STORY TITLE: la badante 
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la badante


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la badante

by magicanotte
Viewed: 639 times Comments 12 Date: 26-04-2016 Language: Language

La passeggiata era stata lunga, piacevole, calda anche se il bosco e la sua ombra ci avevano tenuti rinfrescati.
Stavamo tornando verso la macchina con l’idea di trovare successivamente una trattoria e fermarci a cena prima di rientrare definitivamente a casa.
C’era ancora un po’ di strada da percorrere, ma il bosco era meno fitto e ogni tanto si apriva qualche radura con un prato leggermente soleggiato.
Lentamente stavamo avvicinandoci all’abitato e al parcheggio che sapevamo essere poco lontano.
In una di queste radure c’era lei.
Una casa bassa con pareti di pietra grezza e un tavolo esterno che da distante avevamo identificato essere fatto di legno.
Più che una casa era un rudere rimesso a posto e reso abitabile probabilmente per qualche settimana di soggiorno estivo.
Deviando dal sentiero che stavamo percorrendo, ci avvicinammo curiosi.
Dall’angolazione in cui ero vedevo un porticato, ma non la porta d’ingresso o altri segni che mi indicassero la presenza di persone.
Stanca decisi di fermarmi e lasciare che mio marito andasse a curiosare. Mi disse che avrebbe guardato se c’era dell’acqua e nel caso fosse abitata avrebbe chiesto se eravamo sulla strada giusta per arrivare alla macchina.
Lo vidi attraversare il prato e avvicinarsi deciso fino a sparire alla mia vista.
Pensando ad altro restai in attesa sedendomi ai piedi di una pianta per riposarmi della camminata.
Dopo un po’ lo vidi tornare sorridente. “Ci offrono un caffè” disse.
Risposi che avrei preso più volentieri una birra o dell’acqua.
Lui rispose che non era un problema e con un po’ d’imbarazzo lo seguii.
Sulla porta una presentazione e l' invito ad entrare da parte di una persona sorridente, socievole, premurosa che mi presentò ad altri cinque suoi amici.
Iniziammo a parlare del giro che avevamo fatto e allo stesso tempo ci accomodammo sul divano.
La birra c’era e mi fu offerta.
Scoprii che per arrivare alla nostra macchina avremmo impiegato solo venti minuti seguendo uno sterrato a piedi. Poi scoprii che l'acqua della pasta impiega molto tempo per bollire e che il fresco del vino bianco ben si sposa con la stanchezza.
Scoprii anche altro che mio marito non mi aveva detto.
Non andammo in trattoria, perché qualcuno dei presenti si diede da fare per improvvisare una cena in compagnia. Quando arrivammo al parcheggio era ancora buio, la notte era calda e quei venti minuti di sterrato decisamente piacevoli nonostante la stanchezza.
Lui si mise la mano in tasca ed estrasse 350 euro.
Io arrossii.
Lui disse: sono per la benzina e la nostra badante

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