HISTORIA TìTULO: Titolo: La mansarda delle verità 
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Titolo: La mansarda delle verità


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Titolo: La mansarda delle verità

by Vialattea1435
Visto: 2173 veces Comentarios 36 Date: 25-05-2020 Idioma: Language

Di Clara, oltre al fatto che fosse grande amica di mia madre, non sapevo molto. Che fosse una cinquantenne disinibita e dalla forte personalità lo si vedeva immediatamente ma da mia madre non ero riuscita a saperne di più; alle mie domande aveva risposto sempre sibillinamente:
da ragazze ne abbiamo combinate di tutti i colori,
mi disse una volta facendosi sfuggire un sorriso malizioso.
Quando a diciannove anni, dopo il diploma, ci fu da scegliere la sede universitaria, questa cadde casualmente proprio sulla città dove zia Clara risiedeva ormai da una decina d'anni e certo non mi meravigliai se si offrì di ospitarmi aggiungendo anche la promessa che mi avrebbe fatta divertire. Certo in quella circostanza non poté sfuggirmi il fatto che, pensando di non esser vista zia Clara strizzo l'occhio a mia madre in segno di intesa. Lei, non riuscendo a nascondere un attimo di imbarazzo, rispose secca che non se ne parlava nemmeno.
Tirai un sospiro perché, come forse tutti a quella età, non vedevo l'ora di restare da sola per poter fare i comodi miei, e anch'io rifiutai la generosa offerta anche se con molto più garbo.
Peccato
disse soltanto zia Clara con un sospiro ...
Tanto studio e tanto sesso caratterizzarono quegli anni che volarono via come foglie al vento di ottobre, così circa cinque anni dopo, mi ritrovai a preparare la tesi. Lo sfratto dal mio modesto appartamentino, giunse inaspettato quanto inopportuno.
L'idea di rivolgermi a zia Clara, con cui in quegli anni avevo continuato ad intrattenete rapporti più che cordiali, fu inevitabile !

Lo avevo saputo da tua madre e speravo me lo chiedessi
mi disse Clara al telefono

vieni pure quando vuoi .
Alle calde luci del pomeriggio si stavano sostituendo le prime ombre della sera quando, con una sola grande valigia giunsi a casa di zia Clara.
Un vecchio appartamento nel centro storico, arredato con gusto e personalità.
Ti mostro la tua stanza
mi disse poggiandomi affettuosamente una mano sulla spalla.
Due giorni dopo ero così intenta a studiare che quando zia Clara entrò e mi disse con dono serio:
riposati un momento ora, ti porto a vedere la mansarda.

Io, al vero, la chiamo la mansarda delle verità perché quando si entra in quel luogo per uno strano incantesimo ognuno smette di fingere e mostra ciò che è realmente... la sua vera natura .

Se il suo scopo era quello di incuriosirmi c'era riuscita perfettamente, mi alzai immediatamente e la seguì.
Salita una scomoda rampa di scale ci trovammo davanti ad una pesante porta di legno che si aprì con un quasi inavvertibile cigolio.
Davanti a me una strana stanza solo in apparenza disordinata e mal messa ma con in fondo un suo ordine preciso ... come dire...quasi come un set cinematografico.
Questa sensazione era avvalorata dalla presenza di un cavalletto dove era montata una macchina fotografica.
I miei pensieri furono interrotti bruscamente dal chiudersi con uno scatto della porta alle nostre spalle e dalla voce di zia Clara che con un tono stranamente duro e decisamente lontano dalla solita dolcezza ordinava:
Spogliati puttanella, credi non sappia quanto ti se data da fare a prendere cazzi in questi anni ? Ma hai ancora tanto da imparare e zia Clara ora ti darà una lezione
In un momento l' eccitazione ebbe il sopravvento anche sul timore anche di essere stata scoperta e che Clara potesse riferire tutto a mia madre e feci come lei mi aveva detto, contemporaneamente anche lei si toglieva l'elegante vestaglia apparendo in guepiere e calze nere....aveva l'età di mia madre ma la trovavo estremamente sensuale.
Lasciai anche che mi legasse mani e piedi per impedirmi di muovermi.
D'incanto nelle sue mani apparve una frusta.
Che cosa vuoi fare
chiesi cominciando ad essere un poco spaventata.

Non temere cara vedrai come sarà bello

esclamò lei calando il primo colpo sulle mie natiche rotonde e lisce.
Senza quasi che me ne accorgessi mi misi gemere, mi stava facendo molto male e poi non mi aspettavo un simile trattamento.
Stai buona, stai buona troietta
ordinò Clara continuando a colpirmi per niente impietosita.
Vediamo se questo riesce a calmarti
mormorò a denti stretti prendendo un vibratore ed infilandolo senza il minimo intoppo nella carne morbide della mia figa completamente bagnata.
Avevo ormai le lacrime agli occhi ma quando mi sentì penetrare tacqui di colpo eccitata, sperando che zia mi masturbasse, ma non fu così !
Clara esaltata dalla vista della di quella innaturale quanto facile penetrazione riprese a colpirmi più forte cominciando a toccarsi la passera gonfia anche lei chiramente eccitata.
No basta non ne posso più
supplicavo non sapendo se, potendo scegliere, sarei corsa via da quella donna e dal tormento che mi stava infliggendo o sarei rimasta a continuare quella nuova, perversa, eccitantissima esperienza.
E no, bella mia, ormai sei qui e ci rimani fino a quando lo dirò io. Sono cinque anni che aspetto questo momento.... prima con la madre e poi con figlia
esclamò con un sorriso di soddisfazione e sempre più infoiata.
Ora che la figlia della sua migliore amica era finita, ormai insperabilmente, nelle sue mani, poteva concedersi tutto il tempo che voleva: mi accarezzò la pelle e mi contemplò come uno scienziato fa con la sua cavia chiedendosi che cosa poteva escogitare per trarre dal mio corpo il maggior godimento possibile, esattamente come aveva fatto con mia madre pensai.

Decise che, tanto per iniziare, avrebbe cominciato col mettermi in tutte le posizioni; ogni tanto si allontanava per caricare la macchina fotografica e dopo qualche secondo un lampo confermava lo scatto della foto.
Cominciò mettendomi a gambe all'aria rivolta verso di lei e sicuramente si accorse che tra la peluria della passera c'era un po' di umidore:

Ma allora ti piace puttana
! Ne ero sicura, tale madre tale figlia !
Esclamò afferrando un secondo vibratore e mettendomelo nel culo.
L'operazione fu più difficile della prima, quel grosso palo non voleva passare; poi, grazie alla sua costanza e alla mia voglia di accontentarla, anche quell'ostacolo fu superato ed anche il secondo giocattolo mi penetrò quasi completamente mentre io ero sempre più eccitata e sempre meno timorosa.
Adesso si che mi piaci
esclamò afferrando i due vibratori e muovendoli su e giù. Quantunque non fossi nuova ad una doppia penetrazione mi stupì di quanto mi piacesse e di come il godimento mi sormontasse ad ondate incredibilmente vicine...dopo rimasi ferma a placare i battiti affannosi del mio cuore.

Mentre mi rivestivo in silenzio continuavo a pensare, ora più lucidamente a Clara e mamma.
Quale era stato esattamente il loro rapporto ? Quanto era durato ?
Magari continuava ancora ? Ecco spiegato il perché tanto mistero circa l'origine della loro amicizia pensai, ma chissà perché non ero stupita fino in fondo, anzi veniva in fondo confermato un sospetto che in cuor mio avevo sempre avuto !!!
Restai in quella casa ancora un paio di mesi senza che assolutamente nessuna tornasse sull'argomento. Il giorno prima della discussione della tesi, mentre facevo colazione apparve zia Clara che porgendomi una busta disse con un gran sorriso
Questo è il mio regalo di laurea, spero ti piacciano
Ringraziai con le solite formule di circostanza ed apri la busta. Conteneva una decina di foto, le sfogliai con un certo imbarazzo e commentai un poco balbettando:

Sono bellissime, grazie ancora, no... no...non pensavo…mi chiedevo appunto... –
Giunta nella mia stanza ripresi a guardarle con calma e senza quasi che me ne rendessi conto una mano andò sotto la gonna a frugare tra la peluria umida cercando il grilletto gonfio. Man mano che scorrevo le foto la velocità della mano aumentava e non riuscivo più a trattenere il gemiti di piacere. Quando un lieve rumore dietro la porta mi fece avere la certezza che zia Clara origliasse e che anche lei si masturbasse l'orgasmo mi colse lungo ed impetuoso come un fiume che rompe gli argini.

Zia Clara oggi ha circa ottantacinque anni...mai abbiamo più fatto più cenno a quel pomeriggio né ai suoi rapporti con mia madre !

P.s. Alcune di quelle foto, che ancora mi eccitano, le ho qui pubblicate su un album.

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