HISTORIA TìTULO: Luna di miele 
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Luna di miele


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Luna di miele

by theanalyst
Visto: 2856 veces Comentarios 9 Date: 05-12-2020 Idioma: Language

Finalmente potrò realizzare il mio desiderio.

Eravamo sull’aereo, per la luna di miele. Avevo organizzato tutto.

La mia splendida moglie aveva una luce particolare nello sguardo.

Avevamo deciso di passare dalla fantasticherie alla realtà.

Dopo nove anni di fidanzamento avevamo immaginato tutte le situazioni più incredibili.

Conoscevo in profondità tutte le sue voglie e fantasie. Ma soprattutto avevo capito quali erano le mie.

Il piano era semplice, ma sapevo avrebbe cambiato per sempre la mia vita e quella della donna che avevo sposato.

Giungemmo a destinazione. L’accordo era che non avrei scopato con lei in queste due settimane.

Prendemmo una doppia per lei ed una singola per me. Si perché avevamo deciso di ravvivare il nostro feeling sessuale in un modo particolare.

I villaggi turistici sono solitamente pieni di coppie, ma anche pieni di single (specialmente uomini) che hanno difficoltà a scopare.

Ci sono gli animatori, spesso costretti a portarsi a letto vecchie babbione.

I camerieri e tutti i personaggi più incredibili che in quel posto di divertimento ci lavorano.

Mia moglie era giovane, bella e sessualmente insaziabile. Avevamo deciso che avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva.

Iniziò così: amore vado in spiaggia. Non ce la faccio più, ho voglia di cazzi.

Mi disse. Vengo a cercarti io quando deciderò di raccontarti qualcosa.

Dovetti trovarmi qualcosa da fare.

Passarono circa sei ore. Lei mi chiamò: Vieni subito. La porta non è chiusa a chiave.

La ritrovai sul letto. Aveva gli occhi luccicanti, come ogni volta che provava un orgasmo. Le gambe ancora aperte.

Non volle essere toccata, solo mi mostrò gli schizzi di sperma sul suo cuscino. Erano tre macchie. Una davvero estesa. Pensai subito che non potevano essere frutto di un solo cazzo.

Lei mi disse:Ero distesa in preda agli orgasmi ed ho voluto farmi sborrare in faccia.

Sai che il primo violento schizzo non si controlla bene. E due di loro hanno sporcato il cuscino.

Il terzo mi è venuto dentro la pancia; il quarto è stato il più furbo, me lo ha infilato in gola provocandomi un rigurgito.

Poi mi disse:Sei un maiale. Mi sento sporca. Cosa mi hai fatto? Perché quando cammino a fianco ad un uomo sento l’odore del cazzo?

Mi hai stregata. Non riesco a combattere. Appena vedo un uomo che mi piace, so già che non potrei dire di no a nessuna sua proposta.

La mia vita è segnata per sempre. Ma anche la tua. Gli ho raccontato tutto mentre mi sfondavano il culo.

Mi hanno chiesto se ero disposta a diventare la loro schiava per due settimane. Ma mi hanno avvisato che se gli dico di si mi umilieranno come non immagino.

Ovviamente, hanno aggiunto che mi faranno anche godere come non immagino.

Sono stati gentili, e molto, molto sinceri. Mi hanno detto di pensarci bene prima di richiamarli. Loro vogliono la sottomissione totale.

Mi hanno promesso in cambio di permetterti di assistere a tutto.

Risposi senza tentennare:Ti vedrò urlare dal piacere. Chiamali. E di loro che tu sei a loro totale disposizione. Subito.

Lei mi guardò timorosa: Non voglio. Mi fai schifo ed anche loro.

Allora torniamo a casa. Forse ho sbagliato tutto.

No aspetta. Ho paura. Cosa ci faranno.

Non lo so. Ma se avessero cattive intenzioni, credi che ti avrebbero chiesto di pensarci bene? Sono sicuro che abbiamo fatto centro. Puttana lo so che tu ora ti stai eccitando.

Facciamo così; ti infilo il collo della bottiglia di spumante nella figa. Se entra senza attrito li chiami. Altrimenti.

La presi per il collo, con una mano la piegai in avanti, con l’altra le avvicinai la bottiglia alla figa.

Lei poggiò la pancia sul divano e tenne le cosce allargete. Con le mani allargò le grandi labbra e mi permise di introdurre il collo della Magnum.

Scivolò dentro senza la minima difficoltà. La lasciai lì così e le porsi il telefono.

Dissi:La decisione è presa. Chiamali.

Lei compose il numero.

Risposero subito:pronto!

Sono io; sarò vostra per due settimene. Cosa devo fare?

Passami tuo marito.

Mi passò la cornetta.Cosa devo fare?.

Portami la puttana. Stasera ceneremo insieme. Tu farai il cameriere.

Ci presentammo da lui all’ora stabilita. Fu gentile con lei. La corteggiava. La cena era già pronta. Roba di classe.

Per due persone. Dovetti servire al tavolo e restare in un angolo poco in vista in attesa di ordini.

Tutto questo durò un paio di ore.

Nell’andirivieni tra la cucina e la sala da pranzo mi resi conto, improvvisamente, che mia moglie non indossava più niente dalla cintola in giù.

Me ne resi conto anche perché vedevo che era imbarazzata e che da qualche minuto non parlava più.

All’improvviso il tono del discorso cambiò:Aiutami a legare i polsi di tua moglie alla sedia.

Lo feci. Adesso legherò anche te a quella sedia. Riuscirai a guardare tutto quello che faremo, finché resteremo in questa stanza.

Si avvicinò a mia moglie, si inginocchiò ed iniziò a leccarle la figa. Lei gemeva. Io fremevo.

Ogni tanto si fermava e la baciava appassionatamente. Le sussurrava all’orecchio qualcosa. Lei annuiva senza parlare.

Non saprei dire cosa le diceva. Andò avanti così finché lei disse:Sto godendo, continua a leccarmi, ooohhhhh siiiiii!.

Per un lungo minuto continuò a godere, con la faccia di quell’uomo tra le cosce.

Poi lei si alzò, mi si avvicino e mi tirò giù i pantaloni. Disse:Hai ragione è duro. Mi schiaffeggiò e mi disse:Ora te la faremo pagare, maiale.

E via un calcio. Si avvicinò al telefono, compose un numero e sussurrò:Sono pronta.

Nell’attesa l’uomo liberò i polsi di mia moglie, la spogliò e le fece indossare delle calze a rete. Solo quelle.

Poi le ordinò di inginocchiarsi e le fece indossare un collare da cane, collegato ad un guinzaglio.

Poi la condusse nell’altra stanza. Non potevo più vederla.

Dopo qualche minuto bussarono alla porta. Era una coppia. Lui piccolo e bruttino. Lei una splendida mulatta; fisicamente imponente.

L’uomo li fece accomodare dicendo:Vi presento il dottor …, la sua signora è già pronta. Sa cosa deve fare. Come d’accordo pagamento anticipato.

Gli diedero dei soldi, poi disse:Domattina alle otto sarò di nuovo qui. Non voglio trovarvi qui. Lui lasciatelo lì dov’è.

Uscì e loro entrarono nella stanza. L’omino mi fece l’occhiolino. Chiuse la porta della stanza dietro di se.

Erano le 23, quando quella porta si chiuse. Per le successive tre ore potetti solo immaginare cosa accadeva nella stanza.

Sentivo sussurra e gemiti. A volte vere e proprie urla di piacere. All’inizio sembrava che godesse la mulatta. E molto.

Poi incominciò a gemere mia moglie. Dopo circa tre ore, poco prima che si riaprisse la porta sentii l’uomo distintamente che diceva:

No, cazzo. Ti ho detto di bere! e subito dopo sentii il rumore di uno schiaffo. Lo aveva ricevuto mia moglie, l’urlo di dolore era stato il suo.

Ecco, brava. Fino in fondo al bicchiere. Non me ne frega un cazzo se devi vomitare. Vomita, basta che svuoti questo cazzo di bicchiere.

Poi più niente per qualche minuto.

La porta si aprì. La coppia uscì dalla stanza. Lui si avvicinò a me e mi disse:Si vede che è la prima volta. Le puttane non godono come tua moglie.

Andarono via.

Sentii aprirsi il rubinetto della doccia. Dopo una ventina di minuti la rividi.

Indossava un accappatoio ed aveva ancora i capelli bagnati. Mi lasciò legato alla sedia. Era sereno, o almeno così sembrava, quasi felice.

Mi disse:Mi ha ordinato di non dirti niente.

Come, non vorrai davvero obbedirgli!

No, ti racconterò tutto. Hai capito che lo stronzo si è fatto pagare? Stasera ho fatto la puttana per lui. Mentre mi leccava era questo che mi sussurrava.

Questo mi sussurrava.

Lo sai che mi piace farmi leccare, e lui era fantastico. Non avrei voluto che smettesse per nulla al mondo.

Poi mi ha chiesto, facciamo una scommessa: se tuo marito si eccita a guardarti dopo farai quello che ti ordino. Altrimenti vi pago la luna di miele.

Appena accettai ha iniziato a mulinare con la lingua tra le mie cosce; poi mi ha sussurrato: adesso inizierai a venire e diventerai la mia puttana.

Così ho fatto. Sapevo che questo significava perdere la scommessa. So quanto ti fa eccitare sentirmi godere; ed infatti ti stava scoppiando. Quell’uomo ci guarda dentro.

So che mi porterà dove non immaginiamo. E so che mi piacerà.

Io allora le chiesi:Cosa hai fatto con quei due quando non vi vedevo? Ti hanno picchiata?.

Lei annuì abbassando il capo.L’omino mi ha dato uno schiaffo perché non volevo bere le sborrate sue e di Viana dal bicchiere. Ma poi ho bevuto tutto.

Lo sai che dopo un po perdo il controllo. Mi hanno portato a godere a tal punto che ho ingoiato tutto con un solo sorso, dopo il primo rigurgito.

E mi è piaciuto anche. Stento a crederci ma questa sera ho goduto a ripetizione. Ho scoperto delle cose di me che nemmeno conoscevo.

Quando mi scopano come stasera, raggiungo uno stato mentale che non saprei bene spiegarti. Solo potrei fare qualsiasi cosa.

Divento una infoiata pronta a soddisfare qualsiasi desiderio. In molte donne c’è come una voglia di farsi dominare.

Questa esperienza mi ha fatto capire cosa mi piace. Ora sono sicura che avevi ragione tu. Spero che ti piaccia questa situazione perchè per le prossime due settimane io non dirò mai più no.

So che può essere una follia, ma credimi se ti dico che più mi usano come oggetto di piacere, più mi umiliano, più forte è il mio orgasmo quando arriva.

Continua, raccontami cosa avete fatto prima, ma prima slegami.

Añ CASEADE 9 COMENTARIOS: