HISTORIA TìTULO: camargue 
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camargue


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by annalberto
Visto: 906 veces Comentarios 6 Date: 25-04-2024 Idioma: Language

Eravamo parcheggiati in una piazzola a ridosso della spiaggia libera tra le saline ed il mare, vicino alla strada principale di Aigues; Anna scesa dal camper stava preparando il tavolino per la colazione, aveva addosso sola la tshirt che usa come camicia da notte, troppo corta per coprirle la figa, le macchine passavano, qualcuno strombazzava lei ci godeva ad esibirsi così, io dall’interno del camper le dicevo che era una gran maiala e lei si eccitava. Dopo colazione ci preparammo per il mare, la spiaggia era davanti a noi, oltre le dune c’erano delle radure tra i cespugli prima del mare, noi andavamo li, un angolo appartato per stare nudi, non era una spiaggia per nudisti anche se alcuni stavano nudi, noi preferivamo stare in disparte, liberi di fare ciò che volevamo. Dopo la doccia si era già spalmata la crema abbronzante e dopo essersi infilata un bel plug nel culo si era coperta con un pareo legato sopra le tette, ciabatte ai piedi e borsa con le stuoie ed asciugamani, eravamo pronti, niente costume, non serviva. In queste radure non eravamo soli, c’erano coppie come noi e uomini soli, spesso guardoni; ad Anna piaceva esibirsi libera di fare la maiala, la presenza dei guardoni la eccitava. Quella mattina nella solita radura c’era un gruppo di ragazzi , un gruppo di 3 ragazzi ed una ragazza, eravamo nel dubbio se restare o cambiare posto, decidemmo di restare; ci sistemammo, Anna si atteggiava nuda in piedi chinandosi davanti a loro per mostrare il plug che aveva nel culo, loro apprezzavano con sguardi e sorrisi, erano francesi ma si capiva perfettamente che la giudicavano una troia, lei stava la gioco, si spalmava la crema con le gambe aperte verso di loro pasticciandosi figa e tette spudoratamente. Dopo una mezzoretta i ragazzi andarono a fare il bagno, nella radura rimanemmo noi e due singoli guardoni di una certa età. Stavamo prendendo il sole quando sentimmo il vocio dei ragazzi che ritornavano, si spogliarono nudi e si sistemarono sulle stuoie, dopo pochi minuti arrivarono anche due ragazzi neri, più grandi di loro, anche loro nudi. Si sistemarono e la ragazza iniziò a giocare con loro, prendeva in bocca i cazzi dei neri mentre gli altri la incitavano a farlo; i due cazzi neri erano enormi, pronti per lei, lei si sistemò su uno di loro ficcandosi quel cazzone in figa, il secondo cazzo nero era pronto davanti a lei, se lo succhiava come fosse un gelatone alla liquirizia; gli altri tre ragazzi si masturbavano intorno ai tre che scopavano goduti. Anche i vecchi guardoni erano in piedi davanti a loro mentre si menavano il cazzo. Anna si smanettava guardandoli ed io facevo la stessa cosa; la ragazza era alle prese coi due neri in una splendida doppia mentre succhiava i cazzi dei ragazzi in piedi intorno a lei che a turno le sborravano addosso. Dopo averla riempita i due neri si avvicinarono ad Anna, lei si stava ancora pasticciando la figa con le dita, avevano i cazzi ancora sporchi di sborra appena estratti dalla figa e dal culo della ragazza, li offrirono ad Anna avvicinandoli alla sua bocca, lei li prese entrambi con le mani e se li portò in bocca leccandoli tutt’intorno, ripulendoli ben bene, facendoli di nuovo indurire come bastoni; poi la fecero stare in piedi, uno le sfilò il plug dal culo e glielo mise in bocca, la piegò in avanti e le infilò il gran cazzo nel culo facendola urlare di piacere, la pompava come un forsennato fino a sborrarle nel culo, poi lo sfilò e lasciò spazio al secondo nero che fece altrettanto; quando anche il secondo nero ebbe sborrato Anna cadde a terra in ginocchio, faccia a terra col culo in alto, da quel grosso buco dilatato scendeva un fiume di sborra, la ragazza si chinò sul suo culo aperto ed avidamente leccava ed ingoiava la sborra che usciva, con una mano le entrava ed usciva profondamente dal buco del culo per fare uscire tutta la sborra lasciata dentro dai due neri, Anna era in estasi e godeva senza ritegno. Poi la ragazza si tolse e lasciò il campo a disposizione dei ragazzi che iniziarono ad usarla a loro piacimento, ripetendo “truie, putain” , la prendevano tutti e tre insieme con ripetute doppie in ogni buco, cercando anche la tripla; Anna era in estasi i tre ragazzi erano abili nel gioco di squadra, la ragazza era alle prese coi due cazzi neri; io mi segavo anche a cazzo molle tra una sborrata e l’altra. Giocammo per oltre un ora ed Anna si lasciò fare di tutto da quei porci e depravati che la usarono senza ritegno riempendola di sborra. Alla fine la presero per mano e l’accompagnarono verso il mare, sporca di sborra, nuda, camminando tra la gente distesa che prendeva il sole, lei non voleva, si vergognava, mai si era sentita così puttana.

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