B.
by TonicoViewed: 184 times Comments 2 Date: 31-08-2013 Language:
Conobbi B. in ufficio. 22 anni bruna, bel visetto tondo sorridente, Capelli mossi e forti. Cominciammo a vederci dandoci appuntamento al cinema, Lei veniva con una cugina coetanea complice. Appartenevano ad una etnia arabo-cristiana e le restrizioni in famiglia erano severe. Al cinema ci tenemmo per mano per un poco e poi cominciammo a carezzarci si nascosto, come succede.
Lei con un cappottino sul grembo nascondeva la mia mano errante che le aveva tirato su la gonna e ora le carezzava le mutande. Fradice. Mi piacque. Di sicuro piaceva a lei e si capiva. Era impossibile vederla in pubblico, protetta e controllata dalla famiglia. Pensai che non l’avevo mai baciata ma conoscevo la sua fighetta benissimo. In ufficio decidemmo che per vederci da soli sarebbe venuta da me, era più sicuro e si poteva usare il tempo in modo più efficace. Sabato pomeriggio, con la scusa di fare un giro ai negozi. La sua etnia la imponeva di non associarsi con altri ragazzi. Venne sabato e ci trovammo soli. Lei era vergine e doveva rimanere tale, ma la sua voglia era enorme. Ci spogliammo e andammo direttamente a letto. Lei teneva su le mutande e io non avevo nessuna intenzione di levargliele. Ma quel corpo mi faceva impazzire lo stesso ed era bello. Ci carezzavamo in tutti i modi possibili e le toccai l’inguine. Fradicio come al solito. Mi limitavo a tenerla un mano come se ne avessi preso possesso. La fica bagnata era tutta nella mia mano. Ad un certo punto dice, beh, non stare li, fai qualcosa. Voleva essere masturbata! Le dissi:: “faccio di meglio” e mi abbassai nel letto. Rimase un poco sorpresa e fece quasi per protestare ma non sapeva cosa avessi in mente. A me il succo di fica è sempre piaciuto e questa era una situazione splendida. Lei dapprima non voleva. Non aveva avuto un esperienza di questo genere, non capiva che potesse piacere ma la tranquillizzai con un : “fidati”. Misi la testa fra le sue splendide calde cosce e l’odore di fica mi investì. Era del tipo buono, dolce, gradevole. Cominciai a leccarla tutto intorno e le faceva il solletico. Con una mano le avevo afferrato da sotto le gambe per non farla muovere troppo e con l’altra ora le scostavo le mutande. La lingua si impossessò della vulva. Dapprima voleva ritrarsi ma il mio braccio la teneva ferma. Tesa, molto tesa, il contatto della lingua con la sua carne la fece trasalire. Tenni la lingua distesa li senza muoverla per tranquillizzarla. La lingua aderiva alle sue labbra tenendola calda ma una lingua non sta ferma per molto. Era consapevole del contatto ma non capiva cosa sarebbe successo. Cominciai ad applicare pressioni diverse ma senza muoverla. Li si sciolse, ora sapeva che le dava piacere emise un piccolo rantolo che io presi come un via libera e piano, piano cominciai muovere la lingua distesa fra il clitoride e le sua apertura vergine. Colava ora, incapace di fermarsi. La lingua diventava più audace incoraggiata da un inguine che ora si alzava ritmicamente ad incontrane la discesa. Non si svergina nessuno così ma capì che questa forma di stimolo le piaceva moltissimo. Si mosse a ritmo per un poco poi accelerando i suoi movimenti esplose. Le convulsioni la fecero contorcere e mi spingeva via la testa. Ma ero troppo forte per lei. Rimasi li a leccare quello che mi dava fino a che si calmò. Rimasi per un poco e poi risalì ad abbracciarla. Mi guardava con un sorriso. Non lo aveva mai fatto e disse che era stato bellissimo. Se vuoi lo rifacciamo, le dissi. Si, aggiunse, mi piace, Vedi? così terrai la tua verginità e non ti privi di qualche emozione piacevole. Negli appuntamenti che seguirono facemmo altri giochi fino a che la convinsi che c’erano altri modi di fare l’amore che non toccavano la sua sacra fica. In casa c’era sempre del burro e con molta cautela si era fatta penetrare il culetto col dito. Un po’ allarmata per partecipare rimase tesa, ma se piaceva a me mi lasciava fare. Poi l’avevo messa a pancia in giù perché quel culetto era notevole e provò il contatto di un cazzo rigido contro di sé per la prima volta. Fino ad allora si era limitata a prenderlo in mano e carezzarlo. Ora lo aveva in mezzo al culo che si sfregava su e giù. E subito partecipò al movimento venendomi incontro. Se non fosse stata vergine B. sarebbe stata un’amante naturale e gustosissima. Ma, ma , ma … Dopo averla fatta eccitare per bene le sussurrai che se mi avesse preso dentro le sarebbe piaciuto ancora di più. Non era affatto sicura. Ma acconsentì a provare rimanendo silenziosa alle mie spinte. Misi la testa dentro con delicatezza. Lei si allontanò. Dai, faccio piano, stai tranquilla. Riprovo. La testa entra, lei si lamenta. Mi fermo. Poi la sento muoversi impercettibilmente verso di me. La lascio fare. Ora la spinta si sente di più. Mi dice: “dai!” spingo anche io. Hohhhh! Mi fermo. Lei sta respirando forte. Comincia a capire che le piace, anche se le sta facendo male. Si muove di nuovo piano. Sono mezzo dentro ora. E’ forte ma mi trattengo. So che se non mi muovo non arrivo all’orgasmo, anche se vorrei tanto. E’ lei che comincia a dondolare. Si sta dondolando intorno al mio cazzo con il culo puntato verso l’alto. Con ogni spinta mi accorgo che si sta rilassando. Ora spingo anche io. Sono completamente dentro ma è lei che oscilla. Provo a spingere ritmicamente per vedere la reazione. Nulla. Va bene allora. Oscillo anche io. Ci incontriamo a metà. Oh B., che spettacolo il tuo splendido culo e il mio cazzo che ci sparisce dentro e le sensazioni sono meravigliose. Che bello che le piaccia questo gioco. Piace anche a me. Troppo! Ancora un affondo. La afferro ai fianchi e le mie pulsazioni la riempiono di sperma, le sente, si muove ancora e l’orgasmo prende anche lei. Sorpresa, contenta, appagata. Ci accasciamo ansimando. Rimaniamo abbracciati di fianco e attaccati ancora. Poi con un filo di voce: “Se non me lo avessi chiesto non ci avrei mai pensato. Mi piace così!” Beh, risposi, è colpa della tua maledetta verginità!
http://www.youtube.com/watch?v=-82VZ521iY0