A casa di Federico
by Merlino58Viewed: 185 times Comments 4 Date: 22-07-2013 Language:
Quel giorno eravamo riusciti dopo parecchio tempo a mollare il lavoro le famiglie i figli i coniugi, tutti quegli obblighi quotidiani che ci assediano ogni volta e che ci tengono lontani, e volendo evitare di andare come altre volte in albergo ci eravamo visti a casa del suo amico Federico, l'appartamento fuori città del quale possedevamo una copia della chiavi, vuoto per quella circostanza; infatti quel giorno il suo amico aveva un impegno e noi ne avevamo approfittato;
Nella stanza che avevamo riservata per noi, dopo i travolgenti preliminari dovuti al tempo che non ci incontravamo in santa pace, Massimo mi aveva scopato alla grande, come piace a me, mi aveva coricata a pancia sotto e infilato la fregna con il suo pisellone duro, da dietro...
ogni affondo lo sentivo aprirmi, picchiava dentro la mia pancia come un randello e non la smetteva mai...
questo sino a che un orgasmo travolgente ci aveva confuso entrambi,
mischiando i nostri gemiti, i nostri liquidi, i nostri odori...
ci eravamo trascinati sotto le lenzuola uno dentro l'altro, sentivo il suo randello ancora duro fremere e cercare dentro la mia pancia..
mi era piaciuto un casino e non l'avrei lasciato uscire per nessun motivo...ci addormentammo abbracciati e tanto innamorati..
chiusi gli occhi con il mio corpo ancora pieno di sensazioni serrando la cappella di Massimo tra le labbra della mia fregna.
Mi svegliai dopo un po' in preda a un bruciore,
Massimo dormiva ed il suo cazzo si era ammosciato e giacendo tra le mie cosce mi aveva lasciato un leggero prurito,
mi sollevai facendo attenzione a non svegliarlo, guardai vicino a me e montata sui miei zoccolini mi diressi verso il bagno;
presi con me distrattamente solo la mia sottana che appoggiai sulla mia pancia mentre nella foga del sesso il reggiseno mi era rimasto allacciato sotto le tette...
mi diressi verso il fondo del corridoio dove c'era la porta del bagno socchiusa.
Dopo essermi sciacquata sul bidet, mi sollevai e nella fresca sensazione dell'acqua mi specchiai...mi sentivo carica, Massimo mi aveva caricato abbastanza, non volli togliere il reggiseno che era rimasto appeso sotto le mie tette solo con il gancetto dietro, mi faceva sentire come ero in quel momento: svergognata...
detti un colpo con le dita alla mia chioma e impugnando la maniglia , mi diressi verso la camera da letto dove avevo lasciato Massimo.
Ma varcata la porta del bagno una sorpresa mi travolse...
“Ciao” sentii fare al mio indirizzo.
Adiacente la porta del bagno si apriva la porta della cucina al centro del vano in piedi un uomo mi sorrideva....doveva essere Federico...
Serrai la sottana davanti le tette lasciandola cadere sino sulle cosce nel tentativo di coprirmi il più possibile.
Rimasi incredula a guardarlo, lui mi guardò a sua volta con interesse e poi mi parlò pacatamente indicandomi la sedia poco più avanti di me “vieni siedi preparo un caffè?”
“Si grazie” risposi confusa e con un passo mi appoggiai seduta sul bordo della sedia;
“Noi non ci eravamo mai incontrati” Mi disse lui
“No, risposi io, solo una volta da lontano”
“Ah già è vero, adesso ricordo; scusa ma sono un poco smemorato...” disse ridendo e si approssimò verso la macchina del gas..
Stavo per approfittare del suo allontanarsi per alzarmi a mia volta e tornare a letto ma una pulsione mi indusse a rimanere, non capivo il motivo, passato qualche attimo Federico si girò e mi disse:
“Ok non preoccuparti, se vuoi torna da Massimo, io intanto preparo”
Mi alzai e scivolai verso il corridoio cercando la porta della stanza che mi sembrò lontanissima.
Massimo era sveglio, io scesi dai miei sandalini e mi coricai di schiena davanti a lui, volevo sentirmelo addosso, volevo liberarmi dagli occhi di Federico che mi sentivo ancora intrusi lungo la schiena tra le mie calze...e Massimo fu dolcissimo, appoggiò il suo pisello tra le mie cosce ed io me lo trattenni da dietro, mi sentii tranquillizzata dalla sua presenza e socchiusi gli occhi...
Ma un rumore improvviso mi fece sobbalzare Federico era entrato nella stanza con il vassoio dei caffè..
“Grande Federico” Massimo esordì con voce plaudente mentre io ero di nuovo nuda davanti a lui.
“Amore prendi la mia tazza”Mi disse Massimo, io mi tirai su facendo vedere che le mie mani dovevano reggere il lenzuolo, ma lui insistette” Va bene amore te lo tengo io” e preso i due lembi del lenzuolo mi ci fasciò da dietro e mi spinse verso Federico.
Io liberate le mani e con il seno coperto presi le due tazze dal vassoio e ne consegnai una a Massimo; cominciammo a sorseggiare, il vassoio copriva il viso di Federico davanti a me avevo la patta dei suoi pantaloni e ne coglievo il rigonfiamento sotto la stoffa.
Ingenuamente, ma poi non so quanto, mi rilassai assaporando la fragranza calda, e fu il lenzuolo, complice il mancato sostegno di Massimo, scivolò giù lasciandomi con il seno esposto e il reggiseno calato giù..
Istintivamente mi venne da ridere, e Federico non si accorse subito della situazione poi all’atto di rimettere la tazza sul vassoio l’inconveniente fu chiaro e i suoi occhi mi si spalmarono sulle mie tette senza nessun freno;
contemporaneamente Massimo cingendomi in vita schiacciò il suo petto sulla mia schiena impedendomi di riprendere il lenzuolo e Federico mi osservò nuda sino sotto l’ombelico.
Avrei dovuto divincolarmi e rannicchiarmi sotto il lenzuolo invece sentii un appagante senso di disponibilità che mi fece rimanere esposta al sorriso beffardo del mio interlocutore il quale, ormai non faceva più mistero di apprezzare il mio corpo in ogni angolo di pelle scoperta.
“ Mmmh, niente male complimenti” annui Federico mentre posava il vassoio sul comodino
“Ti piace?” gli domandò Massimo
La risposta non arrivò subito ed io fui presa dal ridere; poi sentii il cazzo di Massimo riprendere consistenza dietro le mie cosce e salire verso l’alto, lo sentivo distintamente cercare le mie asole
“ahh” ebbi un sussulto di piacere, la situazione era nuova ed inaspettata per me, ed era contro tutti i miei principi, ma la forza che stava prendendo il sopravvento in me mi impediva qualunque forma di ribellione; mi piaceva e mi piaceva tanto.
Davanti al vistoso rigonfiamento del quale ormai Federico non faceva più mistero, iniziai a non capirci più nulla, l’asola del mio culo di solito un po’ ostile questa volta non oppose nessuna resistenza alla cappella di Massimo che mi penetrava come se lei fosse la padrona di tutto, ansimavo e gemevo sotto lo sguardo di Federico che si massaggiava la patta dei pantaloni.
Mi guardava tutta mentre Massimo mi spingeva sempre più in profondità il suo cazzo,
mi guarda va i seni ondeggianti sotto i colpi che mi dava Massimo da dietro ,
mi guardava i fianchi che le mani del mio lui mi serravano e mi sconquassavano senza un ritmo preciso
mi guardava in basso fino ai piedi quasi volesse risucchiarmi dentro di se attraverso gli occhi; di fronte a tutto questo mi sentii venir meno le forze, e mi lasciai cadere, ondeggiando e ansimando.
Poi Massimo scese con le sue mani dai fianchi caricandomi sulla sua pancia, e con gesto tenero allargò le mie cosce, inguainate nelle autoreggenti, ancora strette a difendere l’ultimo quadrato di corpo dallo sguardo di Federico, che a quel punto si trovò davanti lo spettacolo della mia fregna bagnata.
Rimase immobile per qualche attimo ad ammirarmi, avrei voluto urlare,in un barlume di lucidità fuggire scappare lontano da tutto quello che mi stava accadendo, ma ansimavo e desideravo quel piacere, e Federico si appassionò nel vedere il cazzo del mio compagno riprendere possesso del mio canale anale con gesto dolce ma deciso.
Poi mentre Massimo iniziò ad agitarsi dentro il mio culo Federico si tolse la cinta e sbottonandosi i pantaloni fece uscire dal recinto delle sue mutande il suo cazzo gonfio e scappellato..io non capivo più nulla, non ero in grado di stare dritta ne di parlare avevo l’affanno e osservavo federico tirare giù la pelle dalla sua asta e esporre la sua cappella al mio sguardo...era molto larga.
Poi avvicinandosi alle mie cosce aperte iniziò a dividere le labbra della mia fregna con la sua punta soffermandosi e pigiando sul clitoride...tentai di dirgli qualcosa ma un fiotto di liquido mi percorse la fregna sino a raggiungere le palle di Massimo e a colare sul lenzuolo, non capivo più cosa stava accadendo là sotto, riuscivo a dire solo frasi insensate, mi sorprendevo per i miei capezzoli duri ed eretti come non li avevo mai visti, in quelle condizioni non riuscivo più a connettere e così, Federico, guardandomi intensamente in viso mise fine al gioco e con una leggera spinta di reni mi fu dentro, vidi la sua asta sparire tra le mie cosce senza fatica, ero completamente allargata e sentivo le mie calze intrise di liquido gettai la testa all’indietro ero impazzita dal piacere, due cazzi dentro di me si alternavano in un avanti ed indietro dandomi un delirio di piacere, due cazzi dentro di me che si toccavano padroni loro più di me;
” Il colore delle tue calze sulle tue gambe mi fa impazzire disse Federico con voce roca” e si attaccò letteralmente alle mie tette
” Mi ricorda una faccia da zoccola che ricevevo una volta alla settimana, me ne stavo innamorando pensa” “Oooooh a siii” gli risposi io
Massimo mi fece eco domandandomi” Ti piace il Cazzo di Federico?”
“ Da impazzire amore da impazzire oooohhhh!” pronunciate queste parole ebbi un orgasmo lungo da sembrarmi interminabile “oooooh siiiiiii siiiiiiii” ripetevo ossessivamente mentre mi sentivo la pancia devastata dai due grossi calibri
”oooohh siiiiiiiii siiiiiii che cazzo che avete” prima di sentirmi mancare non potendo più resistere all’orgasmo udii di nuovo le voci di loro due “Fede questa è migliore della tua zoccola, sentila sentila “Massimo urlò mentre sembrava voler entrare con tutta la sua persona dentro il mio buco del culo straordinariamente dilatato e Federico rispose
“ siiiiiiiii soprattutto più zoccola” sentii le loro cappelle gonfiarsi a dismisura non pensai più a nulla e mi accasciai sfinita da quell’orgasmo.
Riaprii gli occhi qualche istante dopo sentivo i due grugnire ed agitarsi come porci dentro la mia pancia, il cazzo di Federico lo sentivo gonfio come una mongolfiera, lui urlò sulla mia faccia inerme “Zoccola senti questo zoccola sentilo” usci fuori dalla mia tana smisuratamente allargata e con un urlo sborrò come una fontana sul mio ombelico, dalla punta del suo cazzo i spruzzi sembravano non finire più la mia pancia era coperta dalla sua sborra e continuava ad urlarmi in faccia “ zoccola zoccola zoccola” Massimo sussultava dentro me, anche lui lo sentivo talmente gonfio che pareva esplodere tra le pareti. E questo io lo volevo tanto, sentirmelo esplodere dentro; così fece con un urlo sentivo la sua sborra appropriarsi degli angoli del mio intestino ero felice, felice di avere un lago sulla mia pancia e un lago dentro la mia pancia.
“ooooooh” cessò in questo sospiro il getto di Federico il quale rimase immobile per un istante di fronte a me, guardandomi in viso mi prese per la nuca e mi infilò la sua cappella in bocca; non opposi nessuna resistenza e sul palato continuai a sentire ancora uscire sborra nel suo caratteristico sapore. Poi Massimo mi tirò a se, mi fece scendere dal suo petto e mi si accoccolò nella posizione iniziale.
Ritirai su l’elastico delle calze che Federico nella foga mi aveva arrotolato perché mi dava fastidio, sospirai profondamente e alzati gli occhi lo vidi uscire con il cazzo moscio e gocciolante avvolto in un fazzoletto, tra le braccia del mio lui rimasi a riflettere che a differenza dell’inizio, quello mi sembrò una persona qualunque e senza importanza; mi sorpresi di questo, non mi aspettavo di sentirlo un’estraneo dopo averlo contenuto in quel modo; quel giorno tutto era una sorpresa per me.
Sotto mi sentivo in fiamme e non sapevo come avrei camminato una volta scesa dal letto, ma non mi importava adesso volevo stare con lui con il mio uomo.
” Amore” mi sussurrò “Mi hai fatto impazzire” proseguì
“Anche tu” risposi io
“Ti amo”mi rimbalzò la risposta rimasi un’attimo in silenzio poi gli rimandai “ Io da impazzire”.
Chiusi gli occhi in preda alla spossatezza di un piacere diverso, e mentre la sborra mi esondava dal buco del culo colandomi sul bordo delle calze e poi tra le cosce, pensai tra me che con Federico era stato un gioco, molto bello ma solo un gioco,
con Massimo invece era stato diverso, lui aveva saputo capire cosa c’era dentro me e me la aveva fatta vivere, io lo amavo più di prima..