HISTOIRE TITRE: La pittrice 
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La pittrice


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La pittrice

by paolsto
Vu: 263 fois Commentaires 0 Date: 15-07-2022 Langue : Language

Ero andato per lavoro in una città vicina alla mia, ovviamente tutti i miei pensieri erano concentrati sull’incontro d'affari: arrivo, cerco un parcheggio nei pressi della via dell'appuntamento, lo trovo, scendo, e con tutti i documenti nella borsa, essendo in anticipo, mi concedo una sosta in un bar li, nelle vicinanze, attratto anche da una bella cameriera con fuseaux così aderenti, che non lasciavano più spazio all’immaginazione!!!!!
Mi siedo, arriva e vedo che è una ragazzina, peccato mi dico, mi accontenterò di ammirare le sue cosce tornite, il suo culo sodo e un seno pronto ad esplodere!!!!!
Sono li che studio i miei appunti quando all’improvviso alzo la testa e vedo una stupenda donna sulla cinquantina di fronte a me. Non appena percepisce il mio sguardo casuale, mi risponde con un sorriso ammaliante.
Ne resto colpito ed inizio ad osservarla meglio.
È una donna formosa, o come si ama dire oggi, curvy, ma che curve sfoggiava!!!!!!!!!!!!!!
Non a tutti piace il genere, ma lei sembrava fiera ed orgogliosa delle sue forme e anche della pancetta, i suoi fianchi lasciavano immaginare un bel posteriore o culone che dir si voglia.
Insomma morbida e con le curve al posto giusto.
I Nostri occhi iniziarono ad incrociarsi sempre con maggior frequenza, e i miei indugiavano molto sul suo petto da quarta abbondante. Non se per il caldo o per i miei sguardi, ma lei aprì un altro bottone della camicetta, e si tocco i capelli. Quello fu un segnale per me, iniziavo ad eccitarmi e fantasticare su di lei. Le guardai la mano e vidi l’anello di matrimonio, che sfortuna dissi, come se avessi ricevuto una doccia gelata mi raffreddai per un attimo, ma poi pensando che ero fuori dalla mia città, giunsi alla conclusione che non avevo nulla da perdere.
Con una banale scusa le rivolsi la parola e lei mi accolse sorridendo, essendo uomo con buona cultura e modi, riuscii pian piano ad instaurare, un bel colloquio e dal lei iniziale mi diede del tu. La invitai al mio tavolo e non se lo fece ripetere due volte. Era pittrice e così sfoderai tutte le mie conoscenza e la mia favella con lei che mi ascoltava sempre più coinvolta.
Insomma in breve mi invitò a vedere i suoi quadri a casa sua; oddio ho un appuntamento di lavoro, non posso andare, dissi tra me e me, ma vedendo da dietro, l’eleganza dei suoi movimenti, me ne fregai e subito accettai l’invito. Dopo un breve percorso, arrivammo al suo palazzo, secondo piano, terza porta a sinistra.
Entrammo e mi ritrovai in una stanza piccola, piena di quadri che ritraevano donne nude in varie pose.” Prego

cominciò Maura, così si chiamava. Le chiesi chi fosse la donna ritratta e lei rispose: “Io”.
Iniziai a vedere il capezzolo inturgidirsi sulla camicetta, la mia eccitazione saliva. Così le chiesi a cosa si ispirava e come faceva a farsi gli autoritratti nuda.
La sua risposta fu chiara e diretta, mi disse che il marito godeva a fotografarla in quelle pose sexy, e che lei a sua volta si eccitava a ridipingersi guardando le sue foto e fantasticando a cosa pensassero le persone che guardavano i quadri.
A quel punto non capii più nulla, il cuore batteva forte, sotto pantaloni era palese la mia eccitazione, e lei di tanto in tanto puntava i suoi occhi proprio li. Venendo meno al mio stile di corteggiatore spavaldo ma educato, le chiesi che pennello usava per dipingere. Mi disse indicando il tavolo “Quello”, ed io risposi” Forse un con un pennello più grande i quadri escono meglio”. Lei stette al gioco e ribatté sorridendo: “Quanto più grande”, vedeva che stavo per esplodere.
Le presi delicatamente la mano e le feci sfiorare il mio pacco, dissi:

Come questo”. A quel punto o partiva la sberla o cadevano tutti i freni. La sua risposta fu ironica e diretta:” Oh, so usare molto bene pennelli di questa grandezza” e appoggiò la mano sul pantalone.
Con il via libera, la abbracciai ed iniziammo a baciarsi furiosamente, con le lingue intrecciate. Scoprii una donna di rara classe, che dietro all’eleganza nascondeva una vera diva del porno.
Tornai in ufficio e mi chiesero se avevo chiuso il contratto, risposi: “No, la concorrenza ha fatto un’offerta migliore”, il capo mi disse anche: “Deve essere stata una trattativa molto lunga e difficile, hai una faccia sbattuta” ed io:

Eh sì, ho dato il meglio di me”.
Ogni volta che bisognava andare in quella città mi offrivo sempre volontario, passando ore di sesso bollente con una donna fantastica, morbida sensuale.

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