c'è poca gente, e con sta macchinina scorrazziamo che è una bellezza, era molto carina, bella rossa, vestita tutta coperta però, gonna nera fin sotto il ginocchio, tacco alto, maglia accollata, cappottone, la gonna ovviamente esaltava le forme, nel giro si parla della città, ma io cerco di entrare nella sua vita privata: l'ex marito, era uno stronzo, sempre assente in famiglia, senza lavoro, lasciato tanto tempo fa, lei si rimbocca le maniche e cerca di mandare avanti la famiglia da sola come può, certo stare senza un uomo non è facile, e non c'è niente di male a cercare un uomo anche solo per compagnia. Donna carnale, volitiva, passionale, la eccitava molto l'uomo con i capelli rasati, e una volta, recentemetne, ha ceduto alle insistenti avances di sto tizio, che era bello, ma, mi confessa, non ballava! e vabbè...

Andiamo a pranzo, avevo prenotato un posticino vicino l'appartamento, locale carino, antipasti curati e birre artigianali con il nome di porno attrici (adoro i doppi sensi, appena velati). Insomma l'antipasto non è ancora finito, che già ho la sua lingua in bocca, e le palpo il culone sopra la sedia, ma il rimprovero è dietro l'angolo,

eeeh ti ho capito a te, sei venuto qui solo per approfittarti di me e portarmi a letto

, ah si?, e da lì comincio un sadico lungo ed estenuante tira e molla, la bacio, ma gusto di più il primo di pasta con ricotta e pesto di basilico, non la cerco ma la attiro e poi oso, anche lì, al ristorante: intingo il mio dito medio sotto il prepuzio, la cui cappella svettava prepotente sotto i pantaloni, lo impregno di umori, e glielo faccio assaggiare a tavola, tra commensali ignari, e lei che si bea sorridente come una cortigiana vezzosa.

Usciamo, saliamo in appartamento, ci baciamo a lungo, ma non vado oltre, e quando lei viene per toccarmi le rinfaccio quello che ha detto, e la redarguisco,

niente sesso, siamo solo amici

. Ho il cazzo di pietra, e questo la fa sbrodolare come una cagna in calore.

Mi bacia, mi morde il collo, la faccio inginocchiare, le strofino il viso sulla mia patta, tenendole i capelli, le facio sentire l'odore del toro, la insulto, le ordino di mettersi a pecorina sul lettone, le sollevo la gonna, le sfilo le calze coprenti, la sua fica vogliosa pervade la stanza di un afrore di sesso, non porta nemeno le mutandine, 'e poi sono io che voglio solo scopare, vero troia?', la insulto, le schiaffeggio il culo, piano, lento, le apro la fica, la voglio far sentire esposta, offerta, usata, abusata, Troia.., si, le sputo addosso, lo faccio rumorosamente, perchè si senta come una troia da strada, gioco con i polpastrelli delle mie dita sulla sua fica, sul suo buco del culo, non la penetro, guaisce, le schiaffeggio la fica, è bagnata, adoro quello sciacquettìo, le sfilo le calze, la abbasso con il culone fino ai talloni, le piante unite, a coppa, la schiaffeggio ancora, poi la giro, continuo a strofinarmi sul suo viso, lei chiede di essere penetrata, ma non la accontento, mi prega, le tiro la testa, mi apre i pantaloni, gli slip sono bagnati, me lo tira fuori, salta come una molla, è duro come la pietra, dritto, svettante, maestoso, per la sua gioia e per il suo orgoglio di femmina.

La porto in bagno, la metto davanti allo specchio mentre le sto di spalle con il cazzo duro sulle sue chiappe, le dico che è una troia, e che non la monterò, così imparerà a fare la sostenuta, la faccio inginocchiare ancora, la schiaffeggio sul viso, le concedo il cazzo in bocca, gliela scopo ma senza farla succhiare.

La stacco, la allontano, deve solo guardare, le tengo i polsi dietro la schiena

Cattivo ..

mi dice, fingendosi offesa, il mio cazzo fa un odore pazzesco, grossa, unta. La stuzzico, la provoco

cos'hai da guardare troia, sei abituata a queste cappellone?

mi risponde no, remissiva. Le metto la cappellona sotto il naso, in viso, la prendo a schiaffi sulle guance, poi dietro, sul culone, sulle piante dei piedi, sul buco del culo, sulla fica, senza pentrarla, adoro quel rumore sordo, pesante.

Intanto lei mi chiede, mi prega, mi mendica di essere presa, di poterlo leccare, le stropiccio pure le palle sul viso mentre è in ginocchio davani a me. Poi la penetro un po' con le dita, due insieme, le dò una serie veloce di colpi forti, per farla guaire, poi smetto

Non so quanto dura, quasi due ore, ma sapevo già che doveva andare.
Era un lago, puzzava di fica e di cazzo. Quella sera stessa mi tempesta di sms

sei un porco, uno stronzo

non ho mai visto un cazzo duro come il tuo

,

Hai sprecato un'occasione

anche io mi meravigliavo di quanto rimanessi duro senza venire, evidentemente Sting non fa sesso tantrico per niente

Quella sera dopo cena, mi faccio dire dove abita, la raggiungo, era in periferia, dice che sono un pazzo, i bambini dormono nella stanza a fianco e non si può fare niente, lei é con un pigiama modello uomo rosa e pantofole di peluche. Non le dico niente, la accompagno in cucina, prendo una sedia, la faccio mettere di sopra, in ginocchio, le mani sulla spalliera, le scopro il culone, i piedini, era tutta raccolta in questa posa offerta, aperta, dilatata, esposta, il mio cazzo era già di pietra, il suo buco era già pronto, la voglio prendere subito nel culo. Lei oppone una finta resistenza, si aggrappa alla sedia e si gira per guardare, le schiudo la chiappe, entro con la cappella, piano, poi affondo, una volta dentro, sto fermo, le prendo i capelli, glieli raccolgo a coda, mi avvicino al suo collo, spingo fino in fondo, sempre di più, con le palle che spingono attaccate alle chiappe, le dico 'è vero che sei una troia vacca da monta?' lei emette un flebile si, spingo ancora, voglio che lo senta fino in fondo, poi mi aggrappo al suo punto vita, come sapevo che le piaceva, con le mani strette, a serrarla, stringo forte e comincio a pomparla, a colpi lenti, duri, sordi, mi sbatto quel gran culone a mandolino lentamente, si sente lo schiocco contro le chiappe, le mie palle contro la sua fica, mi aggrappo alle sue tette, le metto un dito in bocca da succhiare, le faccio stringere bene le gambe unite, lei è in trance, chiude gli occhi, apre la bocca, sembra quasi non riuscire ad ascoltare, è completamente 'presa'. Si morde le labbra, cerca di non gridare per non farsi sentire, gode come una pazza, gode a sentirsi sporca, volgare, usata, montata, tutto il contrario di quello che diceva, il suo orgasmo è un piacere assoluto, caricato per tutto il giorno e alla fine esplode dentro di lei.
Il mio è il più volgare di tutti, il più sfacciato: lei in ginocchio davanti al mio cazzo svettante, mi devo allontanare un po', so che a questo giro gli schizzi saranno lunghi, quando esplodo le prendo tutto il viso, la bocca aperta, le guance, le labbra, mi pulisco la cappella su di lei, e mi vanto di essere riuscito ad aprire piano piano prima il suo cuore e poi il suo culo.
Mi chino e la bacio


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