English (UK)
English (US)
Italiano
Français
Español
Deutsch
Русский
La spa
by bullmonza
L’avevo notata appena entrato nella spa.
Pelle morbida, gocce che scivolavano tra le curve e uno sguardo… troppo curioso per essere ingenuo.
Lui le stava parlando, ma era chiaro: i suoi occhi cercavano me.
Ci siamo incrociati nella zona relax.
Accappatoio bianco, una spalla nuda, gambe accavallate e quel sorriso accennato che sapeva di invito segreto.
Mi sono avvicinato, lentamente.
“Piacere,” le ho sussurrato.
“Sono qui col marito,” ha risposto, ma non c’era imbarazzo. C’era gioco. Complicità.
“E lui lo sa?”
“Non tutto,” ha detto, “ma abbastanza da eccitarsi all’idea.”
La sauna era quasi vuota. Solo il suono dell’acqua bollente sulla pietra rovente.
Entrammo insieme. Bastò chiudere la porta per chiudere anche i freni.
L’acqua calda rendeva lucido il suo corpo. Le ho slacciato l’accappatoio, lentamente, mentre lei mi guardava come se lo stesse aspettando da troppo tempo.
Mi sono inginocchiato davanti a lei, la lingua tra le sue cosce già bagnate non solo dal vapore.
Ogni gemito era un’eco amplificata nel legno della sauna.
Poi l’ho presa, senza parole, da dietro, mentre lei si aggrappava alla panca e mordeva le labbra.
Forte. Lento. Profondo.
Finché l’ho sentita tremare.
Quando abbiamo riaperto la porta, lui era lì.
Seduto, calmo, un asciugamano sulle gambe e lo sguardo basso.
Ci ha sorriso.
“Posso offrirvi qualcosa da bere?”
