HISTORIA TìTULO: buona la 3^ ? 
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buona la 3^ ?


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buona la 3^ ?

by arnia2
Visto: 383 veces Comentarios 0 Date: 07-01-2023 Idioma: Language




rivedere dopo il molto tempo trascorso un mio amico dell’adolescenza, ripercorrendo alcuni momenti di quel periodo, oltre ad essere stato sicuramente gradevole ha innescato una serie di eventi che in fondo dovevano essere destinati a seguire il loro corso.
ovviamente era cambiato da allora, ed anche se ulteriormente ingrassato, direi quasi obeso, gli era rimasto quel gioviale carattere che aveva sempre destato in tutti notevole simpatia.
a parte ciò anche ora, come allora, andava confessandomi che con quel suo aspetto non gli era certo facile ottenere altrettanti consensi che non si limitassero unicamente ad una amicizia, con le donne conosciute.
non so esattamente cosa fosse stato a spingermi in una più assidua frequentazione, trovando tutto sommato gradevole trascorrere un po di tempo assieme a lui, sino a che un giorno mi sorprese rivelandomi che non aveva fatto altro che pensare a me da quando mi aveva rivista, giungendo persino a masturbarsi.
questa cosa mi colse alla sprovvista, tuttavia mi fece immediatamente pensare alle fantasie che andavo condividendo nell’intimità con il mio compagno, il quale trovava estremamente eccitante immaginare come altri uomini riuscissero a sedurmi.
quando gli raccontai della confessione fattami dall’amico, non solo non se ne stupì più di tanto, aggiungendo che trovava assai normale, in considerazione della mia avvenenza, che altri individui potessero anelare a raggiungere il loro scopo tutt’altro che recondito di infilarsi nel mio letto.
così iniziò a prendere corpo persino il fatto che ciò potesse accadere oltre la sola immaginazione, divenendo come una ossessiva meta da raggiungere rendendo persino eludibile la gelosia che da ciò avrebbe potuto derivare.
forse quella morbosa voglia di sapersi realmente cornuto poteva essere finalmente soddisfatta, non temendo più di tanto che una persona come quell’amico potesse divenire un concreto pericolo ad intaccare la sua virilità.
fu così che, proseguendo negli incontri, dimostrai in maniera sempre più palese che quella sua confessione così intima, non solo non mia aveva affatto turbata, ma anzi aveva stimolato ancora di più in me un desiderio di trasgressione sino ad allora represso.
stentando ancora a ritenere davvero possibile quanto fatto trapelare, lo portai a scoprire da se quella realtà, invitandolo a farmi vedere in maniera tangibile quanto mi trovasse eccitante, esortandolo a calarsi i pantaloni ed a masturbarsi di fronte a me mentre mi spogliavo in modo che potesse gustarsi la visione concreta del mio corpo.
non feci neppure in tempo a liberarmi dalla sofisticatissima lingerie, indossata per quel particolarissimo convegno, che era già venuto in maniera così repentina da rendere ancora più inusuale quanto stava avvenendo.
visibilmente costernato non gli diedi il tempo per aggiungere altro, andando a sedere accanto a lui e come se nulla fosse avvenuto, impossessandomi del suo minuscolo pene, come fosse la cosa più naturale del mondo, iniziando a masturbarlo incurante che fosse appiccicosamente imbrattato di quella sua gelatinosa eiaculazione, giungendo persino a chinarmi tra le sue cosce per ripulirlo oralmente sentendomi incredibilmente puttana.
questa mia disinibita prestazione lo inorgoglì al punto tale dal trovare il coraggio di spingere la mia nuca a proseguire nell’impresa, aggiungendo nel contempo che mai avrebbe immaginato che potessi rivelarmi davvero così trasgressiva.
dimostrandomi talmente abile, dal procurargli una nuova erezione, gli salii subito in arcioni scostandomi l’orlo dello slip ed accompagnandolo io stessa alla penetrazione, esortandolo a farmi sentire per bene nelle viscere la sua eccitazione.
venne ancora, incapace di protrarre molto più a lungo il contatto con le vaginali labbra che, accogliendone la minuscola dimensione, lo svuotarono tra rantoli di eloquente soddisfazione.
ricomponendomi lo ammonii divertita, annunciandogli che ci sarebbe stata una prossima volta, e nella quale mi sarebbe stato debitore dell’orgasmo che non avevo ancora raggiunto.

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