il casolare
by magicanotteVisto: 347 veces Comentarios 7 Date: 19-03-2019 Idioma:
La passeggiata era stata lunga, piacevole, calda anche se il bosco e la sua ombra avevano saputo rinfrescarci. Stavamo tornando verso la macchina con l’idea di trovare una trattoria e fermarci a cena prima di rientrare a casa.C’era ancora un po’ di strada da fare a piedi, il bosco era meno fitto e ogni tanto si aprivano delle radure soleggiate.Lentamente stavamo avvicinandoci all’abitato e al parcheggio che sapevamo essere non troppo lontano per le nostre forze.In una di queste radure c’era lei.Una casa bassa, isolata, con pareti di pietra grezza e un tavolo esterno che da distante avevamo identificato essere fatto di legno.Più che una casa era un rudere rimesso a posto e reso abitabile probabilmente per qualche settimana di soggiorno estivo o qualche domenica invernale.Deviando dal sentiero che stavamo percorrendo, ci avvicinammo curiosi.Dall’angolazione in cui ero vedevo un porticato, ma non la porta d’ingresso o altri segni che mi indicassero la presenza di persone che c'erano sicuramente dato che alcune imposte erano aperte.Stanca decisi di fermarmi per lasciare che l'insistenza di mio marito di andare a curiosare fosse soddisfatta.Mi disse che avrebbe guardato se c’era dell’acqua e nel caso fossero presenti i proprietai avrebbe chiesto loro se eravamo sulla strada giusta per arrivare alla macchina al fine di dare una giustificazione alla sua presenza.Lo vidi attraversare il prato lentamente, avvicinarsi deciso alla costruzione e sparire alla mia vista girando un angolo.Pensando ad altro mi misi in attesa sedendomi ai piedi di una pianta e decisa a riposarmi della camminata. Dopo un po’ lo vidi tornare di buon passo e sorridente.“Sono gentili e ci offrono un caffè” disse.Brontolai per l'ennesima deviazione di sentiero della giornata, sottolineando a mio marito che avrei gradito più volentieri fosse arrivato con una birra o dell’acqua.Lui rispose che non era un problema e, svogliatamente lo seguii.Sulla porta una presentazione e l' invito ad entrare da parte di una persona sorridente, socievole, premurosa che mi presentò ad altri due suoi amici.Loro erano seduti su una panca ad angolo che faceva da contorno a due lati di un tavolo in legno come molte cose dell'arredamento della cucina/soggiorno.Su questo una bottiglia aperta di tocati, tre bicchieri da osteria semipieni e un mazzo di carte da gioco.Quello che sembrava essere il padrone di casa mi portò una brocca d'acqua fresca per placare la mia sete e un bicchiere “bello“ nel caso avessi voluto gustarmi il tocai che assicurò essere dei migliori.Accomodati al tavolo, iniziammo a parlare del giro che avevamo fatto, di risorgive, di caminetti fino a quando una tovaglia a scacchi rossa e bianca annunciò che era ora di iniziare a preparare la cena.L'acqua per la pasta ha un tempo specifico per bollire e nell'attesa mi accomodai su un divano dato che ci fu impedito di andare in trattoria ed ebbi il permesso di contribuire alla cottura della pasta e alla preparazione del sugo.Scoprii che per arrivare dal casolare alla alla nostra macchina avrei dovuto camminare per poco meno di venti minuti seguendo uno sterrato.Scoprii un modo diverso di contribuire alla cottura della pasta, alla preparazione del sugo.Poi scoprii altro che mio marito non mi aveva detto.Quando arrivammo al parcheggio era buio. Ma la notte era calda e quei venti minuti di sterrato decisamente piacevoli al pari della cena.Scoprii anche di poter avere un diverso tipo di stanchezza.