Una meravigliosa conoscenza
by nicoexploratore2007Visto: 133 veces Comentarios 0 Date: 20-10-2009 Idioma:
Una meravigliosa conoscenza
Come ogni mattina inizio la giornata con due cose, prima di immergermi nel lavoro,che sembrano in antitesi, ma che sono invece strettamente legate alla mia personalità. Accendo il mio PC e vado su di un sito che trasmette musica classica, iTunes , in particolar modo barocca e sul mio sito preferito LMO. Sito nato per fare amicizia e per conoscere coppie che si “offrono” in modo libero e sereno. Inizio con un bel pezzo di F.J. Haydn e poi mi collego al sito LMO. Un “messaggio non letto” recita la didascalia della finestra di avviso. Clicco subito e rimango fantasticamente meravigliato. Mi hanno risposto e non solo mi dicono che per mercoledì prossimo sono a Roma, ma se gradisco, loro vorrebbero conoscermi. Se mi va? è un sogno conoscerli. Da un po’ di tempo ero in corrispondenza con loro, una coppia con il nome di “Fattimiamoglie”, una coppia marchigiana. Tutto era iniziato alcuni mesi prima. Navigavo sul sito, quando mi apparve una foto, “disponibile per gang” era la didascalia, che l’ accompagnava. Vicino a una finestra, in piedi, di spalle, con un vestitino nero, che metteva in risalto la sua pelle, il suo fantastico culo e delle gambe che terminavano con delle scarpe sensualissime. L’ambientazione era stupenda. La sua figura era circondata da tende colorate, in oro, appese alla finestra e alla sua sinistra faceva capolino un letto in ottone, segno rappresentativo della sua voglia. Allora andai sul loro profilo e scoprii un annuncio niente male, la sua età cinquantacinque anni e chiaramente altre foto. Fui “folgorato” le scrissi subito. Mi risposero in un modo garbato e di classe. Questo fece ancor di più scattare il meccanismo dell’aspirazione di conoscerli. E dopo diverse email quella mattina il mio sogno si avverava. Mi chiedevano il numero di cell. Per un contatto, gli lo diedi e subito dopo, arrivo il loro e insieme la loro telefonata. Chi parlava era lui e si presento con il nome di L., una voce cordiale, piena e calma, prendemmo degli accordi per il prossimo mercoledì e poi mi passo lei. Una voce calda, ammagliante, sensuale faceva viaggiare la mente molto velocemente e lontano. Mi disse di chiamarsi N. Era un nome che ben si adattava al suo corpo e alla sua voce. Il giorno dopo lo passai solo spettando l’arrivo del mercoledì.
L’appuntamento era a un bivio che da un raccordo autostradale portava sulla Salaria. Ero agitato, era la prima volta che accadeva. Ormai erano diverse le coppie che conoscevo, ma era come se fosse la mia prima volta. Li vidi arrivare. Lui scese e con cordialità mi strinse la mano. Anche lei scese. Fu un attimo, mi colpi subito il suo viso, dolce, timido ma con una espressione da maialina che mi mandò in estasi. Guardai tutto il suo corpo, ma rimasi colpito in modo particolare dalla sua bocca, dalle sue labbra. Era evidentemente il suo “argomento” più possente. Ci mettemmo d’accordo per arrivare in una piccola pensione a gestione familiare. Loro già conoscevano il posto e avevano prenotato due stanze attigue. L. aggiunse che solo una porta, con la chiave nella loro stanza divideva le due camere. Partimmo e dopo circa un’ora, dopo Rieti ci fermammo.
La pensioncina era carina, molto familiare, pulita e con un panorama sulle montagne dell’Appennino, veramente incantevole.
Svolte le cose di prassi, la proprietaria ci diede le chiavi e con esse arrivammo davanti alle rispettive camere. Queste si trovavano lontano dall’ingresso e quindi veramente appartate. Chiaramente entrammo tutti nella loro stanza. L. iniziò una piacevole conversazione, mentre N. ci chiese di scusarla ma andava in bagno per una doccia. Il tempo trascorse velocemente via e a un certo punto N. apparve davanti a noi. Stupenda, un viso da maialina e un corpo sensualmente rivestito di rosso. Era fantastica e arrapante in maniera esaltante.
“Ora basta chiacchierare” ci disse e si avvicino con le sue labbra alle mie. Si unirono. Sentivo le sue labbra morbide appoggiate alle mie e la sua lingua che s’intrufolava alla ricerca della mia. Si toccarono. La sua era carnosa, saporita e guizzante, immaginavo come poteva essere sulla punta di un cazzo. Iniziai a toccarla. La sua carne era soda, vellutata, una fighetta niente male e un culo poderoso. L. era rimasto in disparte “perché non andate di là, sul letto?” Lo prendemmo subito in parola. Mi afferrò per mano e appena entrati si mise seduta sul letto. Mi tirò fuori il cazzo e con una sapienza e maestria da vacca esercitata, inizio una fantastica pompa. Le labbra si aprivano e si chiudevano sulla punta e la lingua giocava con la cappella. Andammo avanti per un po’. Io avevo un desiderio, affondare la mia lingua, il mio viso dentro la sua carnosa fessura. Mi spogliai velocemente e anche N. si tolse le mutandine rosse. La misi a gambe larghe e mi avvicinai a lei. Un profumo intenso, un calore misto ai suoi primi umori accolsero la mia bocca. Che figa. Rosa come un fiore appena sbocciato ma grande abbastanza, eccitante come poche. La lingua correva per tutta la sua fessura, dal basso verso l’alto, verso un bocciolo che si ergeva come un solitario colle. Umida e saporita cosi era la sua figa. M’infilavo dentro e ci aggiunsi, alla lingua, anche due dita. Si muoveva tutta e iniziava a colare come una fontana, il piacere la stava afferrando. L. si avvicinò, tirò fuori il suo cazzo e prontamente lo introdusse in bocca alla moglie. N. si agitava con tutto il corpo, lo voleva dentro e me lo chiese. La presi gli allargai le gambe, oscenamente, la figa allargata e fradicia sembrava un richiamo ancestrale. La punta del mio cazzo, senza preservativo, cominciò a entrare. Caldissima, umida e morbidissima. La sentivo aprirsi davanti a me. Cedette subito e si allargò benissimo, segno evidente che la vacca era abituata a cazzi più grandi del mio. La cosa mi eccitò ancora di più. Iniziai la monta, sbattendola per bene a gambe larghe. Mi abbassavo verso il suo viso e cercavo la lingua e le sue labbra frementi. Continuammo per un po’. Io le tenevo le gambe aperte stringendo forte le belle caviglie. Si girò e si mise a pecorina. L. si uni a noi, dopo aver scattato alcune foto, si posiziono davanti alla sua bocca. N. inizio un bel bocchino a suo marito mentre io la prendevo in figa da dietro. Davanti ai miei occhi il suo culo, stupendo. Guardavo il suo buchino. Era un tremendo invito. Ci appoggiai appena la punta del mio cazzo “ sì ma prendiamo la crema”, con voce fievole N. mi chiedeva di non essere irruente. La leccai, il suo buchino si allargava dolcemente ad ogni colpo della mia lingua. Sicuramente non era la prima volta. Appena fui sicuro, cominciai a incularla. Lentamente ma con decisione il mio cazzo si fece strada nel suo buco. Una delizia, una leccornia per pochi amatori, una cosa più unica che rara. Il suo sfintere si allargo enormemente, cazzi sicuramente più larghi del mio già avevano visitato simile delizia. Ma la cosa che mi fece tremare dal piacere fu il sentire che appena dentro, una guaina di morbida pelle mi avvolse il cazzo. Una sensazione bellissima che mi stava portando all’orgasmo. Mi calmai e cominciai a pomparla nel culo……. Alla prossima puntata.