Loly
by Antonino77Gesehen: 418 Mal Kommentare 4 Date: 01-04-2025 Sprache:

Questo racconto è dedicato a Loly, che potete trovare cercando il Nick su questo sito.
Antonino, un uomo di mezza età, rimane
affascinato da una foto sul profilo di Loly,
una donna matura e sicura di sé. Inizia una
corrispondenza piccante, dove Antonino
confessa la sua fantasia di essere il
giocattolo sessuale di una donna
dominante. Loly, intrigata, lo sfida a
masturbarsi in ufficio…
Antonino fissava lo schermo del computer, il respiro leggermente affannoso. La foto sul profilo di Loly lo aveva
colpito come un pugno nello stomaco. Le sue tette, piene e sode, esibite con orgoglio, erano un invito
silenzioso, una promessa di piacere. Le sue dita tremarono mentre digitava il messaggio, il cuore che gli
martellava nel petto.
Ciao Loly,
scrisse,
le tue foto mi hanno lasciato senza fiato. Vorrei... vorrei eiaculare in tuo onore.
Inviò il messaggio, le mani sudate, e attese, il tempo che sembrava dilatarsi all'infinito. La risposta di Loly arrivò
dopo pochi minuti, breve ma intrigante.
Che bel complimento,
scrisse lei.
Dimmi di più su di te, Antonino.
E così iniziò il loro gioco, un ballo di parole e desideri repressi. Antonino, un uomo di mezza età con una vita
apparentemente ordinaria, si rivelò un voyeur, un segaiolo che trovava eccitazione nell'osservare,
nell'immaginare. Loly, dal canto suo, era una donna matura, sicura di sé, che non aveva paura di esplorare i propri
desideri. Il suo profilo parlava di libertà, di trasgressione, di un compagno che accettava le sue avventure.
Le email si susseguirono, sempre più intime, sempre più audaci. Antonino confessò la sua fantasia più segreta:
voleva essere l'oggetto del desiderio di una donna, la sua proprietà, il suo giocattolo sessuale. Voleva arrendersi
al controllo di una padrona, sentire il peso del suo dominio.
Loly sorrise leggendo le sue parole, i suoi occhi scuri brillando di eccitazione. Questo uomo, così disposto a
sottomettersi, la intrigava.
Dimmi, Antonino,
scrisse,
cosa saresti disposto a fare per me? Dimmi qualcosa che dimostri la tua
devozione.
Lui esitò, il cursor che lampeggiava sullo schermo. Era in ufficio, circondato dai suoi colleghi, dal rumore delle
tastiere e dalle chiacchiere. Ma la voce di Loly, anche se solo scritta, lo chiamava, lo spingeva oltre i suoi limiti.
Sono in ufficio,
scrisse, le dita che tremavano.
Se tu me lo ordini, andrei in bagno, lascerei la porta aperta, mi
spoglierei completamente e mi masturberei per te. Con il rischio che qualcuno mi veda.
Il silenzio dall'altra parte dello schermo era carico di tensione. Poi, finalmente, la risposta di Loly.
Fallo,
ordinò, la sua voce digitale ferma e decisa.
E descrivimi tutto, passo dopo passo. Voglio sentire ogni
dettaglio, ogni tuo sospiro.
Antonino deglutì, il cuore che gli martellava nel petto. Si alzò dalla scrivania, le gambe deboli, e si diresse verso il
bagno, il corridoio deserto un campo minato di possibilità. Entrò nella toilette, il rumore dell'acqua che scorreva
nei lavandini l'unico suono.
Con mani tremanti, aprì la porta di una cabina, lasciandola socchiusa, un invito silenzioso al pericolo. Si voltò, il
respiro affannoso, e iniziò a spogliarsi. La camicia cadde per prima, seguita dai pantaloni, poi dalle mutande. La
sua erezione, dura e pulsante, si ergeva orgogliosa, un tributo alla sua padrona.
Sono nudo,
sussurrò, digitando velocemente,
completamente esposto per te, Loly.
Bene,
rispose lei, la sua voce una carezza digitale.
Ora toccati. Voglio sentire come ti ecciti per me.
Antonino chiuse gli occhi, immaginando Loly che lo guardava, che lo guidava. Le sue mani scesero lungo il corpo,
accarezzando la pelle, stringendo i capezzoli, scendendo verso il suo membro pulsante.
Sto... sto toccandomi,
scrisse, le dita che tremavano sulla tastiera.
È così duro, Loly. Penso a te, ai tuoi occhi,
alle tue tette...
Continua,
lo incitò lei, la sua voce un comando.
Dimmi cosa vuoi fare con me, cosa vorresti che io facessi a
te.
Le parole di Antonino fluivano, liberandosi dalle inibizioni. Descriveva scenari di sottomissione, di piacere
estremo, la sua immaginazione che prendeva il volo.
Vorrei... vorrei leccare i tuoi piedi,
scrisse,
baciare ogni centimetro del tuo corpo. Vorrei che tu mi legassi,
che mi frustassi, che mi usassi come il tuo giocattolo...
Mmm,
rispose Loly, il suono un brivido sulla sua pelle.
Mi piace come pensi, Antonino. Ma ora concentrati su
di te. Voglio che tu venga per me, che eiaculi sulla porta. E poi, con la tua lingua, pulirai la tua sborra.
Il comando lo colpì come una scarica elettrica. La porta, così vicina, così esposta. Chiunque avrebbe potuto
entrare, vederlo, umiliarlo. Ma il desiderio di compiacere Loly era troppo forte.
Si avvicinò alla porta, il membro teso, pronto a esplodere. Con un gemito, iniziò a muovere la mano, veloce,
frenetico, i suoi sospiri riempiendo il piccolo spazio.
Sto... sto per venire,
ansimò, digitando con una mano mentre l'altra lavorava freneticamente.
Penso a te,
Loly, ai tuoi ordini...
E poi, con un grido soffocato, il suo corpo si contrasse, il piacere che lo travolse come un'onda. La sua
eiaculazione fu potente, il seme caldo che schizzò sulla porta, macchiando il legno.
L'ho fatto,
scrisse, il respiro affannoso.
Ho eiaculato per te, sulla porta. Ora... ora devo pulire.
Si chinò, la lingua che usciva, umida e tremante. Assaggiò il suo stesso seme, salato e amaro, un sapore che lo
eccitò ulteriormente. Leccò la porta, pulendola con cura, ogni leccata un atto di devozione.
È fatto,
scrisse finalmente, il corpo ancora tremante.
Ho obbedito ai tuoi ordini, Loly. Sono il tuo giocattolo,
la tua proprietà.
Il silenzio dall'altra parte dello schermo era carico di promesse. Loly sorrideva, i suoi occhi scuri brillando di
soddisfazione. Questo uomo, così disposto a umiliarsi per lei, era un tesoro da esplorare.
Bene, Antonino,
scrisse finalmente.
Hai dimostrato la tua devozione. Ma questo è solo l'inizio. Ho tanti altri
piani per te, tanti altri giochi da giocare...
La sua risposta si perse nello schermo, lasciando Antonino tremante, eccitato, pronto a obbedire ai desideri della
sua nuova padrona. Il gioco era appena iniziato, e il futuro prometteva piaceri inimmaginabili.