IL PRIMO GLORYHOLE NON SI SCORDA MAI - terza e ultima parte
by CroceDeliziaViewed: 46 times Comments 1 Date: 20-12-2024 Language:
III
Senza distogliere lo sguardo da me, lentamente si volta e felina, raggiunge a quattro zampe il buco glorioso nella parete. Mi dà le terga, con quella sua pesca gonfia che trionfa insieme a quel meraviglioso culo che svetta facendomi ribollire il sangue nelle vene. I fluenti scuri capelli sciolti come una criniera indomabile, fanno da cornice allo sguardo da leonessa che sembra dirmi “adesso vedrai che spettacolo ti combino…”. Mi basta questo per ritrovare vigore nelle mie parti basse, deboli e latitanti fino a quel momento. Si mette di sbieco, in modo che possa vedere contemporaneamente tutta la sua fisicità seducente, il suo magnifico corpo rivolto verso uno sconosciuto che si trova al di là di quella sottile parete nera e al tempo stesso, vedere il suo viso avvicinarsi a quel foro da cui spunta un membro di tutto rispetto, ma ancora a riposo. Dalla fessura posta più in alto, scorgo distintamente un occhio sgranato che punta sul culo della mogliettina protesa verso di lui, poi fissa me e da come si socchiude, intuisco un sorriso beffardo. Lei avvicina lentamente il suo volto di lato rispetto al rotondo spiraglio, protendendo timidamente la lingua verso quel cazzo in attesa dei suoi servigi, sempre senza distogliere lo sguardo da me. Poi quel cazzo si ritrae come sparendo nella tana ma poco dopo torna fuori, sostenuto da una mano che lo sbatacchia su e giù come fosse un’esca, un richiamo per bocche vellutate desiderose di saggiarne il sapore e la consistenza. Un invito che la mia splendida mogliettina, coglie in punta di lingua, accompagnato da un sorriso che mi manda in visibilio. Come trovata la preda, quel cazzo viene direzionato di lato, a favore di quella lingua che ad ogni ritorno, ne saggia sempre un pezzettino in più, posandosi più generosamente e più a lungo sulla cappella e poco a poco, passando delicata lungo l’asta che inizia ad inturgidirsi. Osservo ad occhi sgranati la scena, la lingua che mi ha conquistato e che mi ruba i baci, ora sta deliziando il cazzo di uno sconosciuto… provo un fremito lungo la schiena, un misto di gelosia ed eccitazione dove la seconda ha nettamente il sopravvento. Resto impietrito, in ossequioso silenzio, accenno un sorriso d’intesa per farle capire che è tutto magnifico, che non si deve fermare, che sto godendo di quella scena e voglio solo che vada avanti ma non ce n’è bisogno, perché lei rompe il nostro contatto visivo e si tuffa a capofitto su quel membro nerboruto iniziando ad accoglierlo nella sua bocca e a succhiarlo con grande trasporto. Anche la posa cambia, si mette comoda per compiere al meglio quel lavoro di bocca. Ho il cuore in gola e cerco di respirare più lentamente possibile perché il mio respiro non copra i suoni stupendi che provengono da quel favoloso pompare che mia moglie sta regalando all’estraneo porco, fortunato fruitore, che si è trovato al posto giusto al momento giusto. Lui nemmeno si rende conto che è il primo a realizzare ciò, nemmeno può immaginare dopo quanti anni di fantasie condivise e giochi di ruolo, finalmente la mogliettina abbia deciso di lasciarsi andare realmente, accogliendo un altro cazzo nei nostri giochi trasgressivi.
Ad un certo punto, nella stanza si diffonde il profumo inebriante della sua fica che durante gli affondi più decisi che si soffermano favorendo la sua gola profonda, si dischiude come un fiore lasciandomi indovinare il luccichio del suo piacere intenso… Ne resto estasiato, mentre la sua testa riprende e prosegue nel movimento ondulatorio che incalza senza sosta, su quel cazzo estraneo che finalmente sta gustando davanti ai miei occhi quasi increduli. Cerco di guadagnare un punto di vista migliore avvicinandomi e riesco a cogliere il momento dello stacco, quando si sfila quel cazzo di bocca, per dedicarsi a leccare l’asta ormai divenuta ben dura e le palle glabre, decisamente grandi e turgide che sbucano anch’esse in questo lato della stanza. Lei non mi vede, ha gli occhi chiusi, lanciatissima, in tutto il suo ardore, la vedo smaniosa e dedita a offrire un sontuoso pompino a quel porco privilegiato quando ecco che in affanno, si ingozza ancora ficcandoselo tutto in gola fino alle palle che nel frattempo ha preso a massaggiare con una mano. Inizio a sentire anche i gemiti di piacere di lui, ovattati nella stanza accanto e non posso fare a meno di tirar fuori anche il mio di cazzo ed iniziare a segarmelo.
Allertata dal suono della mia cintura, mi vede e mi fissa negli occhi mentre passa la lingua voluttuosa su quel cazzo imperioso che sta sollazzando, poi giunge alla cappella, che dolcemente accoglie fra le sue labbra e soffermandosi in quella posizione, muove lentamente la mano sinistra da cui fa spuntare un indice deciso e inflessibile che mi fa cenno di tornarmene dov’ero, come fossi un alunno disobbediente. Muovo i miei passi senza osare a contestare l’ordine ricevuto. Indietreggiando, noto un ghigno sorridente nel suo volto che mi segue con la coda dell’occhio, mentre riprende ad accogliere tutto quel bel cazzo teso per lei, affondando le sue labbra avvolgenti, mugolando soddisfatta come fa quando assapora qualcosa di buono, di cui non si sazierebbe mai.
Torno dietro a quel culo da incorniciare... è totalmente presa e al tempo stesso rilassata, lo capisco anche dal suo ano disteso e ancora più me lo fa notare lei, nel momento in cui una sua mano si afferra una natica, divaricandola e mostrandomi la fica purpurea, quasi gocciolante, splendida e succosa come un frutto maturo pronto ad essere colto e mentre si apre il culo, il suo dito medio va a titillare quel buchetto rilassato che un attimo prima avevo notato, per poi sparirvi dentro, scatenando ancor più i suoi gemiti. Fra le gambe mi sento duro come il marmo, stento a credere ai miei occhi eppure è tutto vero, sta accadendo! Improvvisamente l’azione si interrompe, l’avventore si è ritirato ma è solo per qualche secondo. Malgrado la musica di sottofondo, capisco che stanno confabulando dal buco ma non riesco a sentire distintamente cosa si dicono. Lei sorride assentendo a ciò che gli è stato richiesto. La vedo sollevarsi e sulle ginocchia, avvicinarsi fino a portare la sua preziosa e succulenta intimità, a pochi centimetri da quel foro. La mano dello sconosciuto che diversi minuti prima era stata respinta e rifiutata, ora guadagnava l’ingresso trionfale non solo in quel foro della parete, ma le sue dita si trovavano libere di palpare e sondare la fica vogliosa della mia sposa, ora completamente offerta, incollata alla parete ed in preda al deliquio dell’estasi mentre prima una, poi due e in attimo, ben tre dita, penetravano agilmente in quell’anfratto reso scivoloso e accogliente dalla situazione che si era andata creando, in quell’ascesa di trasgressiva eccitazione che si dipanava in quel piccolo spazio buio del club, dove ci trovavamo. Mi inginocchio per apprezzare meglio la scena dal basso, sempre mantenendomi a debita distanza per non rischiare di interrompere quello spettacolo emozionante. Distinguo bene la mano a conca del vecchio porco e ne colgo i movimenti magistrali di polso, mentre la mia splendida femmina, completamente abbandonata e appoggiata alla parete, separata dal suo amante approfittatore solo da un sottile strato di compensato, ansima tanto più sonoramente, quanto più quel movimento a scavarle dentro, si fa più incalzante, profondo ed efficace. D’un tratto dal foro ad altezza volto, spunta una lingua che schiocca nell’aria ritmicamente, in cerca della sua compagna e vedo mia moglie con la guancia schiacciata su quella parete e la bocca aperta, avvicinarsi lentamente di lato ed estrarre la sua… vedo il suo occhio ubriaco di piacere che per un istante incrocia il mio sguardo arrapato e noto frenetico braccare di quella mano che le sta scopando la figa. Trattengo il fiato mentre le due lingue si trovano a meno di un centimetro dal contatto e quando anche quest’ultima distanza viene colmata, seppure scaturendo in un contatto minimo che avviene in punta di lingua, scatena l’orgasmo della mia mogliettina in versione troia, la quale si lascia andare in un grido di piacere senza alcun ritegno mentre con ampi movimenti di bacino, accoglie ancora più a fondo nella sua fica fradicia di umori, quelle abili dita a cui si è abbandonata, liberandosi di tutte le inibizioni.
L’eccitazione è stata talmente coinvolgente e quello sciabordio proveniente dalla sua fica che veniva scopata di mano, così irresistibile, che anche il mio piacere è fuoriuscito copioso, senza che riuscissi a trattenerlo.
Ma lei non se ne accorge nemmeno e questo perché si muove senza curarsi di me, come eseguendo un ordine sussurratole dalla parete. Si volta appoggiando il culo appena sopra il foro da cui un istante dopo, spunta il notevole cazzo del vecchio porco che appare spavaldo e tronfio, con il glande violaceo sul quale lei appoggia le sue grandi labbra della fica, gonfie, lucide, ed inizia a strofinarsi suadente, lubrificandone l’asta mentre sul volto le si dipinge un’espressione lasciva, incredibilmente attraente. Guarda in basso con la bocca semiaperta, ansimante, mentre dondolando il bacino si struscia la fica lungo quella pertica che sostiene in punta con una mano, per far sì che le grandi labbra possano avvolgerla meglio ed il clito ricevere maggiori sollecitazioni. La vedo contorcersi, roteare la lingua smaniosa, massaggiarsi le tette con l’altra mano, stropicciandole, palpandole, strizzando i capezzoli, prima uno, poi l’altro e poi ficcarsi le dita in bocca, prendendo a succhiarle avidamente… non l’ho mai vista così esplosiva, così pervasa di lussuria prima d’ora... sembra finalmente libera di sentirsi troia, di giocare a concedersi come le va in quel momento, anche ubbidendo ad un estraneo di cui nemmeno conosce le fattezze.
Estasiato, la ammiro come se fosse la ballerina di un night che sta portando in scena il suo show ed io il cliente arrapato ai suoi piedi. Una ninfa che danza seducente sul cazzo di un porco fortunato… come in trance, balla armoniosa posando lo sguardo un po’ ovunque in quella piccola stanza, ma non su di me che è come se fossi diventato un oggetto d’arredo, come non esistessi.
In religioso silenzio osservo, ancora in ginocchio, come davanti ad un rito sacro che raggiunge l’apice nel momento in cui lui ritrae in parte il suo cazzo per puntarlo meglio verso l’alto e con un movimento repentino e rapace, coglie il tempismo perfetto del movimento d’incontro del suo bacino e la penetra a tradimento. Lei emette un gemito acuto e strabuzza gli occhi sorpresa, dà un colpo con la mano alla parete come a rimproverare il suo partner d’essersi spinto troppo in là e nel frattempo si sfila dal suo cazzo, luccicante del piacere raccolto dalla sua figa grondante. Questa volta mi guarda e ride con un pizzico di imbarazzo, come una monella che teme di averla combinata grossa, ma deve trovarmi completamente inerme e accondiscendente oltre che piuttosto comico in quella mia posa, perché in un baleno, il sorriso si riveste di malizia e lei torna ad occuparsi di colui che in quel momento è diventato il suo uomo, riguadagnando la posizione della micia accucciata che chinando il capo lo accoglie nuovamente in bocca. Lui la reclama con la bocca spalancata appiccicata al foro e lei esegue all’istante, dopo di che prende a scoparla per bene col suo arnese infuocato di passione, pompando attraverso il buco con un ritmo che posso intuire dai colpi che provengono dalla parete che evidentemente colpisce, forse con le ginocchia o con non so cosa, ad ogni affondo. Ci dà dentro frenetico e lei si lascia ingozzare totalmente devota finché un rantolo da belva possente, si ode in crescendo, provenire proprio dall’altro lato della parete mentre i colpi si arrestano per qualche istante, poi un altro affondo, pausa… un altro affondo ancora, poi un ultima infilata, seguita da un ulteriore verso belluino che immagino accompagni l’ultimo scarico di sborra rilasciato in bocca alla mia adorata sposa che brava e remissiva, come sa esserlo quando vuole, si è presa tutto fino all’ultimo spasmo e non solo, non l’ha ancora mollato di bocca che già riprende lentamente a succhiarlo per mungerlo a fondo, mentre lentamente il membro spompato torna a riposo e solo a questo punto, se ne distacca, affibbiandogli un ultimo affettuoso bacio sulla punta, da cui raccoglie, così facendo, anche l’ultima goccia di sperma.
Felice come una cheerleader consapevole di aver svolto alla perfezione il suo numero, si avvicina a me danzicchiando, mentre con il dito indice mi richiama a sé. Ci troviamo nuovamente uniti in un forte abbraccio che dà il la ad un intenso ed interminabile bacio che sa di me, di lei, di lui e suggella la nostra meravigliosa complicità.