ERZÄHLUNG TITEL: Fiducia tradita - pt 2 
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ERZÄHLUNG

Fiducia tradita - pt 2

by Dongle69
Gesehen: 452 Mal Kommentare 8 Date: 14-04-2025 Sprache: Language

In una situazione del genere mi ero sempre immaginato un copione ben diverso: scendere dall’auto di scatto, affrontarli a brutto muso, con l’adrenalina di averli colti in flagrante. Urla, forse anche qualche spinta. E invece…niente.

Rimasi immobile, paralizzato, incollato al sedile per non so quanto tempo. Il cuore impazzito, lo stomaco contratto. Vale era lì, in quel motel, con un altro ragazzo. E non per parlare. Stavano scopando. Lei, la mia ragazza, stava scopando con un altro.

In modo inspiegabile, misi in moto e tornai a casa. In silenzio. Svuotato. Con la mente affollata da emozioni che si accavallavano senza ordine: rabbia, gelosia, disgusto...e sotto tutto, un dolore profondo.

Non saprei dire perché ma non le dissi nulla. Anzi, il mattino dopo le scrissi come sempre: “Buongiorno amore”. Le chiesi com’era andata la sera prima, se avesse fatto qualcosa. Mi rispose serena: “Nulla di che, divano e TV.” Aggiunse che le mancavo, che non vedeva l’ora che tornassi dalla trasferta.

Che bugiarda...

La sera successiva tornai ad appostarmi. Stessa scena: lei che usciva, saliva in macchina con lui, e insieme sparivano nel solito motel. E così ogni sera.

Fu allora che iniziai a capire che qualcosa, dentro di me, stava cambiando. Niente scenate, niente pianti. Restavo lì, nell’ombra, a osservarli. E ogni volta che lui la toccava, la stringeva, la conduceva verso quella stanza, provavo una sensazione assurda, difficile da ammettere a me stesso: eccitazione.

Sì. Eccitazione pura. Incontrollabile.

Mi ritrovai in macchina, i pantaloni abbassati, il cazzo duro in mano. Mi stavo masturbando pensando a Vale, la mia Vale, la ragazza che amavo e che mi stava tradendo senza farsi troppi problemi. Nella mia testa provavo ad immaginarmi quello che succedeva nel segreto di quella stanza: la vedevo nuda, in ginocchio davanti a lui, mentre gli prendeva il cazzo in bocca, avida e vogliosa. Immaginavo che lui avesse il cazzo più grosso e più duro del mio, che la tenesse per i capelli e glielo spingesse fino in fondo, facendola tossire. E lei godeva, ne era eccitata, lo voleva.

La vedevo cavalcarlo senza freni, con le mani sulle sue cosce, le sue tettone in bocca a lui, le sue urla di piacere. Immaginavo lui che la prendeva da dietro, piegata sul bordo del letto, mentre le afferrava i fianchi con forza e la sculacciava, lasciandole i segni. Lei che si voltava a guardarlo con quegli occhi che, fino a poco tempo prima, erano solo miei. Lei che godeva come una troia nelle mani di uno sconosciuto…e non più nelle mie.

E venni. Copiosamente. Da solo, nel buio della mia auto, spettatore impotente e perversamente eccitato della mia stessa umiliazione.

Rimasi lì, il fiato spezzato, lo sguardo nel vuoto, la mano ancora sporca. Avevo appena goduto immaginandola con un altro. Mi sentivo malato...deviato forse...eppure vivo. Vivo come non mi succedeva da tempo.

E mi faceva schifo. Schifo provare eccitazione mentre lei si faceva sbattere da un altro. Ma era più forte di me. Una parte di me voleva sapere tutto: come lo baciava, come lo toccava, se gli sussurrava le stesse parole che diceva a me.

Una montagna russa di emozioni, con la paura di perderla sempre lì, davanti a me. Ed io, invece di fermarla, restavo a guardare. Complice. Succube.

Ogni sera la stessa storia. Io appostato, loro che si incontravano, si chiudevano dentro. Ed io sul sedile della mia macchina, impotentemente eccitato.

Ma a un certo punto capii che non era più solo una questione di lei. Era anche una questione di me. Di chi stavo diventando. Di cosa stavo accettando.

L’ultima sera della mia finta trasferta decisi di cambiare qualcosa. Invece di restare in silenzio, la chiamai. Una mossa rischiosa, lo sapevo. Ma volevo sentire la sua voce. Cercare un indizio. Qualcosa.

Ricordo bene l'orario sullo smartphone: erano da poco passate le 22:30 e guardavo la porta chiusa del motel mentre facevo partire la chiamata. Dopo qualche squillo, rispose.

“Amoreee… che ci fai sveglio a quest’ora?”

La voce era dolce, quasi tenera. Ma non mi sfuggì quel respiro leggermente affannato, come se fosse stata colta nel mezzo di qualcosa.

“Sì, non riuscivo a dormire,” dissi. “Ti pensavo. Che stai facendo?”

“Oh, nulla… sono rientrata da poco e sono sul divano… sono distrutta, penso che crollerò tra poco.”

Il respiro ancora un po’ spezzato. Forse ero io a sentirlo così. O forse no.

“Mi manchi.”

“Anche tu… non vedo l’ora che torni.”

Riattaccai poco dopo. Bugiarda...bugiarda e troia. Nessun divano. Nessun film. Solo bugie.

Presi coraggio. Una spinta che non so da dove venne. Scesi dall’auto, attraversai il parcheggio cercando di non far rumore. Il cuore a mille. Ogni passo una scarica di adrenalina.

Mi avvicinai alla porta. Chiusa, ovviamente. Ma non insonorizzata. Appoggiai l’orecchio. Trattenni il respiro.

E la sentii.

Vale gemeva. Forte. Senza ritegno. La sua voce, quella che conoscevo bene, lo incitava a non smettere, ad andare più forte...

Un pugno nello stomaco. Ma non riuscivo a staccarmi. Saperli lì, a pochi passi da me con la sola porta a separarci, i loro gemiti ed urla di piacere, il rumore dei loro corpi e del letto che sbatteva...

Rimasi lì, incapace di muovermi. Era tortura ma al tempo stesso piacere.

E poi successe di nuovo, come una reazione inevitabile, mi slacciai i pantaloni, tirai fuori il cazzo già pronto ad esplodere.

Ogni suono, ogni gemito, ogni colpo di letto era una scintilla.

E sborrai, tanto e forte.

Quando tutto finì, rimasi lì. Svuotato. Confuso. Mai mi sarei immaginato così. Spettatore e complice, prigioniero di un amore, una relazione, ormai non più esclusiva.

EINGEFüGT 8 KOMMENTARE:
  • avatar Mudiac Per me non sei diventato cuck con lei, che avrai lasciato, ma dopo con la successiva avresti potuto conoscendo l'effetto che ti faceva. Sbaglio?

    15-04-2025 18:38:10

  • avatar Superca60 Quello che mi interessa sapere è che fine ha fatto quella ragazza?...l'hai poi affrontata?...sei diventato cuck?..o hai reagito e l'hai mandata a fare un culo??...essere traditi...e continuare a farlo..scoprirlo e non reagire, o sei uomo vero, o sei diventato cuck, o sarai cornuto per sempre.

    15-04-2025 14:59:10

  • avatar SteChiavata Bellissimo

    15-04-2025 12:37:57

  • avatar Amicodelcuore Molto bello e ben scritto,complimenti,spero ci sia un seguito

    15-04-2025 11:54:43

  • avatar Dantebull Complimenti...bel racconto. Profondo...

    15-04-2025 11:01:38

  • avatar savoiardo36 spero di leggere il prossimo racconto ......................

    15-04-2025 06:20:44

  • avatar argo209 Ricordo una situazione simile , lei dentro il suo ufficio di sera soli, sicuramente a fare di tutto, anche se io non sentivo nulla , per strada, incapace di fare alcunché e col cuore che mi scoppiava nel petto.

    15-04-2025 00:16:21

  • avatar 70anni Proprio così, confermo, sentirli di là di una porta senza poter vedere è meraviglioso, spesso molto più eccitante che vederli. Soprattutto se loro non sanno di essere ascoltati e quindi godono nella loro più completa intimità.

    14-04-2025 23:49:23