HISTORIA TìTULO: La nascita di ogni cosa (parte 5) L’epilogo 
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La nascita di ogni cosa (parte 5) L’epilogo


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La nascita di ogni cosa (parte 5) L’epilogo

by cornutoestivo
Visto: 437 veces Comentarios 6 Date: 01-05-2024 Idioma: Language

Amici carissimi, grazie per avermi letto fin qui, con sommo piacere da parte di chi si sarà stancato di farlo vi informo che siamo giunti alla fine della mia genesi di allora relativa al mio essere felicemente cornuto.
Qualcuno in un commento l’ha definita questa mia un’epopea, termine che ho trovato corretto e che ho apprezzato, grazie “professorfranz”, peccato tu non sia della nostra city..
E dunque, il momento topico dell’agognata concretizzazione delle mie corna si stava inesorabilmente avvicinando, non che io non mi ci considerassi già, gli innumerevoli bocchini che mia moglie Angela donò a Pasquale in ufficio ne erano prova inequivocabile dell’esistenza, in quel periodo mi raccontava spesso che il suo sperma facesse parte della sua alimentazione quotidiana, a suo dire altamente proteica, ma io per considerarmi davvero cornuto avevo bisogno di sapere che mia moglie fosse stata violata, penetrata, chiavata, insomma.. dovevo avere consapevolezza di saperla con un cazzo diverso dal mio dentro di lei, accarezzando persino la fantasia di saperla prima o poi farcita a pelle.
Durante l’ennesima nostra serata intima fatta di dialoghi, prima di venire accanto a me nel letto, aprì la sua borsa, prese la sua agenda, l’aprì nella pagina in cui avevamo precedentemente cerchiato di rosso il giorno dicendo..
“..ecco tesoro, ci siamo, le mie mestruazioni sono state regolari, per cui in questo specifico giorno sarei maggiormente ricettiva, e per ricevere il gran cazzo di Pasquale la mia maggior ricettività è determinante, ne abbiamo già parlato..”
“..si amore, ne abbiamo già parlato, per cui quello da te indicato sarà il giorno..”
Non saprei dirvi come mia moglie interpretò quel mio dire, forse non percepì da parte mia il giusto tono entusiastico (cosa che non fu così)
e si sentì in dovere di replicare..
“..amore cosa c’è? Hai dei ripensamenti? Guarda che potremmo anche decidere di non farne più nulla ehh..! Il nostro senso di complicità deve essere totale, altrimenti stop..”
“..ma noooo.. che dici amore.. tutto deve compiersi come abbiamo concordato più volte, io voglio fortemente saperti scopata da Pasquale, guarda qua..”
Le mostrai quanto fossi eccitato al solo pensiero, ovviamente lei ne approfittò per deridere la mia “potente erezione”..
“..dai amore.. rimetti nelle mutande quel piccolo vermicello..”
A proposito di questo, ho pubblicato una foto della mia piccola dotazione nell’album dal titolo “Nel tempo”, se vorrete potrete prenderne visione.
Al suo senso ironico mi sentii umiliato dentro, ma mi piacque..
Poi continuò
“..abbiamo ancora una settimana per organizzarci tra noi, a lui ancora non ho detto nulla, volevo prima sincerarmi che tu non avessi dei ripensamenti, per cui parliamone dai..”
“..amore resta tutto come abbiamo già detto tra noi, informa il tuo Pasquale che io, in quel giorno sarò a Roma per una importante riunione con i vertici aziendali, anzi, facciamo così, digli che sarò assente da casa per due giorni, così potrà sentirsi più tranquillo, non dovrà effettuare nessuna fuga precipitosa da casa nostra temendo un mio rientro, sono persino pronto ad un livello di complicità superiore con te, se vorrai potrai persino farlo restare a dormire con te, nel nostro letto, io informerei i nonni del fatto che siamo tutti e due a Roma, prenderebbero loro i bambini a scuola ed io me ne starei una notte in albergo..”
“..no no tesoro, non se ne parla proprio, lui verrà a casa nostra dopo che avrò portato i bimbi a scuola e dopo che lo avrò informato che tu sarai partito per Roma, non esiste proprio che lo faccia dormire con me, io quella sera vorrò avere te nel nostro letto..”
Mi sentii il cuore gonfio di orgoglio..
“..grazie amore, era quello che volevo sentirti dire..”
Angela, nei giorni a seguire informò il suo Pasquale della ghiotta possibilità che si stava prospettando, mi raccontò che in un loro dialogo in ufficio le disse sorridendo..
“..e che cazzo! Finalmente ti lascia sola..”
Lo mise al corrente di quello che avrebbe dovuto fare quel giorno, lei se ne sarebbe stata a casa avendo chiesto un giorno di permesso, per cui, dopo averla vista tornare a casa dall’aver portato i bimbi a scuola poteva salire in casa nostra, ovviamente con le dovute e riservate cautele.
Quel giorno, quel mattino, io e mia moglie ci demmo un gran bel bacio, cosa che non accadeva da molto tempo, ma non per il fatto che mia moglie non avesse desiderio di farlo, più semplicemente perché fedeli entrambi al percorso che stavamo facendo, io cornuto e lei lady, io sottomesso e lei padrona degli eventi, la baciai con vera passione, la strinsi a me facendole sentire quanto fossi eccitato al pensiero di quello che di lì a qualche ora sarebbe accaduto, mi disse sorridendo
“..accipicchia.. che pistolino duro che ha il mio cornuto.. cosa farai oggi? Dove te ne starai?”
“..oggi non sarò in ufficio neanch’io, me ne starò in macchina, cercherò di parcheggiare nei pressi di una cabina telefonica, voglio accarezzare l’idea di poterti chiamare di tanto in tanto, ma lui dovrà sapere che io sono arrivato a Roma in treno, avrà più sicurezza in se, dovrà avere la sensazione che sono io a chiamarti per darti rassicurazioni sul mio soggiorno romano, potrà sentirsi così più sicuro dando il meglio di se, vorrò vederlo entrare nel portone, dopodiché cambierò quartiere, non voglio incontrare qualcuno che ci conosce..”
Uscii di casa, abbastanza presto, lo feci di proposito per non rischiare di incontrare lui nei paraggi, si erano accordati tra loro come da copione, parcheggiai tenendo bene in vista il portone della nostra abitazione, mia moglie uscì di casa per portare i bimbi a scuola rientrando poco dopo, il suo intercedere fu molto lento, mi raccontò che volle avere la certezza di esser vista da lui, e così fu, qualche minuto dopo lo vidi raggiungere il nostro portone ed usare il citofono per comunicare a mia moglie che era lì, Angela aprì ed io ebbi modo di vedere il mio palazzo inghiottire l’uomo che stava salendo in casa mia per scoparsi mia moglie con il mio consenso. Iniziai il mio tour per la ricerca di un posticino riservato che mi avrebbe dovuto offrire complicità per tutto il giorno, per chi è della nostra città giudicai opportuno potermi appartare nei pressi dello stadio dove la mia amata Anconitana contribuiva (a dire il vero non troppo spesso) alla mia sportiva felicità. Col passare prima dei minuti e poi di qualche ora giudicai opportuno fare una mia prima telefonata a casa, se non altro per fare finta di avvertire Angela del mio arrivo a Roma, mi rispose dopo un abbondante numero di squilli, mi resi conto che forse erano alquanto impegnati (come in seguito mia moglie mi confermò) e lei trovò il modo di farmi capire come stessero andando gli eventi, lei sapeva che io avrei chiamato..
“..ciao amore.. tutto bene? Sei arrivato?”
“..si tesoro, sono a Roma, tutto bene, tu che fai..?”
Lei capì al volo cosa intendessi, volevo sapere..
“..amore sto facendo uno spuntino di metà mattinata, sto mangiando una banana..”
Nel dirmi questo ebbe cura di rendermi partecipe parlandomi come se avesse la banana in bocca, potrete certamente capire, le dissi sottovoce (immaginandola sul letto mentre sicuramente stava sbocchinando il suo amante)
“..che porca che sei amore mio.. ti ha già scopata..?”
“..no amore mio, credo che inizierò le faccende domestiche tra poco, adesso voglio finire prima di mangiare questa banana, questa mattina al banco della frutta ce n’erano di grandissime, come questa, dai.. ci sentiamo più tardi, ciao..”
Decisi che non l’avrei più chiamata per tutto il giorno, non volevo assolutamente romper loro i coglioni, la chiamai soltanto per annunciarle il mio ritorno dopo aver preso i bambini a scuola,
le formulai soltanto la più classica delle domande
“..ciao amore, tutto bene? Sei sola?”
“..si, diciamo tutto bene, è andato via..”
Ebbi l’impressione di sentirla un pochino affaticata, quasi sofferente, per cui le chiesi ancora se tutto andasse bene, cercai di capire qualcosa in più ma lei si limitò a ribadire che tutto andava bene e che avremmo come sempre parlato in serata.
In capo ad un’ora circa rientrai con i bimbi, ma rientrando in casa non potei non notare uno strano silenzio, gli unici rumori erano quelli generati dal chiassoso rientro dei bimbi, mi recai di getto in camera, la trovai a letto semi addormentata, forse sarebbe meglio definirla in relax, non ero estremamente preoccupato perché in precedenza già rassicurato in merito, ma le chiesi di nuovo se tutto fosse nella norma, lei mi rassicurò nuovamente dicendomi
“..si amore tutto bene, ma le faccende domestiche mi hanno sconquassata (..risposta più che esaustiva..) fai in modo che i bambini non salgano sul letto, non ho cambiato le lenzuola..” Si alzò, chiuse la camera e ci avviammo alla conclusione del giorno, presi però atto che le sue movenze avvenivano in un modo anomalo e diverso dal solito, Angela mi apparve decisamente sofferente, fatto poi avvalorato da un suo sguardo come a dover dire “poi ti racconto..”.
La sera arrivò ed arrivò anche il momento per poterci vivere il momento stesso della nostra complicità, l’abbracciai e le chiesi
“..raccontami..”
“..da dove vuoi che inizi? Oggi è stata una giornata difficilmente riproponi Ile..”
“..voglio sapere tutto amore, ma proprio tutto tutto dai..”
“..sei proprio sicuro di voler sapere tutto? Qualcosa potrebbe anche non piacerti, ma giurami che te lo farai comunque piacere, quello che è accaduto lo abbiamo fatto di concerto, quindi non provare nemmeno a pensare di potermi rimproverare, uscirei di casa in modo immediato..”
“..tranquilla amore, non potrei mai farlo, inizia..”
Prima ci donammo un bel bacio, ci denudammo completamente e lei iniziò
“..bene amore, sul fatto che lui possa essere stato estremamente riservato nel salire in casa puoi essere tranquillo, nessuno ha visto nulla, nemmeno in fase di uscita. Appena entrato in casa ha chiuso la porta e mi ha sbattuta addosso al muro per baciarmi e frugarmi tutta, come tu non hai mai fatto, io ero praticamente già partita, sarebbe già stato in grado di potermi fare ogni cosa, mi sarei già concessa totalmente dopo un minuto, poi però abbiamo calmato entrambi i nostri bollori potendo contare su diverse ore a disposizione, gli ho fatto vedere casa e, quando siamo entrati in camera mi ha spinta sul letto con un gesto deciso, cone tu non hai mai fatto, mi ha allargato le gambe e mi ha strappato le mutande, come tu non hai mai fatto, le potrai trovare sotto il tuo cuscino (immediatamente me ne appropriai, erano state davvero lacerate con decisione) ma non ha scopata in quel momento, si è limitato a spogliarmi completamente, altrettanto io ho fatto con lui, poi ce ne siamo andati nudi in cucina, gli ho preparato la colazione, mentre io facevo ciò che ogni mogliettina devota solitamente fa.. lui mi ha spesso abbracciato da dietro facendomi sentire a più riprese il cazzone duro tra le chiappe, come tu non hai mai fatto, spesso mi sono voltata grazie alla voglia di baciarlo in bocca, come non mi capita quasi più di desiderare di farlo con te, ad ogni mio voltarmi.. bacio lingua a lingua e manipolazione di un palo che cresceva a dismisura di attimo in attimo, non credevo che un uomo potesse avere un arnese del genere, ma la mia opinione in merito, come ben sai, non fa testo, ho conosciuto soltanto il tuo cazzetto, devo dire che la vita con me è stata davvero iniqua ed ingenerosa..”
Le dissi che questo mi dispiaceva, ma che in ogni caso non poteva non tener conto della mia modernità di maritino avveduto e propenso alla ricerca di possibili soluzioni per quello che le mancava per soddisfare la femmina vogliosa che abitava in lei, me ne rese merito, poi la pregai di continuare..
“..si, do atto alla tua disponibilità affinché tu possa farmi sentire femmina appagata, cosa che non sei a ragion veduta mai stato capace di farmi sentire, oggi oltre che femmina completa mi sono sentita davvero troia, in questo devo riconoscere che anche tu mi hai a volte donato questa sensazione, soprattutto per via della nostra complicità, grazie ai nostri discorsi e grazie ai nostri reciproci sensi di libertà totale, se io oggi ho potuto fare quello che ho fatto sul nostro letto lo devo anche grazie a te..
Ci baciammo ancora una volta ed in quella occasione mia moglie impugnando il
cazzo notevolmente duro (ma sempre miseramente piccolo..) accennò all’inizio di una sega, immediatamente però da parte mia stoppato, non volevo affatto venirmene, volevo ancora gustarmi in piena enfasi mentale il suo racconto..
“..ce la farai a resistere? Oppure ti verrai addosso come sempre..?”
Cercai per quanto possibile di rassicurarla, smisi persino di toccarmi, misi il lenzuolo a protezione di eventuali tentazioni (oggi ci starebbe molto bene un uso della gabbietta, ma all’epoca, tra i non addetti ai lavori non se ne conosceva l’esistenza) e la esortai a continuare il resoconto della giornata..
“..mentre eravamo nudi in cucina a conversare ed a fare colazione mi è piaciuto parlargli di noi, gli ho mostrato persino il nostro album del giorno di nozze, anche in quel caso non ha mancato di essere galante nei miei riguardi dicendomi che a differenza di allora gli apparivo in quel momento molto più desiderabile e femmina, una sua adulazione premiata con un lungo bacio da parte mia, si.. l’ho baciato avendo tra le mani il nostro album di nozze.. e mi è piaciuto moltissimo sai..? Lui, guardando l’album ha fatto anche una battuta dicendo che di lì a qualche ora rispetto ai momenti di quegli scatti sarei stata scopata, cosa che, come sai, non avvenne per colpa del mio enorme senso per il dolore fisico che provavo nei momenti in cui provavi a penetrarmi, gli ho raccontato di questo e lui ridendo non riusciva a capacitarsene, mi ha detto che con le donne ci vuole decisione e determinazione, e di lì a poco avrei sperimentato personalmente il suo dire..”
“..cosa vuoi dirmi amore? Spiegami meglio..”
Gli ho raccontato che sei riuscito a sverginarmi soltanto tre giorni dopo, nonostante le misure misere della tua dotazione, che, te lo sottolineo, sono tre volte inferiori alle sue, mentre gli raccontavo di questo, guardando il suo cazzo, non riuscivo a capacitarmi di come avrei fatto a riceverlo dentro di me, ed invece.. ha ottenuto tutto di me, ed è inutile che tu possa cercare di quantificare il tutto, ti ripeto, ha ottenuto tutto di me, lascia che io te lo possa raccontare..”
Detto questo, mia moglie si sporse verso il suo comodino, aprì il cassetto, prese un preservativo annodato e me lo mise in mano dicendomi
“..guarda, questa è la sua prima sborrata di tre..”
Ricevetti tra le mani qualcosa di anomalo, avete presente una pallina da ping pong? Gli somigliava molto, una quantità di sperma incredibile che avrebbe messo incinta anche una cavalla, ero esterrefatto, lei aggiunse
“..adesso mi credi? Ti ricordi di quando ti raccontai della sua capacità di produrre un quantitativo di sperma superiore a te? Non so se sia normale anche in altri uomini, ma guarda quanta me ne ha scaricata dentro, è stato bellissimo credimi, anche attraverso il preservativo ho percepito chiaramente la violenza degli schizzi sulla bocca dell’utero, quando lo ha tirato fuori mi sono meravigliata dell’enorme quantità, ma sono arrivata troppo avanti nel racconto, devi prima sapere com’è riuscito a penetrarmi con quel popò di palo..”
Replicai brevemente
“..mi hai parlato di sue tre sborrate, questa è la prima, le altre due..?”
“..devi avere pazienza, lasciami avanzare per gradi, per le altre due non posso offrirti testimonianza visiva, una ce l’ho nello stomaco, credimi.. mi ha quasi soffocata, per quello che riguarda la terza.. immagina..”
“..noooo non posso crederci, ti sei fatta sborrare dentro pur essendo nel peggior giorno di ovulazione?”
“..no.. riprova..”
“..amore, due sono le possibilità, hai ingoiato di nuovo oppure..”
“..oppure?”
“..oppure ti sei lasciata inculare, perdipiu a pelle..”
“..e bravo il mio cornuto, non ti si può nascondere nulla, adesso avrai capito perché mi muovo con un pochino di disagio, oltre all’aver ricevuto in fica in pratica il suo terzo braccio ha fatto anche in modo di mettermelo nel culo, nonostante le mie proteste..”
“..non dirmi che ti ha usato violenza ti prego..”
“..no, assolutamente no, nessuna violenza, ma ha avuto forte decisione nel volerlo fare, io ho opposto piccola resistenza, ma non è stato sufficiente, ho potuto soltanto pregarlo di fare piano, gli ho confessato di averlo fatto soltanto qualche volta anni dietro ed in forma minima, perdipiu con un cazzetto come il tuo, ti devo confessare che in quel momento subivo ancora dei forti spasmi provenienti dal mio utero per via della inenarrabile chiavata di poco prima, mi sarei riposata con piacere un pochino di tempo, ma lui è stato deciso..”
“..dai amore, torna a descrivermi in quale modo è riuscito a chiavarti, sono impaziente..”
“..dalla cucina siamo passai prima in salotto, mi è piaciuto mostrargli la nostra casa, ma lui, in ogni vano visitato ha voluto marcare il territorio da vero maschio Alfa, mi ha fatto sedere sul divano e me lo ha messo in bocca, gli è piaciuto vedere come lo ingoiassi e come gli leccassi il palo, fino a creargli piacere anche succhiandogli i coglioni, ha trovato anche il modo affinché io potessi leccargli il culo, una cosa che non ho mai fatto, ho avuto li per li un pochino di ritrosia nel doverlo fare, ho pensato di poter provare forze di stomaco, ma ti giuro che il suo buco profumava, mi ha persino indotta ad inserirgli la punta della lingua dentro, nessun senso di ribrezzo ma solo gran piacere nel sentirlo particolarmente mio, lo confesso amore.. mi è piaciuto sentirmi puttana per lui, come tu non hai mai saputo farmi sentire, eppure avresti dovuto immaginare che a me piace molto sentirmici..”
La interruppi dicendole
“..no amore, in questo sbagli, se siamo arrivati fin qui è proprio grazie al mio enorme senso di eccitazione che provo nell’immaginarti puttana, praticamente il sogno di poterti un giorno condividere con altri uomini c’è l’ho da sempre (noi siamo insieme da quando io avevo 18 anni e lei 15..) ti ho spesso lanciato piccoli segnali che tu volente o nolente non hai mai captato, fin dai tempi del liceo mi piaceva immaginarti nel fare qualche sega a qualche ragazzo nei bagni della scuola..”
Lei rispose sorridendo..
“..e chi ti dice che non lo abbia mai fatto, tra adolescenti può capitare..”
Ripresi a sciorinare il mio pensiero, oramai ero in ballo e valeva la pena aprirsi per intero
“..mi piaceva pensarti nelle vesti di puttanella anche quando andavamo in ferie insieme ai tuoi genitori, cosa credi che non mi ero accorto di come ti guardava il bagnino..?”
“..ahh quello poi! Tu non hai mai saputo delle sue avance nei miei riguardi, ma ti dirò di più, un giorno capii che stava provando persino a corteggiare mia madre, che è ancora oggi una donna avvenente..”
Confermai l’allora assoluta avvenenza di sua madre (che oggi non c’è più) confermandole che qualcosa avevo capito ma ascrissi tutto ciò ai normali episodi estivi che si perpetravano in spiaggia..
“..pensa che il porco arrivò ad offrirmi anche 50.000 lire per un giochetto di bocca (quella cifra era abbastanza importante per quei tempi) mi chiese di andare con lui sul pattino a fare una nuotata a largo nelle acque più pulite, dove poi avrebbe voluto le facessi un bocchino, mi avrebbe pagato in anticipo..”
“..peccato per te amore, te lo avrei lasciato fare gratis..”
Ovviamente lei mi diede del porco sorridendo.
“..ricordi quando andammo al Porto di Giulianova per fare qualche foto con la nostra Polaroid? Ricordi che chiesi ad un ragazzo poco più grande di noi che ci guardava con malcelata insistenza di farci qualche foto insieme? Ricordi che ti lasciai fotografare da lui anche senza avere me al tuo fianco?”
“..si, ricordo tutto, e se devo essere sincera quel giorno non riuscii a capire perché mi lasciasti fotografare da quel ragazzo, per un attimo pensai che fosse un tuo amico, ma quando se ne andò capii che non era così, ho passato diverso tempo a chiedermi questa cosa, poi ho desistito..”
“..ti lasciai fotografare da quel ragazzo (foto che potete vedere nello stesso album dal titolo “Nel Tempo”) dapprima chiedendoglielo innocentemente, ma poi lo lasciai fare ancora perché notai dal suo costume che la cosa lo stava eccitando, poi, andando via mi fece sottovoce i complimenti per la tua bellezza, tu non te ne accorgesti perché impegnata a scendere dagli scogli stando attenta a non cadere..”
“..non mi hai mai parlato di questo, perché?”
“..cosa avrei dovuto dirti? Che già a 18 anni di età avrei voluto volentieri vedere la mia giovane fidanzatina pomiciare con uno
sconosciuto? Come minimo mi avresti fatto picchiare da tuo padre, preferii tenere tutto per me coltivando la speranza di poterti far crescere dal punto di vista erotico, ed oggi eccomi qui, a parlare con te sul nostro letto che ti ha vista finalmente chiavata da un altro, come ho sempre sognato, oggi hai finalmente sancito la nascita di un marito cornuto, sono lontani persino i tempi in cui mi piaceva portarti al cinema coltivando la speranza che qualcuno potesse toccarti, mi ricordo anche di quando quella volta mi chiedesti di cambiare posto perché non ti piaceva il vicino di poltrona..”
“..ehh si, quello era sicuramente un porco, ma non ti dissi nulla per non farti venire alle mani con lui..”
“..ma quale venire alle mani, ti sarebbe bastato far venire lui e sarei stato contento..”
Fu una nuova occasione per entrambi alla nascita di nuovi sorrisi misti ad insulti
“..quindi mi stai confessando che hai da sempre il desiderio di poter essere cornuto?”
“..lo confesso, da sempre! Ma quando mi hai parlato per la prima volta di Pasquale ho capito che finalmente la fatalità era dalla mia parte, avevo bisogno di una figura maschile che avesse rapito la tua mente, adesso sai e puoi continuare a raccontare gli accadimenti di questo giorno..”
Ci fu qualche attimo di silenzio tra noi, poi mia moglie riprese il suo racconto..
“..passare dal salotto in cui gli leccai anche il culo all’uso del nostro letto è stato un attimo, mi sono sdraiata supina sul tuo lato del letto, volevo che i nostri odori restassero dalla tua parte, così come tutti i liquidi organici che avremmo perso durante tutte le nostre performances, ti promisi che non avrei cambiato il letto, e così è stato, tu sei sdraiato sul suo liquido seminale..”
Cercando di prenderne miglior visione mi resi conto che sotto la mia schiena c’erano effettivamente delle macchie biancastre raggrumate, ma non cercai di saperne di più, ero maggiormente interessato al prosieguo del dettagliato resoconto di cui mi stava facendo dono, lo consideravo davvero sublime..
“..mi stavo abbandonando alle sue carezze, mi
leccava la fica in modo sublime, stavo quasi per cedere al pensiero di lasciarmi scopare a pelle, ma poi mi sono ricordata delle tue rassicurazioni in merito rendendomi conto di non poterle tradire, mi sono alzata un attimo dal letto, ho aperto l’armadio e dalla tasca di una mia giacca ho preso i preservativi, gliel’ho dati nelle mani dicendogli che li avevo comperati per lui, sperando di aver indovinato la misura. Li prese, ne aprì uno e lo indossò con qualche problemino, forse una misura maggiore sarebbe stata più opportuna, mi ha detto che lui odia scopare con il preservativo, dicendogli però che per me quel giorno era da considerare molto pericoloso dal punto di vista di una indesiderata gravidanza, si è convinto e, gioco forza, se lo è dovuto tenere, poi ha ripreso a giocare con il mio corpo, mi ha leccata dappertutto, mi ha fatto salire su di lui per cercare di penetrarmi, dopo che io ho escluso di lasciarglielo fare con me a pecora, non avrei saputo e potuto gestire l’eventuale dolore provocato da un palo del genere, ma niente da fare, neanche con me sopra di lui sono riuscita a tranquillizzarmi del tutto, non sono riuscita a lasciarmi scopare, più della cappella non sono riuscita a ricevere, troppo larga l’asta, per un attimo mi sono sentita aprirmi in due, mi sono di nuovo sdraiata sul letto impaurita, lui ne ha subito approfittato per mettersi su di me nella posizione classica detta missionaria, mi ha chiesto se ero pronta, ma ha anche detto che non sarebbe tornato indietro desistendo dalla decisione di penetrarmi, l’ho soltanto pregato di non farmi male e di pensare che avevo un marito minidotato, ho agevolato la sua azione, ho allargato le gambe, ho sentito il cazzo puntare le mie grandi labbra, l’ho pregato nuovamente di non farmi male, poi ha iniziato a spingermelo dentro, conquistando centimetro dopo centimetro le mie viscere, mi sono sentita spaccata in due, ho cacciato un urlo che lui ha subito soffocato baciandomi in bocca, ho sperato che i vicini non ci fossero o quantomeno non avessero sentito, io soffiavo nella sua bocca come una vipera ferita, ho vissuto attimi tremendi, in quel momento mi sono sentita davvero sverginata seriamente, se non nell’imene ma nelle pareti interne si,
come sai non ho partorito normalmente in nessuna delle due gravidanze, ho avuto due cesarei, per cui la mia fica in quel momento ha conosciuto il massimo della dilatazione mai patita, ti assicuro che per alcuni attimi è stato tremendo, però per poco, ho iniziato ben presto ad apprezzare quel senso di pienezza, dal dolore intenso è stato piacevole passare a qualcosa che non ho mai provato, mi sono sentita potentemente colpire il collo dell’utero, dalle grida sono passata ai sospiri, l’ho persino pregato di continuare nel ritmo che aveva, lui.. spronato ha aumentato il ritmo del suo stantuffarmi dentro, ho avuto un tale orgasmo che non saprei descriverti amore mio, pazzesco, credimi, mi sono sentita brividi addosso diversi e sconosciuti, l’ho avvinchiato con le mie gambe tirandolo il più possibile a me, mi sono sentita riempire grazie alla sua superba sborrata, come tu stesso hai potuto constatare. Quando è uscito dalla mia fica ho immediatamente pensato a te, l’ho pregato di consegnarmi il preservativo pieno, lui avrebbe voluto gettarlo nel vater, ma memore delle volte in cui ce lo hai buttato tu ed averlo poi ritrovato a galla.. gli ho detto che ci avrei pensato io a come farlo sparire, gli ho lasciato credere che lo avrei incartato con altri rifiuti rendendolo anonimo gettandolo tra la spazzatura, l’ho annodato con cura e messo nel cassetto del mio comodino, come puoi vedere sono stata leale ho mantenuto la promessa..”
“..amore mio, ciò che mi hai raccontato è stato stupendo, fammela vedere ti prego..”
Lei mi fece questa concessione, non potei dare a meno di notare quanto fosse arrossata, le domandai se avesse ancora dolore, lei mi rispose che ne aveva ancora un pochino ma che tutto sommato si sentiva bene, ma che il dolore più intenso era di altra natura..
Mi raccontò che per qualche minuto stettero abbracciati nel nostro letto, poi lei si alzò per andare in cucina e preparare qualcosa per pranzo, cosa che avvenne, lo fece mangiare seduto nel mio solito posto, le piaceva pensare anche a questa forma di piacevole umiliazione di cui mi avrebbe reso dotto, quel giorno un Vero maschio Alfa si prese gioco di me prendendomi tutto relegandomi al ruolo di numero due su tutta la linea, si prese la mia casa, mia moglie, il mio letto, il mio posto a tavola, il mio piatto, il mio bicchiere.. e tutto questo mi piacque da morire, mi considerai da quel momento un vero cornuto numero uno.
Angela mi raccontò che lui fu praticamente durante tutto il periodo della permanenza nella nostra casa continuamente in erezione, tranne che nei momenti in cui ebbe esigenza di urinare, ma anche in quegli attimi di riposo mi disse che aveva un cazzo pendulo di notevoli dimensioni, subito però riportato al suo stato naturale, ovvero in erezione..
“..proprio come capita sempre a te amore mio..”
Trovò di nuovo il modo per potermi amabilmente schernire, poi riprese il suo racconto..
“..io ero in cucina per cercare di sistemare al meglio le vettovaglie, dovevo dargli l’impressione di nascondere il fatto che in quella casa si fosse pranzato in due, e che tu rientrando te ne saresti potuto accorgere, lui mi diede un aiuto per velocizzare le cose, il tempo passava, lui sapeva bene che avrebbe presto dovuto prendere la strada del ritorno nella sua casa per via del tuo ritorno nella nostra, all’improvviso si sedette sulla tua sedia, mi obbligò ad inginocchiarmi tra le sue gambe per rimettermi nuovamente il cazzo in bocca dicendomi ..dai troia, succhia.. leccami i coglioni.. amore mio non mi sono fatta pregare, ho iniziato a pompare quel palo infinito, per un quarto d’ora abbondante non ho fatto altro che dare su e giù con la testa ingoiando quasi tutto il palo, tutte e due le sue mani sulla nuca a regolare il ritmo sempre più potente fino a quando non ho percepito pulsazioni del cazzo sempre più potenti, se ne stava per venire bella mia bocca, me lo ba spinto in gola quasi per intero, il primo schizzo di sperma mi è uscito dal naso, è ancora in terra in cucina, è sotto la tua sedia, puoi andare a vedere (cosa che più tardi nella notte feci) il resto tutto ingoiato, come sai in grossa quantità, poi siamo di nuovo tornati a letto, avevamo ancora abbastanza tempo a nostra disposizione, non ci siamo privati delle necessarie coccole, baci leccate e carezze reciproche, quello era il nostro giorno ed andava onorato al meglio, dopo aver ritrovato in pochissimi minuti un gigantesca erezione ha preso ad umettarmi con la saliva a fondo il mio ano, pensavo fosse qualcosa di piacevole per lui, io ingenuamente non avevo capito le sue vere intenzioni, me ne sono resa conto di lì a poco, prendendo atto che forse la sola saliva non fosse sufficiente alla concretizzazione delle sue reali intenzioni, si è recato in bagno, ha insaponato le sue mani ed ha iniziato a massaggiarmi lo sfintere, mi ha in un certo senso fatta rilassare, come tu non hai mai avuto l’ingegno di fare, ha indossato un nuovo preservativo, mi ha puntato la cappella sul buco ed ha iniziato a spingere, con molta calma riuscendo a farla entrare, anche questa volta eravamo in posizione missionaria, ma con le mie caviglie sulle sue spalle, stranamente non avevo la stessa sensazione di dolore patita nella chiavata, il mio muscolo anale era completamente rilassato, con un colpo ben assestato me ne ha fatto entrare più di mezzo, l’ho pregato di darmi un pochino di respiro, ma poi con decisione mi ha inculata a fondo, potrei dirti che in quel momento seppe farsi strada nel mio culo con qualcosa di paragonabile a due lattine di birra sovrapposte più la cappella, stranamente non mi dava dolore, mi ha pompata in modo quasi violento e più spingeva più mi piaceva, mi viene da ridere se penso a cosa potresti fare tu con il tuo misero ammennicolo, probabilmente ora non lo sentirei nemmeno più, amore mio mi ha aperta e spaccata anche lì, ma ha fatto di più, è uscito per un attimo dal mio intestino, in un lampo si è tolto il preservativo, io me lo sono fatto consegnare e l’ho messo sotto il tuo cuscino, è ancora lì, lo puoi prendere, ma ti avverto che non è estremamente pulito, lui mi è arrivato davvero in fondo incontrando materiale nel mio interno, potrai capire (in effetti era lì, lo presi tra le mani pur essendo intriso di ciò che potrete capire, era però pur sempre qualcosa di mia moglie..) è stato un attimo, è rientrato facilmente dentro di me a nudo, oramai il muscolo era rilassato, il piacere di potermi sentire di nuovo piena è stato indescrivibile, sentivo di avere in quel momento le pareti anali lubrificate al massimo, ha preso a farmi entrare il cazzo dentro senza nessun riguardo, l’ho sentito ringhiarmi in faccia come un cinghiale, poi ha preso a schizzarmi dentro la solita quantità di sperma, ce l’ho ancora dentro, non mi sono voluta lavare, ti ho aspettato, guarda..”
Si girò mettendosi a pecora, le allargai le natiche per prendere visione, era vero, un piccolo rivolo bianco era lì che faceva capolino.
La portai in doccia, la insaponai per bene e mentre lo facevo me ne venni senza toccarmi, mi fu sufficiente tutto quello che quella sera mi raccontò, la lavai con piacere, l’asciugai e me la riportai a letto, ci addormentammo abbracciati in un letto pregno delle sue gesta, cosa che mi piacque moltissimo.
Nei mesi a seguire mi prestai molto spesso al nostro senso di complicità, creai nuovamente le basi per far sì che si lasciasse scopare da Pasquale a casa nostra, lo preferivo, eravamo più sicuri, poi un giorno mia moglie, tornando dall’ufficio mi apparve disperata, feci in modo di poterla calmare, non sapevo cosa fosse successo, mi raccontò che Pasquale sarebbe stato trasferito nella sua città, ma lei me lo disse in modo diverso, peraltro piangendo..
“.. lo stronzo tornerà dalla sua mogliettina..”
Non potevo obiettare nulla, ma era il segno evidente del cambiamento dei tempi. Per un paio di volte gliela portai a Napoli, lei gli disse che mi accompagnava per un viaggio di lavoro e che aveva del tempo a disposizione, se la portò un paio di volte in albergo, io l’aspettai in un parcheggio, ma lei, tornando nel viaggio di ritorno nella nostra città mi disse che la storia era finita e che non ne avrebbe più voluto parlare. Attraversai come marito un periodo terribile e lunghissimo, mia moglie non volle più saperne della nostra complicità, riprese a darmi di tanto in tanto un contentino in quanto coniuge, ma poi terminarono anche quelle sporadiche e brevissime possibilità, tentai di reimpostare la nostra antica complicità, ma niente da fare, mi disse persino che se avessi voluto ero autorizzato a trovarmi un amante, e questo, per me convinto cuckold, trovai che fosse persino offensivo, avevamo di fatto tra noi eretto un muro insormontabile. I figli oramai grandi spiccarono il volo insieme alle loro compagne, rimanemmo soli, e rimanendo soli tentai nuovamente di percorrere le antiche vie della seduzione, memore del fatto che in passato le fosse piaciuto il cazzo dalle notevoli dimensioni tornai all’attacco con la prospettiva di una nuova possibile conoscenza, la sua risposta fu
“..mai dire mai, se dovesse capitare ne parleremo..”
Mi armai nuovamente di passione e conobbi Franco, poi è stata la volta di Marin, ora aspettiamo l’estate per vedere cosa succede, tenendo bene a mente che l’antico sogno del bel vu cumprà è sempre nella nostra fantasia..
Grazie per aver letto fin qui questa confessione del nostro spaccato di vita.

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