RACCONTO TITOLO: L'aperitivo di Lara 
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RACCONTO

L'aperitivo di Lara

by ilmattiniero
Visto: 317 volte Commenti 1 Date: 06-05-2025 Lingua: Language

Lo confesso: sono irrequieto.
Non nel modo comune, ma nel modo viscerale e oscuro di chi ha assaporato certi piaceri e non riesce più a tornare indietro. Quando si entra in certi mondi, la lussuria si annida come una bestia affamata, silenziosa, e si sveglia con te ogni mattina. È la mia compagna invisibile, e oggi ha fame. Fame di lei.

È da Pasqua che non vedo Lara.
E ora sento il bisogno fisico, prepotente, carnale di lei. Del suo corpo, dei suoi umori che distilla e che assaporo famelico. Di quella bocca che non mente quando ho dentro il mio membro. Di quella fica che è il mio rifugio e il mio castigo. La voglio e come un animale in calore glielo scrivo, :

«Quando posso venire a rendere il mio cazzo lucido dei tuoi umori?»

Lei risponde subito, come sempre. Non è solo un gioco di parole, il nostro. È una sintonia profonda, piena di desiderio, senza mezzi termini.
 Lei gode della mia irrequietezza.
Gode del fatto che Carlo, il suo uomo, la guardi,mentre si trasforma in femmina.
E io godo il doppio, sapendo di essere l’altro. Di essere il segreto che sussurra e strappa le mutandine con un gesto.

«Domani sera?», le chiedo.
«Esagerato!», mi risponde ridendo, ma con quel tono che conosco bene.
«Ma per domani sera intendi aperitivo o dopo cena?»«Per me va bene tutto. Basta che ti abbia.»

È come un rito di corteggiamento. Da animali simili ci si riconosce, e si pecca assieme.
E il nostro peccato è bagnato, esplicito, crudo e necessario.

«Lo sai come sono. Il vizio è un gran bel vizio…», le scrivo.
«Perché è da Pasqua che tu hai voglia di…», mi provoca lei.

Confermiamo per le 19:15.
«Ti aspetto.»
 E già lo sento. Quel richiamo caldo e proibito.
«Dobbiamo proprio “recuperare”», mi scrive.
 E io lo so: recupereremo ogni minuto perduto.
Nel pomeriggio le confesso il mio stato, anche perchè sono ore che ho il cazzo duro:
 «Mi sa che Carlo ci farà più caffè…»
Lei ride.
«Mi sembri ben intenzionato… e a me piace questa cosa.»

Il resto è un crescendo:
«Voglio peccare un bel po’.»«Anch’io.»«Basta feste comandate, amici, parenti, impegni. Bisogna solo godere. Urlare di godimento.»«Perfettamente vero.»

Le scrivo che non le toglierò le mutandine. Le sposterò appena.
 Lei finge pudore.
Io fingo rispetto.
Ma sappiamo entrambi che domani il confine fra fantasia e carne si spezzerà subito.
La sera arriva. 
E con lei, Lara.
 Profumata di desiderio e di silenzi rotti solo dal rumore dei nostri corpi.


Mi apre la porta. Nessuna parola. Solo il suo sguardo e la mano che chiude dietro di me.
La porto sul divano. Gli aperitivi preparati da Carlo sono già sul tavolino. «Apro delle buone bollicine?» «Ora abbiamo da fare» gli rispondo. Mi inginocchio davanti alla fica di Lara come un devoto.
La lingua prima la accarezza, poi la invade dentro.
 La sento inarcarsi, ansimare, bagnarsi per me.


La prendo lì, contro il muro.
Poi sul divano. Poi andiamo in stanza.
 Carlo, chissà dov’è. 
Io so solo che la sto riempiendo di cazzo come volevo. 
Con furia. Con fame. Con bisogno.
Alla fine, restiamo lì. 
Sudati. Sazi.
Sporchi e felici peccatori.

Lara mi guarda.
«E non è eccitante tutto questo?»
«È tremendamente eccitante», rispondo.
«Mi fa essere un vero devoto della lussuria.»
E lei sorride.
Perché sa che la serata non è ancora finita. E che una volta che me ne sono andato tornerò.
 Perché nel mondo della carne, non esiste abbandono. Esiste solo la prossima volta.

INSERITI 1 COMMENTI:
  • avatar Naughtypair Bello il tuo racconto Lara questa donna che ti fa fremere di desiderio ,mi immedesimo tutte le volte ...un filo invisibile vi unisce Desiderio e trasgressione

    07-05-2025 05:06:39