STORY TITLE: Il suo ex 
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Il suo ex

by Emme222
Viewed: 207 times Comments 0 Date: 09-07-2025 Language: Language

Quando ho conosciuto mia moglie, lei scodinzolava come una cagnetta attorno ad un bel ragazzo dal fisico atletico. Non era la sola a corrergli dietro. E lui, consapevole di essere l'oggetto del desiderio di tutte, ne aveva inaugurate diverse. Tra queste, anche mia moglie. Era diventata succube, convinta di poterlo sposare. Per quasi un anno, tutte le mattine andava a casa di lui. E dopo avergli sistemato casa, si spogliava per concedergli tutto. Pompini con ingoio, culo, fica. Lo raccontava lui ai suoi amici. Mostrando anche le foto che le scattava nuda. Finché un giorno lei non scoprì che lui, contemporaneamente, ne soddisfava altre due.
Si lasciarono. Ma, ormai sfondata e chiacchierata, avrebbe avuto problemi a trovare qualcuno con intenzioni serie. Era bellissima ed io cominciai a frequentarla. Dopo un breve fidanzamento ci sposammo. Il rapporto andava bene. Lei un pochino autoritaria, io più accondiscendente. A letto rapporti brevi. Io non sono mai stato uno stallone, né per dotazione né per resistenza. Lei si limitava a rapporti basici. Mai un pompino. Culo off limits. Solo la scopatina di pochi secondi. Nella sua figa grande e slabbrata, ci sciacquavo dentro senza aderenza. Cominciai a pensare che fosse così larga per le scopate che aveva fatto con lui. Lo immaginavo mentre la penetrava e gli godeva dentro. E ciò, stranamente mi eccitava.
Lei cominciò a lavorare. Un giorno aveva un meeting. Tra gli organizzatori comparve il suo ex. Quel giorno la accompagna io. Stranamente era più sexy del solito: tubino aderente nero, calze velate scure, décolleté di vernice con tacco a spillo. Arrivati al meeting le venne incontro. Le cinse i fianchi e la baciò per salutarla. A me rivolse un gelido

ciao

. Portò con se mia moglie per presentarla ad altri colleghi. Poi la fece accomodare su una poltrona. Le sue gambe velate non potevano non attirare lo sguardo di tutti i maschi presenti. Ad un certo punto lui, con tono autoritario, mi chiese di andare a prendere alla stazione dei partecipanti che dovevano arrivare. Non ebbi il coraggio di oppormi a quell'ordine. Guardai mia moglie. Pensavo venisse anche lei. Ma lui, categorico, mi anticipò:

ancora qui? Dai, corri. Tua moglie resta qui

. La vidi sprofondare nella poltrona senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Restai via un paio d'ore. Al rientro notai che il suo trucco era sfatto. Aveva anche una calza smagliata.
La sera, tornati a casa, andò a fare una doccia. Nel porta biancheria trovai le calze sbagliate. Erano macchiate da gocce biancastre. Rovistai e trovai le mutandine nere imbrattate di sperma.
Lui si era ripreso mia moglie.

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