STORY TITLE: Il Sacrificio Proibito 
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STORY

Il Sacrificio Proibito

by MisterFive
Viewed: 100 times Comments 0 Date: 22-07-2025 Language: Language

L'aria nell'appartamento era densa di una tensione palpabile, un misto di nervosismo e un'eccitazione quasi febbrile che pizzicava la pelle. Ogni minimo rumore dall'esterno, un clacson lontano o un cancello che si chiudeva, sembrava amplificato, risuonando nella stanza come un tamburo impazzito. Lara e Giovanni erano a casa, in attesa. Era il giorno del chiarimento, il giorno in cui il loro mondo avrebbe potuto collassare o, al contrario, aprirsi a una dimensione che mai avrebbero immaginato. Giovanni camminava avanti e indietro nel salotto, i passi misurati ma il respiro leggermente affannoso. La paura del confronto con l'uomo che si era ripassato la sua donna in mille modi mentre lui era all’oscuro di tutto, si mescolava a una curiosità quasi morbosa, a un desiderio sotterraneo di essere testimone di quella trasgressione che lo divorava. Era terrorizzato di apparire inadeguato, ma allo stesso tempo, un'eccitazione quasi vergognosa pulsava nelle sue vene.
Lara, invece, era seduta sul divano, le mani intrecciate in grembo, un'agitazione palpabile che le tremava nelle gambe. Aveva scelto con cura il suo abbigliamento: un vestito aderente che le fasciava le curve, di un rosso audace che richiamava la sua sensualità, con uno scollo profondo che lasciava intravedere l'inizio del suo seno prosperoso. Si era truccata con più audacia del solito, gli occhi verdi risaltavano, vividi e pieni di un'anticipazione che lei stessa faticava a definire. Voleva essere irresistibile, per Diego, certo, ma soprattutto per Giovanni. Voleva che lui capisse, vedendo la sua trasformazione, la forza che l'aveva spinta.

È questa la Lara che non conoscevi,

pensava, sentendosi potente e vulnerabile al tempo stesso. I loro sguardi si incrociavano a tratti, carichi di domande e di una complicità nuova, nata dalla loro confessione.
Un brivido elettrico percorse entrambi quando sentirono il campanello. Giovanni si irrigidì per un istante, il volto teso, poi si mosse verso la porta con una decisione che non sentiva, mentre Lara lo seguiva con il fiato sospeso, il cuore che batteva all'impazzata. Quando Giovanni aprì, si trovò di fronte Diego, in piedi sulla soglia, un sorriso disinvolto e sicuro di sé sul viso, gli occhi che brillavano di un'intelligenza acuta e una scintilla di divertimento che sembrava voler dire:

So perché sono qui.

Era vestito in modo casual ma curato, una camicia di lino che metteva in risalto la sua fisicità asciutta e scattante non passava inosservata, e un profumo leggero ma persistente, fresco e leggermente muschiato, avvolse Giovanni. Il suo modo di porsi era sicuro, senza arroganza, quasi familiare.
Si strinsero la mano.

Giovanni, piacere,

disse Giovanni, la voce più ferma di quanto si aspettasse, cercando di mascherare il leggero tremore che gli aveva percorso il braccio.

Diego, piacere mio,

rispose l'altro, la stretta decisa, quasi amichevole, senza un accenno di nervosismo. Giovanni fu piacevolmente colpito, quasi disarmato. Era proprio come Lara l'aveva descritto, ma vederlo di persona era diverso.

Questo è l'uomo che ha sconvolto la mia vita,

pensò Giovanni, un morso di gelosia acuto,

eppure... non riesco a odiarlo. Dannazione.

C'era qualcosa in Diego, una naturale simpatia a pelle, un carisma innegabile, un'onestà sfacciata che lo costringeva a suo malgrado ad abbassare le difese. Era esattamente il tipo di persona che avrebbe potuto stimare e frequentare, se solo le circostanze fossero state diverse.
Lara osservava la scena con il cuore che le batteva all'impazzata. Vedere i suoi due uomini, le due polarità della sua vita, lì, uno di fronte all'altro, che si stringevano la mano e si scambiavano sorrisi, le riempì il petto di una felicità quasi incredula, una sensazione di liberazione. Vedeva la curiosità negli occhi di Giovanni, la disinvoltura di Diego. Era come se un peso enorme le fosse stato tolto. Un leggero sorriso di trionfo affiorò sulle sue labbra.

Accomodati

disse Giovanni, con un tono che suonava stranamente accogliente, quasi volesse invitare anche la trasgressione a entrare nel loro focolare. Offrì un caffè a Diego, mentre lui e Lara si accomodarono sul divano, quello stesso divano dove, in un pomeriggio piovoso, Lara si era abbandonata al piacere proibito proprio con Diego. Ora, in un'atmosfera carica di un'eccitazione diversa, quasi sacra, quel divano era pronto a diventare il palco di una nuova, audace realtà.
Giovanni tornò poco dopo con i caffè, posandoli sul tavolino davanti a loro. Prese posto sulla poltrona davanti a loro, e un silenzio denso si posò sulla stanza, un'attesa quasi palpabile. Poi, Giovanni ruppe il ghiaccio, con una battuta che era un misto di nervosismo e audacia, un tentativo di affrontare l'elefante nella stanza. La sua voce era un po' troppo forzata.

Allora voi due, vi siete divertiti molto alle mie spalle, eh?

Il tono era scherzoso, ma lo sguardo era fisso su Lara, in cerca di una reazione, di una conferma, di un punto da cui partire. Voleva vedere fino a che punto si sarebbero spinti.
Lara e Diego si guardarono, un sorriso complice che fioriva sui loro volti, rivelando un'intesa profonda che Giovanni poteva solo intuire. Si stavano sciogliendo, l'imbarazzo lasciava il posto a una sensazione di liberazione e di ardente desiderio. Lara, in un impeto di coraggio e di irrefrenabile passione, si lanciò di scatto e saltò al collo di Diego, baciandolo con foga. Il bacio era lungo, profondo, famelico, le loro bocche si univano in un'esplosione di desiderio represso. Le sue mani si stringevano attorno al collo di lui, i loro corpi si premevano l'uno contro l'altro, con un gemito soffocato che le uscì dalla gola. Giovanni fu folgorato. Una scarica elettrica gli percorse la spina dorsale. Si aspettava qualcosa, sì, le parole di Lara gli avevano dipinto scenari audaci, ma vederlo accadere, lì, davanti ai suoi occhi, era un'altra cosa. Il sangue gli pulsò nelle vene, un misto di pura eccitazione, un brivido del proibito, e una strana, perversa gioia che lo confuse.
Senza perdere un attimo, Lara e Diego cominciarono a spogliarsi, le mani che si muovevano rapide e decise. I vestiti caddero sul pavimento, creando una montagnetta colorata ai piedi del divano, rivelando i loro corpi nudi, già in preda al desiderio. Si gettarono sul divano, le loro pelli che si cercavano con impazienza, le bocche che si univano in baci famelici, le mani che esploravano ogni curva. I gemiti di Lara si mescolavano ai respiri affannosi di Diego. Giovanni guardava estasiato, ogni suo senso amplificato dalla visione proibita. Il suo respiro si fece più rapido, i suoi occhi divoravano ogni movimento, ogni espressione di piacere. Sentì un'erezione poderosa spingere contro la stoffa dei pantaloni. Lara si inginocchiò di fronte a Diego, i suoi lunghi capelli neri le sfioravano la schiena mentre cominciava a prendergli il pene in bocca, succhiando con avidità, con la stessa passione con cui l'aveva descritta a Giovanni. Giovanni fissava la scena, il suo sguardo concentrato sulla bocca di Lara, sulle sue movenze esperte, paragonando in silenzio le sue fantasie alla realtà che si svolgeva davanti a lui.
Poi, Diego spinse Lara sulla schiena, posizionandosi tra le sue cosce. Non la penetrò subito, ma cominciò a strusciare il pene caldo e turgido in mezzo alle sue cosce, leccando e sfiorando il suo clitoride, tormentandola con sapiente maestria, facendola urlare di piacere. Lara gemeva, le gambe che si agitavano incontrollate, la sua pelle arrossata, un'orchestra di suoni e movimenti che riempiva la stanza. L'orgasmo la colse improvviso, un grido strozzato che le uscì dalla gola, il corpo che si inarcava in un'estasi totale, tremando convulso per il piacere di un altro uomo, proprio davanti agli occhi di Giovanni. Questa visione, la pura, indifesa estasi di Lara con Diego, fu la spinta finale per Giovanni. Non era gelosia, non più. Era un desiderio irrefrenabile di unirsi, di far parte di quel piacere puro e senza limiti.
Mentre Lara era ancora alla pecorina, ansimante e tremante, con i muscoli ancora in spasmo, Diego strizzò l'occhio a Giovanni, un gesto inequivocabile, un cenno di avvicinarsi, di partecipare, di entrare in quel cerchio di piacere. Il cuore di Giovanni martellò nel petto, un ritmo forsennato. Non esitò. Non c'era spazio per il dubbio, solo un'urgenza primordiale. Si sbottonò i pantaloni con mani tremanti, rivelando la sua erezione pulsante, gonfia di desiderio, e si avvicinò a Lara. In preda all'estasi postorgasmica, con gli occhi semichiusi e il respiro affannoso, Lara sentì la presenza di un altro corpo, di un'altra erezione che le si parava davanti alla bocca. Istintivamente, senza un pensiero cosciente, allungò una mano e, afferrando il pene di Giovanni, cominciò a succhiargli il cazzo con la stessa foga, con la stessa naturalezza con cui aveva appena servito Diego. Giovanni sentì un'ondata di trionfo e di eccitazione inaudita. Era incredibile, sentirla così disinibita, così aperta a lui, in quel contesto. I due uomini si guardarono, un sorriso trionfante sui loro volti, un'intesa primordiale che si stabiliva, mentre si godevano Lara, che ora si donava completamente a entrambi, esplorando tutti gli orifizi di lei, in un vortice di piacere condiviso, un tripudio di corpi, gemiti e respiri affannosi che si fondevano in un'unica sinfonia di estasi. Le mani di Giovanni si posarono sulle natiche di Lara, spingendola a un ritmo frenetico, mentre Diego le stringeva i fianchi, quasi a volerla possedere interamente con i loro corpi uniti.
Alla fine, i tre giacevano esausti e appagati sul divano, i corpi intrecciati, il sudore che luccicava sulla pelle, l'aria ancora densa dell'odore del sesso. Una strana, inaspettata intimità si era creata tra loro, una sensazione di benessere e appartenenza che nessuno dei tre aveva mai provato prima in quella combinazione. Il silenzio non era imbarazzante, ma confortevole, rotto solo dai loro respiri ancora affannosi. Diego, con un braccio attorno a Lara e l'altra mano che sfiorava la spalla di Giovanni, ruppe il silenzio, la voce calma e profonda.

Questa è la libertà,

disse, il suo sguardo che passava dall'uno all'altro, carico di una saggezza sensuale.

Non sono solo io, non siete solo voi. È l'espressione più pura del desiderio, senza le catene della possessività. Si tratta di vivere pienamente, di esplorare senza giudizio. Credo che questa possa diventare anche la vostra filosofia di vita, se lo volete.

Si vedeva in lui la convinzione di un vero filosofo del piacere, un predicatore di un nuovo modo di vivere la sessualità, e le sue parole risuonavano con una verità inaspettata.
Lara e Giovanni erano felici, un'ondata di euforia li pervase. Avevano scoperto un lato nascosto di loro che non pensavano di avere: una capacità di piacere e di condivisione che superava ogni loro aspettativa, rompendo ogni barriera mentale e fisica. Non solo il piacere era stato intensificato dalla presenza di Diego, ma la loro connessione come coppia, basata ora su una radicale onestà, sembrava più forte che mai. La confusione dei giorni precedenti era stata sostituita da una strana, appagante chiarezza.
I tre si guardarono, un'intesa profonda nei loro occhi. Era solo l'inizio.

Quando ci rivediamo?

chiese Lara, la voce roca ma piena di entusiasmo, già proiettata verso la prossima volta, verso nuove esplorazioni. Giovanni annuì, un sorriso quasi beato sulle labbra. Diego sorrise, un'espressione di profonda soddisfazione.

Presto,

rispose, con un tono che prometteva molto. Si scambiarono sguardi significativi, un accordo tacito che non aveva bisogno di molte parole. E in silenzio, quasi con la stessa naturalezza con cui si era svolto il loro incontro, programmarono i prossimi passi, i prossimi incontri, pronti a esplorare insieme questo nuovo, eccitante capitolo della loro vita, senza più segreti, solo desiderio e scoperta condivisa.

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