HISTOIRE TITRE: ecco come funziona. 
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ecco come funziona.


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ecco come funziona.

by Adamsberg
Vu: 489 fois Commentaires 5 Date: 16-07-2022 Langue : Language


io ti vedo, ti trovo attraente e trovo il modo di fartelo capire.
tu mi vedi e forse ti piaccio o forse non ti piaccio oppure ti prendi il tempo e ci pensi un po’.
io busso con discrezione senza essere invadente, mai. poi un giorno tu rispondi, oppure io smetto di bussare.
tutto qui.
il resto è affidato al caso.


come quella volta in cui uscimmo una prima volta, io ed E, dopo aver a lungo parlato prima su tinder, poi su whatsapp, infine al telefono.
ci trovammo al locale, mangiammo un hamburger e poi avremmo dovuto vederci il concerto di una metal band, ma invece restammo tutta la sera a raccontarci e a bere birra, e io ti raccontai di come sono fatto, di come intendo il gioco e cosa sia per me il gioco.
quella sera, alla fine del concerto ti accompagnai alla macchina e ti sfiorai con un bacio, non forzai la mano, ma restai un attimo sospeso, guardandoti dritta in quegli occhi verdi e grandi come occhi egizi.
in seguito mi dicesti che fu quel gesto leggero a fare la differenza, tornasti a casa pensando che ci saremmo rivisti, e così andò, un paio di settimane dopo.
ci trovammo in un altro locale, bevemmo una bottiglia di un vino discreto e parlammo di molte cose, ma oltre a quel che passava attraverso le parole ben altro stava intasando le sinapsi.
avevi parcheggiato lontano 'ti porto alla macchina', ma appena salimmo in auto non so chi fu ad iniziare, e non furono solo baci, quelli, no, furono dichiarazioni di voglia. lucida, consapevole, decisa. avevamo entrambi deciso che sarebbe finita in modo molto diverso dalla prima volta.
casa mia era decisamente più vicina..decidemmo di andarci. Quella notte mi offristi la figa e il culo con una naturalezza che trovai epica, come se non ci fossero differenze, non per te. quella sera e molte altre sere a venire.
oggi lavoravi vicino a casa mia, e ci siamo visti a pranzo.
avevi la tua tuta da lavoro, adornata da decine di giornate a lavorare colorando e decorando i muri con tutti i colori del mondo, una tuta che fa capire cosa tu faccia, ma che al tempo stesso, per quanto sia ormai un patchwork di colori diversi, non ho mai percepito come non pulita.
mi hai raccontato del tipo che frequenti, del tuo lavoro, dei tuoi corsi di nuoto, delle lezioni di pianoforte.
ascoltavo attento, molto attento, e alla fine non potevo non immaginarti a quattro zampe sul mio letto, in attesa di quella parte di me che ho capito piacerti. 
Posto la foto di E che brinda con me nella vasca in un incontro d’estate.

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