Giovanotto a ripetizioni con La Moglie Del Medico Cuck
by Leodavincileo1989Visto: 927 veces Comentarios 3 Date: 15-02-2024 Idioma:
La vicenda che sto per narrare è accaduta qualche estate fa dell'anno che sarebbe poi stato il mio ultimo anno di università. Ero non esageratamente studioso e non brillavo negli studi, ma superavo ogni esame col minimo e con tranquillità. Tuttavia, per una strana ed inusuale antipatia nei miei confronti non riuscivo a superare l'unico esame di diritto del mio corso di economia: era diventato il mio scoglio insuperabile tanto da farmi perdere un ulteriore anno per questo solo esame. Quella che sarebbe stata una delle migliori estati della mia vita iniziò in maniera tragica. I miei mi avevano tagliato i fondi e non mi permisero di andare in vacanza con gli amici, per cui dovetti ripiegare e andare in vacanza da solo nella casa dei nonni nel paesino in riva al mare sulla costa adriatica. In realtà non era un posto isolato e sconosciuto, ma era il posto in cui ero sempre andato in vacanza da bambino e dove conoscevo molta gente. Feci una valigia solo per i libri e presi il treno per andare in questa vacanza studio. I primi due giorni passarono velocemente, i successivi tre altrettanto, e nel frattempo tra tranquille giornate di mare e qualche bevuta con gli amici di vecchia data i miei pensieri mi pressavano e mettevano ansia sul maledetto esame di diritto! Al quinto giorno decisi finalmente di mettermi a studiare così la mattina seguente mi alzai alle 10, feci colazione al bar, e decisi di aprire il libro. Tuttavia, non avevo calcolato che in quella casa non prendeva molto bene il cellulare e non c'era nessuna linea internet in casa! Avrei dovuto studiare come negli anni 80 e non avendo tutti i libri che mi servivano mi era quasi impossibile. Dunque, aprii pc e mi dedicai alla ricerca di una rete wifi libera da poter sfruttare. Erano tutte private, ma ce n'era una dello studio medico di sotto della quale avrei potuto ottenere la password. Nella mia ricerca avevo letto un articolo che parlava di furto di rete wifi e questa vicenda mi frenava dal fare tentativi di inserimento di possibili password così preso dalla disperazione decisi che l'indomani all'orario di apertura sarei sceso e avrei chiesto al dottore questa cortesia. Anche se sicuramente di altra generazione, essendo stato uno studente anche lui, mi avrebbe sicuramente capito!
Mi alzai prestissimo e alle 9 ero già a fare colazione. Rientrai in casa verso le 10.30 e salendo le scale notai delle persone che entravano nello studio medico. Era la mia occasione, mi misi in fila e attesi il mio turno. Una volta uscita la persona che mi precedeva entrai. Mi presentai come l'inquilino del piano di sopra (il suo volto si incupì pensando che ci fosse qualche problema), così per sdrammatizzare gli dissi:
dottore, gli chiedo questa cortesia con lo stesso imbarazzo di quando compro i profilattici in farmacia
e strappai un sorriso al dottore che sembrò ritornare nella sua regolare tranquillità e poi gli chiesi umilmente la cortesia:
dottore, sono estrema difficoltà con l'esame di diritto e....
mentre tentennavo su come porglielo nella giusta maniera. lui replicò con fierezza:
Guarda per questo dovresti rivolgerti a mia moglie, è lei che è avvocato
.
In quell'istante la mia mente pensò che fosse un segno del destino che mi poteva finalmente consentire di superare quel maledetto esame, e così risposi:
ma è magnifico! Sinceramente ero venuto per avere la password del suo wifi. Mi sono scordato che in questa casa dei nonni non c'è internet e avevo bisogno di una rete internet per studiare, ma se lei mi dice che sua moglie mi può dare una mano con l'esame non ci penso due volte a dire di si!!!
Lui, ridendo rispose:
allora guarda, ti do subito la password del wifi, che c'è gente che sta aspettando, e poi se mi lasci il tuo numero di cellulare parlo con mia moglie e ti faccio sapere.
Io, ringraziandolo più volte per la sua gentilezza e disponibilità, salutai e mi allontanai. Quel giorno pensai di prendermelo di ferie e non studiare, in attesa della risposta del dottore.
Ero al solito pub con gli amici e verso le 23.30 mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto:
Buonasera Leo, ho parlato con mio marito, all'inizio siamo stati un pò diffidenti sentendo la tua età, ma poi mi ha spiegato la tua situazione e non me la sento di darti buca. Magari facciamo una prima lezione conoscitiva così vedo se me la sento di seguirti adeguatamente. Saluti. Piera
Io fui colpito da una botta di gioia! Avrei dimostrato tutta la scienza possibile purché mi avesse aiutato con quel maledetto esame così decisi di rincasare subito e di mettermi a dormire per essere pronto prestissimo. In realtà però sono sempre stato un gran porco, per cui, ero veramente curioso di sapere com'era fatta questa Piera. Il marito era un bell'uomo, un professionista rinomato per cui la moglie doveva essere una bella fica, così salvai il numero e decisi di guardare la foto profilo: delusione più totale. Non aveva nessuna foto profilo. Dovetti rimandare la sega a dopo averla conosciuta. Mi concentrai a rispondere al messaggio e le scrissi:
Buonasera Avvocato, non saprei come ringraziarla. Sono a disposizione in qualunque momento, attendo sue. Grazie ancora! Leo
Non passarono neanche 2 istanti che lesse il messaggio, ma tardava a rispondere. In realtà essendo tardissimo era comprensibile. Mi addormentai sereno e mi svegliai con un messaggio:
Buongiorno Leo, ci vediamo oggi pomeriggio alle 16.30 nello studio di mio marito. Saluti. Piera
Io mi affrettai a rispondere con un
Grazieeeeee!!!!!!!!!!!! A dopo, Leo
Sinceramente ero eccitato. Non riuscivo ad immaginarmela, ma sapevo con certezza che la sua freddezza nascondeva una grande sicurezza, e quindi anche una soddisfazione nella vita in generale e del suo corpo. In altri termini, la percepivo come una gran bella donna. La sua freddezza mi impediva di fantasticarci su e segarmi anche solo immaginandola come una sexy avvocatessa dei migliori film erotici, ma alla fine immaginandomela con gambe accavallate e un tacco a spillo che dondola col piede mentre fredda legge un codice, mi segai!
A pranzo mangiai leggero desiderando che il tempo passasse in fretta. Feci una doccia bollente alle 15 e mi preparai come se dovessi andare ad un appuntamento: camicia, jeans, belle scarpe eleganti, ed un litro di profumo. Suonai il campanello alle 16.25 ed entrai. Ero in sala d'attesa con altre persone. Cercavo di capire se anche lei fosse sperando che non fosse una di quelle signore che aspettavano, ma ad un certo punto sentii aprire la porta d'ingresso: rumore di chiavi, una mandata a sinistra, due rintocchi di tacchi e poi un:
buon pomeriggio a tutti
seguito da un
buon pomeriggio avvocato
in coro.
Tu devi essere Leo, piacere Piera
io mi alzai e stringendole la mano risposi
piacere mio, e grazie ancora
. Mi risedetti e lei aspettò che il marito finisse con il paziente. Si sedette sulla sedia di fronte a me stando sulle sue. Era con le gambe accavallate, un abitino floreale azzurro, molto estivo, le mani curate erano alle prese con lo smartphone. Aveva un paio di zoccoli di legno mule con cui giocava dondolandoli con il piede. Io già non avevo ancora avuto il coraggio di guardarla bene in viso, ma ora che la mia fantasia coincideva ero veramente imbarazzato. Si apri la porta e appena salutata la persona, il marito ci chiamo' scusandosi con gli altri pazienti. Dopo qualche parola su precedenti vicende di casa a me ignote, mi fecero accomodare. Il dottore in modo gioviale disse:
eccoti Leo, è venuto da me imbarazzato, pensavo avesse rotto un preservativo con qualche ragazza, ma invece voleva la password del wifi per studiare per l'esame di diritto
lei con mia immensa sorpresa, guardandomi con occhi infuocati (o forse era la mia impressione) disse riferendosi a me:
quindi non lo hai rotto veramente il preservativo?
il dottore stava zitto come se aspettasse la mia risposta e dopo un attimo di silenzio imbarazzante disse:
mi verrebbe una battuta, ma non è il caso (avrei voluto dire che i preservativi mi stanno tutti stretti ed è facile romperli col mio cazzone)
il dottore particolarmente curioso disse:
eh no ora la dici, sei con un medico ed un avvocato, sei coperto da segreto professionale
. Non fece in tempo di dirlo che lei, guardandomi negli occhi, con voce sensuale e decisa, come se fosse un'altra persona mi disse:
Dillo Leo, dai dillo
ed io allora preso dalla confidenza dissi:
Beh li rompo perché mi stanno stretti
il dottore si alzò di scatto e disse:
bene voi andate di la e lasciatemi lavorare che c'è gente, Piera non posso
. Quelle parole mi fecero riflettere, e pensai a tante cose, ma lei ritornò fredda e lui si rimise a lavorare. Andammo in una stanza privata dello studio con una grande scrivania. Lei in maniera molto professionale e sciolta mi interrogò sulle mie necessità. Io risposi in maniera più concentrata possibile essendo mio interesse studiare per quell'esame anche se la mia mente era occupata a pensare alle domande di prima. Mi fece qualche domanda e mi disse che sarebbe stata disponibile a darmi una mano solo se io fossi stato ligio al dovere e desideroso di ottenere quel risultato perché in caso contrario le avrei fatto perdere tempo inutilmente. Io promisi e giurai fedeltà al patto ed in maniera professionale e distaccata mi disse che mi avrebbe scritto per l'orario di domani:
sai Leo, io lavoro, non posso garantirti degli orari fissi, quindi quando chiamo tu ti liberi e corri da me
io a mo di battuta risposi:
ci corro molto volentieri da lei
, ma lei non reagì alla battuta ne positivamente ne negativamente. Mi salutò stringendomi la mano.
Ci sentiamo più tardi Leo. Ciao
Io salutai anche il dottore e me ne andai.
Ebbene si, salii a casa e con la stessa mano con cui mi aveva salutato mi accarezzai il cazzo e mi feci 4 seghe immaginando che me le facesse lei, l'avvocatessa professionale, distaccata, ma con quell'alone di misteriosa sensualità perversa che penso l'avrebbe fatta bagnare nel segarmi.
Piera, la bellissima avvocatessa e moglie del medico del piano di sotto, si è gentilmente offerta di aiutarti con le ripetizioni di diritto. Con la sua competenza legale, iniziate a esplorare insieme il mondo giuridico, creando un legame di studio che va al di là delle materie accademiche.
Il giorno successivo, Piera ti scrive un messaggio, offrendosi di venire a casa tua. Mentre aspetti con ansia il suo arrivo, rifletti sulle lezioni fredde del passato. Suona il citofono e, aprendo la porta, ti trovi di fronte a Piera, elegantemente vestita, con il suo fascino nonostante i 50 anni e i tacchi alti. La serata si prospetta interessante, e la tua curiosità cresce mentre iniziate le ripetizioni di diritto.
Io ero in preda all’eccitazione ma lei era sempre freddamente professionale. Mentre iniziavamo la lezione, la mia confusione cresceva. Piera, inizialmente infastidita, decide di chiamare il marito quasi incazzata, chiedendogli se ha ancora impegni. Lui, preoccupato, chiede se c'è urgenza, e Piera lascia intendere che sono in difficoltà, suggerendo la comprensione del marito. Confermando che sta finendo con un paziente, il marito promette di salire immediatamente. Piera cerca di rassicurarmi, sostenendo che la presenza del marito renderà lo studio più motivante, ma io ero ancora confuso e perplesso di fronte a questa nuova dinamica.
Mi sentivo un po' stranito, preoccupato che potessero rimproverarmi per l'idea che avessi forse utilizzato le ripetizioni come scusa per avvicinarmi alla moglie. L'incertezza e la paura di essere giudicato pesavano sulle mie spalle, mentre cercavo di capire come affrontare la situazione imbarazzante.
Mentre il marito suona al citofono, Piera mi suggerisce di rimanere seduto. Entrano nel salotto, e Piera spiega al marito che sono troppo sconcertato durante le lezioni. La situazione diventa imbarazzante, sento il peso dell'accusa di Piera di fronte al marito, e il mio imbarazzo cresce mentre cercano di comprendere come affrontare la mia distrazione. La tensione nell'aria diventa palpabile. lui fa una analisi medica dicendo che È ampiamente riconosciuto che la società moderna veda con maggiore apertura e accettazione le relazioni tra persone con differenze di età. Molti giovani uomini possono sentirsi attratti da donne più grandi, e questa dinamica non è più considerata un tabù. Dal punto di vista medico, è noto che gli ormoni giocano un ruolo significativo nell'influenzare l'attrazione, specialmente nei giovani uomini, contribuendo a creare questo tipo di relazioni interpersonali.. In questa situazione imbarazzante, preferirei far passare il messaggio che si possa considerare una situazione simile come un complimento per la bellezza di mia moglie che tra l’altro è anche molto generosa e disponibile. Normalmente per risolvere questo tipo di problema c’è l’autoerotismo, ma in questo caso Piera si dimostra molto disponibile.
In quel momento Piera allungò una mano sul mio pacco gonfio ed una sul mio letto. Mi guardava in maniera diversa: come una preda. Lui era sul divano che si toccava il pacco da sopra il camice. Ero finito tra le grinfie di una coppia cuck.
Piera, una donna dal portamento impeccabile, con i suoi tacchi a spillo che accentuano la sua eleganza. Con grazia, si inginocchia davanti a te, svelando una maestria nei movimenti che riflette il suo stile sofisticato. Le sue mani, agili e sicure, si muovono con attenzione sulla zip, mostrando una precisione che sottolinea la sua raffinatezza. In quest'atto, il suo sguardo è da pantera, creando un'atmosfera di sofisticato erotismo che permea ogni gesto.
Impugna il mio enorme cazzo i movimenti delle mani sono lenti e fluidi, con Delicatezza e sempre fissandomi negli occhi fa colare le saliva sulla mia cappella umida come se utilizzasse oli o lozioni per ridurre l'attrito. Inizia dalla cappella, scendendo gradualmente verso le palle. Utilizza pressioni adatte, alternando tra movimenti leggeri e più profondi. si concentra sul muscolo e le nervature usando dita e pollici, applicando movimenti circolari alla base della cappella col pollice. Presta attenzione alle mie pulsazioni e allo sguardo ormai perso, adattando le tecniche a quelle che sembravano le mie preferenze.
Si avvicina delicatamente la lingua al bordo del cazzo. Con movimenti lenti e controllati, effettua leccate leggere e uniformi per gustare il sapore del mio sesso e per far salire la mia eccitazione. Cambia ritmo e adatta la pressione e la velocità in base alle mie spinte verso la sua faccia, cercando di mantenere una leccata rilassata per evitare io schizzi una marea di sborra subito. A quel punto vedendomi esplodere si abbassa l’abito, mi mostra le tette. Non capisco se vuole che le sborri addosso o meno. Io mi poggio le tette sulle palle sbatto il cazzo un po’ sui capezzoli e poi glielo infilo in bocca. L'afferrro per le spalle e mentre le tocco le tette le scopo la sbocca. Una ventina di pompate e sborro. Questo è come è iniziata la mia amicizia con la bellissima Piera ed il suo amatissimo maritino generoso.