HISTOIRE TITRE: La mia prima volta in tre 
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La mia prima volta in tre


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La mia prima volta in tre

by ManuelFantoni
Vu: 223 fois Commentaires 0 Date: 20-03-2021 Langue : Language

Eravamo tre giovani studenti, curiosi e imbarazzati, pieni di voglia di giocare e sperimentare, tre spiriti liberi e libertini.
Erano gli splendidi anni ‘80, io avevo venticinque anni e tutti i protagonisti di questa storia erano più o meno coetanei.
Luca, amico dai tempi del liceo, frequentava per studio e per amicizia una giovane e carina studentessa di Architettura, una ragazza solare, molto gentile e riservata, con un bel sorriso sincero; la loro relazione aveva il carattere di una bella amicizia e passavano dai libri al letto con naturalezza e disinvoltura, si confidavano anche, parlavano molto, si raccontavano desideri, aspettative per la vita e le proprie fantasie sessuali in tutta franchezza.
Luca me ne parlò un pomeriggio, mi disse che lui e Giulia condividevano una fantasia: fare l’amore in tre. Giulia mi aveva conosciuto di sfuggita perché frequentava la nostra stessa palestra e sembrava che le fossi piaciuto fisicamente, quindi, quando aveva espresso il desiderio di fare l’amore con due uomini insieme, io, disse Luca, ero un possibile candidato. Eravamo giovani e avevamo tutti e tre gli ormoni in subbuglio. Io ero lusingato dalla proposta e ricordo ancora molto chiaramente il giorno in cui mi fu fatta; ho sempre pensato che quando il destino ci si mette, tutto, ma proprio tutto, può accadere: che tre ragazzi semplici e riservati, dopo una chiacchierata amichevole, decidano di passare un pomeriggio insieme sopra un comodo e capiente letto matrimoniale IKEA per scopare come ricci in amore.
E cosi’ successe che, mentre si parlava proprio di questo, io e Luca, mentre cercavamo un pezzo di arredamento per la mia casa in affitto in un grande magazzino in centro a Milano, la incontrammo. Era anche lei alla ricerca di qualche spunto nello stesso negozio, sola. Ci salutammo, ci sorridemmo e la invitammo a prendere un the con noi per una chiacchierata; era la prima volta che le parlavo e mi sentii subito in grande confidenza pur senza che lei sapesse … che io sapevo. Si parlò di molte cose di cui non ho memoria e naturalmente non si fece nessun accenno alle intenzioni che ciascuno in cuor suo custodiva.
Fu solo il giorno dopo che Luca mi chiamò e mi chiese di organizzare da me un pomeriggio. Mi vennero a far visita il giorno successivo ancora, e passammo un'altra ora piacevole insieme a casa mia, chiacchiere, risate e alla proposta di Simone di trasferirci in camera da letto non ci fu nessun imbarazzo, fino al momento in cui loro due cominciarono a scambiarsi baci appassionati davanti a me, mi bloccai: mi sentivo un intruso, e mi trasferii di nuovo in cucina per riassettare. Fu cosi’ per colpa mia che quel giorno non capitò nulla.
Ero dispiaciuto per non aver saputo cogliere il momento ma mi era sembrato quasi di fare un torto al mio amico intervenendo nelle loro effusioni, quindi loro, in breve, si congedarono con la promessa di rivederci presto. Il giorno seguente Luca mi richiamò dicendo che Giulia, nonostante non fosse successo nulla, era eccitata dalla situazione tanto che lo aveva poi obbligato ad accostare la macchina alla prima occasione propizia per fare l’amore. Ci organizzammo per la volta successiva, il seguente sabato, sempre da me.

Saluti, baci e abbracci al loro arrivo; questa volta, mi dissi, non sarei stato cosi’ stupido da deluderla, e quando, sempre su proposta di Luca ci trasferimmo in camera, lui cambiò il copione e si assentò. Ero solo con lei e mi venne spontaneo sorriderle, accarezzare il suo viso e baciare le sue labbra.
Fu come dare fuoco alle polveri dei cannoni di un brigantino in battaglia, appena accesa la miccia sentii un calore pervadere la stanza, il viso di lei rosso fuoco, la sua lingua ricambiava con ardore il gioco della mia e le sue mani correvano sul mio corpo come per trattenermi, fino a trovare la mia erezione e fermarsi su quella, liberare dai jeans il mio uccello, stringerlo e tastarne la consistenza.
Quando Luca tornò io avevo i le mutande abbassate e mostravo tutto il mio desiderio eretto, il maglione ancora addosso, e stavo aiutando lei a sfilarsi il suo; lui non fece niente, osservò, aspettò che ci fossimo denudati e quando riprendemmo a baciarci appassionatamente incominciò a spogliarsi, lentamente, gustandosi lo spettacolo. Giulia mi fece sdraiare e solo quando prese il mio membro in bocca per incominciare un pompino sul letto, Luca cominciò a darle piacere con la lingua tra le gambe, la leccava con perizia e io sentivo il crescere del piacere di lei attraverso l’impeto che metteva nel dare piacere a me. Lei si godette poi il membro di lui continuando ad ospitare il mio in bocca fino a quando mi lasciò per invertire le parti, mi offri’ il suo sesso e la presi da dietro mentre lei si dedicava a Luca con la bocca. Era Giulia, la regista, in pieno controllo. Sebbene fosse anche per lei la prima esperienza con due maschi sembrava completamente a suo agio e dirigeva le danze come se avesse già vissuto tutte le scene nella sua fantasia ben più di una volta. Giulia ci invitava ad assecondare i movimenti del suo corpo per accondiscendere ai suoi desideri, apriva le cosce davanti al mio cazzo per farsi prendere mentre spingeva quello di Luca verso la sua bocca per accoglierlo, si girava, si esponeva alla nostra vista per stuzzicarci, ci accarezzava con dolcezza e con passione, ci toccava ovunque afferrando anche in modo rapace i nostri cazzi quando lo desiderava, completamente padrona del gioco. Alternava dolcezza con ardore.
Sentivo la sua grande eccitazione quando ero dentro di lei attraverso il calore e la lubrificazione copiosa. Non parlavamo ma ci guardavamo spesso negli occhi e avevamo tutti un sorriso complice e trionfante. Luca ad un certo punto si posizionò dietro Giulia mentre lei mi stava cavalcando e credo volesse provare a prenderla in una doppia penetrazione, Giulia però era vergine là, cosi’ci disse poi, non so se lui ci provò davvero e non ricordo per quanto tempo, ricordo però che lei si fermò di colpo con mio disappunto, si voltò e lo indirizzò nella figa con decisione. Senza parlare ma ansimando di godimento cominciò a muoversi a ritmo per gustare i nostri cazzi insieme dentro di se. Era bellissimo ascoltare i suoi gemiti e osservare i suoi occhi socchiusi mentre il suo corpo assaporava ogni sensazione di piacere carnale. Era concentrata e sembrava annuire con soddisfazione ad ogni colpo di reni; il piacere la inebriava come un’onda calda e avvolgente, provocando rossore in viso e sempre alimentandone il sorriso compiaciuto. Dopo averci cavalcato per un po’, quando percepi’ che il piacere stava per arrivare ad una inevitabile conclusione, si liberò del nostro abbraccio e ci fece inginocchiare di fianco a lei, i nostri cazzi a sfiorare i suoi seni morbidi, le sue mani strette su di essi e con un movimento simmetrico accarezzò i suoi capezzoli con le nostre cappelle per un po’, poi aumentò il ritmo, i palmi muovevano la pelle dei nostri prepuzi a scappellare con foga sempre maggiore, le dita stringevano ora più forte, l’accelerazione e i movimenti più decisi ci fecero esplodere in una venuta liberatoria. Il nostro seme innaffiò abbondante le tette di Giulia che si cosparse del liquido caldo ansimando.
Giulia ci baciò a turno con passione e gratitudine e noi ci rilassammo ancora più riconoscenti, ci aveva fatto dono di una splendida esperienza.
Ripetemmo il gioco altre volte per ancora i due anni successivi, poche bellissime volte, ma senza che venisse a mancare l’affiatamento che avevamo ormai creato e nemmano la magia. Poi Giulia si sposò e la perdemmo di vista, sono sicuro però che se dovessimo reincontrarci, tutti e tre insieme, non ci sembrerebbe di esserci mai persi di vista.
Marco

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