STORY TITLE: CHI DI VOI ARRIVEREBBE A TANTO? 
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CHI DI VOI ARRIVEREBBE A TANTO?


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CHI DI VOI ARRIVEREBBE A TANTO?

by Passion65
Viewed: 224 times Comments 0 Date: 23-04-2011 Language: Language

Un amico mi confessò cosa gli era successo.
Un giorno di qualche mese fa sono stato invitato ad un meeting (sono artigiano, mi capita di essere invitato a dei meeting per promozione di nuovi prodotti) nell’hinterland milanese. come di consueto ho chiesto a mia moglie se volesse accompagnarmi, inizialmente ha rifiutato, dicendomi che sarebbe stato come tutte le volte “una palla”, poi cambiando idea, ha detto che mi avrebbe accompagnato; così il prefissato giorno, partiti da Torino di buon’ora siamo arrivati all’interessato hotel con un certo anticipo. avevamo già fatto colazione ma per ingannare l’attesa che precedeva l’inizio del meeting abbiamo deciso di andare a prendere un caffè. abbiamo girovagato in auto per quel paesino prevalentemente per perder tempo, ma anche per la ricerca di un bar che ci fosse gradito, poi, un bar con dehorn dove ci siamo seduti ad un tavolino e ordinato i caffè, notando sin da subito gli sguardi lanciati a mia moglie da un tipo, anche lui seduto ad un tavolino poco distante dal nostro, circa trentenne, longilineo, ben vestito, abbronzato quanto basta, tutto sommato, un bel tipo, ho notato anche mia moglie che ricambiava con piacevole interesse i suoi sguardi, ma era normale routine, capitava spesso e in qualsiasi luogo che qualche maschietto si facesse notare e anche che mia moglie in qualche occasione li ricambiava con intesse, ho sempre sperato che da qualche incontro casuale di questo genere avrei potuto realizzare quel mio desiderio, ma non era mai successo, non si era mai concretizzato nulla di nulla e anche quella volta non mi e sembrato che dovesse finire poi diversamente, una ventina di minuti, dopodiché ci siamo alzati e diretti al nostro meeting. eravamo ancora in anticipo, abbiamo scelto un tavolino (in seconda fila) da dove assistere alla dimostrazione dei prodotti e dei premi messi in palio a sorteggio tra i partecipanti, non abbiamo mai avuto la fortuna di essere stati estratti in altre simili occasioni. intanto altre persone giungevano, incluso organizzatori e promotori, ed è proprio tra questi, tra i promotori che mia moglie con tono compiaciuto mi ha fatto notare che c’era quel tipo del bar. chiaramente, non appena il tipo ci ha visto e venuto verso di noi presentandosi (Marco) e iniziando a parlottare dei prodotti da promuovere, seguitando poi nella conversazione con frasi e argomenti di circostanza, fino a che mia moglie esclamò
“ma che bello” riferendosi ad un collier che avevano appena esposto tra i premi a sorteggio; Marco le ha chiesto se le piaceva, aggiungendo che era un gioiello veramente grazioso, realizzato in oro e diamanti, invitando mia moglie a visionarlo più da vicino. senza farsi pregare si è alzata e insieme a Marco si sono diretti verso detto gioiello, qualche minuto e facevano ritorno al tavolino. appena arrivati, Marco mi enunciava il desiderio di mia moglie nel voler possedere quel collier, ricordo il mio commento - tu non puoi far nulla per farglielo vincere? - La sua risposta fu un sorriso, con la tipica espressione che non dipendeva da lui; intanto mi ero alzato per dirigermi verso quel collier col fine di osservarlo anch’io da vicino, una manciata di secondi e facevo ritorno al tavolino, notando un reciproco interesse tra mia moglie e quel Marco, i loro sguardi, quei sorrisetti ne davano una perfetta conferma, sì, secondo me, si piacevano e dato che in tali circostanze il mio pensiero deviava sulla possibilità di poter realizzare quel desiderio, la cosa più giusta che potessi fare in quel momento era elargire a mia moglie e a Marco di continuare a parlare, di continuare ad essere soli a quel tavolino, così cambiando direzione, mi sono diretto in bagno, cinque, sei minuti e feci ritorno al tavolino; non appena arrivato ho fatto in tempo sentire Marco salutare con un “ciao a dopo” intuendo che quella mia assenza era bastata perché si dessero del tu.
Marco non era più al nostro tavolino, era lì, aveva iniziato la promozione dei suoi prodotti girovagando tra un partecipante e l’altro, spiegando ed elogiando i suoi prodotti, io, ormai attratto dal mio solo pensiero, dalla mia fantasia, seguivo con lo sguardo quel ragazzo muoversi tra i tavolini vedendolo come potenziale amante di mia moglie, come colui che avrebbe potuto essere l’oggetto del mio desiderio, nonché, come un nuovo amico con cui condividere tutto, incluso letto e moglie, sognando ad occhi aperti ed immaginandolo già amante di mia moglie, pregustavo intriganti e piacevoli momenti in sua compagnia, seguitando con la mia immaginazione fino a che… mia moglie: ù“quel Marco è veramente simpatico, è proprio un bel tipo... se un giorno cambiassi idea sulla fedeltà o mi dai modo di doverti tradire, sappi che sarà un tipo come lui a farti cornuto"; le si leggeva chiaramente in viso che quel Marco le piaceva, le chiesi di cosa avessero parlato in mia assenza, rispose che oltre a mille complimenti le aveva anche chiesto se si potevano rivedere, aggiungendo la sua risposta a tale richiesta: “chiediglielo a mio marito se è d’accordo”; poi con sorriso ironico ed espressione di chi cerca comunque una conferma seppur negativa - tu saresti d’accordo? - e se io fossi d’accordo, tu cosa faresti - guarda che quello ha detto di rivederci mica per andare a mangiare un gelato, hai capito bene per cosa - appunto ti chiedo, e se io fossi d’accordo tu cosa faresti - le ripetei. senza la minima esitazione e con malizioso sorriso rispose che “se sta bene te figuriamoci a me”, aggiungendo che Marco le piaceva e oltretutto di essere nella giusta giornata per un fuori programma di quel genere, che tutto dipendeva da me, se io ero d’accordo, non si sarebbe lasciata sfuggire l’occasione, sentivo di essere vicinissimo nel realizzare il mio sogno proibito, tutto dipendeva da me, bastava che io le dicessi sì e tutto avrebbe avuto seguito, ma non era esattamente ciò che desideravo veramente, io volevo essere lì con loro, assistere a quel rapporto sessuale, ma di questo dettaglio non si era parlato e non intendevo manco chiederglielo, in un certo senso mi vergognavo chiedere tanto, pertanto, io avrei dovuto semplicemente aspettarli altrove, magari girovagando in auto o seduto al tavolino di un bar, aspettare che loro finissero di scopare e basta, un attimo di indecisione, poi l’eccitazione ha prevalso, tutto sommato a me poteva anche bastare avere la certezza che mia moglie si stesse facendo scopare da un altro maschio, sapere che mi stava facendo diventare veramente cornuto, le ho risposto sì, le ho detto che ero d’accordo, che poteva mettere in pratica e godersi quel fuori programma con Marco a patto che quando finivano di scopare non si sarebbe lavata, volevo almeno sentirle addosso il profumo dei loro umori, del suo amante, guardarle, toccarle, baciarle la fica ancora impiastricciata dello sperma del suo amante, volevo trovare in quel profumo, in quella fica tutto ciò che avrei voluto vedere,__ ma veramente vuoi che io vado a letto con Marco,__ ero ormai in preda dell’eccitazione, le ho ripetuto, sì, aggiungendole che era sempre stato il mio desidero diventare cornuto,__ era esterrefatta e al tempo stesso attratta da quanto le avevo proposto,__ così ti piace essere cornuto, hai sempre desiderato esserlo, ti accontento a patto che accetti che Marco possa anche venire a trovarci a casa, voglio che diventi il mio amante in modo da farti recuperare tutte le corna che hai sempre sognato di avere e poi voglio che oggi, la prima volta, come tutte le volte che verranno devi essere lì con noi, voglio che devi stare a guardare come ti crescono le corna e inoltre, se tutto va per il verso giusto, ho anch’io da farti una proposta, non anticipandomi tuttavia nulla,__ non capivo se la sua fosse rabbia, una punizione o semplicemente il desiderio di avermi li con lei quando si sarebbe fatta scopare dal suo amante, ma non me ne fregava proprio nulla, mi aveva chiesto di essere lì con loro ed era esattamente ciò che più desideravo, mi sembrava tutto surreale, stava accadendo ciò che avevo sempre sognato, accettai, non potevo perdere quell’occasione, sapevo che probabilmente non mi sarebbe più successo, le chiesi solo di come avremmo potuto dirgli e/o far capire a Marco le n.s. intenzioni,__ non ci pensare, a me basta rimanere sola con lui cinque minuti, per cui quando torna lasciami da sola con lui, ma ricordati, che quando torni il gioco e fatto e io indietro non torno, vedi di non pentirti,__ sorridendogli le dissi che non mi sarei pentito, anche lei era eccitata da quanto stava accadendo, io sicuramente più di lei, sentivo che ero vicinissimo nel realizzare quello che da tempo avevo sempre solo sognato, ero felicissimo, al tempo stesso hanno cominciato a tremarmi le gambe, avevo un senso di incertezza su quanto da li a poco sarebbe successo, avrei forse voluto tornare indietro, non farlo più, ma ormai avevo innescato quel perverso gioco e conoscendo mia moglie non sarebbe tornata sui suoi passi, me la avrebbe fatta pagare in qualche modo, più i minuti passavano e più l’agitazione aumentava, non vedevo e sentivo più nulla di quanto mi circondava, i miei pensieri erano altrove, quando ad un certo punto mia moglie mi disse__ guarda, inizia il sorteggio dei premi,__ iniziano sempre dall’’ultimo premio e dato che quell’interessato collier era posto come secondo premio abbiamo assistito all’’estrazione dei precedenti tre premi, alla quarta estrazione, il collier, come per incanto o ironia della sorte, il quarto premio, viene attribuito al nome della mia ditta, per la felicità di mia moglie, che non riuscivo a capire se fosse più felice per quel gioello o per aversi accaparrato l’amante con il mio consenso, per un attimo ho avuto il desiderio di non trovarmi lì, sì avrei rinunciato a tutto, avrei voluto essere in qualsiasi posto magari a fantasticare, ma solo a fantasticare, che mia moglie fosse a letto con un altro o che avesse un amante, ma ero lì, era tutto vero, mia moglie aveva un amante e da lì a poco sarei diventato veramente cornuto, finito la premiazione Marco si e letteralmente precipitato al nostro tavolino, complimentandosi con baci sulle guance a mia moglie e stretta di mano a me, ribadendo sulla fortuna che ci aveva accompagnato e del piacere che provava nel vedere indossato da Antonella quel gioiello, (mia moglie si chiama Antonella) è fantastico, continua Marco, non ti sembra il caso di festeggiare almeno con una bottiglia? Mia moglie,__ sì, Paolo, (io mi chiamo Paolo) vai a prendere una bottiglia, sono troppo felice, ho voglia di bere e di festeggiare, mi sono avviato verso il bar di quell’ hotel, erano soli, sapevo di cosa le avrebbe parlato mia moglie, sapevo che dovevo essere assente da quel tavolino cinque minuti perché si concludesse ciò che avevo sempre sognato, anche se non ero poi così sicuro di volerlo ancora, intanto feci passare sette, otto minuti prima di tornare a quel tavolino portando la bottiglia e tre bicchieri, aperta la bottiglia abbiamo brindato, dopodiché mia moglie mi informa del pranzo che Marco voleva offrirci, che conosceva un localino dove si mangiava bene, chiaramente accettai, usciti poi tra saluti e strette di mano di colleghi e organizzatori, insieme a Marco abbiamo raggiunto quel locale, era lo stesso bar di qualche ora prima, dove abbiamo bevuto il caffè, dove per la prima volta si sono incrociati gli sguardi di Marco e quelli di mia moglie, lo stesso locale offriva un servizio di albergo ristorante, siamo entrati e seduti ad un tavolino molto appartato, (lo ha scelto mia moglie) Marco ancor prima di sedersi ci lasciava soli qualche minuto per andare in bagno, mia moglie, accortasi del mio turbamento, del mio stato d’animo mi chiese se fossi pentito per quanto convenuto, la mia risposta fu una domanda, e tu sei contenta di farlo, sorridendo maliziosamente disse, ormai siamo in ballo, continuando poi,__ma vedrai, sono sicura che quando saremmo lì piacerà anche a te,__ ma tu cosa gli hai detto, le chiesi,__ non ha potuto rispondermi, Marco stava arrivando, mi ha solo sorriso, abbiamo ordinato il pranzo, mangiato e bevuto, intanto Marco mi diventava sempre più familiare, forse per effetto di qualche bicchiere di vino in più bevuto volutamente per il particolare evento, il mio pensiero si predisponeva al fatto che solo tra qualche ora e forse anche meno doveva farmi diventare cornuto scopandosi mia moglie, anche mia moglie ha bevuto due o tre bicchieri di vino, troppi per lei che non beve affatto, infatti, non appena alzati dal tavolo, Marco si e allontanato per pagare il conto, mia moglie mi ha confessato che non riusciva a stare in piedi, che non si sentiva proprio bene e che avrebbe preferito sdraiarsi da qualche parte almeno per un po’, cosa che ho riferito a Marco non appena tornato al tavolino, la soluzione di Marco fu nel consigliarci di partire il giorno successivo, di prendere una camera e fermarci lì per la notte, in alternativa, se per noi andava bene, potevamo utilizzare la sua camera per qualche ora dato che lui ne aveva già una, prenotata in occasione del meeting, concordi per la sua camera, qualche minuto ed eravamo su in quella stanzetta, piccola ma molto curata e ben accessoriata, sdraiandosi, Antonella, confermò la comodità di quel letto, lasciando intravedere cosce e parte della sua biancheria intima dalla posizione assunta, imbarazzati non sapevamo cosa dire, ancor meno cosa fare, fu Marco a rompere il ghiaccio consigliando ad Antonella di farsi una bella doccia, consigliandogli anch’io la stessa cosa, con frase di circostanza,__ sì, avete proprio ragione, vado a farmi una bella doccia fresca rispose mia moglie, alzandosi a fatica da quel letto e iniziando a sbottonarsi la camicetta ancor prima di raggiungere il bagno, poi, non avendo cura di chiudersi alle spalle la porta del bagno, abbiamo intravisto levarsi la camicetta, l’aderentissima minigonna, poi il reggiseno, lasciando liberi due straordinari seni ed infine quel minuscolo perizoma che già poco nascondeva, un attimo di silenzio e lo scroscio dell’acqua, Marco ha subito commentato la sua bellezza e di quanto ero fortunato ad essere suo marito, che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere, di poter andare a letto con una donna così, erano parole che non capivo, lui doveva essere al corrente di essere lì proprio per andarci a letto insieme, come mai mi diceva che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di averla? Ho farfugliato qualcosa, non sapevo cosa dire, poi raccolto il dovuto coraggio, lo informato di tutto, iniziando dall’attrazione che mia moglie provava per lui e quant’altro erano le n.s. intenzioni, ricordo che lui ha detto, ma tu accetti, sei sicuro che io con tua moglie posso…., le ho risposto sì, ancor prima che finisse la sua frase, Marco si e alzato e senza più dir nulla si e diretto verso la doccia, ha preso per mano mia moglie, bagnata e ancora insaponata così com’era e la guidata verso il letto facendola sedere, liberatosi poi dei suoi indumenti, restando con i soli slip a iniziato a baciarla e a toccarla via via sempre più audacemente un po’ dappertutto, cosce, seni e fica, ero come estasiato da quella visione e come narcotizzato seguivo con lo sguardo ogni piccolo dettaglio, ogni piccolo movimento delle loro mani che con reciproco interesse e desiderio si frugavano arditamente, notando anche le mani di mia moglie che con somma maestria e ricercato piacere le accarezzava quella protuberanza che sporgeva dagli slip, solo qualche attimo poi sono scomparsi anche gli slip, mia moglie stringeva tra le sue mani il cazzo del suo amante, lo baciava e lo leccava come se fosse stato un gelato, inequivocabilmente avere tra le mani, strusciarsi sulle labbra quel cazzo le donava piaceva, poi un avido pompino, vedevo quel cazzo entrare e uscire dalla bocca di mia moglie e man mano evolversi in qualcosa di particolarmente bello, sì, il cazzo di Marco era decisamente un bel cazzo, dritto, grosso e lungo, molto più dei miei 13/14 cm, la cappella poi, decisamente invidiabile, ed era proprio su quella cappella che mia moglie si era accanita, con avido piacere continuava a risucchiarsela in bocca per poi rilasciarla, continuando con quel pompino fino al punto che quel cazzo sembrava voler scoppiare, fu allora che Marco sfilandoglielo dalla bocca e facendola voltare in posizione di pecorina con un deciso colpo le ha fatto entrare tutto quel cazzo in fica, ero diventato veramente cornuto, mia moglie aveva dentro di se un cazzo che non era il mio, si stava facendo scopare dal suo amante e io ero lì, mi piaceva guardarla fare la troia, sì, era uno spettacolo meraviglioso vedere quel cazzo entrare ed uscire dalla fica e di quanto piacere le lasciava dentro, la scopava come io non avevo mai fatto e nelle posizioni più disparate, prendendola più volte in fica e in bocca fino a quando prepotenti schizzi di sborra, fermatosi un po’ ovunque, hanno frenato quell’impetuoso rapporto sessuale, sembrava che tutto avesse avuto fine, ormai reciprocamente spossati e soddisfatti erano tutti e due supini su quel letto, quasi a cercare un attimo di relax prima di alzarsi, anch’io a modo mio ero soddisfatto, avevo realizzato quella mia fantasia ed ero diventato un vero cornuto senza che avessi rancori per quanto era successo e/o per quanto avessi visto, ancor meno, nell’essere ormai certo che mia moglie fosse anche una gran troia, siamo stati una manciata di minuti tutti e tre fermi e in silenzio fino a che Marco non a posato (credo) il suo sguardo su quei due glutei che mia moglie prepotentemente mostrava, è così come per incanto il suo cazzo ha ripreso ad essere turgido e marmoreo ancor più della prima volta, indirizzando ancora una volta la bocca di mia moglie verso quella prepotente cappella mi ha invitato ad avvicinarmi, ha partecipare anch’io a quel festino, improvvisandosi poi come regista del momento ci ha bonariamente obbligati in un 69, facendo sì che mia moglie predisponesse il suo culetto rivolto verso le sue attenzioni, così, ci siamo ritrovati a leccarci reciprocamente, mia moglie mi leccava il cazzo, io le leccavo la fica e Marco le leccava quel bellissimo culetto, le piaceva avere due lingue che la tintinnivano contemporaneamente culo e fica, me ne accorgevo da come mi succhiava il cazzo e da come rabbrividiva tutte le volte che Marco tentava di spingerle dentro quel culetto la lingua, ma solo dopo qualche minuto Marco si e alzato, lasciandoci riservi nel n.s. 69 e ha cominciato a strusciarle il cazzo tra i glutei per posizionarsi infine su quel buchetto mai profanato prima, erano ormai chiare le intenzioni di Marco, voleva farle anche il culo, vedevo benissimo il suo cazzo era solo a pochi centimetri dai miei occhi, seppur con modo garbato cominciava a premersi contro quel buchetto, poi, una tempesta di micro colpetti man mano sempre più profondi, vedevo quello sfintere cedere e anche quella cappella farsi sempre più strada, poi, strizzandomi l’occhio e posizionandomi le mani in modo che potessi tenere schiusi i glutei di mia moglie facendomi capire di continuare con più audacia nel leccarle la fica, con uno di quei colpetti un po’ più profondo le ha fatto entrare la cappella nel culo, ricordo perfettamente sia il suo sussulto che la stretta dei suoi denti attorno al mio cazzo, le aveva sicuramente fatto male, ma le piaceva, non ha replicato nulla, continuava a tenersi dentro quel culetto tutta la cappella di Marco che non era affatto piccola, Marco a quel punto ha smesso di spingerglielo dentro, era fermo, semplicemente, con i suoi polpastrelli le accarezzava i fianchi facendoli scivolare poi sui glutei fino alle cosce passando anche per le tette, lo faceva con molta maestria, al punto che mia moglie sotto l’influsso di quelle carezze e della mia lingua che non aveva smesso di leccarle la fica a cominciato a spingersi contro quel cazzo fino ad infilarselo tutto dentro, quel cazzo poi ha iniziato a muoversi, ad entrare e ad uscire da quel culo con molta delicatezza, man mano poi aumentare il ritmo fino a prendere lo stesso ritmo di come la stesse scopando in fica , sentivo i gemiti e gli affannosi respiri che mia moglie emetteva, quel cazzo nel culo le procurava al tempo stesso dolore e piacere, i suoi erano gemiti di piacere misti a quelli di dolore, avevo quel cazzo e quel culo così vicino hai miei occhi da scorgere perfino dei minuscoli rivoli di sangue fuoriuscire insieme hai loro umori, le aveva certamente rotto il culo, era la prima volta che aveva rapporti anali, tutto è finito con una seconda e abbondante sborrata, io in bocca e sul viso, Marco tra il culo e la fica di mia moglie e persino sulle mie labbra, dato che le avevo ancora attaccate alla fica, eravamo tutti e tre spossati, l’oro due molto più di me, una quindicina i minuti di relax totale, poi con vera fatica una doccia, rivestiti e scesi, ancora insieme per un caffè, due parole, lo scambio di indirizzo e numeri telefonici con la promessa di risentirci e di rivederci ancora, dopodiché i saluti (mia moglie lo ha salutato con un bacio sulle labbra) e via verso Torino, verso casa, un silenzio tombale a accompagnato parte del viaggio, ad interrompere tal silenzio fu mia moglie, dicendo,__ immagino che questo silenzio sia dovuto ad un tuo pentimento, possiamo non incontrarlo più, se vuoi, __ e tu, faresti la stessa cosa? le risposi,__ bhe….ad essere sincera io non sono pentita e a parte quel rapporto anale rifarei tutto, ma capisco se tu non volessi più farlo e giuro che non lo sentirò e vedrò mai più se è questo che preferisci, del resto sei già andato oltre ogni mio pensiero accettando questa avventura, ero convintissima che con una scusa qualunque non appena arrivato a quel tavolino con la bottiglia avresti detto di andar via, questo il motivo che a Marco non le avevo manco detto nulla, anche se sinceramente mi sarebbe dispiaciuto perdere quest’occasione, non tanto per il non dover andare a letto con Marco, ma perché ero così vicino nel tradurre in realtà quella fantasia che ho sempre desiderato che non volevo veramente perderla, __ raccontandomi poi che era suo desiderio che io assistessi ad un suo rapporto sessuale con un altro maschio e che tale desiderio lo aveva da quando in un centro commerciale, un tipo in compagnia di altri amici le aveva fatto un apprezzamento di questo genere, apprezzamento tanto trasgressivo che le era piaciuto, piaciuto al punto da diventare il suo sogno nel cassetto, confermandomi poi, che io ero lì con lei quando quello sconosciuto le fece l’apprezzamento, con la sola differenza che io non avevo sentito nulla, __ lo aveva sentito anche lei, parlava dello stesso ragazzo, delle stesse parole che mi avevano intrigato al punto di cambiare i miei desideri sessuali, al punto di voler realizzare anch’io quella trasgressione, le stesse parole avevano esercitato su tutti e due la stessa cosa, mettere in pratica quelle parole, la sola cosa che cambiava che lei “forse” non aveva sentito cosa aveva detto, cosa le rispose uno dei suoi amici, che magari mi sarebbe piaciuto anche che restasse incinta di un altro, ma non si era ancora pronunciata su quella proposta, voleva forse chiedermi che io accettassi che Marco (in questo caso) potesse metterla anche incinta? le chiesi di quella proposta che non mi aveva ancora detto nulla, __ la sua risposta fu, lasciamo perdere, l’avrei detto solo se tutto sarebbe finito secondo il mio immaginario, in questo modo non credo sia proprio opportuno, lasciamo perdere, __ poi, riferendomi a quanto aveva detto poco prima, le chiesi, hai detto a parte il rapporto anale, rifaresti tutto, perché non ti e piaciuto quel rapporto? a me non sembrava che ti dispiacesse quel trattamento, anzi, __ chiedendole se si fosse almeno accorta che quel cazzo le aveva fatta sanguinare il culo,__apparte il fatto che mi ha subito fatto male, ma da subito dopo la doccia ho una strana sensazione, uno strano fastidio misto a dolore e bruciore, al punto che non sopporto nemmeno più il perizoma indosso, inoltre, adesso capisco anche il perché dato che mi stai dicendo che mi ha rotto il culo, e questo che volevi dirmi dicendomi di aver visto del sangue? Poi, con sorriso malizioso, mentre si sfilava il perizoma, “e non perché non mi sia piaciuto”, ma non mi hai ancora detto se sei pentito oppure no, scorgendo tuttavia sulle mie labbra un fievole sorriso, dai dimmi che non sei pentito, dimmi che ti è piaciuto, dimmelo che sei contento per essere diventato cornuto e per avermi visto fare la troia, era ciò che volevi vero?__ aveva capito tutto, aveva capito che mi eccitavano quelle parole, aveva capito che provavo piacere quando mi chiamava cornuto, posizionandosi poi sul sedile in modo che potessi scorgere sotto la gonna, che potessi vederle la fica dato che era senza perizoma, sicuramente col fine di aumentare la mia eccitazione e seguitando,__ cosa ti e piaciuto di più, vederlo mentre mi scopava o ti ha eccitato più averlo visto farmi il culo, mi piacerebbe sentirtelo dire, dai dimmelo che sei contento di essere diventato cornuto, obbligandomi in qualche modo a rispondergli,__ ero plagiato da quelle parole, forse perché era tutto vero, sì, forse era vero che mi e piaciuto guardare quelle scene di sesso e forse era anche vero che il vero piacere era essere diventato cornuto, le ho risposto di sì a tutto quello che voleva sentirsi dire si,__vedi che avevo ragione a dirti che quando tutto sarebbe finito saresti stato contento e consenziente che Marco continui a frequentarci anche a casa, dai dimmi che è come dico io e ti faccio quella proposta cornuto, sono sicura che mi dirai anche di sì, __ avevo il cazzo duro come poche volte mi era successo di averlo e forse mi avevo anche sborrato addosso dall’eccitazione, ero eccitatissimo, le ho detto l’ennesimo, sì, e ancora sì, aggiungendo, sono contento, di essere diventato cornuto, sono contento anche che mi hai fatto cornuto con uno che ti piaceva veramente, solo così ho potuto vederti fino a che punto sei veramente puttana, sì, mi eccita sapere di avere una moglie troia, perché è quello che sei, una gran troia,__ e ancora,__sì, mi è piaciuto tutto e mi piacerebbe persino se fossi rimasta incinta,__ e adesso dimmi di quella proposta, sono sicuro si tratterà di una proposta da troia__ dicendomi di essere il suo cornuto,__ rispose che la proposta era proprio quella, la stessa che avevo appena detto,__voglio rimanere incinta è voglio che a farlo sia Marco, voglio anche essere certa che tu non c'entri proprio nulla cornuto. cosa ne dici se fino a quando non ho la certezza che sono incinta di Marco tu mi scopi solo nel culo?__ Accettando, ma discutendone, siamo arrivati ad un accordo. innanzi tutto come da lei stesso proposto mi avrebbe concesso il culo in alternativa alla fica per tutto il periodo di ricercata gravidanza; poi non volevo sapere chi fosse stato a metterla incinta, avrebbe potuto anche scopare con Marco per tale scopo a patto che non fosse stato l’unico per detto scopo; gli eventuali altri maschietti, uno, due o più, se li sarebbe scelti e contattati lei.
poi giuratoci eterno segreto in merito di quanto avevamo fatto e delle nostre intenzioni future, siamo giunti a casa, alla quotidianità, alla vita di tutti i giorni e seppur non abbiamo mai intrapreso tale discorso durante i successivi giorni, era invece diventato consuetudine parlarne durante i nostri rapporti sessuali.

Sono passati circa cinque mesi da quell’evento, oggi, Antonella è incinta di tre mesi circa, con la certezza che io non centro assolutamente nulla con quella gravidanza.
siamo reciprocamente felici, ricordo e conservo ancora il suo messaggio inviatomi sul telefonino, con il quale mi ricordava di quell’accordo, di quella promessa, riferendosi alla promessa che io avrei iniziato a non scoparla più in fica non appena lei avesse trovato almeno un altro oltre a Marco per la ricercata gravidanza. quel messaggio iniziando con la parola “cornuto” enunciava proprio quello, che quel momento era arrivato e che già la sera stessa avremmo avuto un ospite a cena con il quale avrebbe avuto inizio la ricercata gravidanza; ancora qualche attimo di smarrimento, poi attratto da quelle celestiali visioni che avrei dovuto godermi non vedevo l’ora di essere a casa per cena.
A questo eterogeneo rapporto sono stati interessati quattro bei maschietti incluso Marco, quattordici scopate in tutto (una sola con Marco) e quarantasette giorni di attesa prima di sentirsi dire dal ginecologo che era incinta. come già detto, oggi Antonella vive felicemente la sua gravidanza di qualcuno dei quattro ragazzi, senza sapere tuttavia di chi, io mi sento appagato da questo perverso e gioioso evento, abbiamo anche congedati pacificamente gli esuberanti amanti, ma da qualche tempo nella nostra vita, in particolar modo in quella di mia moglie, c’è Flavio, un ragazzo 29enne, suo nuovo amante che mia moglie ha voluto sostituire a Marco, non perché non le piacesse più, anzi, ma solo perché era molto assente dovuto al suo lavoro, sempre in giro per l’Italia; oltretutto, essendo sposato e vivendo in provincia di Brescia, ben distante da noi, le lasciava poco tempo da dedicarle. le dispiaceva non avrebbe voluto perderlo, così le ho ancora fatto un regalo, le ho concesso che oltre a Flavio, attuale amante di Torino, che frequentiamo abitualmente una o due volte al mese, poteva anche tenersi Marco per quelle poche volte che sarebbe stato a Torino.

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