STORY TITLE: 116 - COME MI HANNO SVERGINATO IL CULO 
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116 - COME MI HANNO SVERGINATO IL CULO


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116 - COME MI HANNO SVERGINATO IL CULO

by SlutDany
Viewed: 1422 times Comments 13 Date: 26-03-2025 Language: Language

Ero sdraiata nuda sul divano, in televisione non c’era niente di interessante, mi poggiavo con le spalle sul petto di mio marito Max mentre lui con una mano mi carezzava il culo e di tanto in tanto mi inseriva un dito nell’ano, mi venne in mente quando me lo sverginarono e glielo volli raccontare.
Avevo 15 anni e dopo la scuola passavo il tempo con il mio compagno di banco Giulio, spesso giocavamo al dottore e all’ammalata, chiaramente il dottore era lui, mi toccava su tutto il corpo e io ci stavo fino al giorno che arrivò alla figa e mi masturbò, per ricambiarlo glielo presi in mano e quando divenne duro mi chinai istintivamente e gli feci un bocchino, quando sborrò la presi tutta in bocca e la inghiottì.
Ripetemmo il gioco più volte per alcuni mesi.
Un pomeriggio aspettavo che mi venisse a prendere a casa, ma lui non venne, mi recai in giardino, c’era mio padre che stava giocando a carte con un amico di famiglia di nome Antonio che mi disse di sedermi sulle sue gambe perché gli portavo fortuna.
Quando finì la partita mi chiese se mi andava di fare una passeggiata con lui in mezzo alla campagna dato che doveva andare a controllare le mucche che aveva al pascolo.
Non avendo niente da fare e con il consenso di mio padre ci inoltrammo per la stradina che porta alla sua masseria.
Arrivati vicino ad una piantagione di olivi Antonio mi disse di sdraiarci sotto un albero a prendere un po’ di fresco, era primavera inoltrata e il solo picchiava forte.
Mi misi vicino a lui, mi mise un braccio sulle spalle e la sua mano penzolava sul mio petto.
Non feci subito caso a quello che stava facendo, ma la mano mi strusciava in continuazione sul mio seno, era piacevole, me lo aveva fatto tante volte Giulio, non dissi niente, anzi mi stavo eccitando, istintivamente presi la sua mano con la mia e l’accostai al seno facendomelo stringere forte.
Scattò come una scintilla tra noi, Antonio mi era sempre piaciuto anche se molto più grande di me e non nascondo che avevo una piccola cotta per lui.
Mi sbottonò la camicetta e prese in mano tutte e due i seni, non portavo il reggiseno, me li stringeva forte quasi a fami male, ma a me piaceva tanto, nel frattempo mi ero messa a cavalcioni sulle sue gambe e avevo accostato il viso al suo, le labbra si sfiorarono, io aprì la bocca e lui ci infilò la lingua dandomi un bacio.
A quel punto non capivo più niente, ci baciavamo e lui mi metteva le mani ovunque, facendolo mi stava spogliando.
Ero quasi nuda, mi erano rimaste addosso solo le mutandine, mi disse di alzarmi in piedi e di levarmele, guardandomi in giro se c’era qualcuno le faci calare dolcemente, non ero abituata a fare queste cose, ma il timore che ci fossero persone che ci potevano vedere mi aumentò l’eccitazione.
Mi prese per le gambe e mi fece accostare a lui, me le allargò e con un dito mi carezzò la figa, già tutta bagnata, si accostò con il viso e iniziò a leccarmela.
Stavo impazzendo, mi stava masturbando il clitoride e venivo in continuazione.
Lo fece per parecchio tempo e a me piaceva molto, i miei dolci umori colavano nella sua bocca, fino a che con urlo di godimento venni.
Come facevo con Giulio volli ricambiarlo, si era già aperto la chiusura lampo dei pantaloni e si toccava il cazzo, lo presi in mano, era già duro e abbastanza grosso, mi chinai e lo presi tutto in bocca,
Avevo la sua mano sulla testa e andava su e giù, ero diventata esperta di bocchini, me lo facevo arrivare fino in gola, dopo pochi minuti mi bloccò, stava quasi per sborrare.
Lo guardai meravigliata, come mai non voleva venire, mi tolse subito il dubbio, mi disse di mettermi appoggiata all’albero con le mani, di allargare bene la gambe e di stare tranquilla che non mi avrebbe sverginato la figa.
Feci quello che mi aveva detto rilassata dal fatto che sarei rimasta vergine, ma allora cosa voleva fare?
Sentii allargarmi le chiappe con le sue grosse mani, la sua lingua cominciò a leccarmi intorno all’ano, mi piaceva, mi si infilò dentro, era bello, allargai ancora di più le gambe, la sentivo dentro di me, si interruppe, levò la lingua e ci infilò un dito, sempre di più dentro, lo aveva messo tutto, lo ruotava, iniziai a godere.
Oramai lo aveva allargato bene, levò il dito e curiosa mi girai per vedere come mai aveva smesso, lo vidi prendere il cazzo in mano e avvicinarsi al mio culo, ebbi un sobbalzo, non lo avevo mai fatto, ero vergine li, timorosa aspettai che me lo poggiasse sull’ano, avevo paura che mi facesse male, lo sentii infilarsi piano piano, me lo stava allargando, le pareti del culo cedevano lentamente, con una botta secca me lo sentii entrare tutto dentro, feci una smorfia di dolore, mi aveva sverginato il culo.
Iniziò a spingerlo velocemente, la paura e il dolore scomparvero, mi piaceva, finalmente avevo un cazzo nel mio corpo, lo avevo sempre immaginato nella mia figa, ma anche in culo era bello.
Le spinte erano sempre più violente, mi stava sconquassando le pareti del culo, facevo fatica a reggermi con le mani all’albero, ma non volevo che smettesse, anzi inarcai il bacino per farlo entrare di più, cominciavo a godere.
Con una spinta più forte mi sborrò in culo e io feci una forte urlo di godimento schizzando i miei umori sull’albero, fu la prima volta che con mia meraviglia scoprii di saper squirtare.
Non giocai più con Giulio, da quel giorno mi incontravo di nascosto con Antonio e mi facevo inculare, me lo allargò tutto e per questo ora quando faccio sesso con altri uomini voglio che usino più il mio culo che la figa, mi piace troppo.
Finito il ricordo mi sono girata e ho visto mio marito che si stava segando, si era talmente eccitato da quello che stavo raccontando che mi ha sborrato addosso.
Dany

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