HISTORIA TìTULO: E CHI LA FERMA PIU' -1 
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E CHI LA FERMA PIU' -1


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E CHI LA FERMA PIU' -1

by cp58mi
Visto: 1062 veces Comentarios 2 Date: 14-07-2022 Idioma: Language



E CHI LA FERMA PIU’ 1


Siamo una coppia sposata di 45 anni io e 42 Elena mia moglie.
Vengo subito al dunque senza fronzoli ne preamboli.
Per entrambi il sesso è parte importantissima nel nostro rapporto in quanto tutti e due ne siamo molto portati e non poniamo limiti che l’altro non voglia essendo tutte due liberi da inibizioni e tabù.
Da sempre, ma ancora adesso nonostante siano passati vent’anni di matrimonio “senza figli non per scelta” siamo ancora attratti l’un l’altra come le api lo sono dai fiori.
Lei è mora 1,60 per 54 chili, ha una terza di seno, un culo meraviglioso e due bellissime gambe.
Da qualche anno viviamo almente il mondo della trasgressione, dico almente in quanto per tenere accesa la fiamma del desiderio abbiamo deciso di frequentare dei locai per scambisti senza entrare apertamente nei giochi con altre coppie o singoli. Nonostante lei sia molto calda e pluri orgasmica, ancora non se la sente di gettarsi nella mischia anche se l’idea di giocare con altri partner la tenterebbe, a casa si eccita se mentre facciamo sesso le dico di immaginare di farlo con uno sconosciuto.
Come altre coppie iniziammo solo per soddisfare la nostra curiosità di vedere coi nostri occhi cosa accadeva in quei luoghi, e via via ci rendemmo conto che stare in quell’ambiente trasgressivo ci procurava piacere ed eccitazione e una volta a casa carichi di libido la scaricavamo scopando come ricci.
A Elena piaceva vedere altre donne che giocavano e si facevano montare da singoli sconosciuti davanti ai propri mariti che allupati si toccavano eccitandosi nel vederle prese da altri che le scopavano in più modi facendole godere. Elena si eccitava talmente che alle volte capitava che una coppia si avvicinasse a noi mentre si guardava queste performance e se l’altra iniziava a toccarla lei la lasciava fare eccitandosi ancora di più, ma non tollerava che io lo facessi con l’altra.
Una sera, particolarmente eccitata, stavamo guardando una bella mora alle prese con due uomini: uno doveva essere il marito, mentre l’altro doveva essere uno sconosciuto del locale, era giovane e aveva un cazzo davvero importante per non dire esagerato.
Con le spalle appoggiate alla parete palpavo Elena che eccitata guardava questi giocare quando notai un giovane che interessato a Elena guardandola si toccava intimamente, questo mi spinse ad agire, e dalla scollatura dell’abito feci uscire un seno aspettandomi una sua reazione negativa che invece non arrivò, e visto che me lo lasciò fare mi sentii in dovere di tirarle fuori anche l’altro che presi a palpare mentre i capezzoli s’indurirono gonfi di voglia. Guardai il ragazzo e gli sorrisi come a invitarlo ad avvicinarsi e quello lo fece, si mise accanto a noi e poco dopo iniziò ad accarezzarle il braccio senza che lei lo allontanasse come di solito faceva. Quello vedendosi accettato si fece più intraprendente e incominciò a toccarla con più sicurezza le accarezzò il fianco fino a scendere e palparle il culo.
Ero felice di vedere che finalmente si lasciasse andare, forse perché era giovane, le piacevano giovani? Non lo so, non ne avevamo mai parlato, fatto sta che quando tolsi le mani da seno lasciandolo libero quello se ne impossessò, lei lo guardò e lo lasciò fare distogliendo lo sguardo per guardare ancora la donna di fronte che giocava con quel bello e grosso cazzone. Il ragazzo fattosi più ardito intrufolò la mano tra lei e il mio ventre alla ricerca delle chiappe e trovandole prese a palparle.
La palpava di gusto sentendo quanto fosse tonico quel culo, e visto che Elena lo lasciava fare provai un azzardo e le sollevai il vestito aspettandomi il suo gesto contrariato tenendoselo giù, invece non lo fece. Dopo qualche istante, visto che non ci fu nessuna sua reazione contraria presi l’abito e glielo arrotolai fin sui fianchi lasciandola scoperta dalla vita in giù.
Al ragazzo non sembrò vero e mentre con a mano le accarezzava il seno con l’altra si intrufolò tra le sue cosce, sorpreso sentii distintamente Elena aprire le gambe per agevolargli i movimenti e realizzai che qualcosa il lei stava cambiando.
Lasciò che la mano di lui le ravanasse l’inguine per poi iniziare a masturbarla.
Da come si muoveva capii che provava un piacere nuovo e allargando di più le gambe prese a muoversi col bacino assecondando i movimenti della sua mano.
Era la prima volta che si lasciava toccare da uno sconosciuto e non ci volle molto che venisse. Forse fu a causa della scena che accadevano sul letto di fronte, vedere quella di fronte farsi sbattere da dietro da uno sconosciuto mentre il marito estasiato gliel’aveva infilato in bocca era il massimo, forse era questo che l’aveva eccitata in quel modo e per questo si era lasciata andare ed io ne ero felice, finalmente le cose avevano preso la piega che mi auguravo e il primo passo era stato fatto.
Nella penombra vidi il ragazzo armeggiare con la patta dei pantaloni e in un attimo tirò fuori il suo cazzo duro che appoggiò sull’anca nuda di lei spingendoglielo contro.
Elena si voltò a guardarlo di nuovo e pensai che il ragazzo si fosse spinto un po' troppo oltre per i suoi gusti, ma anche questa volta mi sbagliavo, mentre voltava la testa per tornare a guardare lo spettacolo davanti a sé glielo prese in mano, ne saggiò la consistenza e poi in modo naturale si mise a menarlo.
Wow, chi l’avrebbe detto! Ero al settimo cielo. Quello riprese a sgrillettarla ancora con più vigore come se sapesse che a lei era cosi che piaceva e cominciò a baciarle il collo che lei sporse perché quello era un suo punto debole: era partita.
Intanto quelli davanti finirono di dare spettacolo come altri e la sala cominciò a svuotarsi, Elena come in trance appoggiò la nuca all’indietro sul mio petto e senza smettere di menare il cazzo del ragazzo emise un prolungato gemito e con le gambe tremanti raggiunse un nuovo orgasmo.
Anche lui cominciò a danzare, segno che stava per venire, feci appena in tempo a prendere una manciata di fazzolettini da una confezione posta lì accanto e passarli a Elena che fece appena in tempo a coprirgli la cappella che quello sborrò riempiendoli di caldi fiotti trasmettendone il calore nella mano di lei.
Quando uscì dal bagno era tornata la solita Elena di sempre, sicura di sé e indifferente per quanto accaduto, sembrava come se non fosse successo niente di diverso dalla soluta routine, mi prese per mano e disse che era ora di tornare a casa.
Solitamente tornando verso casa commentavamo la serata trascorsa, ma non quella sera, quella sera rimase in silenzio per tutto il tragitto e io che non volendo forzare la mano non feci nulla per cambiare le cose perché era evidente che non le andava di parlarne e commentare quanto era accaduto.
A casa però volle fare all’amore e posso dire che lo facemmo con bramosia, tanto era alto il livello della voglia di farlo e scopammo fino a che crollai, forse fosse stato per lei sarebbe andata avanti ancora.
Quelle serate e quelle situazioni si ripeterono, quando accadeva erano serate particolari, guardava scene di donne che si facevano montare e immedesimandosi in loro si eccitava accettando di farsi toccare da sconosciuti godendo delle loro attenzioni verso lei. In seguito una volta a casa quando facevamo all’amore voleva che mentre la scopassi le dessi della troia, si eccitava sentirsi apostrofare con titoli come troia o puttana ecc., la eccitava raggiungendo orgasmi multipli tali da lasciarla sul letto stremata.
Un venerdì sera come al solito andammo al privè per passare la nostra ormai solita serata trasgressiva, e una volta dentro l’addetto alla sala ci accompagnò al nostro tavolo precedentemente prenotato come si era di solito fare, ma questa volta lo trovammo occupato da un’altra coppia mai vista prima.
L’addetto educatamente fece presente alla coppia che sul tavolo era presente il cartoncino della prenotazione e che avrebbero dovuto lasciarlo libero. Questi si alzarono scusandosi e guardandosi attorno si resero conto che posti a sedere non ce n’erano.
Stavano per allontanarsi quando Elena fermò l’addetto e gli chiese se fosse possibile aggiungere un paio di sedie per loro e non farli restare in piedi.
Ce ne furono molto grati, era la prima volta che andavano in un privè ed erano a dir poco spaesati.
Si presentarono, lui Ernesto lei Sandra, risultarono essere una coppia carina e a modo, erano distinti e eleganti con qualche annetto più di noi ma davvero gradevoli.
Sandra e Elena sembrarono subito legare tanto che iniziarono a parlare tra loro chissà di cosa, la musica era alta e non si sentiva granché.
Per quanto riguardava me invece stato subito attratto dal generoso decolté di Sandra che mostrava un seno ben fatto da farmi venir voglia di metterci sopra le mani.
Erano sedute una di fianco all’altra e a causa della musica per poter parlare avevano avvicinato i loro visi tanto che sembrava volessero baciarsi, ci era precluso sapere di cosa parlassero a causa dell’alto volume della musica.
Come al solito a una certa ora la pista iniziò a vuotarsi e gli avventori gradualmente si trasferivano nelle salette private per dare inizio a giochi di sesso promiscuo con coppie e singoli che si univano tra loro in giochi altamente trasgressivi.
Elena si avvicinò all’altra e le disse qualcosa all’orecchio, poi mi prese per mano e facendo segno a loro di seguirci ci incamminammo verso la zona privè.
Elena ormai esperta del luogo fece da anfitrione mostrando ai due le varie stanze dove un grande salone con al centro un enorme letto la faceva da padrone, era un salone grandissimo e sul lettone ci salivano più coppie e i singoli intorno pronti a salirci a loro volta in attesa di essere invitati a farlo.
Gli facemmo fare il giro completo soffermandoci a vedere le scene più erotiche, poi li lasciammo liberi di fare un giro per conto loro lasciandoli liberi di fare ciò che avrebbero voluto e che ci saremmo ritrovati più tardi al nostro tavolino in sala disco.
La serata passò così, prendemmo da bere al bar e ci sedemmo con loro che era già notte inoltrata, così decidemmo che era ora di andare.
Uscimmo che era notte fonda e Elena sapendo che per loro quella era stata la prima esperienza in un locale di quel genere chiese a Sandra che impressione le avesse fatto. L’altra le rispose che si era divertita ma che lei in un ambiente del genere non sarebbe stata capace di lasciarsi andare, invece era felice per fatto la nostra conoscenza ringraziandoci per la bella serata trascorsa confidandoci che loro non erano una coppia inesperta in quel genere di cose ma che da un po' praticavano già lo scambio di coppia con una coppia loro amica ma tra mura domestiche, li si sentivano più protetti e liberi a lasciarsi andare con amici fidati, non con sconosciuti.
Aggiunse inoltre che gli avrebbe fatto piacere rivederci e propose a noi uomini di scambiarci i numeri di cellulare che prontamente facemmo.
Nel ritorno verso casa mia moglie mi disse che l’altra già prima le aveva parlato di loro, disse che era da un po’ di tempo che si incontravano con una coppia loro amica conosciuta qualche tempo prima facendo una crociera, disse che lei e il marito già da tempo fantasticavano di farlo ma non sapevano come fare. L’occasione capitò in crociera, sulla nave conobbero questa coppia della loro età e strinsero amicizia scoprendo che anche loro avevano la stessa fantasia e una sera finirono per farlo. Da allora sono diventati inseparabili e organizzano di tanto in tanto degli incontri e da un po' nel loro ménage pare abbiano aggiunto anche un singolo amico dell’altra coppia che a suo dire oltre a essere una persona affidabile è carino e ben dotato, ma soprattutto è bravo a far sesso e sa come usarlo. Si incontrano per lo più in una casa di campagna tra e colline del Piacentino, è un cascinale di proprietà completamente ristrutturato e quando hanno voglia di vedersi ci passano il weekend.
La settimana successiva ricevetti un messaggio da Ernesto, mi scriveva che per la domenica successiva avevano organizzato una grigliata nella loro casa in campagna e avrebbero voluti come ospiti, ci sarebbe stata anche la coppia loro amica e avrebbero avuto piacere che li conoscessimo.
Gli risposi ringraziandolo e gli dissi che ne avrei parlato con te e gli avrei fatto sapere.
Elena ebbe dei dubbi sull’invito, in fondo li conoscevamo appena, ma che la frenava era soprattutto il timore che questi si mettessero a giocare dando per scontata la nostra partecipazione.
Sapendo quanto fosse spigliata e senza peli sulla lingua le dissi di chiamare Sandra e chiarire con lei i suoi dubbi e così fece.
Sandra la tranquillizzò dicendole che si trattava solo di una grigliata tra amici e avrebbero acuto piacere che ci fossimo anche noi, sarebbe stata l’occasione giusta per farci conoscere i loro amici e poter ricambiare la cortesia da noi fattagli al privè. Continuarono a parlare per un po' e prima che chiudessero la comunicazione Elena le disse che accettava volentieri l’invito.
Il posto era un molto carino, era un cascinale in pietra completamente ristrutturato con vetrate panoramiche sulle meravigliose verdi colline colme di vigneti.
Ci accolsero in modo caloroso e scoprimmo con piacere che anche la loro coppia amica Paolo e Sonia erano delle belle persone piacevoli e a modo. Anche loro con qualche annetto più vecchi di noi ma tonici e carini oltre che simpatici e alla mano, si profusero in complimenti per Elena che subito si sentì a proprio agio.
Era quasi ora di pranzo e io e Paolo andammo a dare una mano a Ernesto per accendere la griglia, mentre le donne apparecchiarono e si misero a preparare gli antipasti.
Intorno alla griglia con una bottiglia di bianco fresco toccammo il discorso trasgressione e Ernesto disse a Paolo dove e come ci eravamo conosciuti. La curiosità di Paolo crebbe quando seppe che l’incontro avvenne in quel tipo di locale, e avendo saputo che eravamo neofiti nello scambio di coppia mi chiese se fosse una nostra scelta e per quale motivo.
Gli dissi che la voglia di provare l’avevamo entrambi, ma lei non se la sentiva di lasciarsi andare in quel posto in mezzo a tutta quella gente. Paolo non poté che essere d’accordo col pensiero di mia moglie e disse che secondo lui non era quello il posto dove rompere il ghiaccio, doveva accadere un ambiente dove si sentisse a suo agio e tra amici, e se era davvero decisa a provare il posto in cui si era l’ideale.
Mi disse di loro e di dove accadde la prima volta che lo fecero, si riferiva alla nave di crociera ma non lo ripeté in quanto sapeva che ne ero già a conoscenza e continuò dicendo che le donne si presero in simpatia e tutto il resto venne da sé in modo naturale. Ricorda che sono le donne a decidere, è una loro decisione, noi possiamo lanciare l’idea ma alla fine a decidere sono loro.
Questo per dire che l’ambiente conta molto e le persone con cui farlo bisogna conoscerle. Il locale che frequentate secondo me serve all’inizio a scoprire di che pasta si è fatti e capire dove si vuole arrivare.
E’ vero rispose Ernesto, guarda noi, quando si ha voglia di ritrovarsi si organizza una grigliata, si sta insieme e si passa una giornata tra amici, poi se ne abbiamo voglia si va di sopra a divertirci, ma lo si fa tra di noi, tra amici e non con sconosciuti. Si rispose l’altro, questo potrebbe essere il luogo ideale anche per voi, può darsi che tua moglie si trovi bene con le nostre e si lasci andare, tu che ne diresti?
Ah sarei d’accordo risposi, potrebbe anche essere e ne sarei felice. Sareste le persone giuste, ma non dipende da me, e lei da convincere, può darsi che un aiutino delle vostre possa smuoverla.
Bene! Disse Ernesto, se è per questo loro due sono già all’opera, prima ho sentito che le dicevano che per passatempo dopo pranzo sono solite fare un gioco di carte che ha come tema l’erotismo, le hanno detto che è una cosa leggera e lei ha aderito a partecipare.
Bene dissi io, è già un primo passo.
Tra poco arriverà anche Gianluca disse Ernesto e quando finiremo di mangiare vi chiederò di darmi una mano a sistemare dei ceppi nella legnaia, sarà solo una scusa per lasciare le donne da sole insieme a Gianluca e vedere l’evolversi del gioco.
Mentre Paolo in disparte parlava con la moglie arrivò il loro amico Gianluca.
Era come l’avevano descritto, un bel ragazzone sui trent’anni, fisico asciutto e un bel viso che sprizzava simpatia, a Elena sarebbe sicuramente piaciuto.
A tavola l’attrazione del giorno era mia moglie, aveva tutte le loro attenzioni, ce la stavano mettendo tutta per farla sentire a proprio agio e Elena li ripagò con allegria e simpatia.
Finito di pranzare Ernesto come d’accordo chiese a me e Paolo se gli davamo una mano a sistemare i ceppi nella legnaia rifiutando l’aiuto di Gianluca che si era dato anch’esso disponibile.
Una volta soli gli chiesi cos’avesse in mente e mi rispose che le donne si erano accordate per fare un gioco innocuo riguardante l’erotismo per vedere se Elena si lasciava coinvolgere, nel caso si fosse fatta prendere sarebbe stato un primo e importante passo, una specie di esame.
La cosa mi incuriosì e insieme andammo alla legnaia sul retro della casa dove Ernesto ci intimò di non fare rumore e lo seguimmo su per una scala di legno.
Entrammo nel solaio dove in terra c’era una botola, lui si avvicinò e ricordandoci di non fare rumore la sollevò di qualche centimetro, era ben oliata e non fece nessunissimo rumore, ci mise sotto un legnetto in modo che rimanesse una fessura e da lì potevamo vedere di sotto.
Il tavolo dove avevamo pranzato era al centro della nostra attenzione con loro quattro seduti al tavolo a parlare. Sandra stava raccontando agli altri della serata passata con noi al privè e Gianluca sembrò subito interessato e intervenne dicendo che conoscendo il gusto di Sandra nel vestire come minimo anche quella sera aveva attirato su di se molti sguardi dei maschi nel locale. Sapendo che lui si riferiva al suo decolté abbassò lo sguardo e guardandosi il seno disse che effettivamente che non era stata la sola ad attirare gli sguardi ma anche mia moglie di sguardi ne avevamo attirati parecchi, poi come niente fosse slacciò alcuni bottoni della camicetta e tirò fuori due belle poppe piene dicendo che queste fin dalla sua giovane età avevano attizzato le voglie di molti uomini. Sonia che le era accanto allungò la mano e le strizzò un capezzolo che subito si allungò e si indurì e lo fece notare agli altri dicendo che quel seno non attirava solo le attenzioni dei maschietti ma pure le sue, e rise alla battuta mettendosi a palparle con gusto.
Sandra sorridendo la lasciò fare, con le strizzatine di Sonia i suoi capezzoli si fecero lunghi e s’ingrossarono.
Bè che ne dite disse questa, vi piacciono? Va che capezzoli che le ho fatto venire!
Mi sembra normale rispose Sandra, chi è quella donna alla quale non vengono duri se sollecitati in questo modo, anche per te è lo stesso no? E dicendolo abbassò le spalline dell’abito dell’amica e ne fece uscire il seno, poi si mise a palparlo e anche lei le dava delle strizzatine ai capezzoli facendo indurire anche i suoi: vedi? Anche i tuoi ora sono duri come i miei, è normale, per tutte le donne è così.
È vero disse Gianluca, però i tuoi si allungano molto di più dei suoi.
Sonia guardò prima i suoi e poi quelli dell’altra, poi si volse verso mia moglie e le chiese se anche a lei gli si allungavano toccandoli.
Non lo so rispose bugiarda, può darsi non so.
Ma come non lo sai rispose Sandra, quando tuo marito ti palpa e te li bacia non sai se ti vengono duri e se si allungano? Poi avvicinatasi le chiese se poteva accertarsene: voleva solo vedere che reazione avrebbe avuto, e rimase con la mano sospesa in attesa che mia moglie rispondesse e lo fece.
Con mia sorpresa e senza perdersi d’animo sollevò la maglietta e mostrò il seno che portava come sempre libero senza la costrizione del reggiseno.
Che belle disse Sandra e le toccò dicendole che aveva proprio un bel paio di tette.
È vero disse l’altra avvicinandosi pure lei per toccarle, sono proprio come immaginavo: e tu cosa ne pensi? Chiese a Gianluca
Sono splendide tutte, avete tutte e tre un magnifico seno ma conoscendo già i vostri faccio il tifo per quelli di Elena, è un seno bellissimo e mi piacerebbe sentirlo. Elena lo guardò e poi si voltò verso lui come a invitarlo a farlo. Gianluca allungò entrambe le braccia e si riempì le mani del suo seno, lo tastò per sentirne la consistenza e ancor prima che lo facesse già i capezzoli furono subito ritti d’eccitazione.
Poteva anche far finta di niente, ma conoscendola sapevo che sentirsi toccare da mani estranee le procurava eccitazione, Gianluca l’aveva eccitata ed io ne ero felice.
Proprio come pensavo bisbigliò Ernesto, penso che con noi abbia trovato l’ambiente adatto a lei, l’immaginavi che già alla prima volta con noi si facesse palpare così, vedrai che è la volta buona mi disse sorridendo.
Hai un seno davvero bello le disse Gianluca, piene e sode proprio come piacciono a me, che dici posso dare due bacetti. Ma certo risposero le altre al posto di Elena, ma lui attese che fosse lei a dirglielo e quando Elena gli fece di sì con la testa abbassò il capo sul seno e a bocca piena s’impossessò prima di un capezzolo e poi dell’altro succhiandoli e mordicchiandoli tutto in giro facendoli indurire ancora di più on lei che lo lasciava fare tenendosi su la maglietta con le mani.
Si disse Sonia, hai proprio ragione, guarda, anche a lei gli si allungano e guarda come son duri, e senza chiederne il permesso si abbassò e scostando Giancola prese a succhiarli pure lei per poi subito scusarsi del gesto chiedendole se si fosse offesa.
No rispose imbarazzata mia moglie tirando però giù la maglietta sotto la quale i capezzoli svettavano turgidi.
In ogni caso disse Gianluca i capezzoli più lunghi sono i tuoi disse rivolta a Sandra.
Dici? Rispose questa strizzandoseli tra le dita, sono più lunghi di quelli di Sonia? E andando a sedersi in mezzo alle altre due volle confrontare chi davvero li avesse più lunghi. Si voltò verso Elena e questa volta fu lei a sollevargli la maglietta, ma invece che limitarsi a questo glie la sfilò di dosso, a sua volta si tolse la camicetta e disse all’altra di fare lo stesso, poi disse a Gianluca che lui avrebbe fatto da giudice.
Elena stette al gioco, l’altra con le mani a coppa si prese le mammelle e porgendole a Gianluca gli disse di toccarle e di succhiargliele, poi lo stesso avrebbe dovuto farlo a mia moglie e a Sonia per poi dare il responso.
A Gianluca piacque un sacco farlo e con la scusa di far indurire bene i capezzoli di tutte e tre le palpò e succhiò i capezzoli di tutte passando dall’una all’altra e una volta terminato il suo compito espresse il suo giudizio: per i capezzoli più lunghi la vincitrice era Sandra, seconda sempre per lunghezza Sonia ma per reazione e durezza era Elena la vincitrice, aveva accontentato tutte e tre.
Conoscendo mia moglie e sapendo quanto sensibili fossero i suoi capezzoli immaginai che oltre ad averli duri avesse pure la figa bagnata d’eccitazione e se le avessero proposto di toccarle la figa mi sa che non si sarebbe tirata indietro.
Il dado era tratto e il primo passo compiuto, il fatto di essere stata al gioco la diceva lunga, era lì insieme alle altre con fuori le tette e tutte e tre si erano messe a prendere in giro Gianluca per il gonfiore che era evidente nei pressi della patta dei pantaloni.
Chi di noi è la responsabile di quest’effetto chiese Sonia additando l’evidente gonfiore. Lui rispose che la colpa era di tutte e tre perché solo delle sadiche avrebbero potuto ridurlo in quel modo e ora farlo soffrire.
Poveretto disse Sonia e passando la mano sopra il gonfiore disse che bisognava fare qualcosa per alleggerire quella pena. Si fece sotto Sonia che annuendo prese la clip della cerniera e gliela tirò giù dicendo che era meglio liberarlo e in un attimo glielo tirò fuori.
Una volta liberato il cazzo questa lo fece alzare e gli tirò giù i pantaloni insieme alle mutande, poi lo agguantò e tiratogli giù il prepuzio ne fece uscire la maestosa e perlacea cappella lucida di voglia, lo strinse alla base e guardando mia moglie le chiese cosa ne pensasse e se le piacesse: non è uno splendore? Ne hai mai visto uno più bello? Lei non rispose ma non gli staccava gli occhi di dosso.
Anch’io quando lo vidi mi resi conto del perché le donne lo tenevano tanto in considerazione, non era un cazzo che si trovi facilmente in giro e oltretutto il titolare di tanta carne era pure un tipo, cosa volere di più.
Sonia se lo tenne in mano fino a che lasciò che lo prendesse in mano Sandra che dopo segato lentamente per qualche istante disse a Elena di tenerlo in mano lei per capirne che sensazione dava e lei lo fece con così tanta naturalezza che rimasi basito. Non so se lo fece solo per non essere da meno delle altre, ma vederla allungare la mano con una semplicità tale mi sorprese.
Era così largo che non riusciva a unire le punte delle dita e m’immaginai come avrebbe dilaniato la sua figa nel caso fosse capitato. Come una sonnambula prese lentamente a far scorrere la mano su e giù guardandolo come incantata, poi come se si fosse svegliata da un sogno lasciò il cazzo e sorrise a Gianluca.
Le altre le sorrisero contente e senza farsi accorgere Sandra sollevò il viso verso la botola e con le dita fece il segno dell’ok.
Elena quando lasciò la presa guardò le altre con le guance rosse e sollevò le spalle come a dire scusate se l’ho menato, m’è venuto d’istinto.
Noi tre di sopra eravamo tutti infoiati, quella situazione era così carica di erotismo che Paolo vedendo che Elena stava al gioco mi diede una gomitata e mi fece l’occhiolino come a dirmi hai visto, è tutto a posto.
Gianluca aveva un cazzo di tutto rispetto, Ernesto mi disse che sua moglie un giorno
glielo misurò, era 23 centimetri di lunghezza e 17 di circonferenza.
Cercando di non far rumore Ernesto tolse il legnetto e richiuse la botola che si richiuse la botola senza uno scricchiolio, poi ce ne tornammo di sotto.
Quando entrammo non c’era segno di quanto accaduto, erano intorno al tavolo tutti composti a chiacchierare allegramente. Il resto della giornata la passammo sotto il bersò a chiacchierare e a sorseggiare bibite.
Le donne se ne stavano tra loro a parlare a ruota libera dicendo a mia moglie quanto si divertissero a fare dei giochi erotici innocenti che facevano inevitabilmente eccitare i loro ometti per vederli fremere di desiderio per loro.
È bello disse Sandra a Elena, piacerebbe un sacco anche a te: non ti andrebbe di farlo pure tu? È come dare ossigeno a un rapporto duraturo, non c’è niente di male, ci divertiamo un sacco e ci rende nuovamente giovani, in fondo tu e tuo marito non andate in quel locale per questo?
Elena fece di sì con il capo confido che nonostante lei fosse tentennasse io avrei voluto coinvolgerla nei giochi promiscui che accadevano ne locale ma che una volta che si stava per farlo si bloccava confessando alle altre che non le sarebbe dispiaciuto ma qualcosa in lei la frenava.
Ti capisco rispose Sonia, anche a noi è successa la stessa cosa, tempo fa avevamo conosciuto una coppia scambista che avevamo contattato ma non se ne fece nulla perché loro erano troppo navigati e io ebbi timore di non essere all’altezza e lasciammo perdere tutto finché per caso in crociera conoscemmo Sandra e Ernesto ed
è successo tutto spontaneamente, come vedi le occasioni capitano, bisogna solo coglierle al momento giusto come abbiamo fatto noi, se non l’avessimo fatto allora forse oggi anche noi saremmo rimasti ancora alla finestra ad aspettare, le occasioni non bisogna solo coglierle senza farsele scappare, non sempre si ripetono.
Perché non venite anche voi la prossima volta intervenne Sandra, visto che oggi ci siamo divertite la prossima volta si potrebbe fare quel gioco di società che facemmo nella nostra cabina sulla nave: ricordi? Disse a Sonia. Sì rispose questa, lo facemmo per rompere il ghiaccio e invece riuscì a far sciogliere noi rispose sorridendo al ricordo.
Non so, vedremo rispose Elena.
Tornando verso casa parlando della giornata trascorsa e venne fuori che le era piaciuta, stare con loro la faceva stare bene e che le sarebbe piaciuto tornarci alla prima occasione, disse che erano delle persone squisite e alla mano e che con loro si sentiva a proprio agio raccontandomi perfino cosa fosse successo durante la nostra assenza arrivando a dirmi pure l’accaduto con Gianluca.
Non tralasciò niente e mi disse che sotto pressione delle altre gliel’aveva persino preso in mano, un cazzo come non ne aveva mai visti, era così grosso che faceva fatica persino a tenerlo in mano e senza volerlo si era ritrovata a menarglielo.
Avresti dovuto vederlo disse, un vero portento ha davvero un bel cazzo lungo e grosso. Mi chiedo però come possa una donna subire una penetrazione senza sentire dolore.
Io son sicuro che tu non ne sentiresti, ti bagni talmente che te lo ritroveresti dentro senza fare una piega.
Mi guardò sottecchi e come se stesse pensando fece mmm, non so, l’ha davvero grosso e sarebbe difficile da gestire.
Però ti è piaciuto tenerlo in mano. Si, sono stata quasi tentata di avvicinarmi per sentirne l’odore di maschio, non l’ho fatto solo perché non sapevo come l’avrebbero presa le altre, non volevo essere sfacciata.
Mmm, se l’avessi fatto magari te lo saresti anche gustato vero?
Scemo! Rispose fingendosi risentita.
Dai che ti sarebbe piaciuto, dì la verità. Se fossi rimasta sola con lui non l’avresti fatto?
Si, penso di sì. Quella risposta me lo fece venire ancora più duro di quanto già non
l’avessi. Lo afferrò e mi disse di trovare un posto tranquillo perché aveva voglia e voleva che la scopassi subito, non voleva aspettare di essere arrivata a casa.
Imboccai una stradina tra i campi e una volta lontani dalla strada ci spogliammo arrapati come due amanti. Eravamo così carichi di libidine che trombammo come ricci, fu solo una sveltina ma godemmo entrambi di un orgasmo intenso.
Qualche giorno dopo Sandra si sentì con Elena la quale le disse che d’accordo con gli altri avevano deciso che il prossimo weekend l’avrebbero passato insieme nella loro casa tra i vigneti e sarebbe piaciuto a tutti se fossimo stati dei loro. E tu cosa le hai risposto le chiesi.
Gli ho detto che ne avrei parlato con te ma che al 90% avresti detto sì, in caso contrario li avremmo avvisati per tempo: ho sbagliato?
Hai fatto benissimo, sono sicuro che passeremo due giorni spensierati.
Il sabato infine arrivò e l’attesa svanì come una nebbia.
Per tutta settimana non feci altro che pensare a cosa sarebbe potuto accadere e il solo pensiero di vedere insieme lei e Gianluca mi faceva infoiare, ero certo che pure a lei frullavano quelle idee per la testa, in quei giorni era spesso assorta nei pensieri e a cosa avrebbe potuto pensare se non a questo.
Sandra l’aveva richiamata per dirle che per la serata lei e Sonia avevano pensato di farci una sorpresa e per eccitarci avevano deciso di abbigliarsi con abiti succinti, sarebbe stato bello secondo loro vederci sbavare di desiderio. Sarebbe stata una serata speciale e gliel’avevano detto perché se voleva poteva anche lei portarsi qualcosa di idoneo che facesse ci facesse arrapare e desiderare di averle.
Quella mattina sembrava non voler più uscire dal bagno, fece la doccia e sicuramente si depilò con cura come sempre faceva.
Mi sbarbai e feci la doccia pure io, poi andai in camera per vestirmi e appena dentro mi venne un colpo: aveva indosso un completo intimo che non le avevo mai visto, era mozzafiato, calze nere e reggicalze anch’esso in tinta e sul letto un tubino nero da sera con lo spacco che arrivava fin sull’anca.
Hai fatto compere dissi.
Si rispose, sto provando i nuovi acquisti, non voglio mica fare brutta figura, immagino loro come vestiranno.
Voleva fare colpo e così abbigliata sicuramente lo avrebbe fatto.
Al solo pensiero che Gianluca e gli altri la vedessero così agghindata mi fece rizzare subito il cazzo e glielo feci vedere, le dissi che se faceva quell’effetto a me chissà a loro.
Euforica per il complimento mi fece una boccaccia sorridendo sorniona.
Che puttanona pensai, ed era proprio ciò che avevo sempre desiderato, le andai vicino e la palpai, la baciai sul collo e le dissi nell’orecchio che era bellissima vestita così come una troia. Si rispose, piace anche a me e chissà che questo weekend non lo diventi davvero. La toccai tra le gambe e sentii le sue labbra umide: era eccitata al solo guardarsi sapendo l’effetto che avrebbe fatto soprattutto su Gianluca e la baciai con una voglia matta di scoparmela seduta stante.
Il tragitto durò non più di un’ora, e da quando partimmo, a che arrivammo il cazzo mi era rimasto barzotto al pensiero o forse nella speranza che accadesse ciò che da tempo speravo, se non accadeva con loro in quell’ambiente in cui si sentiva serena allora difficilmente sarebbe successo.
Averla affianco era una tortura, se ne stava scosciata coi suoi splendidi piedini con le unghie laccate di rosso appoggiati sul cruscotto, ero talmente eccitato che a stento non mi fermai per scoparmela, la stronza lo sapeva e faceva apposta a accarezzarsi le cosce, sapeva di torturarmi e continuava imperterrita a toccarsi fin sotto l’inguine e mi allontanava la mano ogni qualvolta cercavo di mettergliela tra le cosce chiudendo le gambe dandomi del bambino cattivo.
Era lanciata, e il suo modo di fare mi lasciava ben sperare, ero quasi certo che questa sarebbe stata la volta buona, me lo sentivo e per questo le chiesi se avesse pensato a cosa fare nel caso la serata si fosse fatta bollente.
Non lo so rispose tranquilla, vedremo. Con loro mi trovo bene e mi sento a mio agio. Aspettiamo di vedere come andrà la serata e scopriremo cos’accadrà.
Sono d’accordo dissi, devi solo essere te stessa e sentirti libera di fare ciò che vorrai, non siamo due ragazzini indecisi e conosciamo i nostri limiti. Sappi che qualsiasi tu prenda sarò felice che tu l’abbia presa.
Dapprima rimase in silenzio come se ponderasse le mie parole, poi mi guardò e mi chiese in che modo avrei reagito nel caso si fosse lasciata andare alle lusinghe di Gianluca: perché l’hai capito vero che quello mi vuole scopare.
Eeeeeeh! Risposi ironico. Sapessi quante volte la volta scorsa mi ha detto che gli piaci da morire, che farebbe di tutto per averti, se ne sono accorti pure gli altri. Non abbiamo mica le fette di salame sugli occhi. Tutti hanno visto che anche tu hai un debole per lui e non venirmi a dire che non è vero!
Che sia un bel ragazzo è innegabile come è innegabile che mi piace parecchio, ma tu questo già lo sai e se dovesse accadere vorrei che fosse con lui, ma non mi va di mettere il carro davanti ai buoi, aspettiamo e vediamo come va.

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