Arriviamo
by innamorati1Visto: 1108 veces Comentarios 19 Date: 23-07-2022 Idioma:
Seduta sul tram, guardo fuori dal finestrino.
Mi sento ancora addosso il tuo profumo e di nascosto avvicino il viso alla mia spalla per cercarlo.
Io odio i profumi forti ma il tuo si mescola perfettamente all'odore della tua pelle e si perde nell'odore della mia.
Ci siamo visti una settimana fa in un cocktail bar in una zona tranquilla di Milano.
Il patto era che tu mi aspettassi di spalle, seduto al bancone e non ti voltassi finché non fossi stata al tuo fianco.
Io avrei indossato quel vestitino nero con cui spesso mi vestivi nei tuoi racconti più sconci.
Arrivai quasi di corsa, col cuore in gola e quel subbuglio nello stomaco che precede un evento importante.
Ci scrivevamo da un po' di tempo ed eravamo arrivati a desiderarci in ogni modo.
La meraviglia del primo incontro è la carica di desiderio che l'accompagna, l'adrenalina di poter sentire le stesse parole vibrare sussurrate all'orecchio, guardarsi negli occhi, provare il contatto pelle su pelle, gustare quegli odori e quei sapori fino a poco prima immaginati.
Io non conoscevo il tuo volto né tu il mio; ci erano bastate il tono della voce e le immagini dei pensieri che facevamo per desiderare di essere lì.
Eravamo curiosi di scoprire se avevamo voglia di assaggiare i nostri baci e di sentire sulla pelle tutto ciò che oscenamente ci raccontavamo.
Ed ora eri lì, seduto di spalle al bancone di quel bar e io mi stavo avvicinando.
E se non ci fossimo piaciuti?
Indossavi una camicia bianca che disegnava la tua schiena, le tue spalle e le maniche arrotolate appena sotto i gomiti scoprivano braccia di una sensualità sorprendente.
Mi avvicinai delicatamente e, salutandoti, ti sorrisi. Mi imbarazzai di fronte al tuo sorriso e a quegli occhi malandrini.
Parlammo per un po' e ridemmo molto sfiorandoci discretamente le mani prima e le braccia poi, inventandoci mille pretesti per un contatto.
Sì, ne avevamo voglia.
Non fu necessario dirci quel che la fantasia ci stava proponendo per il dopo ma era chiaro ad entrambi; le mani si attraevano, così come i visi, i corpi, le menti.
Ci gustammo quei momenti così incredibilmente erotici in quel bar, a quel bancone, tra le chiacchiere di altra gente fino a che il desiderio si fece urgenza.
Allora mandai un messaggio a Marco.
Amore, arriviamo.