Parte 12 - Tutto iniziò così (racconto vero)
by Andreacp32Viewed: 421 times Comments 11 Date: 06-10-2021 Language:
Mi diressi verso il portone e suonai. L’apertura non si fece attendere. Salì e trovai la porta aperta. Mi diressi verso la camera di Silvia. Appena entrato, l’immagine che mi si profilò davanti era il letto disfatto, il vibratore sul comodino e lei in piedi con indosso solo un perizoma rosso che dietro aveva giusto un filino interdentale. Conoscevo quel perizoma perché l’aveva comprato per me un Natale di qualche anno fa. Aveva solo quello, era senza reggiseno ed aveva i capelli scompigliati ed il viso arrossato. Le chiesi:
Io: avete appena finito?
Lei: da quando è venuto saranno passati 5 minuti al massimo
Io: che troia che sei
Mentre aspettavo la sua risposta vidi un paio di tacchi stile decollettè nere e gliele lanciai
Lei: l’ho fatto per il mio cornuto così ora può vedere quanto mi ha sborrata
Nel frattempo infilò le scarpe ed era bellissima. Mi guardava e io non sapevo se prendere l’iniziativa o se attendere lei. Così le chiesi del vibratore e lei mi disse che all’inizio era rimasto un po’ stupito ma che quando ha visto gli orgasmi che le salivano si era immediatamente eccitato. Mi disse così:
Lei: abbiamo mangiato velocemente e presto perché poi sarebbe arrivata Alice ih ih. Così dopo mangiato sono andata in camera e mi sono spogliata nuda, mi sono infilata sotto le coperte e ho preso il vibratore e me lo sono infilato. L’ho chiamato e quando è entrato ho tirato via le coperte e gli ho mostrato cosa avevo. È rimasto immobile ma a me stava salendo l’orgasmo e non ho fatto in tempo a dargli spiegazioni che sono venuta. Poi lui si è avvicinato e mi ha anche chiesto se non mi bastava il suo cazzo e gli ho spiegato che era solo un gioco per rendere tutto più divertente. Aveva la faccia strana, non è un porco come te ma poi è arrivato il secondo orgasmo e tutto è stato più semplice. Gli ho preso la mano e l’ho fatto giocare con il vibratore e la cosa lo divertiva. All’inizio ero io a dirgli come farlo andare poi ci ha pensato lui sia sulla velocità che sulla vibrazione.
Io: che porca che sei e chissà che cazzo duro gli è venuto
Lei: dovevo farlo durare circa una mezz’ora quindi prima gliel’ho succhiato un po’, poi lo accarezzavo e poi tornavo a dedicarmi a me stessa con il vibratore e gli ho detto che solo quando l’avrei tolto era il suo momento. Quando ho visto che erano le 8 e 45 mi sono sfilata il vibratore e l’ho invitato a scoparmi. Mi è salito sopra e gli ho detto che doveva venire in fretta che poi arrivava Alice. Non ha fatto alcuna fatica e dopo qualche colpo mi ha sborrato dentro. Tempo di farlo riprendere e gli ho detto che doveva andare che io mi dovevo ricomporre per Alice. Appena ho sentito la porta di casa chiudersi, ti ho fatto lo squillo, mi sono messa le mutandine e sono corsa ad aprire la porta, ed ora eccomi qui.
Stavo esplodendo, il mio cazzo spingeva sui pantaloni quasi a farmi male. Lei mi guardò e mi disse:
Lei: vuoi vedere il risultato?
Non le diedi risposta e mi avvicinai, le abbassai le mutandine che contenevano una bella dose di sperma sopra ma l’apice fu quando gliele tolsi del tutto e vidi dei fiotti che uscivano dalla sua figa e cadevano a terra facendo il classico rumore “ciak ciak”. Ero semi inginocchiato, a pochi centimetri dalla sua figa liscia che buttava fuori sperma e con una mano stavo tirando fuori il cazzo ma lei mi prese la testa e mi mise la bocca sulla sua figa. Non dissi nulla ed iniziai a leccare a più non posso. Lei si lasciò andare su letto ed io continuavo a leccare in ginocchio. Avevo tirato fuori il cazzo ma non lo accarezzavo per non rischiare di sborrare. Lei continuava a salire sul letto e mi ritrovai anche io sdraiato a leccarla con lei che mi diceva:
Lei: sentila tutta, la mia figa è piena e mentre mi facevo sborrare pensavo a te e pensavo che avrei voluto che la leccassi. Non sapevo se lo avresti fatto ma poi ho pensato che sei un cornuto e che non aspettavi altro.
Io leccavo e non rispondevo e le sue parole erano intervallate da sospiri fortissimi, ma questa volta mi sollevò la testa e mi ripetè:
Lei: vero cornuto che non aspetti altro?
Io: vero
Lei: dillo che sei un cornuto che non aspetta altro e guardati hai la faccia piena di sborra
Io: si lo sono e non aspetto altro
Lei: non vuoi dirlo che sei un cornuto? Allora ti faccio vedere io quanto lo sei
Con una mossa a coccodrillo mi saltò con la figa sulla faccia e iniziò a scoparmela mentre con la mano tirata indietro mi segava. Non era nella posizione da 69 perché era rivolta con il viso verso il muro e per questo mi segava con la mano all’indietro. Mi scopava la bocca e mi diceva:
Lei: la senti la sborra cornuto? Ti arriva? Perché ce ne è tanta. L’ho stuzzicato per te, così ne faceva tanta tanta tanta e tu puoi leccarmi per bene.
Non avevo modo di rispondere, leccavo e respiravo e sentivo il mio cazzo pronto ad esplodere ma mi stava piacendo tutto.
Lei: cornuto voglio ke poi mi baci e ke mi dici che ti piace essere cornuto.
Sentì il mio cazzo esplodere e se ne accorse anke lei xkè in un attimo si tirò su da me e tirandosi su, dalla sua figa usci un lungo rivolo di saliva, umori e sperma che mi lavò faccia e occhi ma non ci feci caso perché sentii le sue labbra affondare sul mio cazzo e succhiarlo fino a che non tornò moscio. Lo tenne in bocca ancora un po’ e poi risalì mi baciò e mi disse
Lei: ora me lo dici
Io: cosa vuoi
Lei: dillo che ti piace essere un cornuto
Io: mi piace essere un cornuto.
Le nostre lingue si unirono e fu un bacio lunghissimo ed eccitantissimo. L’odore di lei era di sperma, il mio anche e sentivo solo gusto di sborra in bocca.
Lei si stacco e si mise distesa a fianco a me e si mise a ridere.
Lei: siamo proprio due maiali e dobbiamo continuare il giochino. Anzi stasera dovresti andare da lei e scopartela
Io: sei proprio una stronza. Io mi scoperei te
Lei: ce la fai?
Non aveva finito la frase che era sul mio cazzo con la mano e me lo accarezzava cercando di portarlo all’erezione. Mi diventò barzotto ma non duro, anche se sapevo che se fosse partita con la bocca non ci sarebbe voluto molto per farlo tornare pronto. Poi mi guardò e mi disse
Lei: la tua geisha ora ti lava così vai dalla tua signorina bello profumato
Andammo in doccia e ci lavammo con lei che alternava il lavaggio a toccatine e poi iniziò a masturbarmi e una volta accortasi che il mio cazzo era bello duro si appoggiò al muro della doccia invitandomi ad entrarle dentro. Le appoggiai il cazzo e mi disse:
Lei: no, lì no
Io: perché?
Lei: prendi quello che non hai
Non attesi altro e il mio cazzo fu fagocitato dal suo culo e iniziai ad incularla con colpi fortissimi, tirandola per i capelli e mettendole dita in bocca come fossero altri cazzi e lei mi succhiava le dita proprio come se succhiasse altri cazzi. Mentre la stavo inculando per bene. Mi disse:
Lei: non venire
Io: dove vuoi che venga?
Lei: da nessuna parte. Ti tieni la voglia e ti scopi la tua fidanzatina
Mi tolsi dal suo culo e mi sciacquai cercando di far allentare la durezza al mio cazzo. Mi asciugai e mi rivestì. Erano le 10e20 ed avevo tutto il tempo anche per tornare a casa. Salutai Silvia che facendomi vedere il letto mi disse “che macello, è tutto sporco e bagnato”. Sorrisi e prima di uscire dalla camera lei mi urlò “aspetta” e mi ritrovai le sue mutandine rosse piene di sperma davanti con lei che ridendo mi disse
Lei: vuoi leccare anche queste?
Io: ti ringrazio ho già dato
Mi prese il cazzo da sopra i pantaloni e mi disse
Lei: dai le lecchiamo insieme
Con la lingua leccava le mutandine che teneva sopra il palmo, mi lasciò il cazzo che si era già indurito e mi accarezzo la testa spingendola verso la sua mano e le nostre lingue si toccarono ancora mentre insieme leccavamo le mutandine sporche. Poi in un attimo le accartocciò e andò verso il bagno per metterle tra le cose sporche e mi salutò dicendomi “ciao cornuto” e io le dissi “ci sentiamo grandissima troia”.
Appena uscito, sentita l’aria gelida di gennaio, mi ripresi e mentre mi fumavo una sigaretta mi sentivo bene e non me ne fregava nulla. Avevo deciso in quei minuti durante la sigaretta che avrei fatto il fidanzato modello ed avrei continuato con Veronica a godermi la nostra storia mentre mi sarei tenuto la mia vita segreta con Silvia, dove mi sarei lasciato alle peggiori porcate (magari limitandole senza esagerare).
Chiamai Veronica che stava rientrando a casa. Presi il motorino e ci mettemmo d’accordo di trovarci da lei.
Arrivai prima e la aspettai seduto sul mio motorino. Arrivò, ci baciammo ed entrammo in casa. Era dolce, sorridente e felice. Mi sentii sporco ma cancellai dalla mente quel pensiero. Iniziò a frugare nella sua borsa e mi diede un paio di chiavi e mi disse.
Lei: così puoi entrare quando vuoi. Questa è casa nostra.
Non sapevo cosa rispondere ma quel gesto mi riempì di calore, la strinsi a me e la portai in camera e facemmo l’amore. Fu veloce, lei non si trattenne ed io ero già un pezzo in là a causa dell’inculata di Silvia. Venimmo uno dopo l’altra e rimanemmo abbracciati e lei mi raccontò che una delle sue amiche si lamentava per il fatto che il fidanzato avesse poca voglia di scopare e che fece a tutte invidia nel raccontare che lei aveva un “15enne” col cazzo sempre duro.
A questo punto della storia è inutile descrivere giorno per giorno ma proseguirò con gli eventi più significativi sino ad aprile, sotto pasqua.
Da quel giorno in cui mi aveva dato le chiavi, per un motivo o per altro, non mi sentii con Silvia se non con qualche “squillo”. Non salvai nemmeno gli msn perché non erano nulla di che e anche perché spesso capitava che mi scrivesse giorni dopo lo squillo. Insomma, per circa 3 mesi le cose andarono nella normalità: stavo bene con Veronica, facevamo l’amore spesso e con piacere e ci trovavamo bene. Ormai avevo due case: casa A quella dell’amore e del piacere, casa B quella dove tenevo le cose. Solo ogni tanto, quando rientravo a casa mia, poteva scapparci una sega pensando a Silvia oppure leggendo i suoi msn. L’unico appunto è che, nonostante mi ritenessi un ottimo affabulatore, non avevo fatto alcun passo in avanti con Veronica dal punto di vista ingoio, sesso anale e parole sconce a letto.
Proseguo?