HISTORIA TìTULO: La Trasformazione della Sweet perfetta... 
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La Trasformazione della Sweet perfetta...


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La Trasformazione della Sweet perfetta...

by FalloMatto
Visto: 513 veces Comentarios 1 Date: 10-05-2020 Idioma: Language

Eccomi qui, Torino, gennaio 2013, fa freddo, il clima e l’ambiente sono molto diversi da quelli in cui sono abituato a vivere, non c’è mare, non c’è sole. Del resto, non posso lamentarmi, esser stato scoperto dal tuo capo mentre hai la lingua dentro la fighetta bagnatissima di sua moglie e ritrovarsi trasferito all’altro capo d’Italia anziché licenziato è già una fortuna.

Mi ambiento e passa qualche settimana, inizio a conoscere i posti, le strade, i locali, nuovi amici e nuove amiche ma mi sento incompleto, una voglia cresce di nuovo dentro di me… Lo faccio? Si, devo farlo, ancora una volta! Mi iscriverò di nuovo ad un noto sito di incontri, incontri cuckold. Apro la homepage e mi registro, compilo il profilo: Nickname FalloMatto, mi piace, un po’ del mio carattere si legge in poche lettere, età 27, lo so sono giovane ma ho già qualche anno d’esperienza, città Torino ‘ inserisco qualche foto ed inizio da subito la caccia…

Non passa molto e grazie alla mia discreta esperienza riesco ad organizzare già un paio di incontri, pochi ma buoni, eccitanti, spesso Carsex, mi piaceva l’idea del maritino che guidava mentre io e la dolce mogliettina sui sedili posteriori iniziavamo a scaldarci, un modo per sciogliere il ghiaccio, un modo per iniziare una nuova, calda avventura di sesso.

Una sera mi colpisce un annuncio particolare, ero nella categoria che più mi attira, spesso sottovalutata ma fonte dei giochi più rischiosi ed intriganti: L’ASPIRANTE CUCKOLD. Il nickname era vago, non dava modo di capire molto, ma nella descrizione cercava un massaggiatore, ed io, i massaggi li adoro, caldi, oleosi, con luci soffuse e musica soft. Ma veniamo alla lei, guardo le foto e ricordo un costume verde, il culetto niente male, invitante e una foto in topless, due bei seni che la dicevano lunga, una terza abbondante mi dico e raramente mi sbaglio. 26 anni leggo, mi intriga di più, lo vedo online in chat, decido, gli scrivo.

Fatte le presentazioni, scopro quello che cercavo, una coppia novizia, estranea al gioco, da iniziare, lui mi dice che non è proprio certo che lei sia completamente convinta – verificherò – scriviamo, lui scrive le sue fantasie, è timido, cerco di metterlo a suo agio, è un gioco, quindi si interrompe quando vuole, nessuno ci costringe, mi parla di lei: la sente e vede vogliosa, lui ha la fantasia di vederla, vederla con un altro. Cosa vorresti vedere? Dimmelo diretto, il gioco è anche questo, voglio che sia più diretto, deve dire cosa vuole, deve esserne sicuro anche lui. Voglio vederla mentre ti fa un pompino! – scrive senza censura – mi fa venir voglia, adesso la voglio, voglio quel corpo che ho visto in foto, quel culetto e quei seni, e voglio il pompino, lo voglio proprio da lei.

Passano i giorni, ci scriviamo prima via mail, poi Whatsapp, nell’ultimo periodo è il metodo migliore. Lo conosco, prendiamo confidenza, gioco con lui, è il mio aspirante cornuto. Il gioco continua, quando lui si sente pronto inserisco lei nella mia mail.

Ciao Giulia, sono Stefano, piacere, Carlo ti avrà parlato di me in questi giorni. – Ciao Stefano, anche voi avete parlato di me che io sappia.

Inizia con lei, uno scambio di mail, poi anche messaggi, dobbiamo conoscerci, devo corteggiare la mia aspirante Sweet, la parlo di me, del gioco, delle fantasie di Carlo, di quello che le sue foto mi stimolano, già, le dico chiaro che una volta iniziato il gioco, comincio sempre con l’assaporarla, si mi piace, anche scopare, ma voglio prima sentirne il sapore, il sapore dei suoi umori, sulla mia lingua, abile, abilissima per quello che dicono, instancabile, lo faccio anche per ore senza fermarmi. Ecco, ho fatto breccia, l’aspirante Sweet inizia a sciogliersi, comincia a realizzare, la voglia, la sua voglia di qualcuno, qualcosa di nuovo, un gioco, un BULL. Dai discorsi capisco, timida anche lei, noto un ché di voglia di esibizione però, so che si è bagnata, glielo dico, la sua risposta non poteva che confermare, si tocca mentre mi scrive, lo vuole, mi vuole.

Domani ci vedremo, sono a cena e già ci penso, ho la solita emozione, eccitazione, – come andrà? Come sarà vestita? Riuscirò a convincerla? Sarà già convinta? Mi arriva una telefonata, è Carlo, ci hanno ripensato forse è meglio rimandare ‘ OK ‘ rispondo, io non ho fretta, come si dice, l’attesa aumenta il piacere.

Il giorno dopo alle 17:00 mi scrive Carlo: ‘se vuoi farle una sorpresa è da sola in via Garibaldi ma fai veloce’ ‘ Porca puttana! ‘ penso ‘ lascio il lavoro, doccia rapidissima e corro in centro in macchina, non lo avrei fatto per un incontro di solito, ma questa volta era un’eccezione, ‘l’iniziazione’ è qualcosa che mi prende dentro, forse ho un talento penso! Ovviamente al solito ritardo ma lui la avverte prontamente e mi aspetta in piazza Castello, passando con la macchina la vedo già secondo le indicazioni di Carlo riguardo a com’era vestita, parcheggio e la raggiungo e squadro per intero: una ragazza carina, giovane, curiosa dall’espressione di chi non sa cosa le aspetta. Io sono già arrapato, so che bel culetto nascondono quei jeans e voglio vederlo dal vivo, ma oggi non ho fretta, deve essere lei a suo agio, il gioco comincia sul serio.

Finalmente presentati dal vivo, faccio scegliere a lei il locale dove andare, si troverà meglio. Passeggiamo verso un’altra piazza e parliamo, ne approfitto per stringerla, non troppo, ancora. Ordiniamo da bere e ci sediamo appartati, 2 Spritz ben fatti, forse troppo bene. Intanto lei tiene Carlo aggiornato via SMS, io, invece, ne approfitto ‘ Fammi vedere questi orecchini ‘ scosto i capelli ed ecco, la bacio sul collo! So bene quanto sia difficile resistere e infatti non fa resistenza alcuna, lo subisce, lo sente, sente che salgo al lobo, il momento è arrivato, la lingua si insinua fra e sue labbra e lei accetta, anzi ricambia, le piace e sento che anche la sua di eccitazione non scherza. Giochiamo con Carlo adesso, le dico. Le mie mani non stanno ferme, le tocco la gamba, le cosce, salgo e scendo e immortaliamo la scena con una bella foto da inviare al fidanzatino quasi cuckold, lui risponde, eccitato vuole i dettagli, noi continuiamo a giocare soft per via del locale ma non riesco a non toccarla, quei seni, sento sotto il reggiseno dei capezzoli che non aspettano altro che essere leccati. Basta, usciamo. Ci spostiamo e attraversando la galleria che ci avrebbe condotto ancora in piazza Castello la blocco, spingo al muro e come il più efferati degli amanti la bacio, un bacio per lei inaspettato, sento che non è abituata ad esser presa così, poco male, imparerà, imparerà a subire le voglie del Bull, avrà solo da goderci soprattutto lei, ed è questo che faceva, percepivo la sua eccitazione alle stelle, più la stringevo più voleva esser presa, poi d’improvviso mi stacco, non esageriamo, la sua voglia deve crescere graduale: esploderà di piacere. Ci fermiamo su una quieta panchina dei Giardini Reali, due secondi ed era sopra di me, avvinghiati, la mia lingua esplorava ogni millimetro del visibile, le mie mani si muovevano più in ombra… scopro un perizoma, lo scosto verso su rispetto all’orlo dei jeans, voglio vederlo chiaro, era bianco e merlettato, la maialina ha buon gusto. Non resisto e facciamo un’altra foto per il terzo ‘comodo’, la mia mano che regge l’orlo di un perizoma, della sua fidanzatina, fino ad allora solo sua ed adesso io ho in mano la confezione di un regalo che lui mi aveva porto. Non è tempo di scartare. Intanto lo chiamiamo, squilla e lui risponde, parla con lei ma la sente distratta, si perché proprio adesso mentre lui parla il Bull la sta esplorando, le mie mani hanno raggiunto quei capezzoli ormai turgidi che morivano di voglia per essere toccati, stretti, manipolati con delicatezza ma passione. La mia lingua e le labbra ne tastavano il collo, lei parlava a singhiozzi, ansima, e gode. Non conosce ancora i piaceri che questo gioco le avrebbe riservato, il piacere che il suo Bull le avrebbe dato. È tardi, ci ricomponiamo e torniamo in piazza, dobbiamo salutarci con la promessa di rivederci, stavolta tutti e tre. Inizia così la trasformazione della Sweet perfetta.

Continua…

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