HISTOIRE TITRE: Il primo singolo non si scorda mai 
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Il primo singolo non si scorda mai


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Il primo singolo non si scorda mai

by Odisseus
Vu: 2462 fois Commentaires 23 Date: 18-11-2021 Langue : Language

IL PRIMO SINGOLO NON SI SCORDA MAI!
Mi ero sposata da meno di un anno, appena laureata. Avevo 24 anni, ero ancora quasi una ragazzina, ingenua, inesperta, con molti tabu ma anche molte voglie.
Dopo molte mie titubanze e resistenze e invece insistenze di mio marito mi ero fatta da poco convincere a provare gli scambi di coppia e così lui aveva messo annunci sulla rivista La Coppia Moderna, a quell'epoca l'unico modo per avere questi contatti.
Di scambi ne avevamo fatti fino a quel momento solo due e quasi solo per far piacere a mio marito. Alla fine erano stati piacevoli, ma niente di speciale. Sarà stato anche per la mia inesperienza e per il fatto che ero ancora molto bloccata, piena di tabù, molto timida e mi vergognavo molto ogni volta...
Tutte e due le volte erano stati scambi separati, nel senso che io mi ero chiusa in camera con il lui della coppia e mio marito era stato con sua moglie in un'altra stanza, senza contatti diretti e senza vedere l'un l'altro cosa facevamo.
La vita continuava con un trantran quasi noioso: non lavoravo ancora, in attesa dell’esito di diversi concorsi che avevo fatto, e mi dedicavo solo alla casa e a mio marito (di cui ero e sono innamorata).
Stavo quasi sempre chiusa in casa: dopo sposati eravamo andati ad abitare in un piccolo paesino a 10 km dalla città, avevamo ancora una sola auto e la usava mio marito per andare al lavoro, così io restavo bloccata a casa finché lui non rientrava dal lavoro, in genere nel tardo pomeriggio perché sempre impegnatissimo. Nell’azienda in cui lavorava, aveva già incarichi di responsabilità e si occupava anche dei rapporti con i fornitori.
Una sera, tornato a casa, mi avvisò che aveva invitato a pranzo a casa nostra il rappresentante di una ditta con cui doveva discutere di un contratto importante a cui teneva molto. Si raccomandò di fargli fare bella figura, preparando un bel pranzo e vestendomi con eleganza per accoglierli quando sarebbero arrivati.
Gli dissi di sì e quella sera dopo cena mi prese con particolare foga, ma non potevo nemmeno lontanamente immaginare cosa c’era dietro.
Non sospettando nulla preparai come voleva un bel pranzetto, da brava mogliettina. Mi vestii anche abbastanza elegante.
Quando i due arrivarono alla fine di una mattinata di lavoro e mio marito me lo presentò, il

rappresentante

si dimostrò molto gentile e educato, mi salutò tutto rispettoso dandomi del lei. Mi aveva anche portato un mazzo di fiori come omaggio e gradii molto (amo i fiori!).
A pranzo parlammo del più e del meno cordialmente. Lui tra le altre cose disse che era sposato, ma che vedeva sua moglie solo nei fine settimana perché era sempre in giro per lavoro. Poi con mio marito si misero a parlare di affari.
Tutto sembrava normale, l’ospite mi fece anche molti complimenti per il pranzo e non sospettavo nulla, ma..., quando andai in cucina a fine pranzo per preparargli il caffè e poi rientrai nel salotto, li trovai che stavano guardando e commentando le mie foto nude (a mio marito è sempre piaciuto fotografarmi nuda). Quasi mi cadde il vassoio con i caffè, per lo choc.
E mio marito invece, mi disse sorridendo che l'invitato era venuto proprio per questo: per conoscermi meglio. Come se nulla fosse mi invitò a spogliarmi tutta, per farmi

vedere meglio

e per

fare gli onori di casa

.
Ero sconvolta, mi veniva da piangere e l'avrei quasi voluto picchiare, avevo le lacrime agli occhi e la vista annebbiata, mi sentivo disperata e presa in trappola.
Poi, di colpo, quasi con rabbia, strinsi i pugni e mi dissi che se proprio mi voleva puttana gli avrei fatto vedere io di cosa ero capace...
Mi spogliai come volevano, facendo quasi uno strip. Rimasi solo con il tanga, mi feci ammirare dai due porci facendo passerella praticamente nuda mentre bevevano tranquillamente il caffè che gli avevo preparato e commentavano le forme della… geisha.
Tremavo, ma poi andai dall'ospite seduto ancora a tavola, mi inginocchiai, gli aprii i pantaloni e lo presi in bocca (aveva un buon sapore, per fortuna!). Mio marito intanto aveva preso la Polaroid e cominciato a fare foto.
Lo spompinai e glielo succhiai a lungo e, quando il

rappresentante

si alzò cominciando a spogliarsi a sua volta, mi gli strofinai contro mentre lui mi palpava tutta e poi mi toglieva anche il tanga.
Ero ancora sconvolta e in crisi e con la voglia di piangere, ma ripresi a succhiarglielo, seduta su una sedia, lui ancora mezzo vestito che mi palpava tette e fica e mi infilava le dita dentro ed io ormai completamente nuda.
Cominciai ad eccitarmi, scoprii che la situazione di sottomissione mi piaceva.
Prima mi aprii e mi mostrai tutta, ormai decisa ad eccitarlo e provocarlo sempre di più e anche a provocare mio marito che fotografava, e poi feci anche una breve danza del ventre a beneficio dell’ospite.
Quello si sedette sul divano e mi fece cenno di andare da lui. Gli salii sopra, continuando a strofinargli le tette addosso, e poi me lo infilai da sola dentro, a pelle (prendevo la pillola e a quel tempo non c'era ancora l'AIDS).
Mi ha scopata così per un po' sul divano, io sempre più eccitata, lui che veniva avanti e indietro dentro di me e mi succhiava i capezzoli, io che me lo sentivo dentro e ne avevo sempre più voglia, finché presi l’iniziativa e gli dissi che si stava più comodi in camera, sul letto matrimoniale.
Lo presi per mano e, guardando quasi con sfida mio marito, me lo tirai dietro in camera da letto. Ero ormai fradicia.
Ci chiudemmo la porta dietro, lasciando mio marito in soggiorno a guardare la tv. Se lo meritava!
Restammo chiusi in camera tutto il pomeriggio, facemmo di tutto e mi feci fare di tutto, sempre più eccitata e

collaborativa

: lui venne almeno tre volte, sempre nella mia fica, e io ebbi ripetuti orgasmi. Godevo e pensavo a mio marito che di sicuro, dietro la porta, sentiva i miei gemiti di godimento: finalmente sarebbe stato soddisfatto di avere la moglie puttana!
Erano quasi le 8 di sera quando chiamammo mio marito e gli dicemmo che poteva entrare.
Lui mi fece un'ultima foto mentre io guardavo adorante il bull, ancora piena del suo sperma: mi aveva fatto godere troppo!
Ci lavammo e ci rivestimmo e ci salutammo.
Intanto avevo scoperto che l'ospite era sì un rappresentante, ma di dolciumi, di cioccolatini, della Perugina. Assolutamente nulla a che fare con il lavoro di mio marito, si erano contattati attraverso la rivista. Era veramente sposato e sua moglie non sapeva nulla. Si chiamava Giancarlo.
Quando Giancarlo ripartì mi rassettai un po' e mi misi qualcosa addosso (gli avevo dato l'ultimo bacio completamente nuda davanti a mio marito), cercando di riprendermi della giornata.
Ero ancora sottosopra e mi sedetti sul divano, bevendo qualcosa per rinfrancarmi, a rispondere alle domande di mio marito su cosa avevo fatto con Giancarlo e cosa lui aveva preteso da me… e a quel punto mio marito mi saltò letteralmente addosso, mi fece tornare a letto e mi prese di nuovo a sua volta. La giornata si chiuse che ero proprio sfinita.
Però, senza dire nulla a mio marito e quasi per fargliela pagare per come aveva organizzato le cose a mia insaputa, quel pomeriggio mi ero messa d'accordo con Giancarlo: così nei mesi successivi è tornato più volte a salutarmi (e scoparmi). Sempre di mattina, quando mio marito era al lavoro ed ero sola in casa. Stavamo intere mattinate a letto e facevamo l’amore per ore, non so nemmeno io quante volte ha goduto dentro di me. Quando la sera mio marito rientrava facevo finta di niente, mi facevo trovare pronta e disponibile e godevo molto a farci l’amore proprio perché ero molto eccitata e pensavo, mentre facevamo sesso, a come l’avevo tradito (con il corpo, ma non con la testa, come gli dico sempre) la mattina.
Però dopo un po' di tempo gli ho rivelato come stavano le cose e come gli avevo messo le corna a sua insaputa. Pensavo che si arrabbiasse e invece a lui è piaciuto e mi ha detto che mi voleva proprio così… troia. Così abbiamo anche ripreso a vederci tutti e tre insieme, con Giancarlo.
Finì che Giancarlo ci fece anche conoscere sua moglie assolutamente ignara, e che ci andammo a pranzo fuori tutti insieme più di una volta, di nuovo con la finzione che Giancarlo e mio marito si conoscevano per lavoro.
Quando poi, qualche tempo dopo, ho cominciato a lavorare anche io, finì che ormai ero troppo occupata, gli incontri si sono diradati e ci siamo persi di vista.
È stata comunque una bella esperienza, coinvolgente, che ha contribuito tantissimo a sciogliermi e a farmi perdere molti tabu: da quel momento sono veramente cambiata… e ne è passata di acqua (e di amici) sotto i ponti!
Penelope

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